RETE COMITATI MILANESI

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LINEE GUIDA 

della

RETE DEI COMITATI MILANESI

 

 

 

 

        PREMESSA

 

 

 

La nascita di un Comitato segnala la volontà dei cittadini di impegnarsi in prima persona nella decisione del futuro della propria metropoli.
Contemporaneamente denuncia l’effettiva distanza dai cittadini di chi governa la città, che svolge sempre meno il ruolo di mediatore tra i vari interessi, ma impone un’idea di città non sempre condivisa.
In questi ultimi anni Milano ha visto la nascita di moltissimi Comitati che, pur lavorando in autonomia, si sono aggregati prima in Coordinamenti e poi hanno dato vita alla Rete dei Comitati Milanesi.
La Rete ha lo scopo di rafforzare le specifiche rivendicazioni di ogni Comitato ad essa appartenente e individuare, mettere insieme e portare avanti un progetto di città condiviso e partecipato, non calato dall’alto.
Una città a misura dell’uomo che l’abita ora e domani, di forte identità, caratterizzata dal rispetto del passato e con lo sguardo ad un futuro moderno e quindi rispettoso della qualità di vita, in una parola una Città dei Cittadini.
Ogni Comitato della Rete ha iniziato l’attività proprio per difendere la vivibilità del quartiere da progetti aggressivi proposti dall’Amministrazione Comunale, che minacciano il verde di prossimità, le aree verdi protette o i luoghi storici su cui si fonda l’identità di Milano e per impedire insediamenti invasivi e nuove infrastrutture che portano in prospettiva l’aumento di traffico veicolare privato.

Un’idea di città diversa, più rispettosa dell’ambiente, di chi ci abita, studia e lavora.
Le proteste espresse dai cittadini sono volte a ridurre e non aumentare inquinamento, in sintonia con tutte le società più avanzate e con le norme vigenti.
Le proteste espresse dai cittadini spesso però si rivelano tardive perché le proposte progettuali, conseguenti a scelte calate dall’alto, maturano nel chiuso degli Uffici Tecnici privati e pubblici, e sono formalizzate, solo in momenti successivi, in atti amministrativi espressi dalla Giunta,  spesso non portate alla discussione né del Consiglio Comunale né dei Consigli di Zona, abusando dei poteri commissariali conferiti al Sindaco.
Le motivate istanze dei cittadini, spesso trasformate in progetti elaborati col supporto di Enti pubblici quali il Politecnico, che evidenziano gli aspetti di criticità dei progetti dell’ Amministrazione e le proposte di soluzione, sono spesso disattese, perché inascoltate.
Le proposte, i suggerimenti, le richieste di modifica dei cittadini devono essere fonte di dialogo e di partecipazione (condizione vincolante) nella progettazione e nelle realizzazioni dei progetti stessi.
Il necessario cambiamento della città si può costruire solo attraverso una collaborazione effettiva e vincolante tra chi governa la città e i cittadini per arrivare a scelte e definizioni progettuali partecipate e condivise, sostenibili.

Così facendo nella gestione delle opere pubbliche si eviterebbero momenti di gratuito e non necessario autoritarismo quali il commissariamento e vertenze legali onerose sia per i cittadini che per la città (es. il lungo contenzioso Garibaldi-Repubblica , Darsena e Fiera)
La Rete dei Comitati con le linee, che saranno sviluppate all’interno dei vari comitati competenti, vuole impegnare chi si propone al governo della città a condividere alcune scelte per un’altra Milano, più a misura d’uomo, rispettosa dell’ambiente, di chi ci abita, studia, lavora e ha cura della propria salute.

 



 

 

1  -  LA PARTECIPAZIONE ALLE DECISIONI ED ALLA PROGETTAZIONE DEGLI

        INTERVENTI SUL TERRITORIO

 

 

La cittadinanza è uno dei tre soggetti del sistema (Cittadinanza, Amministrazione Comunale, Operatori)

Fondamentale quindi mettere in atto una  fase capillare di informazione a cui segue una fase  d’ascolto  dei  cittadini prima della progettazione e realizzazione del progetto da parte  di gruppi di architetti/urbanisti  scelti-delegati dall’amministrazione  con o senza  Concorso. Le richieste dei cittadini, opportunamente motivate, devono essere vincolanti  ed eventualmente espresse nel Bando di Concorso.

Progetti a cui applicare la partecipazione vincolante dei cittadini alle decisioni e alla Progettazione: area Garibaldi-Repubblica, Isola-De Castillia, Fiera Polo Urbano, PII Marelli, parcheggi sotterranei in project financing (es. Darsena, V° Alpini, S. Ambrogio, P.zza Libia, P.zza Oberdan, Via Montello) e nuove gallerie sotterranee, pedonalizzazioni.

I poteri dei “Consigli di Zona” sulle pratiche edilizie devono essere aumentati (esame delle DIA, permessi di costruzione, concessioni edilizie, rappresentanti in commissione edilizia e osservatorio edilizio cittadino, utilizzo in zona degli oneri di urbanizzazione e monetizzazione degli standard).

Per programmare gli interventi pubblici in sintonia con le caratteristiche e i bisogni di ogni realtà socio-territoriale deve essere introdotto il “Bilancio Partecipativo”, cioè il metodo di consultazione che porta i cittadini a indicare le priorità negli interventi pubblici con la certezza di vedere tali priorità riconosciute tramite l’inserimento nel bilancio di previsione delle stesse Municipalità.

La pianificazione degli interventi a scala metropolitana (infrastrutture di mobilità, tutela dell’ambiente, eventuali nuovi quartieri, riqualificazione anche intercomunale di aree periferiche, ecc.) deve rientrare nel piano territoriale provinciale (futuro piano territoriale metropolitano), che dovrà anch’esso prevedere adeguate modalità di partecipazione alle scelte, la progettazione dei singoli interventi a scala municipale ritenuti socialmente utili deve essere anch’essa partecipata: ascolto degli abitanti; inserimento delle loro richieste nei bandi di concorso; discussione e convalida del progetto vincitore; partecipazione alle modalità di realizzazione del progetto.

Gli interventi, da quelli urbanistici a quelli  di arredo urbano, nelle aree di interesse storico devono essere di tipo conservativo e coerenti al contesto al fine di rendere sempre più riconoscibile Milano e quindi conservarne l’identità; queste aree devono essere sottoposte a vincolo monumentale, se non ne sono ancora oggetto ( es. il bacino della Darsena o la P.zza della Basilica di S. Ambrogio).

 

 

 

 

2  -  I  TRASPORTI :  TRAFFICO E MOBILITA’

 

 

Il traffico congestionato di Milano non è generato in prima istanza dai cittadini di Milano, ma dall’enorme afflusso di veicoli privati che in esso arrivano soprattutto dal territorio provinciale e regionale.

Solo una politica territoriale del traffico che veda Milano ben al di là dei propri confini amministrativi può sicuramente andare nella direzione giusta per affrontare il problema.

Per realizzare ciò, c’è bisogno di un approccio culturale nuovo e diverso sul tema “muoversi” nelle aree densamente urbanizzate.

I Comitati cittadini propongono i seguenti punti quale contributo alle Linee Guida per la risoluzione dei problemi del traffico e mobilità.

 

 

1.   Rispetto della qualità della vita dei cittadini con la costituzione di isole ambientali nei quartieri

      nei quali si limiti il traffico di attraversamento.

 

2.   Abbandono definitivo dei progetti di potenti assi stradali di penetrazione  in città (Gronda

      Nord  / Sud, Via Volturno) in quanto ritenuti attrattori di ulteriore traffico privato e     

      ridimensionamento delle strade a scorrimento veloce.

 

3.   Chiusura del centro storico.

 

4.   Disincentivazione dell’ingresso in città attraverso parcheggi di interscambio in zone    

      periferiche, gratuiti e custoditi,  con tariffa complessiva parcheggio + mezzo pubblico e   

potenziamento delle linee di superficie e ampliamento della rete della metropolitana;.

 

5.  Disincentivazione dell’uso dell’auto privata in città con potenziamento del car pooling e car

      sharing,

 

6.  Blocco della costruzione di parcheggi a rotazione sotterranei in zone centrali e semicentrali,    

      trasformazione dei parcheggi a rotazione già esistenti in parcheggi per residenti

 

7.   Una programmazione pluriennale di investimenti sul trasporto pubblico specialmente su ferro  

       che potenzi le tratte, aumenti la frequenza dei mezzi ed agevoli i prezzi dei biglietti.

 

8.   Diversificazione dei mezzi pubblici per tipologia, frequenza e orario in sintonia con le 

      esigenze del territorio.  Prolungamento dell’orario e aumento delle corse notturne.

 

9.   Utilizzo delle FF.SS come linee metropolitane di superficie (es. Milano-Mortara)

 

10. Incentivazione ad una mobilità alternativa: uso delle biciclette con la realizzazione di una   rete

      diffusa di ciclabilità messa in sicurezza, possibilità di trasportare le biciclette sui mezzi 

      pubblici, noleggio di biciclette nei punti di interscambio, limitazione della velocità degli

autoveicoli a 30 km all’ora nelle isole ambientali ed in ogni località disponibile, potenziamento dei parcheggi per gli scooter e le biciclette.

 

11. Obbligo della istituzione della figura ded “mobility manager” comunale per aree omogenee 

      e di iniziative per riorganizzare gli spostamenti dei dipendenti e favorire il telelavoro

 

12. Campagne di educazione civica stradale

 

13. Protezione degli spostamenti a piedi tenendo liberi i marciapiedi da auto e rifiuti ingombranti   

      e aumentando le isole pedonali; queste devono essere finalizzate ad incentivare il trasporto

      pubblico e ciclopedonale e non utilizzate prioritariamente per  l’incremento arbitrario di 

      esercizi pubblici

 

 

 

 3  -   LA SALUTE

 

 

L’inquinamento, in tutti i suoi aspetti è in aumento preoccupante. Interventi tampone non servono, occorre riprogettare gli interventi e privilegiare nei progetti il rispetto della salute come bene anche economico.

Le proposte della Rete per diminuire i vari tipi di  inquinamento sono:

 

 

A) APPLICAZIONE DELLE DIRETTIVE DI KYOTO

 

 

          B) INQUINAMENTO ATMOSFERICO

 

  1. Obbligo dell’uso di filtri sugli scarichi dei mezzi a motore diesel e incentivazione alla ricerca di fonti energetiche alternative non inquinanti per mezzi pubblici e privati.

Trasformazione/sostituzione degli automezzi pubblici da gasolio a carburanti ecologici od elettrici.

 

  1. Ampliamento dei punti di monitoraggio della qualità dell’aria anche col rilevamento del PM2

 

  1. Incentivazione al passaggio al riscaldamento a metano e a fonti alternative (es. pannelli solari)

 

 

 

C) INQUINAMENTO DEL SUOLO

 

  1. Controllo delle attività di bonifica del suolo nei piani integrati di intervento

 

  1. Attuazione dell’effettiva raccolta differenziata dei rifiuti e loro riciclaggio

 

 

D) INQUINAMENTO ACUSTICO

 

  1. Adozione di un piano di azzonamento acustico a livello comunale (già previsto nel PGTU)

 

  1. Creazione di barriere antirumore lungo la tangenziale ed i percorsi in superficie delle linee metropolitane (linea verde) e  ferroviarie urbane (es. linea Milano-Mortara).

 

  1. Monitoraggio e interventi sulla riduzione del rumore generato dalle attività commerciali e ricreative nelle ore notturne e dell’uso improprio di motorini e moto (creazione delle “ronde di cortesia” e piano di educazione degli utenti)

 

  1. Riesame del parco mezzi AMSA (raccolta rifiuti e lavaggio strade) e calendarizzazione degli interventi

 

  1. Favorire la trasformazione dei mezzi pubblici tram e metropolitane da ferro a gomma

 

 

E) INQUINAMENTO ELETTROMAGNETICO

 

1.      Adozione di un piano regolatore delle antenne con installazione di piccole antenne sui pali della luce e sui semafori

 

2.      Rimozione generale delle antenne esistenti che possono produrre inquinamento elettromagnetico in aree sensibili (vicinanze scuole, ospedali, residenze)

 

3.      Interramento degli elettrodotti

 

 

F) INQUINAMENTO DELL’ACQUA

 

      1.   Pulizia dell’acqua delle rogge e dei fossi – applicazione Legge Galli

 

      2.   Utilizzo dell’acqua di prima falda e di uscita dai depuratori  per il lavaggio delle strade e le

            pompe di calore per il raffreddamento degli edifici

 

      3.   Depuratori in entrata ed in uscita dall’area metropolitana e sui canali scolmatori.

 

      4.   Favorire progetti per evitare le esondazioni in città

   

 

 

 4 -      IL VERDE

 

 

Il verde non è solo bello, ma è necessario alla nostra vita e in città è indispensabile.

Il verde attuale a Milano è a macchia di leopardo, molto frammentato: la Giunta sostiene che è passato da 7,6 mq/abit.degli anni '90 agli attuali 13,5 mq/abit, ma conteggia aiuole  spartitraffico, parcheggi, verde cimiteriale, verde scolastico, aree sportive (palestre, piscine..).

Attualmente 9 sono i mq. per abitante.

Va quindi aumentato veramente, convertendo a verde le aree dismesse che ancora rimangono e le aree di proprietà del Comune o di enti pubblici.

Da est ad ovest si potrebbe realizzare un “green belt” mediante l’utilizzo delle aree verdi pubbliche, quelle vincolate dal PRG, e il pieno utilizzo della aree agricole private all'interno del Parco Agricolo Sud, con collegamenti e percorsi ciclopedonali.

I terreni agricoli sono da mantenere, tutelare ed incentivare, bloccando il loro utilizzo per scopi di apparente pubblica utilità, come ospedali, centri di ricerca, case popolari, case per studenti,

strutture olimpioniche, cimiteri.

Lo stesso dicasi per il patrimonio agricolo come le cascine, la riscoperta dei fontanili, rogge,canali.

La Rete propone il ripristino dei vecchi parametri che attribuivano ad ogni cittadino una percentuale di mq di aree verdi, intese come produttrici di vita, punti d’aggregazione sociale e di servizio alla persona

Si propone inoltre l’aumento delle aree a verde destinate a diventare parchi urbani e con la conservazione delle aree centrali, semicentrali e dei parchi periferici sottraendole alle spinte speculatrici che ne vogliono la trasformazione in aree edificabili, favorendo le aree verdi di prossimità e le aree verdi protette.

La conservazione delle aree a verde esistenti deve essere prioritaria rispetto al loro aumento in quanto le loro alberature sono in genere molto più vecchie rispetto a quelle che verrebbero piantate.

Deve essere inoltre impedita la costruzione di parcheggi interrati in aree già destinate a verde alberato trovando localizzazioni alternative o sostituendoli con parcheggi meccanizzati, più compatti, meno inquinanti e più sicuri in aree non alberate.

Va reso obbligatorio il monitoraggio dello stato vegetativo delle alberature esistenti e la loro cura preventiva.

Vanno controllati gli abbattimenti di alberi da parte dei privati nei loro terreni tramite la ricostituzione dell’Ufficio Verde Privato, esistente fino al 1999 e l’obbligo di avere il suo parere prima di eliminare una pianta.

Vanno favoriti i “tetti verdi” e la messa a dimora di alberi nella strade cittadine, secondo la legge di un nuovo albero per ogni nuovo nato.

 

 

 

5 -   LA CASA

 

La casa è un bene primario, da cui partire per progettare il  proprio futuro; la casa non  solo come luogo in cui abitare,  ma come spazio allargato in cui siano presenti tutte le infrastrutture e i servizi indispensabili per un “vivere” sostenibile.

           

1.  Va data priorità alla ristrutturazione e riqualificazione degli stabili esistenti rispetto alla  

     costruzione del nuovo.

 

2.  Va evitato che si costruiscano case popolari in terreni destinati all’agricoltura o a verde con

     la scusa dell’emergenza abitativa.

 

3.  Devono essere bloccati i progetti di nuove edificazioni su aree a standard, collocandoli  

     invece sulle aree dismesse che devono avere una destinazione 50% verde, 30% edilizia

     privata, 20%.edilizia  residenziale pubblica.

 

4.  Deve essere eseguito periodicamente il censimento dei locali abitativi ed uso ufficio sfitti e

     creati strumenti legali  e incentivi per il loro utilizzo.

 

5.  Vanno previste case di edilizia residenziale pubblica nelle aree dismesse, con una quantità

     minima vincolata.

 

6.  Va aumentata l’ICI sugli appartamenti e uffici sfitti per incentivare l’affitto del patrimonio

      immobiliare.

 

7.  Va bloccata la vendita delle case popolari in zone semicentrali, come Dateo, Cicco

     Simonetta, Cesariano perché il centro non deve essere solo per i ricchi.

 

8.  Vanno favorite le iniziative sorte nei quartieri di case popolari per migliorare la loro

     vivibilità (es. Calvairate-Molise, Ponte Lambro)

 

9.  Va studiato un piano serio di affitti per le fasce deboli

 

 

6 -    LA CULTURA

 

 

Occorre incrementare strumenti e luoghi che rendano possibile gli scambi e le iniziative culturali e di divulgazione della cultura (biblioteche, spazi per mostre, punti d’incontro dei cittadini di qualsiasi età distribuiti nei quartieri), attraverso la riqualificazione e valorizzazione degli elementi monumentali e storici presenti e con lo sviluppo di rapporti con le presenze scolastiche del quartiere.

Milano è una delle città Europee in cui si è conservato meno della città storica. La conservazione e il restauro di quel poco che è rimasto è prioritaria e va rigidamente tutelata.

Va dato ampio spazio alla cultura multi-etnica delle comunità extra-comunitarie  di Milano, che sono una ricchezza per la città.

Vanno difesi i quartieri che ospitano artisti e artigiani, come i Navigli e Isola, dalla invasione di negozi alla moda e di locali di divertimento, che li trasformano in “divertimentifici”, difendendo di conseguenza l’idea di “quartiere a economia mista”, residenziale con piccola distribuzione e artigianato.

Le scuole devono diventare centri culturali aperti alla cittadinanza negli orari extrascolastici ed offrire temi culturali di interesse generale.

Sono da prevedere luoghi di incontro per i giovani dove possano esprimere il proprio modo di sentire la cultura.

 

 

 

 

 

 

 

7 -    LO SPORT

 

 

Lo sport visto come attività motoria per il benessere psicofisico va considerato un diritto al pari del diritto del malato ad essere curato.

Questo diritto spetta ai cittadini di ogni età, a partire dall’età infantile, e va attuato creando le condizioni che rendano possibile effettivamente la pratica sportiva / attività motoria

(impianti, orari, prezzi sociali in spazi di prossimità)

Chiediamo impianti sportivi come centri di aggregazione di quartiere aperti ad ogni età, con orari compatibili e prezzi sostenibili.

I comitati possono contribuire alla diffusione della cultura dello sport popolare contrapponendosi alla tendenza in atto di disinteresse crescente delle pubbliche istituzioni di Milano e del prevalere di una concezione del profitto anche nel settore del tempo libero.

 

 

8  IL  COMMERCIO

 

 

La Rete sostiene il sistema del commercio equilibrato.  Infatti, solo una distribuzione diversificata in prospettiva è un progetto vincente perché contrasta ogni tipo di monopolio.

Bisogna favorire la distribuzione diretta da parte del produttore.

 

A - GRANDE DISTRIBUZIONE.

La grande distribuzione ha ragione di essere laddove il territorio non preveda alternativa. Occorre comunque evitare che diventi unica proposta e quindi monopolio,  deve essere quindi accompagnata da un piano commerciale complessivo del territorio verificando le collocazioni dei grandi  punti di vendita evitando nuovi grandi insediamenti commerciali in città e nell’hinterland.

 

 

B - PICCOLA DISTRIBUZIONE

Va attuata un’attenta cura della preservazione in città della piccola distribuzione perché favorisce gli scambi interpersonali alla base della socialità sana, ma soprattutto perché è reale presidio del territorio indispensabile per la sicurezza dei cittadini

I Piani Integrati di Intervento dovranno incentivare la creazione di zone vivibili con negozi di quartiere .

 

 

C - MERCATI COMUNALI

Nascono come luogo di piccolo commercio aggregato con il ruolo di calmieratore del mercato. Gestiti correttamente potrebbero garantire il consumatore, equilibrando la concorrenza tra grande distribuzione e piccola distribuzione.

Va favorita la distribuzione diretta da parte dei produttori.

 

 

D - MERCATI RIONALI

Sono un valore sociale, culturale, economico  a patto che siano regolamentati attraverso il numero di bancarelle compatibili con il luogo ospitante, con il rispetto degli orari stabiliti, la raccolta dei rifiuti differenziata da parte degli operatori e la pulizia a fine giornata anche delle vie adiacenti.

 

 

E - LOCALI DI SVAGO

La Rete sostiene la regolamentazione delle licenze, al fine di contenere la proliferazione di luoghi monotematici, la regolamentazione degli orari e uno studio di un progetto educativo degli utenti (v. Inquinamento acustico).

Devono essere riviste e modificate le normative che regolano le autorizzazioni e il numero di locali pubblici presenti in una determinata area, fissando nuovi parametri ( Tasso Zonale di concentrazione dei p.e.) e la disciplina degli orari  degli stessi che rispetti le caratteristiche dell’area considerata: residenziale, dedita al terziario  ecc. I criteri e parametri suddetti devono attenersi alle norme e alle indicazioni presenti  anche nelle delibere della Giunta della Regione Lombardia, che chiede una equilibrata dislocazione sul territorio dei p.e. e l’idoneità  della loro  ubicazione in relazione al rispetto della quiete pubblica e della sicurezza. Devono a tal fine essere rivisti i criteri di rappresentanza all’interno della Commissione Comunale che esprime parere obbligatorio nel merito.

 

                        

F - ARTIGIANATO

Da anni si vede l’allontanamento degli artigiani dalla città. Occorre studiare un piano serio di reintroduzione delle botteghe di eccellenza (attraverso sgravi fiscali, affitti contenuti, ecc. ) soprattutto perché l’economia della città sembra indirizzata a contare solo su moda, design e divertimento. Ma se Milano vuole avere un ruolo da protagonista a livello internazionale deve dare spazio ad Arte e Artigianato e costruire nel tempo quelle eccellenze necessarie frutto di sapienza e creatività indispensabili per competere nel mercato di nicchia, fatto di valore aggiunto.

 

 

 

9 -    LE ACQUE DI MILANO

 

 

Riapertura di navigli, canali, rogge, dove è possibile e compatibile con l’attuale situazione urbana della città, per riportare Milano a come era in passato almeno nella prima cerchia dei bastioni.

 

La caratteristica di Milano erano i suoi corsi d’acqua, il cui recupero avrebbe una valenza culturale e turistica; si deve lavorare nella direzione del mantenimento e del recupero degli stessi.

(es. “La Conca di Viarenna”  su cui esiste vincolo ex lege 1089/39), nell’ambito di questa riqualificazione, deve essere ricollegata alla Darsena a cui era connessa.

 

 

 

 

10  -      LE   MUNICIPALITA’

 

 

Il Consiglio Comunale e la Giunta sono diventate sorde a qualunque esigenza e proposta espresse dai soggetti sociali.

I Consigli di Zona , privi di vere funzioni , di poteri, di finanziamenti e personale , non svolgono alcun compito costruttivo e nemmeno di indirizzo anche quando si esprimono  a favore dei bisogni e delle proposte degli  abitanti, che possono interpretare con maggiore competenza perché vicini ai Quartieri..

Deve quindi essere modificato il tipo di struttura di governo del territorio con una rilettura dello Statuto Comunale e del decentramento.

La partecipazione deve essere un punto di forza attraverso strumenti vincolanti e condivisi.

Le Zone devono diventare delle Municipalità e devono essere date loro più poteri e fondi di bilancio da gestire. I poteri del Sindaco, della Giunta e del Consiglio Comunale devono assumere un ruolo strategico, lasciando ai “Consigli della nuova  zona”  la scelta delle modalità operative. Questi “Consigli di Zona”  diventano punti di consultazione della cittadinanza su tutti i temi, e in particolare sui progetti urbanistici di competenza degli stessi.

Deve essere ripresa in Parlamento l’iniziativa per la riforma del governo dell’area metropolitana milanese sostituendo alla Provincia di Milano la Città Metropolitana e ridefinendo all’interno di questa il ruolo del Comune di Milano, dei Consigli di Zona e degli altri Comuni della provincia.

 

 

 

 

 

ELENCO DEI PROGETTI  IN CORSO

 

 

 

DA FERMARE  e  NON CONDIVISI

 

 

A)  Nuovi progetti viabilistici invasivi:

                                                                                      

     1)  GRONDA NORD

 

     2)  GRONDA SUD

 

     3)  GARIBALDI  -  REPUBBLICA   -  ISOLA DE CASTILLIA  -  VIA VOLTURNO

 

     4)  - PARCHEGGI  IN AREE ALBERATE                        (Es.  V°Alpini – L.go Rio de Janeiro)

 

          - DI VALORE STORICO ARCHEOLOGICO E MONUMENTALE

                                                                                                                    (Es. Darsena –  S.Ambrogio)

          - A ROTAZIONE ENTRO  LE CIRCONVALLAZIONI ESTERNE 

                                                                                                   (Es. Caterina da Forlì – Via  Montello)

 

 

B) Nuovi progetti urbanistici  

                                                                             

1)      GARIBALDI –REPUBBLICA

2)      ISOLA DE CASTILLIA

3)      EX-MAGNETI MARELLI

4)      EX-FIERA

5)      PIANO DELLA MOBILITA’

 

 

 

 

DA PERSEGUIRE

 

 

A)  TUTELA , SALVAGUARDIA E VINCOLO SUL PARCO AGRICOLO SUD

 

B)  RECUPERO E RIQUALIFICAZIONE PARTECIPATA DELL’EDILIZIA 

      SCOLASTICA

(Le Amministrazioni mostrano spesso atteggiamenti di inerzia e di insufficiente attenzione ai vari problemi che coinvolgono l’edilizia scolastica pubblica) (Es. Feltrinelli)