Il verde e i parcheggi a Milano
Il Sindaco Gabriele Albertini

 

Come amministratore pubblico, so che ho il dovere di tentare di far costruire parcheggi, senza, possibilmente, distruggere il verde. E senza farmi ingessare dalle contraddizioni.

Emblematico, a questo proposito, il caso di viale Piave, dove i lavori di sistemazione della sede tranviaria avrebbero suggerito l’abbattimento di alcuni alberi. Sono arrivate proteste dai cittadini. Per non toccare gli alberi, dunque, abbiamo rimpicciolito la sede stradale, eliminando 80 posti auto. A quel punto sono arrivate altre proteste da altri cittadini, che invece vogliono parcheggi, mentre il grande autosilo sotterraneo di viale Majno, a due passi dal viale della discordia, resta quasi vuoto.

Sono consapevole anche del disappunto palesato da alcuni residenti in piazza Novelli, a proposito del possibile spostamento di alcune piante, indispensabile per la risistemazione, in condizioni di sicurezza, delle tubature di acqua e gas nell’area destinata ad accogliere 284 box interrati. Nel frattempo, però, ho ben presente pure l’ampio assenso ai nuovi parcheggi, di cui la zona ha bisogno, dato dal Comitato di Tutela della via Gaio, recentemente costituito da 100 nuclei familiari.

La verità è che tutti vorremmo parcheggiare sotto casa di notte e sotto l’ufficio di giorno. A tutti danno fastidio auto in seconda fila e lunghi lavori rumorosi per costruire i parcheggi. Tutti amiamo gli alberi   che ammiriamo dalle nostre finestre. Ma assecondare tutte, e tutte insieme, queste spinte significa paralizzare  Milano.

L’amministratore pubblico, invece, ha la responsabilità e il dovere della scelta. Ancorché, talvolta, impopolare.

Ebbene, tengo a sottolineare, non senza orgoglio, che la mia amministrazione, in 7 anni, ha raddoppiato il verde pro capite, aumentando, nel contempo, il numero dei posti auto.

Nel ’97, infatti,  a Milano c’erano 10 milioni di metri quadrati a verde, cioè 7,6 a testa. Oggi sono 18 milioni, 13,5 per ogni milanese, con la prospettiva che diventino 20 milioni entro il 2006, quando la mia amministrazione completerà il secondo mandato. Dal 2000 al 2003 sono stati posati 10.900 alberi in aree dove il verde è più fruibile, creando una cintura verde intorno al centro.

Dal ’97 ad oggi sono stati effettuati investimenti nel verde pubblico per 232 milioni di euro.

Fondi che hanno cinto Milano di una green-belt che rappresenta per la città un vero patrimonio di bellezza e di salute. Tra gli oltre 30 parchi cittadini spicca il Parco delle Cave, la più grande estensione a verde pubblico di Milano, portata dai 33 ettari del ’97 agli attuali 111, tra i rioni Baggio, Barocco e Quarto Cagnino, riqualificati grazie a un’intensa opera di recupero. Sempre a Baggio, il Bosco in città è stato ampliato di 300 mila metri quadrati. Cito, ancora, il nuovo Parco Alessandrini, l’area a verde oggi più dotata di strutture e aree per lo svago, a dimostrazione del riscatto che, proprio grazie alla mia amministrazione, sta vivendo la periferia. Ricordo anche il progetto del futuro parco di Quarto Oggiaro, il cui primo tassello, il Giardino delle Piazze, copre una superficie di circa 5 ettari all’interno del piano di riqualificazione urbana di un’area privata, ex industriale.

E già costruiamo il futuro: è stato infatti recentemente assegnato l’incarico per la progettazione dei "Giardini di Porta Nuova", un grande polmone verde di 100.000 mq attorno al quale sorgeranno la Città della Moda e il Polo Istituzionale.  Anche sui terreni della vecchia Fiera nascerà un nuovo parco di 130 mila metri quadrati: per le sue caratteristiche - di parco cittadino, in posizione centrale – amo prefigurarlo  sul modello del Central Park di New York.

Non va infine dimenticato l’impegno annuale di 2 milioni di euro per medicare le ferite inferte al verde pubblico dall’irresponsabilità dei vandali.

Per quanto riguarda l’alternativa albero-nuovo posto auto, va precisato che non esiste: se si deve togliere qualche albero, lo si ripiantuma altrove e poi, sopra ogni parcheggio, vengono posati 2,5 metri di terra nella quale, successivamente, si ripiantano gli alberi ad alto fusto.

Inoltre, poiché l’obiettivo è mantenere le auto in superficie quasi esclusivamente in movimento, la mia amministrazione ha puntato su una doppia strategia: in superficie solo posti auto regolamentati da strisce gialle e blu e costruzione di nuovi parcheggi solo sottoterra. In questo modo si liberano le strade dall’occupazione di auto in sosta e si favorisce la fluidificazione del traffico.

Per costruire i parcheggi di cui la città ha bisogno, sono attualmente aperti 25 cantieri, che, con i bandi del ’97 e 2000, saliranno a 120: in totale origineranno 24 mila posti auto. In primavera un quarto bando porterà a Milano altri 10 mila posti e un quinto bando, poi, altri 4 mila.

Ecco perché Milano, a breve, disporrà di 38.000 posti auto nuovi e avrà, nel frattempo, raddoppiato il verde pro capite.

 

Scheda del verde e dei parcheggi


INVESTIMENTI NEL VERDE DAL 1997 A OGGI

232 milioni di euro

 

NUOVI ALBERI MESSI A DIMORA DAL 2000 AL 2003

10.900

  

RADDOPPIATO IL VERDE PRO CAPITE

1997           10 milioni mq                  7,6 mq pro capite

2004           18 milioni mq                  13,5 mq pro capite

2006           20 milioni mq                  15,2 mq pro capite

 

ALBERI TAGLIATI PER PARCHEGGI

da abbattere                      195

(di cui 12 già morti e pericolosi per l’incolumità dei passanti)

alberi che saranno ripiantumati           177

totali alberi sacrificati                             6

 

PARCHEGGI

  nel 1997                       progettati/realizzati

interscambio                   12.500                          27.000

corrispondenza               0                                      1200

residenziali                        6000                           35.000

a rotazione                        5000                             7000

 

 

 

 

I VOSTRI CONSIGLI

 

16/3/04

 

Adriana Masina

parcheggi e verde

Ritengo che siano due cose essenziali se pur in contrasto tra loro; gli autosilo sono un valido sistema per poter far coesistere entrambe, ma mi occorre tenere conto del fatto che un posto auto ha dei costi che non tutti si possono permettere. Secondo me sarebbe giusto non far pagare nulla ai residenti e cercare di ammortizzare i costi facendo pagare tariffe adeguate agli utenti occasionali che, in tal modo, potrebbero essere più incentivati ad utilizzare i mezzi pubblici.

 

 

Massimo Panizza

AREE VERDI DI PROSSIMITA'

Egr.signor Sindaco,
in riferimento a quanto Lei scrive, vorrei far notare che:
a)non è vero che la cittadinanza ha esigenze in contraddizione.E' infatti ovvio che per un quartiere o zona è più importante l'esistenza di aree verdi e parcheggi di PROSSIMITA' piuttosto che la creazione di un bosco o di un parcheggio in zone periferiche. In altre parole l'indice assoluto a cui Lei si riferisce (n.posti auto e mq di verde per abitante) è un dato insignificante se non lo si accompagna con il grado di DISTRIBUZIONE per zone delle risorse create.
E' evidente che, se tra cittadini esistono dei contrasti, questo è dovuto ai bisogni di PROSSIMITA' non soddisfatti!
b)I parcheggi se pur sotterranei sono comunque fonte di forte inquinamento (e quindi costi subiti)a carico di una particolare zona a favore e beneficio anche di cittadini non localmente residenti.
c)necessità di perseguire il CONSENSO degli abitanti coinvolti presentando i progetti e invitando a scegliere tra le soluzioni proposte anche a mezzo di comunicazioni individuali e i Consigli di Zona. Molto spesso la sensazione è che le decisioni vengono prese sulla "testa dei cittadini" ed è un dovere dell'Ammnistrazione far sì che ciò non avvenga.
Un es. fra tutti è l'ipotesi di sostituire alla scuola di Circo di Viale Montello un parcheggio multistrato parzialnmente interrato quando esiste in prossimità (lungo i Bast.Porta Volta) un'ampia zona già adibita a parcheggio. E' inaudito!!
La saluto cordialmente e mi farebbe piacere ricevere una sua risposta pubblica.

 

Alessia

Difficile compromesso

Egregio Signor Sindaco,
a mio parere Milano oltre ad avere bisogno del rspetto del verde urbano necessita anche di una attenzione rivolta al suo patrimonio storico-artistico, attenzione che nei grandi progetti di questa amministrazione a volte è venuta meno.
Mi riferisco in particolare alle grandi opere progettate ed in via di attuazione come il mega parcheggio della Darsena o ancora quello che si prospetta di costruire in P. zza Meda.
Penso che ci vorrebbe un ripensamento e una politica che miri ad incentivare al massimo l'uso dei mezzi pubblici, che funzionino e che preveda la chiusura del centro storico.
Non stupiamo dunque soltanto con la progettazione di grandi opere che spesso poi si rivelano molto dispendiose ed inefficienti, vedi la metrotranvia, ma incentiviamo e progettiamo alternativi servizi che diano un occhio anche al patrimonio della nostra città.
Cordialità
Alessia.

 

Carla Nipoti

si al verde, non deve essere rubato

Il verde a Milano scarseggia o è tenuto male, il poco verde che c'è non deve essere rubato dai parcheggi sotterranei.
Affermate che dopo la costruzione dei box, il verde ritornerà, io non credo proprio, un albero ha bisogno di spazio per le radici, ma se il terreno sopra i box è insufficiente, l'albero muore con la vostra approvazione.
Veda p.le Ferdinando Martini, il giardino non è tenuto bene, non si parli poi della giornata di mercato, dove nessuno rispetta il verde.
Per i box che state costruendo in Via Ciceri Visconti, se non avete fatto bene i controlli, quando s’inizierà a scavare, potreste trovare molta acqua, pertanto anziché i box, una fontana.
Naturalmente le spese, per eventuali errori, saranno a carico di noi poveri tapini.
Cordiali saluti.
Carla Nipoti
P.le Ferdinando Martini 14
20137 Milano
16 marzo 2004

 

 

Elisabetta Becker

Viale Piave

 

Definire pessima la risistemazione di V.le Piave è poco: non si tratta di avere eliminato dei pargheggi (giustamente c'è il Majno Parking)ma di avere ridotto ai minimi termini la carreggiata per allargare il marciapiede.
V.le Piave è quasi da considerarsi un viale di scorrimento ed il restringimento della carreggiata procurerà solamente dei problemi di viabilità non indifferenti, mentre l'allargamento del marciapiede lo ritengo assolutamente inutile.
Inoltre qualcuno può spiegare il motivo dell'ampliamento (benissinimo la risistemazione e l'abbellimento)del marciapiede lungo tutta la linea tranviaria?
Grazie e buon lavoro

 

 

Maurizio Baruffi 

i numeri non spiegano la realtà

Le cifre relative ai metri quadri di verde e ai numeri degli alberi non affrontano la questione dal punto di vista della qualità. La qualità di una città dove il verde di quartiere viene penalizzato e dove la misura del verde varia in base al modo in cui viene calcolato delle differenti amministrazioni. Nel verde conteggiato c'è anche quello dei cimiteri e degli spartitraffico, per esempio. Per questo, signor Sindaco, da consigliere comunale dell'opposizione, le propongo di organizzare una seduta di consiglio comunale dedicata al Piano Parcheggi e alla tutela del verde urbano e di quartiere. Perchè il suo dialogo con i cittadini non si fermi alla home page del sito del comune, ma si svolga nella sede più consona, l'Aula di Palazzo Marino.

 

 

Laura Monti

parcheggio sotterraneo pza Novelli

Egregio Signor Sindaco, sono d'accordo con lei, il verde è un bene prezioso e vale la pena d'incentivarlo, come vale la pena d'incentivare la sosta regolare. Quello che non trovo giusto è che nel caso di piazza Novelli non sia stata presa in considerazione l'istituzione delle strisce gialle per i residenti e blu per le soste a pagamento, obbligando chi non si può permettere di acquistare uno dei box di cui è prevista la costruzione a trovare il modo di rinunciare all'uso dell'auto o di parcheggiarla nelle vie limitrofe, congestionandole ulteriormente. Tra l'altro, da un'indagine informale, risulta che le autorimesse della zona (via Gozzi, via Goldoni, la stessa piazza Novelli)lamentano una scarsa occupazione. Senza contare che il progetto, così come formulato, creerebbe grande disagio nell'accesso alle proprietà, abitate per buona parte da persone anziane. Penso che la faccenda meriti un'ulteriore considerazione in quest'ottica. Un cordiale saluto.

 

17/3/04

 

Claudio Grassi

Le piante saranno "ripiantumate"

Nell'intervento del Sindaco pubblicato oggi ne "Il Corriere della Sera" egli afferma che le piante (177) saranno ripiantumate. Perfetto, ma non viene scritto quando, dove e, soprattutto, se davvero lo saranno...
Di promesse ne abbiamo sentite fin troppe, vorremmo anche fatti o promesse scritte e verificabili.

 

Roby

I parcheggi? Prima il telelavoro

Specifichiamo meglio. Se con parcheggi si intendono i box interrati è soprattutto chi mira a "fare l'affare" ad averne "bisogno", perché affittare un box rende, oggi, circa il 4% al netto delle tasse. I box interrati non riducono il traffico: in piazza Fratelli Bandiera i box ci sono da anni e il risultato è che i pendolari hanno trovato due o trecento posti in più per parcheggiare nelle vie limitrofe: cos' in via Modena ci sono sempre e comunque le macchine in doppia fila. Milano ha innanzitutto bisogno di ridurre gli spostamenti non necessari, e in Comune sapete bene che in una metropoli senza più fabbriche nè operai alle presse da almeno trent'anni, il 60% dei lavori sono finalizzati a produrre beni immateriali (giornali, amministrazione, servizi di consulenza, marketing, teleconferenza e call center, fra gli altri) che impiegano decine e decine di migliaia di addetti i quali potrebbero non muoversi da casa, se non per pochi giorni al mese per partecipare a riunioni in sede, e utilizzare una connessione in fibra, satellitare o anche il comune doppino telefonico per inviare dati: perché non c'è autostrada, tangenziale, ferrovia, metropolitana nè passante che faccia viaggiare i dati a velocità e costi pari alle linee digitali. Ne conosco a frotte, fra consulenti, amministrativi, giornalisti e assicuratori, che arrivano a Milano da Lodi, da Triuggio o perfino da Mortara per battere dati su un computer diverso da quello di casa: tutte persone che sprecano tre ore al giorno della loro vita, quindici ore alla settimana, sessanta ore al mese per venire in città a fare quel che potrebbero fare a domicilio. Non di parcheggi ha bisogno Milano, ma di cambiare la testa. Abbiamo il know-how necessario per farlo e rendere la vita migliore a decine di migliaia di famiglie, i box e i parcheggi sono il penultimo dei nostri problemi. Ne terremo conto, alle elezioni.

 

 

Petro

Verde & Parcheggi

Mai sentito parlare di "sostenibilità"? Davvero si pensa che una città come Milano, già urbanisticamente non adatta al traffico veicolare a quattro ruote, possa sostenere , a parte l'inevitabile aumento del traffico, un ulteriore depauperazione e stravolgimento di quello che è l'attuale assetto urbanistico? magari "aprendo" delle voragini , in un terreno che anch'esso ha numerosi problemi, e ficcandoci dentro centiaia di macchine? E' possibile infine che nessuno abbia mai il coraggio di puntare su alternative "valide" concrete, e soprattutto che abbiano una prospettiva di utilizzo temporalmente accettabile? Alla fine ci ritroveremo con centinaia di buchi, qualche frusto alberello, o magari con l'ennesima "grande opera", che si sa...siamo Italiani!!!!!

 

R.

I parcheggi? Una resa

Mai sentito che i parcheggi "tolgono automobili dalle strade": è come dire che sotto il tappeto non c'è il pavimento perché non lo si vede. Una macchina è il mezzo di traporto fra i più inefficienti che esistano: quintali di ferro, ettolitri di benzina, polveri sottili, costi di gestione spropositati, malattie e tumori per trasportare settanta chili di carne. Pessimo. Fare parcheggi e incentivare all'uso di un mezzo così inefficiente non è una buona idea. Perché una macchina o è di un residente e quindi resta parcheggiata prevalentemente in ore notturne (se la tiene nel box in ore diurne significa che molto probabilmente è un acquisto superfluo), oppure è di un pendolare, e i pendolari hanno il problema di muoversi spendendo il meno possibile, mentre l'automobile, sotto il profilo dei costi, è il peggior investimento immaginabile perché economicamente -e. last but not least, dal punto di vista dello stress- non regge il confronto con nessun mezzo pubblico. Ergo, direi che i parcheggi sotterranei sono necessari esattamente come sono necessarie le fogne per non disperdere i liquami (mi si passi il paragone poco elegante, era per rendere l'idea), sono certamente utili per far cassa sui posti auto a pagamento ma restano, a mio modesto parere, se non la peggiore sicuramente la meno coraggiosa delle soluzioni, una sorta di resa senza condizioni allo spreco di energia.
Cordiali saluti.

 

Cinzia

parcheggi

Trovo ingiustificato il "massacro" perpetuato sulla citta' con la scusa dei parcheggi. Come mamma sento la necessita' di piu' spazi verdi, di piu' giardini, di piu' alberi. Vorrei che il Comune privilegiasse i bambini, i loro bisogni e non i conducenti di autoveicoli. Grazie.

 

Andrea S.

Parcheggio sotterraneo Via Dalmazia

Spero che nel progetto del parcheggio sotterraneo ubicato in Via Dalmazia a Milano, sia salvaguardata la tutela degli alberi, ed in particolare quella un imponente pioppo, uno tra i pochi alberi più vecchi che può vantare il Q.re Forlanini.
Per salvarlo sono disposto anche ad incatenarmi attorno.
Cordiali Saluti
Andrea S.
laureando in geografia

18/3/04

 

Gianfranco De Pol

Opinione Personale

Il problema del Verde è molto serio,in quanto il verde si semina mentre i parcheggi si costruiscono il lavoro che lei ha fatto potra essere considerato tra 10 o 20 anni per il verde,mentre per i box tra due anni quindi alla scadenza del suo mandato.(la risposta alla sua coscienza)
Quando si taglia un albero magari secolare per far parcheggiare vicino a casa un auto si fa un enorme danno per avere un piccolo beneficio.
Forse a quei cittadini che le chiedono il parcheggio dovrebbe far notare che quel pezzo di legno c'era prima di loro nascessero e se lo lasciano lìb ci sarà anche dopo,mentre le loro auto dopo tre anni saranno vecchie è dopo sette o otto le butteranno via.
Una volta noi italiani eravamo più ingeniosi inventavamo cose straodinarie e belle, oggi la mia città non è bella, è essenziale forse carina nella zona 1 ma il resto è triste.
Se permette un consiglio dovrebbe interrogare di più la gente confrontarsi di più,cercando soluzioni e progetti per vivere in questo spazio che oltre a essere un posto di lavoro per dei pendolari è la nostra città.
Saluti

 

Mari

perplessità

caro sindaco se ho ben capito tu toglieresti gli alberi, fonte di energia naturale, per costruire parcheggi, da vendere ai cittadini (sono interrati).... però ripianteresti gli alberi in altre zone dove il verde è + fruibile.... cosa significa verde più fruibile? per favore me lo puoi spiegare? gli alberi servono per rendere l'aria più respirabile, in centro non ce ne sono più....

 

 

Antonio Anselmi

problema piazza Novelli

Egr. Sig. Sindaco Albertini Gabriele,
sono Antonio Anselmi, ho 50 anni e sono sposato, con tre figli (tutti tre studenti).
Abito in provincia di Bergamo e faccio 80 Km al giorno per venire a lavorare a Milano, dove possiedo un bar tabacchi in Piazza Novelli dal 1995.
Dopo lunghi anni di sacrifici, quest’anno sono riuscito finalmente ad estinguere il debito dell’acquisto del locale.
Lo scorso 23 gennaio sono venuto a conoscenza del progetto di costruzione di box sotterranei ad uso privato proprio in Piazza Novelli. Il cantiere, a cielo aperto, sarà proprio davanti alla mia attività commerciale, penalizzandomi fortemente, dato che la parte di piazza dove è situato il bar verrà chiusa al traffico, impedendo così il passaggio ad auto e pedoni.
La mia domanda è se non sia possibile trovare un’alternativa a tale progetto.
E, inoltre, visto che stiamo passando dei periodi poco felici (economicamente), le chiedo a chi potrei rivolgermi per il sostentamento di tutta la famiglia, più un dipendente a mio carico, tenendo conto che il cantiere durerà circa tre anni.
Sono francamente disperato, non dormo più e il sacrificio lo affronto giornalmente; non si può ignorare una realtà così importante caro sindaco!!
Ci penserà lei a mandare avanti la mia famiglia?
Sono certo di una sua risposta.
Cordiali saluti.
Antonio Anselmi

 

19/3/04

 

Luigi

Parcheggi "per residenti"

Pregiatissimo Sig.Sindaco, evito qualunque considerazione sul decadimento del senso civico della nostra popolazione e sul conseguente rispetto per i beni di pubblica utilità o l'ambiente. Mi preme però farle presente che i pargheggi per i residenti sono una pura demagogia. Non esiste un problema parcheggio se non per la massa enorme di autoveicoli che tutti i giorni invadono la nostra città preovenendo da fuori. I cittadini residenti in Milano sono gli unici a pagare il prezzo di questa situazione. Parcheggi introvabili e verde sacrificato per far posto alle auto dei non milanesi.

 

Paola

Carsharing a go go

Sono una cittadina che consapevolmente fa a meno della macchina, sono iscritta al carsharing della Lega Ambiente e invito chi può ad andare a piedi o in bicicletta, ad organizzarsi con mezzi alternativi o con altre persone. Il sistema di mobilità con macchine PRIVATE è un suicidio irresponsabile, le piante sono le prime a farne le spese. Dopo verremo noi. Il non trovare parcheggio è un deterrente all'uso della macchina. Allargare la viabilità d'accesso alla città, creare parcheggio ecc. non fa che aumentare il traffico pendolare quotidiano. Invece la macchina bisogna lasciarla a casa. Non c'è altro da fare!

 

20/3/04

 

R.

per Paola: car-sharing e altro

Cara Paola, essendo anche la mia compagna e un mio amico abbonati altrettanto soddisfatti al servizio di car-sharing di Legambiente, non posso che confermare le sue parole: il servizio funziona, e funziona bene pur non essendo finalizzato al profitto. Purtroppo il car-sharing, che nel Nord Europa, ma soprattutto in Svizzera, è un servizio pubblico capillare e di ordinaria amministrazione, da noi, in Italia, è sempre sperimentale, provvisorio, precario, incerto, limitato e, in certi casi, gestito in maniera da scoraggiarlo (se le cose non sono cambiate, la strana coppia Fiat-Atm di Torino, ossia privato e pubblico, sta dando risultati non propriamente brillanti). Cioè quello che appare ovvio ai più (la condivisione di un'automobile moltiplica virtualmente il numero di vetture in circolazione senza aumentarne realmente la quantità) non sembra altrettanto ovvio nelle strategie degli enti locali che, a parte il caso di Legambiente o del Comune di Bologna e pochi altri, stentano a dare politiche di indirizzamento a una mobilità ottimale e, soprattutto, innovativa. Mentre qui siamo ancora alle prese coi box, i garage, le tangenziali, cioè un po' l'equivalente delle diligenze a cavalli, per trasportare centinaia di migliaia di poveri cristi di pendolari, in Olanda il 14% dei lavoratori non si muove da casa e utilizza il computer per interagire con l'azienda. Questione di testa e di cultura, ma a che serve un cablaggio (che peraltro è rimasto incompiuto poiché forse Fastweb ha calcolato che la fibra ottica costa troppo in rapporto ai vantaggi) se non lo si adopera per cose che migliorano la qualità della vita? Personalmente resto convinto che sarà il mercato stesso a spontaneamente rendere obsoleta l'opera posteggiatrice degli enti locali. Presto o tardi le aziende e i lavoratori dell'immateriale, che a Milano sono decine e decine di migliaia, si renderanno conto che far viaggiare il loro lavoro sulle linee digitali costa meno ed è più veloce che trasportare un pendolare da Bergamo con l'auto o col treno. E' un po' come gli SMS: all'inizio si pensava fosse un fenomeno irrilevante, e invece lo scorso Natale gli italiani hanno inviato 600 milioni di SMS contro 70 milioni di cartoncini augurali postali. Secondo lei, quandi camioncini delle Poste sono stati tolti dalle strade da quando sono stati inventati il fax, la posta elettronica e gli SMS? Ecco, provi adesso a trasportare mentalmente questa cifra sui lavoratori pendolari che battono al computer lettere, certificati, bilanci, articoli di giornale o che impaginano libri o riviste. Cordiali saluti e avanti col car-sharing!

 

21/3/04

 

Luciana Rossi

Il verde e i parcheggi

Egregio Signor Sindaco,sono sempre più convinta che il verde pubblico
sia molto importante per i Milanesi
ma il verde va anche curato ed è molto difficile vedere delle belle
aiuole o dei parchi dove alla gente non sia permesso ridurli a volte come delle pattumiere.E' comunque indispensabile avere anche dei parcheggi ma che siano al
di fuori della cerchia o addirittura all'ingresso della città cosicchè i Milanesi possano
veramente godersi la loro bella città e solo usando i mezzi pubblici (possibilmente potenziati)
è possibile fare questo. Fuori tutte le macchine dalla città, anche perchè tra un pò non respireremo più. Sperando che lei possa tenere conto di quello che i cittadini le chiedono le invio i miei più cordiali saluti
Luciana Rossi