Cosa succede nel giardino delle Monache Benedettine in via Kramer ?

di Michele Sacerdoti

 

 

Recentemente sono spariti 19 grandi alberi che crescevano nel giardino delle Suore Benedettine lungo via Kramer.

Il 6 aprile 2005 è stata presentata una D.I.A. avente per oggetto lo spostamento nello stesso giardino delle 19 piante e l’abbattimento di una pianta malata ma l’operazione era già stata effettuata tra il 22 e il 25 marzo scorsi. Le piante, dopo essere state pesantemente potate, sono state ripiantate nel giardino di clausura dall’altra parte del terreno, troppo vicine tra di loro per la loro dimensione e con scarse possibilità di sopravvivenza.

La cronaca racconta che nel Maggio del 2000, le Monache di san Benedetto hanno alienato la porzione di fabbricato prospiciente la Via Kramer (un tempo a destinazione scuola) alla società R.S.A. Lombarda, puoi divenuta R.S.A. Italia, che lo doveva trasformare in una residenza assistenziale per anziani. Successivamente, per problemi interni alla società, i lavori sono stati sospesi e le Monache hanno aperto una causa nei confronti di R.S.A. Italia adducendo che il cantiere abbandonato, e in disordine, era causa dei ripetuti furti avvenuti nel convento e motivo di disagio da parte dei convenuti ospiti in ritiro spirituale presso il convento stesso.

Una nuova società ha recentemente offerto una grossa cifra alle Monache affinché ritirassero la causa giudiziale in atto, nonché alla proprietaria  R.S.A. Italia al fine di poter acquistare l’edificio (sede della ex scuola) e il terreno retrostante, nonché il sottosuolo del campo sportivo ed i diritti volumetrici residui del terreno rimasto di proprietà delle suore.

Si tratta di parecchi metri cubi di costruzione che consentiranno, alla nuova Società, di costruire nuovi edifici in ampliamento lungo via Kramer, a chiusura della cortina stradale. L’edificio che ne potrà risultare potrebbe avere pari dimensioni a quello già in essere (corpo ex scuola) in Via Kramer. Inoltre sarà costruito un parcheggio sotto il campo sportivo, con accesso da via Goldoni.

Il Piano Regolatore prevede per l’area in questione, a destinazione SP, attrezzature di proprietà o gestione privata, ma di uso o interesse pubblico, con vincolo all’espropriazione o all’assoggettamento a servitù di uso pubblico. Sono ammessi asili nido, scuole, attrezzature religiose, culturali, sociali, assistenziali, sanitarie e ricreative, parcheggi, attrezzature sportive e biblioteche. L’indice urbanistico è di 3 mc/mq.

Se tutto ciò sarà confermato, i dirimpettai di via Kramer, invece di avere la vista su un giardino, si affacceranno, presumibilmente, su una cortina di edifici a tre piani.

La D.I.A. è stata presentata dopo aver effettuato il trasferimento delle piante, probabilmente a causa delle proteste dei vicini che hanno ottenuto un sopralluogo della forza pubblica.

Lo Sportello Unico dell’Edilizia può diffidare entro il 6 maggio le Monache dall’effettuare il trasferimento delle piante e deve sottoporre l’intervento alla valutazione di impatto paesistico. In caso di esito negativo le piante dovranno essere ricollocate dov’erano.

Gli abitanti del quartiere hanno avviato una raccolta di firme nel mercatino di via Kramer su una petizione che richiede di rimettere in pristino le piante asportate e di tutelare la presenza del verde nella zona, particolarmente carente di questi spazi, e vorrebbero che il Comune trasformasse l’area in un giardino di quartiere, recuperandola all’uso pubblico di mamme e bambini.

Il Consiglio di Zona 3 dovrà prendere al più presto prendere posizione sulla vicenda e chiedere allo Sportello Unico dell’Edilizia di ripristinare il giardino alla situazione originaria.

Non si comprende il comportamento delle Monache che non potranno certo offrire un ritiro spirituale in un cantiere, dove prima c’era un bellissimo giardino.