ESPOSTO CONTRO ALBERTINI

I RESIDENTI: NON CAPIAMO A COSA SERVA VISTO CHE QUELLO DI VIALE MAJNO E’ MEZZO VUOTO

Il Comune vuole smontare piazza Oberdan

 

Pronto il progetto per un parcheggio sotterraneo e due rotatorie. Ma c’è un vincolo ambientale e la viabilità sarebbe stravolta. Protesta dei negozianti. Gucci minaccia di andarsene.

 

Di Claudio Antonelli

 

Il sindaco Gabriele Albertini tira dritto a testa alta, deciso a costruire un parcheggio in piazza Oberdan. E questa volta l’insistenza è stata “premiata” dai cittadini con tanto di esposto in Procura. Ieri, infatti, il comitato di zona ha presentato in tribunale una denuncia contro il commissario al traffico per violazione della nuova legge Urbani. Secondo i cittadini, il progetto del parcheggio sarebbe incompatibile con i vincoli ambientali cui deve sottostare l’intera piazza. Duecentoquaranta posti auto, tre piani sotterranei e la viabilità dello slargo completamente rivoluzionata sono, infatti, in netto contrasto con le nuove direttive del codice del ministro Urbani.

Insomma, quando aprirà il cantiere per la costruzione dei nuovi posti auto il piccolo slargo, a metà tra viale Piave e i Bastioni di Porta Venezia, dovrà ospitare ben due rotatorie: una per convogliare il traffico, l’altra per l’immissione delle auto al parcheggio. Entrambe saranno tagliate perpendicolarmente dal jumbo tram. Senza contare che le carreggiate di viale Piave si dimezzeranno: una ospiterà le rotaie e l’altra diventerà a doppio senso di circolazione. Per poi strozzarsi  subito dopo, di fronte all’hotel Diana Majestic, dove la strada è da poco ristretta. Una rivoluzione che verrebbe sfornata dopo tre anni di lavori, con tutta la confusione che ne segue.

Altro punto dolente: del nuovo parcheggio sotterraneo resta molto in dubbio l’effettiva necessità: A meno di trecento metri, infatti, sorge il Majno Parking: 193 posti auto quasi sempre deserti. L’area è regolarmente mezza vuota, forse per i costi troppo elevati del servizio. Un inconveniente che si presenterà anche per il gemello di piazza Oberdan, per il semplice fatto che la gestione sarà la stessa. L’unico modo per giustificare la costruzione di un parcheggi sotterraneo sarebbe abolire tutte le aree di sosta in superficie. Cosa che sta già avvenendo in viale Majno e potrebbe verificarsi a breve anche nella parallela viale Piave.

«Dopo lo stop del progetto avvenuto lo scorso gennaio a tutela delle piante secolari, eravamo convinti di aver in pugno la vittoria -afferma l’ambientalista Michele Sacerdoti, portavoce del comitato dei residenti -. In realtà Palazzo Marino è tornato alla carica». La prossima settimana il progetto voluto dal Comune sarà in discussione presso il consiglio di zona. Mentre l’ok della sovrintendenza sembra già scontato, il probabile “no” dei consiglieri locali non sarà comunque vincolante. Sebbene la maggioranza si presenti spaccata, (soltanto Forza Italia sarebbe favorevole al parcheggio) la discussione in consiglio di zona si annuncia inutile. I poteri del commissario al traffico, infatti, consentono al sindaco di bypassare i vari pareri che il progetto dovrebbe raccogliere nel corso del suo iter.

«Lo scorso maggio - afferma Maurizio Baruffi, consigliere comunale dei Verdi - abbiamo scritto al primo cittadino una lettera per chiedere come avrebbe affrontato la questione dell’intero piano urbano dei parcheggi dopo la novità del codice Urbani, molto più rigido delle leggi precedenti in materia di vincoli ambientali e architettonici». Il sindaco in 5 mesi non ha inviato, però, alcuna lettera di risposta.

Contro il silenzio delle istituzioni, è stato lanciato ieri un segno deciso. E gli ambientalisti non si muovono da soli. A raccogliere le firme a sostegno della causa ci sono anche tutti i commercianti della zona. «Maggior traffico potrebbe voler dire più clienti», afferma il dottor Silvio Damioli, titolare della farmacia Diana, «ma questo parcheggio non serve. Perché rivoluzionare un luogo storico senza motivo?». E se dovessero iniziare i lavori della piazza ad andarsene non sarebbe solo il fascino. La prima perdita avrebbe un nome famoso: Gucci. La celebre griffe dovrebbe infatti trovare un nuovo indirizzo perle sfilate.

 

IL PROGETTO DELLA DISCORDIA

Come cambierebbe la viabilità