Da La Repubblica delle Donne del 17 aprile 2004

 

Gaia Scienza di Sylvie Coyaud

 

Due pesi due misure

 

All'istituto dei telescopi spaziali di Baltimora, Mauro Giavalisco ne guida tre a cercare conoscenza in giro per l'universo. M'ha spiegato che ce ne vogliono almeno due perché anche se misurano cose diverse, serve sapere se in un punto e nell'altro dello spazio-tempo la differenza tra le misure registrate è costante. L'ho capito, e l'estate scorsa, con Maurizio dell'agenzia di viaggi e un termometro, abbiamo registrato la temperatura sotto i platani all'inizio di via Govone e quella dell'insegna luminosa di una farmacia in una via adiacente senza alberi. La farmacia diceva 34 gradi a pranzo e 37 a cena, i platani 30 e 33. Avevamo la costante, ma era dovuta a un refolo locale o all'ombra dei platani? L'altro giorno, prima che spuntino le foglie, passo dalla farmacia, 16 gradi. Arrivo in via Govone e i platani non ci sono più. Li hanno tagliati per costruirci sotto dei box, dice Maurizio, più redditizi qui che cento metri più avanti, sotto il terreno brullo delle Ferrovie. Qua, in mezzo a case e negozi, i lavori ci rovineranno la vita.

Dovevo aspettarmelo. Il sindaco aveva promesso di piantare alberi, ma era in campagna elettorale. Maurizio e altri gli avevano scritto per sapere quando sarebbero iniziati i lavori, ma non aveva risposto. Aveva paura. Quando il capo della Nasa ha deciso di buttare giù il telescopio Hubble, ha avvisato gli astronomi tre anni prima ed è partita la campagna mondiale che lo sta salvando. Il sindaco di Milano non ha detto niente. Aveva paura che si salvassero i platani.