Appello, novembre 2004
A Milano si deve fare di più, molto di più,
per sostenere la circolazione delle biciclette
La nostra salute fisica e mentale e la qualità della
vita sono sempre più compromesse dall’eccesso di traffico motorizzato.
Inquinamento dell’aria, rumore, code snervanti, lentezza dei mezzi pubblici, e
l’occupazione per la sosta di ogni spazio pubblico, marciapiedi compresi,
rendono la vita impossibile ai milanesi. Senza contare quelli che la vita la
perdono o restano invalidi, in incidenti sempre più numerosi. I costi
individuali e sociali causati dall'irragionevole predominio della mobilità a
motore sono divenuti ormai palesemente insostenibili e minacciano di
pregiudicare anche il diritto fondamentale alla mobilità individuale.
Sono molte le cose da fare per affrontare
l’emergenza traffico: una, che si potrebbe fare subito, è incoraggiare la mobilità ciclistica, e non solo con le corsie e
piste ciclabili. Si può e si deve moderare
il traffico (strade e zone residenziali, strade e zone con il limite di 30
chilometri all’ora, zone a traffico limitato e altro ancora); si può e si deve applicare il Codice della Strada là dove
prevede la circolazione promiscua o separata di pedoni e biciclette sui
marciapiedi più larghi e adatti a non compromettere la mobilità pedonale, e la
circolazione delle biciclette nelle corsie preferenziali dei mezzi pubblici. E
una cosa ancora più semplice, e che pure non si fa in modo adeguato: installare attrezzature per il parcheggio
delle bici, a partire dai numerosi luoghi dove attualmente sostano in modo
selvaggio.
La bici non è solo un giocattolo o un attrezzo
sportivo, è un mezzo per muoversi. E' un mezzo di trasporto agile che non
ingombra, non inquina, non fa rumore, non produce emissioni di alcun tipo. Un
mezzo che si rivela particolarmente economico, in termini sia di risparmio sia
di efficienza energetica, e dalle grandi potenzialità. Ed è un mezzo facilmente
integrabile con i mezzi di trasporto pubblici e privati. Ma per l’effettiva
integrazione bisogna consentire l'accesso alle bici sulla metropolitana, non
solo di sera e nei giorni festivi e di sabato, e sui treni; ci vogliono accessi
facilitati alle stazioni, possibilità di spostare le bici al loro interno
(canaline sulle scale e utilizzo degli ascensori), adeguati parcheggi,
depositi, noleggi, punti di riparazione (velostazioni). E a chi arriva a Milano
in auto bisogna far trovare, nei parcheggi esterni di corrispondenza, bici a
noleggio con cui eventualmente proseguire il viaggio verso il centro. Bisogna sviluppare
i progetti a scuola in bicicletta e al lavoro in bicicletta.
Nel territorio esterno alla città si possono e
devono predisporre strade svincolate dal traffico motorizzato per il
cicloescursionismo, la forma di turismo più rispettosa dell’ambiente. Non con
nuove costruzioni, ma recuperando un ricco patrimonio di spazi male utilizzati
o abbandonati: strade interpoderali, sedi ferroviarie dismesse, argini, alzaie
dei navigli, strade di servizio dei canali, strade dismesse.
In sostanza, occorre prendere finalmente atto dello
sviluppo spontaneo della circolazione delle biciclette, che è sotto gli occhi
di tutti, ma anche testimoniato da recenti censimenti condotti dalle
associazioni dei ciclisti. Uno sviluppo che potrebbe essere senz'altro molto
maggiore se finalmente fosse preso qualche provvedimento per favorirlo.
Alle pubbliche amministrazioni (Regione, Provincia,
Comuni e altri enti locali) chiediamo di considerare la bicicletta come un
mezzo di trasporto con pari dignità rispetto agli altri (e per certi tipi di
spostamento più efficiente di altri). Non chiediamo privilegi per i ciclisti,
chiediamo di garantire la libertà di
scelta di questo mezzo di trasporto da parte di tutti i cittadini. Senza
dimenticare che i provvedimenti che migliorano la vita dei ciclisti migliorano
la mobilità di tutti.
Bruno Arena, Giosuè Bonomi, Gianni Bugno, Duccio
Demetrio, Matteo Fagnini, Eugenio Galli, Dan Gay, Daniele Gilardoni, Ivan
Gotti, Pietro Ichino, Elia Luini,
Chicca Macchi, Albano Marcarini, Pier Luigi Marzorati, Marisa Masullo, Max,
Susanna Messaggio, Bruno Pizzul, Luigi Riccardi, Emilio Rigatti, Franco
Scarpelli, Mario Scirea, Luisa Toeschi
L’appello
è stato proposto da FIAB Ciclobby onlus, Arciragazzi, Associazione Utenti del
Trasporto Pubblico UTP, Camminamilano, Fondazione Fabio Casartelli, Mamme
Antismog di Milano MAM,, WWF
FIAB Ciclobby onlus – Via
Borsieri, 4 – 20154 Milano – tel/fax 02.69 311 624 – cell. 347. 97 021 89 ciclobby@associazioni.milano.it www.associazioni.milano.it/ciclobby