Resoconto dell’incontro

 

Mercoledì 24 maggio si è svolto, presso la sede di Fiab CICLOBBY, che lo

ha organizzato, un incontro molto partecipato con alcune decine di

candidati delle diverse aree politiche per le imminenti elezioni

amministrative milanesi (Consiglio comunale e Consigli di Zona).

 

Il tema della serata era "Che fare perché gli interventi per la mobilità

ciclistica entrino effettivamente nell’agenda politica e amministrativa

del Comune di Milano".

 

Il dibattito ha preso le mosse dalla considerazione che, in questa

campagna elettorale, forse per la prima volta, il tema della mobilità

sostenibile e della bici pare oggetto di attenzione e di considerazioni

nuove, non più limitate alle solite affermazioni ("ci vogliono più piste

ciclabili"), ai proclami che hanno in molti casi esaurito il dibattito

sulla mobilità ciclistica fino a un recente passato, essendo invece

finalmente stato posto l'accento sull'esigenza di un'attenzione più ampia,

che comprenda anche il tema delle piste ciclabili ma senza limitarsi ad

esse, per favorire quello sviluppo della mobilità sostenibile fino ad ora

varie volte promesso ma sempre mancato, che ha portato alla

cristallizzazione di una situazione di grande arretratezza su questo tema

straordinariamente vitale per la nostra città, assediata dal traffico,

dall'inquinamento, dal rumore.

 

Se volessimo esprimere in una sintesi forse un po' estrema l'intera serata

si potrebbe dire che è emerso per Milano, sul tema della mobilità in bici,

il bisogno di TAC: Trasversalità, Ascolto e Competenze.

 

TRASVERSALITA’, perché la bici non è di destra né di sinistra ma è un

valore per la città, un importante fattore di qualità ambientale: non è la

panacea, ma aiuta.

 

ASCOLTO, perché il senso della svolta deve essere anche nel cambiamento

degli stili che hanno caratterizzato l'amministrazione specialmente negli

ultimi dieci anni: il dialogo, il confronto con la realtà, la definizione

di scelte e priorità condivise, nel rispetto delle responsabilità proprie

dei diversi soggetti, l'individuazione di obiettivi concreti e

verificabili.

 

COMPETENZE, perché la nuova politica a favore della mobilità sostenibile -

ormai indifferibile non solo per cercare di recuperare l'endemico

arretrato milanese, ma anche per fronteggiare una situazione fatta di

emergenze ricorrenti - non può prescindere da un approccio tecnico

qualificato, da un rinnovamento delle competenze che sia di supporto allo

sviluppo. Non contano solo gli strumenti (es. piste ciclabili, moderazione

del traffico, parcheggi per biciclette...) ma anche le tecniche con cui si

realizzano: una pista ciclabile mal progettata, un parcheggio

funzionalmente inidoneo minano in partenza anche le migliori intenzioni

con cui quegli strumenti vengono posti in essere.

 

Per un resoconto più ampio dell’incontro allego l'articolo di Luigi

Riccardi.

 

Un saluto cordiale

Eugenio Galli (presidente Fiab CICLOBBY onlus)

 

 

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Che fare perché gli interventi per la mobilità ciclistica entrino

effettivamente nell’agenda politica e amministrativa  del Comune di Milano

 

 

 

Di biciclette – in epoca moderna, a Milano – si è cominciato a parlarne

nel 1980 quando venne  approvato dal Comune, nell’ambito del Piano dei

Trasporti, il documento Itinerari ciclabili: programma di rete e primi

interventi. In quel piano erano  previste piste ciclabili per 330

chilometri (la metà dello standard medio europeo di allora, secondo gli

estensori del piano). Dopo 26 anni, praticamente, siamo ancora al palo di

partenza. Infatti l’Amministrazione Albertini Goggi parla di 70 chilometri

di piste ciclabili – essendosi però sempre rifiutata di fornire l’elenco

degli addendi – per di più, quasi sempre,  formati da spezzoni ettometrici

scollegati tra loro e non utili, così come sono, per i ciclisti.

 

In occasione della lunga campagna elettorale per le amministrative del 28

e 29 maggio si è potuto prendere piacevolmente atto che si stanno

profilando le condizioni per imporre , per la prima volta, la bicicletta,

come modo di trasporto urbano, nell’ambito delle scelte comunali. Decine

di candidati dei vari schieramenti politici  – sia per il Consiglio

Comunale, sia per i Consigli di Zona – si sono pronunciati senza

esitazione, mettendo nero sul bianco nel proprio materiale di propaganda,

a favore della valorizzazione della mobilità ciclistica.

 

Al termine di  un’ affollata riunione di Candidati delle diverse forze

politiche, organizzata in questi giorni da Fiab Ciclobby, si è così deciso

di costituire una lobby di Consiglieri  comunali e di zona amici della

bicicletta della quale facciano parte anche i rappresentanti

dell’associazionismo degli utenti della bicicletta. Scopo di questo

pacchetto di mischia è di tenere sotto pressione la prossima

Amministrazione comunale affinché vengano presi  concreti provvedimenti e

attuate realizzazioni a favore della bicicletta. Sono ritenuti prioritari

i seguenti provvedimenti:

 

a)      istituzionalizzazione del rapporto tra Comune ed i centri di

competenza rappresentati dalle associazioni degli utenti della bicicletta

(Fiab Ciclobby e altre); in altre parole, si tratta di dare concretezza a

quella politica dell’ascolto di cui hanno continuamente parlato tutti i

candidati Sindaco e che deve far considerare l’associazionismo una risorsa

strategica  per il Comune;

 

b)      modificazioni significative nella struttura tecnico burocratica

del Comune mediante l’istituzione di una nuova Direzione di  settore per

la mobilità dolce (pedoni, ciclisti, disabili) e nel contempo con

l’attribuzione di  più incisive competenze in materia ai Consigli di Zona;

anche il bilancio comunale deve essere modificato  istituendo il capitolo

di spesa per la mobilità ciclistica – con gli opportuni stanziamenti - in

modo da rendere trasparente l’impegno comunale per la bicicletta;

 

c)      per dare un chiaro segnale di discontinuità rispetto al passato,

attuazione nel brevissimo periodo – nei primi cento giorni, si diceva una

volta –  di alcuni provvedimenti di rapida attuazione e di costo

contenuto.

 

Tra questi primi provvedimenti immediati per segnalare alla città che la

nuova Amministrazione comunale intende finalmente attuare una svolta e

considerare la bicicletta come modo  di trasporto da integrare con gli

altri mezzi, nel corso del meeting dei Candidati i più gettonati sono

stati:

 

q       chiusura al traffico motorizzato, con eccezione per i residenti,

alla domenica mattina, dei più bei viali alberati di Milano dal Parco

Ravizza (Viale Bellezza)  a Piazzale Bacone (Via Eustachi) per permettere

una sicura e confortevole fruizione, almeno una volta alla settimana,  a

pedoni, ciclisti e utenti di altri mezzi non motorizzati;

 

q       utilizzo per il transito delle biciclette , ai sensi del codice

della strada, dei marciapiedi adatti e, in doppio senso, delle strade a

senso unico; ben s’intende, dove è concretamente possibile;

 

q       installazione di migliaia di attrezzature adatte (possibilità di

legare il telaio) per il parcheggio delle biciclette in modo da eliminare

l’attuale diffuso parcheggio selvaggio;

 

q       manutenzione straordinaria e restyling dell’unica pista ciclabile

esistente a Milano che si estende con continuità da S.Siro al Parco Lambro.

 

Tutto questo per cominciare. Alle nuove specifiche strutture comunali più

sopra ipotizzate, ai Consigli di Zona, ai rappresentanti dei ciclisti,

ciascuno svolgendo il proprio ruolo,   tocca quindi di fare squadra per

rendere possibile anche a Milano la circolazione sicura e confortevole

delle biciclette. La prima iniziativa della lobby degli amici della

bicicletta sarà di incontrare il nuovo Sindaco e il Capo della minoranza

così come usciranno dalle urne nelle imminenti elezioni.

 

Luigi Riccardi

 

Presidente della Federazione Italiana Amici della Bicicletta – FIAB onlus