L´opposizione
degli abitanti: rovina un luogo storico. Il progettista: se ci bloccano i
lavori chiederemo i danni
Darsena, ricorso al TAR contro
il parcheggio
ALESSIA GALLIONE
Da Repubblica - 14 novembre 2004
Lo avevano annunciato:
«Ci batteremo per impedire quel parcheggio». E adesso, dopo aver raccolto 4mila
firme, scritto lettere e appelli indirizzati persino alla banca che finanzierà
il progetto, organizzato fiaccolate e marce, gli abitanti dei Navigli, sostenuti
dai comitati della zona Sud della città, hanno presentato ricorso al Tar. Un
documento consegnato ieri, contro il parcheggio sotto la Darsena da 713 posti a
rotazione distribuiti su due piani.
Una ferita per uno dei luoghi storici della città, sostengono i comitati. Ma
soprattutto un «elemento estraneo» alle acque e alle antiche sponde, «che non
solo non risolverà il problema della sosta delle auto al Ticinese, ma
peggiorerà la situazione con effetti disastrosi sulla viabilità e sulla vita
della zona». Tanti i motivi del ricorso, spiega l´avvocato che rappresenta gli
abitanti, Felice Besostri: «Dalla mancanza di una valutazione di impatto
ambientale a quella del rispetto di una pianificazione paesistica dell´intera
zona, dall´interferenza con le opere di carattere archeologico, ai poteri del
sindaco commissario straordinario usati illegittimamente perché sui Navigli è
la Regione ad avere la competenza».
Una vicenda, quella del parcheggio sotto la Darsena, che rischia di
trasformarsi in una battaglia legale. Perché la società concessionaria del
Comune per la costruzione in project financing del posteggio, la «Progetto
Darsena Spa», ha già sferrato il contrattacco. Spedendo una lettera dai toni
decisi, indirizzata ai comitati: «Questa società - scrivono i progettisti - in
considerazione della rilevanza economica degli interessi coinvolti, delle spese
sostenute in una serie di procedure iniziate nel 2001, della presunzione di
legittimità di ogni atto, sarà costretta a chiedere il risarcimento del danno conseguente
a una opposizione che appare infondata». Se il progetto venisse bloccato,
insomma, qualcuno dovrà pagare. «Solo un tentativo di intimidazione senza alcun
fondamento», commenta Besostri.
Ma per l´assessore al Traffico, Giorgio Goggi: «È ragionevole pensare che la
società cerchi di tutelarsi. Fino a ora sono state tante le spese che hanno
sostenuto, comprese quelle per gli scavi archeologici. Il ricorso al Tar? È
opposizione politica. Quella è un´opera fondamentale non solo per la città, ma
utile per gli stessi residenti». Un´opera da oltre 18 milioni di euro e due
anni di lavori, che sarebbe dovuta iniziare a settembre, ma che stenta a
partire. Prima ancora che a causa della guerra legale, per il trasferimento
ancora incerto del mercato di Senigaglia.