da Repubblica - 18 marzo 2004
MASSIMO PISA
Quartieri
mobilitati a difesa del verde
Per l´inizio della primavera
decine di tronchi coperti di giallo per
protesta contro il cemento
che li minaccia
L´iniziativa dei comitati
cittadini e degli ambientalisti: "I
parcheggi vanno fatti nel
rispetto dell´ambiente"
Il sindaco ribatte: spesi
per parchi e giardini 232 milioni di euro in
sette anni
Per affrontare il problema
chiesto un consiglio comunale straordinario
La giornata degli alberi,
organizzata per domenica prossima, ha anche il sapore di un vero e proprio
appello per salvaguardare il verde minacciato dalle nuove costruzioni
Abitanti in rivolta contro
il progetto di costruzione di un parcheggio sotterraneo a rotazione, non
riservato ai residenti e destinato ad assorbire una parte del flusso di auto da
e per Linate
Accanto al Politecnico, in
una zona servita da metro e tram e frequentata in prevalenza da universitari, é
previsto un nuovo parcheggio interrato
Uno dei comitati più attivi:
viene contestata la costruzione di un nuovo parcheggio, non lontano da quello
semi-utilizzato di viale Majno, e in una zona da poco inclusa tra quelle a
sosta limitata
Oltre al verde, il comitato
difende l’integrità architettonica (la Casa dello Studente di Giò Ponti) e la
funzione sociale di una piazza “vissuta”: col parcheggio, si sostiene, verrebbe
stravolta
Contestato il progetto del nuovo silos da 228 posti auto, che prevede l’abbattimento di 18 piante ad alto fusto (10 in realtà sarebbero “spostate” al parco Lambro) e la piantumazione di 23 giovani tigli
Una festa nelle piazze milanesi in difesa del verde di
quartiere, il
primo giorno di primavera. È
quella che stanno preparando per domenica il
gruppo consiliare dei Verdi
a Palazzo Marino e dieci comitati cittadini, i
più agguerriti contro la
costruzione di parcheggi sotterranei e il
sacrificio di alberi
preziosi, storici. Uno slogan goliardico («Basta
seghe») e un obiettivo
ideale: «Quello di lanciare un nuovo simbolo - spiega
il verde Maurizio Baruffi -
il nastro giallo che avvolgeremo intorno alle
piante a rischio. Contiamo
di vestire almeno un migliaio di alberi e che il
nastro si diffonda per
Milano come le bandiere della pace. In concreto,
chiediamo un consiglio
comunale straordinario sul verde urbano e sui
parcheggi».
Presidi in piazzale Libia e largo Tel Aviv, viale Caterina da
Forlì e
largo Rio de Janeiro, piazza
Bernini e via delle Betulle, piazza Grandi e
viale Majno. Tamburi attorno
al grande bagolaro di piazza Oberdan, dove il
comitato si unirà idealmente
al rito di inizio primavera degli indiani Otomi
del Messico. E un aperitivo
mattutino in piazza Novelli, interessata dal
progetto di parcheggio più
controverso: per discutere il caso, una nuova
riunione della commissione
Parchi e Giardini di Palazzo Marino è stata
convocata per domani
pomeriggio. «Ma sono progetti sballati - contesta
Baruffi - che incontrano
resistenza, anche perché l´amministrazione comunale
continua a non coinvolgere i
milanesi nelle sue scelte».
Ci sono poi i numeri. Quelli elencati dal sindaco Gabriele
Albertini
sul verde pubblico sotto la
sua amministrazione: oltre 10mila alberi
piantati negli ultimi tre
anni, 232 milioni di euro spesi dal 1997. «Non si
tratta di quanti soldi sono
stati spesi - ricorda Baruffi - ma di come. E le
cifre possono ingannare: il
20% del verde milanese è cimiteriale o stradale
e buona parte degli alberi
piantati sono morti o in cattive condizioni, o
stanno al parco delle Cave.
Quello delle piante di quartiere è un problema
sentito dai cittadini, ecco
il perché di questa manifestazione. E non vuol
dire che i parcheggi sotterranei
non servono. Ma la giunta Albertini ha
affrontato il problema nella
maniera peggiore».
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PASSAPAROLA
Caro Albertini dica ai genitori qual è la
loro pianta
PAOLO HUTTER
«Ventuno marzo, festa in difesa degli alberi», è l´iniziativa
comune
tra Verdi e numerosi
comitati, lanciata per domenica dal consigliere
comunale Baruffi.
Decine o centinaia di alberi verranno coperti da una fascia
gialla, in
segno di protesta contro la
minaccia costituita dalle edificazioni - di
parcheggi o di case - che
provocano espianti.
Non sempre si tratta di verde pubblico, talvolta i cittadini
protestano contro
l´abbattimento di alberi vicini che si trovano in aree
private. Sta ritornando in
campo una sensibilità non nuovissima, ma che
sembrava sopita negli anni
in cui ci si è preoccupati soprattutto di ordine
pubblico, o di pulizia, o di
smog.
È montata a tal punto nelle ultime settimane ? soprattutto
per il
conflitto tra alcuni alberi
e alcuni parcheggi sotterranei ? che il sindaco
l´ha dovuto scegliere come
tema del suo dialogo Internet dal sito del
Comune. Sostiene che si sta
facendo molto rumore per nulla, e che in
particolare gli alberi
vittima dei parcheggi sarebbero poche unità in una
città che comunque ne conta
migliaia.
A poco vale che snoccioli cifre generali sull´aumento
complessivo dei
metri quadrati per abitante.
E non solo perché c´è chi insinua che l´aumento
sia dovuto a cambiamenti nel
metodo di calcolo: il problema è il legame
diretto, quasi affettivo,
che la gente sente verso gli alberi che vede dalla
finestra.
Ci vogliono molti anni perché un anonimo e stentato virgulto
diventi
un albero alto e familiare,
e invece pochi minuti per abbatterlo. E nei
conti ufficiali non si tiene
conto che molti degli alberi "trapiantati" non
sopravvivono, e che comunque
in genere vanno decisamente altrove.
Si può ironizzare sui cittadini che per sette alberi
bloccherebbero un
parcheggio "strategico",
ma bisogna tenere conto che, oltre alle cifre e
alle statistiche, contano la
percezione e la soggettività. Un esempio: il
Comune ha spesso parlato di
un nuovo albero ogni nuovo nato, ma non mi pare
abbia mai comunicato ai
genitori dov´è l´albero legato al loro bimbo.
Domenica comincia la
primavera, anche a Milano, tra l´iniziativa in difesa
degli alberi e una
biciclettata di massa. Segnali buoni di protesta
costruttiva, in una città
dove non arrivano più le rondini.