Milano
non è come New York, vogliamo più alberi !
Scriveva il capo indiano
Seattle nel 1855 delle città americane:
La
vista delle vostre città fa male agli occhi dell'uomo rosso. Non esiste un
posto tranquillo nella città dell'uomo. Non esiste un luogo per udire le gemme
schiudersi in primavera o ascoltare il fruscio delle ali di un insetto. Sembra
che il rumore offenda solo le orecchie. E che gusto c'è a vivere se l'uomo non
può ascoltare il suono dolce del vento o il fruscio delle fronde del pino profumato?
Il Sindaco Albertini vuole
ispirarsi a New York e a Central Park per il verde cittadino.
A New York il verde urbano
praticamente non esiste, davanti ai grattacieli ci sono piazze senza alberi con
sotto i parcheggi. Rimane solo Central Park come unica oasi di verde in mezzo
ai grattacieli di Manhattan.
A Milano nei grandi viali e
piazze alberate, eredità dei piani regolatori del passato, si vogliono scavare
parcheggi sotterranei e si sostituiscono gli alberi di prima grandezza come i
cedri, i platani, i faggi, i bagolari con alberi di piccole dimensioni e
cespugli le cui radici non scendono in profondità.
Spesso i progetti prevedono di salvare le
piante perimetrali che poi vengono eliminate nei progetti definitivi o durante
i lavori perché ostacolano gli scavi. Alcune piante vengono dichiarate
moribonde anche quando non lo sono perché le radici danno fastidio.
Non si piantano più alberi
nelle vie cittadine per non disturbare i cavi e le tubature che passano
ovunque. La promessa di un nuovo albero per ogni nuovo nato non viene
mantenuta.
Non vi è rispetto neanche
per le piazze protette da vincolo ambientale.
Si ritiene che il vincolo
sia rispettato ripiantando in superficie delle piante più piccole, che spesso
muoiono per la cattiva manutenzione, per gli impianti di irrigazione che si
rompono, per le piante di scarsa qualità scelte per risparmiare sui costi, per
la poca terra e di cattiva qualità.
Gli esperti di inquinamento
dicono che l’ossigeno a Milano è molto diminuito negli ultimi anni ed è questo
il motivo del senso di soffocamento che sentiamo l’estate. Gli alberi, oltre a
produrre ossigeno, proteggono dalle polveri sottili che entrano nei nostri
polmoni e dal rumore e fanno ombra, diminuendo la temperatura che l’asfalto, il
cemento ed i condizionatori d’aria fanno aumentare.
Il Sindaco Albertini dice
che gli alberi tagliati verranno trapiantati in altri luoghi.
Ma non possiamo concentrare
il verde nei parchi di cintura ed eliminarlo nel centro della città.
A livello legislativo il
verde andrebbe rispettato: il nuovo piano paesistico della Regione Lombardia
prescrive la valutazione di impatto per i nuovi parcheggi e l’autorizzazione
della Commissione Edilizia Integrata, il nuovo Codice dei Beni Culturali in
vigore dal 1 maggio sottopone a vincolo monumentale le piazze e le vie create
da più di cinquant’anni.
Chiediamo al
Sindaco-Commissario di non eccedere nei suoi poteri commissariali e di avere
più rispetto per gli alberi di Milano, chiediamo di realizzare parcheggi
sotterranei di minori dimensioni o con tecnologie che richiedono meno spazio
come i parcheggi meccanizzati in modo da poterli costruire in zone dove non ci
sono alberi, di favorire il car sharing e il car pooling che diminuiscono la
necessità di parcheggi.
Chiediamo alla
Soprintendenza ed al Corpo Forestale dello Stato maggiore vigilanza nel far
rispettare i vincoli monumentali e ambientali sulle vie e piazze di Milano,
chiediamo alla Commissione Edilizia Integrata di fare attenzione del concedere
i nulla-osta ambientali e paesaggistici, chiediamo al Consiglio Comunale ed ai
Consigli di Zona di ascoltare la voce dei cittadini che propongono soluzioni
alternative per evitare il taglio degli alberi.