domenica, 4 aprile, 2004
URBANISTICA VERDE PUBBLICO
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Dove arriva l' auto il grande albero diventa cespuglio
Ortensie, viburni e lauri rimpiazzano cedri e platani abbattuti per costruire garage sotterranei
SOPRALLUOGHI VERDI
Susanna Magistretti
Sopra il parcheggio di via Mascagni sono state piantate aiuole con spiree, prunus e poligoni: se va bene, sono sui tre metri d' altezza.
Non molto diverse sono le scelte fatte per viale Bianca Maria, piazza Giulio Cesare e per altre zone della città: ortensie, viburni e lauri cerasi in quantità. Insomma cespugli e piccoli alberi hanno rimpiazzato gli alberi eliminati durante i lavori di costruzione dei parcheggi sotterranei.
In via Mascagni è sopravvissuto solo il grande e vecchissimo platano, evidentemente protetto da qualche santo perché non viene neanche potato.
Dei due cedri di piazza Tommaseo, uno è stato sacrificato e sostituito con magnolie soulangeane, in questi giorni in fiore: altezza massima 7 metri. Il cedro, invece, raggiunge i 25 metri.
Non è che il verde si misuri solo in altezza, è vero. Ma anche quella conta. Tant' è che di platani, faggi, conifere si dice, in termini botanici, che sono alberi di prima grandezza. Il loro apparato radicale è molto esteso e quando scende in profondità deve trovare terra, non cemento. Anche i loro tempi di crescita sono talmente lunghi da giustificare le proteste di chi si vede sottratto un albero e reso un alberello.
Per le loro dimensioni, ma non solo per quelle, gli alberi di prima grandezza vengono di solito trattati con rispetto; in molti paesi vengono addirittura segnalati per la loro età vetusta e spesso diventano un vero e proprio punto di riferimento (si pensi ad esempio al faggio in Santa Maria delle Grazie, o alla quercia americana in piazza 24 maggio). Hanno molte qualità, ma sicuramente non quella di essere compatibili con i parcheggi sotterranei. Quindi, quando si abbattono, vuoi perché malati, vuoi per far posto alle macchine, è per sempre. Questo vuol dire semplicemente che non si possono sostituire con altri alberi, a meno di non dare un' interpretazione molto estensiva - per non dire ambigua - del termine.
Gli alberi sono alberi, ma un albero non vale l' altro.