Sono andato domenica alla raccolta di firme di Legambiente in Piazza Lima dove ho potuto vedere le tavole dei progetti di pedonalizzazione dell’Arch. Brighi e dello studio Nizzoli, come pure il questionario sottoposto ai cittadini.
Vorrei presentare le perplessità mie e dei Verdi di Zona 3 a questa proposta.
Come ex-consigliere dei Verdi di zona 3 ho seguito per anni i problemi del traffico della zona e ho partecipato alla stesura del progetto di Italo Rota su Porta Orientale.
Le proposte che noi abbiamo sempre portato avanti è di alberare il Corso e di pedonalizzare semmai le vie laterali, come via Spallanzani, il cui progetto è pronto da tempo ma non è ancora stato deliberato dalla giunta, via Ozanam in seguito alla realizzazione del parcheggio sotterraneo, via Lecco come proseguimento dell'asse Benedetto Marcello-largo Bellintani-Giardini Pubblici, i Bastioni in seguito alla realizzazione della galleria sotterranea da Piazza Repubblica a viale Majno ed alla estensione dei Giardini fino a via Vittorio Veneto, Piazza Oberdan per la parte verso viale Piave e via Vittorio Veneto per congiungere i Caselli al Corso Buenos Aires (Progetto Porta Orientale). E’ stato inoltre portato avanti insieme all’arredo urbano un progetto di sistemazione di Piazza Argentina, sul modello di Piazza Lima, che è in fase di ultimazione.
Il Progetto di Porta Orientale aveva anche previsto di rialzare gli accessi alle vie laterali al corso fino al livello del marciapiede per creare continuità per i pedoni e rallentare la velocità delle auto che attraversano.
Finora le chiusure temporanee di Corso Buenos sono sempre state fatte solo la domenica, in occasione delle feste del corso.
La pedonalizzazione completa del Corso porterebbe le 70.000 auto giornaliere a percorrere le vie parallele, creando ingorghi ed inquinamento in vie strette e abitate dai residenti, con il risultato di peggiorare la qualità della vita degli abitanti. Basta vedere l'impatto della pedonalizzazione di via Dante su via Broletto, Camperio e Meravigli in assenza di un provvedimento di chiusura del centro storico al traffico.
Il flusso di veicoli che arrivano in Loreto da viale Monza e viale Palmanova, trovando chiuso corso Buenos Aires, devierebbe su viale Morgagni, via Benedetto Marcello, via Settembrini, via Eustachi-Nino Bixio, via Modena-Belotti, congestionando strade che non hanno una sufficiente portata. Ancora peggio succederebbe chiudendo il tratto tra viale Tunisia e Piazza Oberdan, dove il traffico dirotterebbe su via Melzo, Malpighi o via Tadino.
Il traffico proveniente dai Bastioni o dal Centro si infilerebbe viceversa sulle stesse strade.
Per evitare questo problema lo studio Nizzoli propone di scavare una sottovia sotto i viali Abruzzi e Morgagni, con creazione di parcheggi sotto viale Morgagni mentre l’ing. Villoresi del Cocis propone una sottovia sotto via Benedetto Marcello.
Il primo progetto non è realizzabile in quanto dovrebbe attraversare la stazione del passante ferroviario sotto viale Regina Giovanna mentre il secondo troverebbe sulla sua strada il parcheggio sotterraneo che sarà costruito in via Benedetto Marcello, che perderebbe il primo piano sotterraneo. Si dovrebbe poi scavare sotto le case del quartiere del Lazzaretto, che ha strade molto strette, collegandosi poi con la galleria sotterranea sotto i Bastioni di Porta Venezia, pure progettata dal Cocis.
Il costo previsto, di almeno 200 miliardi, rende l’opera di difficile e lunga esecuzione.
La proposta dello studio Nizzoli prevede poi una allucinante copertura di tutto il Corso con strutture metalliche e vetro e l’aumento delle strutture commerciali del corso utilizzando il centro della strada. Cosa dirà chi ama passeggiare all’aria aperta e chi ha un appartamento che si affaccia sul Corso ?
Il progetto dell’arch. Brighi sembra più attuabile in quanto conserva una strada di due corsie in mezzo al Corso; tuttavia ciò rende impossibile il carico e scarico dei negozi e la sosta operativa.
In conclusione ritengo che si debba andare per gradi, come mi sembra voglia fare l’Osservatorio di Milano di Massimo Todisco.
Bisogna per prima cosa ridurre il numero della auto circolanti in città, in centro e in periferia, in modo da far diminuire le 70.000 auto che percorrono il corso Buenos Aires. Si deve chiudere il centro storico al traffico fino alla cerchia dei Bastioni e potenziare i mezzi pubblici e i parcheggi di interscambio in periferia.
Solo successivamente si potrà verificare la fattibilità e l’impatto ambientale della chiusura dei grandi assi commerciali come Corso Buenos Aires. Gli altri due assi commerciali di cui si propone la pedonalizzazione, Corso Garibaldi e Corso di Porta Ticinese, sono all’interno dei Bastioni, area che il Comitato vuole chiudere al traffico, e quindi di più facile realizzazione.
E’ bene che gli abitanti vengano consultati su questi progetti, ma voglio vedere chi direbbe di no ad un quesito come quello sottoposto domenica in Piazza Lima. Sta però ai proponenti il compito di valutare gli effetti della proposta a livello complessivo.
Non si può favorire l'attività commerciale e lo shopping sul corso a scapito degli abitanti delle strade laterali che riceverebbero tutto l'inquinamento eliminato dal Corso o l’effetto di cantieri e scavi per creare un percorso alternativo alle auto.
Siamo pronti a collaborare con il Comitato per studiare il miglioramento dell'ambiente della zona ma siamo contrari ad iniziative affrettate e non ben studiate, non collegate all'obiettivo centrale di chiudere al traffico il centro storico.
Cordiali saluti
Michele Sacerdoti
Verdi di Zona 3
10 aprile 2000