Applicazione del Protocollo di Kyoto, emergenza inquinamento e politiche del Comune di Milano
Mozione approvata dal Consiglio Comunale del 14/2/2005
Premesso
che:
Milano ha ospitato nel dicembre 2003 la Conferenza delle Nazioni Unite per l'applicazione
del Protocollo di Kyoto, assumendo degli impegni di fronte alla platea
internazionale di scienziati e diplomatici convenuti da tutto il mondo e
votando all'unanimità una mozione in questo Consiglio che impegnava la Giunta
in direzione di alcune azioni concrete;
l'entrata in vigore del Protocollo impegna tutti i paese firmatari ad attuare politiche concrete per la riduzione delle emissioni inquinanti;
la politica degli enti locali concorre in misura significativa a determinare la quantità di emissioni prodotte in un paese;
questo Consiglio si svolge in coincidenza con il superamento del limite fissata da una Direttiva Europea del 1999 di giornate in cui sia consentito lo sforamento della soglia di emergenza relativa alle concentrazioni di PM10 nell'aria;
le due vicende sono fortemente intrecciate perchè in entrambi i casi sono necessarie misure concrete di intervento che modifichino i comportamenti degli enti pubblici e dei cittadini che causano l'incremento di emissioni inquinanti;
l'Italia ha assunto l'impegno, nell'ambito del Protocollo di Kyoto, di ridurre, rispetto al 1990, del 6,5% le proprie emissioni di gas climalteranti nel periodo 2008/2012;
nella città di Milano (1998) il 57,38% delle emissioni di gas climalteranti è dovuto al riscaldamento terziario e residenziale, il 34,60% ai trasporti stradali e il rimanente 8% si disperde fra le altre fonti di emissione;
Milano (nel 1998) produceva circa 4,8 Mt (chilotonnellate) di Co2 equivalente che sono il 7,3% del totale regionale;
le previsioni sulle quantità di emissioni di Co2 equivalente dovute al traffico per il 2010, pur rientrando nei livelli previsti dal Cipe con la delibera del 19 dicembre 2002, sono in ogni caso superiori alla quota di emissioni del 1990;
dall'1 gennaio 2002 il Sindaco di Milano ha assunto i poteri straordinari di commissario delegato dal Governo per l'emergenza traffico, guadagnando così una posizione di assoluto vantaggio operativo rispetto a qualunque suo predecessore e a qualunque altro sindaco italiano, per incidere in modo significativo sulla situazione del traffico cittadino e sulla conseguente quantità di emissioni prodotte in città;
i provvedimenti di emergenza sino ad oggi promulgati dalla Regione Lombardia sono sempre stati applicati senza che vi fosse da parte del Comune una autonoma e più incisiva azione;
IL CONSIGLIO COMUNALE DI MILANO RIBADISCE i contenuti della mozione votata da questo consiglio nel dicembre 2003 e in particolare
RICHIAMA la Giunta agli impegni assunti in quella occasione:
1. Mobilità sostenibile. Per contrastare la continua e costante crescita delle emissioni di gas climalteranti nel settore dei trasporti e della mobilità è necessario attuare politiche finalizzate alla riduzione degli spostamenti in auto, all'aumento delle capacità di trasporto e al miglioramento della qualità del servizio dei mezzi pubblici con l'incremento dei chilometri di corsie riservate e della frequenza delle corse. E' inoltre necessario lo sviluppo di sistemi e tecnologie di mobilità più leggera e efficiente, a partire da una rete effettiva di percorsi sicuri e di infrastrutture per gli spostamenti in bicicletta e sviluppando le attività di car sharing e di car pooling.
2.
Certificazione energetica nell'edilizia. Già da anni i progetti edilizi dovono
essere conformi alle norme di contenimento dei consumi energetici, ma la nuova
direttiva europea che entrerà in vigore fra il 2006 e il 2009 comporterà una
migliore qualità energetica del costruire, attraverso l'introduzione del
certificato di efficienza energetica che diventerà uno degli indicatori del
valore delle abitazioni e degli uffici. In Lombardia si stanno elaborando
regolamenti edilizi che impongono sul nuovo e sul ristrutturato efficienza
energetica e ricorso a energie rinnovabili. Anche a Milano il nuovo regolamento
edilizio in fase di elaborazione e i grandi progetti di trasformazione
urbanistica della città devono tenere in considerazione gli aspetti relativi al
contenimento dei consumi e degli sprechi che si realizzano oggi per riscaldare
o raffreddare gli edifici nei mesi invernali o estivi.
3. Milano deve varare, sull'esempio di altre grandi città come Venezia, il
proprio Piano Energetico Comunale. Il PEC si deve proporre la riduzione entro
il 2010 delle emissioni di anidride carbonica del 6,5%, uguale all'impegno
italiano in applicazione del Protocollo di Kyoto. Il PEC non può rappresentare
un documento di pianificazione settoriale, dimenticato quando si tratta attuare
altre politiche. Deve essere un vincolo, come lo è il bilancio, per l'azione
dell'intera amministrazione comunale e di tutte le aziende pubbliche nelle
quali il Comune di Milano possa dare indicazioni come azionista di riferimento.
L'Ufficio di applicazione del PEC deve quindi passare al vaglio le principali
decisioni dell'amministrazione, stimolando le operazioni virtuose di risparmio
attraverso l'azione della figura dell'Energy Manager.
4. a formalizzare l'adesione del Comune di Milano al "Kyoto Club", associazione di imprese ed Enti Locali per lo sviluppo sostenibile, che contribuisce in modo fondamentale alla promozione di politiche virtuose finalizzate al conseguimento degli obiettivi di riduzione delle emissioni dei gas climalteranti;
STIGMATIZZA
a) lo scarso impegno messo in atto dal Sindaco Commissario e dalla Giunta nella attuazione delle politiche di sviluppo della mobilità sostenibile, ricordando in particolare l'insoddisfacente esito dei progetti finanziati dal Ministero dell'Ambiente negli scorsi anni relativi alla diffusione del metano e del biodiesel per autotrazione e alla messa in opera di una rete di alimentazione per i veicoli elettrici;
b) l'assenza di politiche mirate allo sviluppo della mobilità ciclistica, ricordando in particolare l'episodio relativo alla perdita dei finanziamenti regionali disponibili in materia;
c) la mancata regia degli impegni che le aziende presenti nell’area metropolitana stanno faticosamente cercando di mantenere in relazione alle politiche di trasferimento dal trasporto privato al trasporto pubblico o collettivo dei propri dipendenti;
d) il debole sostegno alle proposte di intervento sulla organizzazione degli orari e dei tempi di vita in città;
RICHIEDE
che per affrontare l'emergenza relativa al PM10 il provvedimento regionale di circolazione a targhe alterne sia accompagnato da misure straordinarie attuate autonomamente dal Comune di Milano quali la chiusura del centro storico fino alla Cerchia dei Bastioni,il potenziamento del trasporto pubblico di superficie anche attraverso particolari promozioni sui costi degli abbonamenti per i mesi invernali, l'utilizzo anche nelle ore diurne del servizio di trasporto Radiobus e la drastica riduzione delle tariffe per la sosta nei parcheggi di interscambio;
SOLLECITA
il rapido completamento del piano di riconversione degli impianti termici degli edifici comunali;
la riforma del regolamento edilizio comunale per indirizzare le attività di nuova edificazione e di ristrutturazione all'efficienza e al risparmio energetico;
il varo di una manovra di incentivi e di inasprimenti fiscali attraverso l'ICI in relazione alla tipologia di impianti di riscaldamento utilizzati quando sia tecnicamente fattibile la riconversione;
l'avvio di una manovra straordinaria di intervento che indirizzi le scelte di AEM, AMSA e ATM per la conversione al biodiesel e per la metanizzazione dei mezzi operativi delle tre società e per l’installazione di adeguati filtri capaci di abbattere le particelle inquinanti;
la richiesta di stanziamenti regionali per il potenziamento del trasporto pubblico e per la realizzazione di nuovi posteggi di interscambio;
il definitivo abbandono di progetti quali quelli conosciuti come “Gronda Nord” e “Gronda Sud” che sono attrattivi di traffico privato aggiuntivo.
Maurizio Baruffi, Sandro Antoniazzi, Marilena Adamo, Gianni Occhi, Aldo Ugliano, Basilio Rizzo, Rosario Pantaleo, Andrea Fanzago, Giuliana Carlino