Il controllo dei sottotetti si inserisce in un più ampio discorso di tutela della qualità della città. Qualità che si manifesta in termini urbanistici, edilizi e sociali. In tale quadro i sottotetti rappresentano un tema importante della qualità del “profilo superiore” degli edifici e determinano la piacevolezza di quello che gli anglosassoni chiamano “skyline” della città.
La Commissione Edilizia, della quale sono entrato a far parte nel maggio 2002, candidato dall’Università degli Studi di Milano, rappresenta il “punto di vista della collettività”, intendendo come collettività l’insieme degli attori della vita sociale ed economica della città, quindi i cittadini utenti, i cittadini imprenditori, i cittadini espressione della cultura e dell’associazionismo.
Nel corso di questi quasi due anni di lavoro, la Commissione Edilizia ha riscontrato una serie di questioni importanti da affrontare, che qui riassumo:
Sulla base di quanto sopra, è stata formulata la proposta – che troverà presto attuazione nella revisione del Regolamento Edilizio – della costituzione e della affermazione generalizzata del cosiddetto “pre-progetto”, da presentare per tutti quegli interventi che modificano l’aspetto esteriore dell’immobile e/o dell’area. Tale pre-progetto si configura come uno strumento snello costituito da pochi ma significativi elaborati progettuali, con particolare riferimento anche al contesto e alla sua evoluzione storica.
Con specifico riferimento al tema dei sottotetti, il Comune di Milano ha recentemente disposto l’avvio sperimentale, a partire dal giorno 3 novembre 2003, del provvedimento di esame dell’impatto paesistico per tutti gli interventi di recupero abitativo dei sottotetti ai sensi della L.R. 15/96 e dell’art. 73 del Regolamento Edilizio Comunale.
Ciò in attuazione delle “Linee guida per l’esame paesistico dei progetti”, approvate dalla Regione Lombardia nel novembre 2002, in conformità a quanto disposto dal Piano Territoriale Paesistico Regionale.
In tal senso, il Comune di Milano ha inteso – tra i primi in Lombardia – usare tale strumento della Legislazione Lombarda, come controllo di un fenomeno che ha assunto dimensioni e contenuti preoccupanti.
Tale strumento (l’esame paesistico dei progetti) sarà esteso in un prossimo futuro a più vaste categorie di progetti.
Da tale situazione emerge, ineludibile, l’esigenza sia di aprire un dibattito sul tema – come si sta facendo questa sera – sia di perseguire l’obiettivo di una formazione culturale consapevole dei professionisti e degli operatori pubblici e privati.
Sulla base di tali premesse è in corso di organizzazione un Corso di aggiornamento che si terrà all’Urban Center nei mesi di aprile e maggio 2004, proprio sull’”Impatto paesistico dei progetti”, che vedrà la partecipazione di docenti universitari, italiani e stranieri, professionisti ed operatori del settore. Si tratta di uno sforzo culturale che vede coinvolti anche gli ordini e le associazioni professionali.
Da ultimo, non va dimenticata la partecipazione attenta dei cittadini alle vicende culturali della città, poiché essi rappresentano l’utente finale della piacevolezza dei luoghi in ambito urbano. Piacevolezza dei luoghi che determina sia la qualità sociale sia il valore (anche economico) degli ambienti cittadini.