GABRIELE ALBERTINI – SINDACO -
C/O
RESIDENZA MUNICIPALE
PALAZZO MARINO P.ZZA SCALA
20122 MILANO MI
e p.c.
EGR. DOTT. ING.
GIANNI VERGA
ASSESSORE ALLO SVILUPPO DEL
TERRITORIO COMUNE DI MILANO
VIA G. B. PIRELLI 39
20124 MILANO MI
in riferimento alla
Sua ben nota sensibilità nei riguardi del “ condominio “, ed a fronte di
richieste, ahimè vane !, che ho già inoltrato presso i competenti
uffici comunali, mi permetto di sottoporre a Lei il << problema
dei sottotetti >> che coinvolge
l’Amministrazione e che ha già
creato molti contenziosi ed esasperazioni tra i cittadini – condomini anche nella città di Milano. Le leggi
della Regione Lombardia n. 15/96 e n. 22/99, cosiddette “leggi dei
sottotetti “ , negli ultimi mesi hanno
fatto registrare un notevole
dibattito imperniato sugli aspetti architettonici e paesistici , mentre
hanno introdotto nei condomini una serie di problematiche, prevalentemente
già sfociate in contenzioso giudiziario, cosicché nei ( pochi! ) casi dove i condomini si trovavano in ( relativa
e provvisoria ) “pace” , magari per avere appena risolto / transato
su casi di litigiosità tipica condominiale come rumori, odori, passaggi , ripartizioni
spese , ecc.. , ora con la
trasformazione dei sottotetti da parte di alcuni condomini, si ricomincia a dare
…..fiato alle trombe, …. per
riprendere attività di contenzioso
! Di fatto, nella città di Milano, si è già avuto un forte incremento dei contenziosi condominiali , come documentato anche dai media , vedasi ad
esempio “IL GIORNALE “ del 03 febbraio
u.s.
E’ palese che
sul tetto gravano diritti di terzi e
che le integrazioni di proprietà del singolo condomino sono soggette a modifica
delle tabelle millesimali con il consenso di tutti i condomini. A parere di
molti cittadini, sarebbe più opportuno rilasciare autorizzazioni e/o permessi o
concessioni subordinandole all’ottenimento preventivo del necessario consenso
condominiale a favore del condomino che intende costruire / trasformare il
sottotetto. C’è da chiedersi e mi permetto di chiederLe : ma perché
un cittadino - condomino, a cose fatte,
e cioè dopo la autorizzazione comunale che, per quanto precitato, si
presta ad equivoco, per difendere i
propri diritti, lesi da chi intende
trasformare a proprio vantaggio il sottotetto,
deve ricorrere al Giudice del Tribunale Ordinario ? Al fine di
evitare conflitti sarebbe più opportuno che la Amministrazione Comunale
subordinasse la autorizzazione o il
permesso al condomino che intende trasformare / costruire il sottotetto al
preventivo consenso condominiale.
Egregio
Signor Sindaco,
con
la presente vengo a proporre che nella
documentazione dell’iter
autorizzativo, venga esplicitata la
condizione che il condomino che
intende trasformare il tetto, o alterare
la morfologia o decoro
architettonico dell’edificio, o le parti comuni , comunque deve essere
preventivamente dotato dei necessari
consensi da parte della Assemblea Condominiale ( preventiva modifica delle tabelle millesimali e consenso a
modificare la morfologia edilizia ) .
Con
l’auspicio di averLe trasmesso
quanto di pubblico interesse, ringraziandoLa per la cortese attenzione,
Le rivolgo ossequi e saluti ben distinti.
(( dott. ing. Antonio De Marco* ))
*
consulente tecnico del Tribunale di Milano
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