Lettera pubblicata sul
Corriere della Sera, Cronaca di Milano, dalla parte del cittadino
6/7/2005
Parchi sulla carta
Vorrei ribattere a Riccardo
De Corato che il Parco della Fiera è di 95.000 mq e non di 130.000 mq; il resto
sono piazze e strade. La nuova Biblioteca degli Alberi, poi, al posto del Bosco
di Gioia sarà di 50.000 mq, il resto sono le aiuole lungo viale Liberazione, il
prato sopra il parcheggio sotterraneo di piazza Einaudi, il triangolo tra via
De Castillia e via Volturno.
Al di là dei numeri vorrei
fare qualche osservazione. Per il verde ricavato nelle aree dismesse un esempio
per tutti è il parco del quartiere Rubattino, a ridosso della tangenziale,
pericoloso se qualche mezzo dovesse superare il guard-rail e cadere sul
giardino, rumoroso per il rimbombo del traffico sul ponte.
Gli altri parchi o sono
ancora sulla carta o sono appena stati piantati, e produrranno il loro effetto
pieno tra trent'anni. Gli alberi sopra i parcheggi sopravvivono stentatamente.
La gente vuole il verde sotto casa per portarci i bambini: non si può
distruggere il verde di quartiere e sostituirlo con i parchi di cintura, sono
un'altra cosa.
Michele Sacerdoti
Lettera completa inviata al
Corriere
Vorrei ribattere a Riccardo
De Corato che il Parco della Fiera è di 95.000 mq e non di 130.000 mq; il resto
sono piazze e strade. Sta scritto sui documenti del PII Fiera presentato al
consiglio di zona 8. E di questi solo 65.000 mq sono su terreno pieno, gli
altri sono sui parcheggi sotterranei. D'inverno il parco sarà quasi tutto
all'ombra a causa dei grattacieli che lo circondano.
La nuova Biblioteca degli
Alberi al posto del Bosco di Gioia sarà di 50.000 mq (il rettangolo tra via
Melchiorre Gioia, viale Sturzo e via de Castillia), il resto sono le aiuole
lungo viale Liberazione, il prato sopra il parcheggio sotterraneo di piazza
Einaudi, il triangolo tra via De Castillia e via Volturno, la parte sopra la
lunetta dove ci sono condomini abitati che non saranno mai demoliti. Basta
leggere nel documento preliminare alla progettazione del concorso
internazionale dei Giardini di Porta Nuova l'articolazione in sei giardini, di
cui il solo Giardino Centrale è un vero giardino.
La aree verdi eliminate sono
circa 34.000 mq tra il Bosco di Gioia (12.000 mq), i giardini pubblici di via
Confalonieri (16.000 mq), l'area privata su cui sarà costruito un centro
commerciale vicino a via Volturno (6.400 mq). Quindi l'aumento del verde è solo
di 16.000 mq e non di 100.000.
Per il verde ricavato nelle
aree dismesse un esempio per tutti è il parco del quartiere Rubattino, a
ridosso della tangenziale, pericoloso se qualche mezzo dovesse superare il
guarda-rail e cadere sul giardino, rumoroso per il rimbombo del traffico sul
ponte. E' un'area di risulta in cui nessuno avrebbe voluto abitare.
Gli altri parchi o sono
ancora sulla carta o sono appena stati piantati, e produrranno il loro effetto
pieno tra trent'anni.
E che dire degli alberi
sopra i parcheggi, che sopravvivono stentatamente e muoiono immediatamente se
l'impianto di irrigazione si rompe ? Cosa succederà se le guaine di
impermeabilizzazione si romperanno ? Gli alberi da parcheggio non sono alberi
di prima grandezza, non sono platani né ippocastani ne cedri del Libano che
spesso sostituiscono ma qualità più piccole come i carpini, che non cresceranno
mai alle dimensioni degli altri. Basta guardare il giardino delle Stelline in
corso Magenta dove gli alberi sono stati piantati vent'anni fa sopra il
parcheggio di via De Togni (alti 10 metri) e confrontarli con gli alberi
intorno su terra piena (alti 25metri).
Ricordo infine che Berlino
ha 35 mq di verde per abitante e Londra 30 mentre le principali città italiane
hanno 18 mq/abitante. Quindi i 13,5 mq/abitante, se ci sono, non sono ancora
sufficienti.
Per quanto riguarda i nuovi
parchi di cintura, la gente vuole anche il verde sotto casa per portare i
bambini in carrozzina o a piedi, basta guardare l'affollamento dei giardini di
quartiere il pomeriggio. Non si può distruggere il verde di quartiere e
sostituirlo con i parchi di cintura, sono un'altra cosa.
Cordialmente
Michele Sacerdoti