Piste ciclabili di Zona 3: il Comune spende troppo poco

 

Il 4 maggio si è tenuta una riunione congiunta delle Commissioni Traffico e Verde del Consiglio di Zona 3 per discutere con l’arch. Scalia del Comune sulle nuove piste ciclabili.

Scalia ha premesso che il Comune ha messo a bilancio per il 2005 solo 2 milioni di euro e quindi si può fare ben poco.

Verrà realizzata una pista ciclabile lungo via Corelli coprendo il fosso che costeggia la strada; tramite la passerella sulla ferrovia sarà possibile raggiungere il nuovo quartiere Rubattino.

Una seconda pista sarà quella di via Pisacane che sarà finanziata in parte dagli oneri del parcheggio sotterraneo di piazza Fratelli Bandiera e di quello futuro in piazzale Lavater. L’agenzia della mobilità sta verificando gli impatti della trasformazione in senso unico di via Pisacane. La riduzione del calibro della strada a 4 metri e venti consentirà di creare una pista ciclabile sul lato delle scuole e di aumentare del 30 % i posti auto, disponendoli a spina di pesce sul lato opposto.

In viale Romagna e in via Rombon sarà messo un limite di velocità di 30 km/ora sui controviali in modo da garantire ai ciclisti una buona sicurezza. Quando saranno realizzate le isole ambientali anche queste avranno un limite di velocità di 30 km all’ora, consentendo a auto e ciclisti di coesistere.

E’ prevista ma non finanziata una pista ciclabile in viale Lombardia per collegare la pista di viale Romagna con quella di viale Padova.

Durante il dibattito che è seguito è stata proposta una pista ciclabile in via Castel Morrone sotto gli alberi come alternativa o aggiuntiva a quella di via Pisacane. Per via Pisacane due residenti hanno ricordato la presenza frequente di autobus davanti all’ingresso della scuola per portare gli alunni alle gite; con il restringimento della carreggiata questi mezzi dovrebbero sostare altrove. I genitori che portano i figli a scuola in auto provocherebbero il blocco della strada, se fosse ristretta.

L’arch. D’Urbino ha chiesto l’acquisto di autobus dedicati al trasporto dei ciclisti.

Spagnolo di Ciclobby ha ricordato che a San Francisco si possono caricare fino a quattro biciclette sull’autobus in un portapacchi davanti al cofano, consentendo di fare percorsi misti bicicletta-autobus. Ha inoltre ricordato ai vigili presenti che il codice della strada prevede due cartelli specifici per fare coesistere pedoni e biciclette sui marciapiedi, con o senza una linea di divisione.

Il consigliere Monti ha chiesto che vengano utilizzati per costruire le piste ciclabili gli oneri di urbanizzazione incassati dal Comune in zona 3.

Un ciclista esperto ha sostenuto l’inutilità delle piste in quanto i ciclisti non vogliono allungare il loro percorso, vivacemente contraddetto da altri ciclisti che ritengono le piste importanti per la sicurezza, in particolare di donne e bambini.

Agnesi ha chiesto di riprendere in considerazione le piste che erano state studiate dalla ex zona 11 mentre Sacerdoti ha proposto la stessa cosa per la ex-zona 3.

Una ciclista si è lamentata della difficoltà di raggiungere l’isola pedonale di via Spallanzani da via Cadamosto a causa della mancanza di un passaggio pedonale e ciclabile attraverso viale Regina Giovanna davanti al sagrato della chiesa di Santa Francesca Romana.

Sono intervenuto ricordando che il Comune si è impegnato a creare un attraversamento pedonale protetto da un semaforo all’angolo di via Spallanzani con viale Regina Giovanna, dove era prima dei lavori del passante, e i ciclisti lo potranno utilizzare.

Ho anche ribadito che i genitori degli alunni delle scuole elementari sono molto favorevoli alla pista ciclabile, che gli consentirebbe di venire in bicicletta a scuola con i figli. Sono state raccolte per la pista più di 200 firme un anno fa, quando il progetto prevedeva un percorso sul marciapiedi. La proposta del senso unico è stata fatta dal Presidente del Consiglio di Zona 3 Viola in una conferenza di servizi.

Alla fine della riunione l’arch. Scalia ha replicato che è disponibile a studiare altre piste ciclabili ma che il budget molto limitato non consente di fare di più del previsto.

Credo bisognerà aspettare le prossime elezioni del 2006 per avere un Comune che favorisca le biciclette a discapito delle automobili. Solo così si potrà ridurre l’inquinamento da traffico e il rumore e migliorare la qualità della vita a Milano.

 

 

Michele Sacerdoti

www.msacerdoti.it