La Pentecoste con i
Promessi Sposi domenica 19 maggio (11/05/24)
Il Municipio
3 in partnership con L’Associazione culturale “Conca Delle Idee”
realizzerà uno spettacolo itinerante liberamente tratto da “I
Promessi Sposi” ripetendo l’iniziativa svolta con grande
successo domenica 15 ottobre 2023.
La scelta
di domenica 19 maggio, giorno di Pentecoste, vuole richiamare
la processione che si svolgeva dal Duomo alla Chiesa di San
Carlo Lazzaretto ogni anno il lunedì dopo Pentecoste, avviata
da San Carlo Borromeo nel 1583 per raccogliere i fondi per la
costruzione della chiesa e del muro del cimitero e proseguita
fino al 1786 con la partecipazione di tutte le parrocchie di
Milano.
Alcuni
attori interpreteranno i personaggi principali del romanzo,
accompagnati da un gruppo di comparse, tutti in costumi
d’epoca del XVII secolo, e guideranno il pubblico attraverso
un itinerario organizzato lungo le aree pedonali sostando in
alcune piazze e punti strategici in cui erano ambientati gli
episodi del Manzoni.
Nadia
Gobbi, guida turistica abilitata, interverrà illustrando il
parallelismo tra i Promessi Sposi e la vita del Manzoni e il
significato della Pentecoste.
La
camminata partirà da Piazza Santa Francesca Romana alle 15 di
domenica 19 maggio, percorrerà via San Gregorio entrando nella
parte sopravvissuta del Lazzaretto e andrà in via Benedetto
Marcello vicino alla fontana dove c'era la chiesa di San
Gregorio e il foppone dove venivano sepolti gli appestati per
finire in Largo Bellintani nella chiesa di San Carlo al
Lazzaretto.
Stagione della Scienza
nel Municipio 3 tutti i martedì alle 18 dal 21 novembre al 12
dicembre (16/11/23)
Riparte la Stagione della Scienza nel Municipio
3, iniziata nel 2012 e proseguita fino al 2018 con conferenzieri
del Planetario di Milano.
Le quattro conferenze gratuite si terranno
dalle 18 alle 19.30 presso la sala consiliare del Municipio 3 in
via Sansovino 9.
Il programma è il seguente:
Martedì
21
Novembre 2023
Cesare
GUAITA
CONSEGUENZE
PLANETARIE
DEL CLIMA IMPAZZITO.
Martedì
28
Novembre 2023
Piermario
ARDIZIO
ARTEMIS:
RITORNO
ALLA LUNA.
Martedì
5
Dicembre 2023
Luigi
BIGNAMI
TURCHIA
E
MAROCCO: APOCALITTICI TERREMOTI ANNUNCIATI.
Martedì
12
Dicembre 2023
Fabio
PERI
LA STELLA DEI MAGI
Domenica 15 ottobre
dalle 15 alle 18 camminata manzoniana da piazza Santa Francesca
Romana a largo Bellintani (22/9/23) (aggiornato il 17/10/23 con
il resoconto)
Il Municipio 3in
partnership con L’Associazione culturale “Conca Delle Idee” in
collaborazione con “La Lory Costumi Teatrali” e la
sponsorizzazione di Unichips San Carlo realizza uno spettacolo
itinerante liberamente tratto da “I Promessi Sposi”. Lo
spettacolo ha una chiave di lettura contemporanea e un
approccio recitativo interattivo tra attori e spettatori.
Alcuni attori interpretano i personaggi
principali del romanzo, accompagnati da un gruppo di comparse,
tutti in costumi d’epoca appunto del XVII secolo, e guidano il
pubblico attraverso un itinerario organizzato lungo le aree
pedonali sostando in alcune piazze e punti strategici in cui
erano ambientati gli episodi del Manzoni.
La camminata parte da Piazza Santa
Francesca Romana alle 15 del 15 ottobre, va poi in via
Benedetto Marcello vicino alla fontana dove c'era la chiesa di
San Gregorio e il foppone dove venivano sepolti gli appestati
per finire in Largo Bellintani di fronte alla chiesa di San
Carlo al Lazzaretto. Le rappresentazioni teatrali si svolgono
negli spazi pedonali mentre gli spostamenti avvengono sui
marciapiedi.
La partecipazione è gratuita e non richiede
prenotazione.
L'iniziativa fa parte del Palinsesto
Manzoni150 per il 150 anniversario della sua morte.
Resoconto della
camminata
Pieno successo della camminata. Circa 150
persone hanno seguito gli attori da piazza Santa Francesca
Romana dove è inziata alle 15 alla chiesa di San Carlo al
Lazzaretto dove è terminata alle 17.30.
Ecco l'elenco degli episodi dei Promessi
Sposi recitati:
- in piazza Santa Francesca Romana le minacce dei Bravi a Don
Abbondio, l'incontro tra don Abbondio e la perpetua, la
filosofia di vita di don Abbondio, la comunicazione del rinvio
del matrimonio a Renzo, l'incontro di Renzo con la perpetua
- in via San Gregorio accanto al Lazzaretto la morte di
Cecilia tra le braccia di sua madre
- in via Benedetto Marcello l'intervento di fra Cristoforo
presso Don Rodrigo, le vanterie di don Rodrigo, l'incontro tra
Lucia e la Monaca di Monza, la storia della vita della Monaca
di Monza, l'addio ai monti, il rapimento di Lucia
- nella chiesa di san Carlo al Lazzaretto la richiesta di
Lucia all'Innominato di essere liberata, l'incontro tra il
Cardinale Federico Borromeo e l'Innominato e la sua
conversione, la liberazione di Lucia, la morte di peste di don
Rodrigo nel Lazzaretto, il matrimonio tra Renzo e Lucia.
In tutto il percorso una stoffa azzurra
portata dagli attori ha rappresentato la barca di Renzo e
Lucia sul lago di Como.
Dobbiamo ringraziare Don Renato Fantoni,
parroco della Parrocchia del S.S. Redentore, che ha offerto la
cappella di S. Rosalia in via Cadamosto per le prove e le
vestizione degli attori e la chiesa di san Carlo al
Lazzaretto, aperta dai volontari che hanno concesso di
recitare le ultime scene nella chiesa invece che nello spazio
esterno retrostante verso viale Tunisia, autorizzato alla
Polizia Locale.
Dobbiamo anche ringraziare il parroco della Chiesa Ortodossa
di via San Gregorio che ha concesso di visitare la chiesa e ha
illustrato l'edificio del Lazzaretto.
Alla fine dello spettacolo sono stati
presentati gli attori e le comparse che hanno ricevuto gli
applausi del folto pubblico che riempiva la chiesa,
l'assessora Valeria Borgese del Municipio 3 ha ringraziato gli
organizzatori, Michele Sacerdoti, consigliere del Municipio 3
e promotore dell'evento, ha ringraziato Unichips San
Carlo che ha totalmente finanziato la camminata, il Municipio
3 che lo ha organizzato in partnership con Delia Giubeli
dell'Associazione Conca delle Ideee e Sartoria La Lory Costumi
Teatrali e in particolare la Presidente Caterina Antola e
l'assessora Valeria Borgese.
Michele Sacerdoti ha auspicato che si possa
ripetere la camminata, iniziata nel 2016, anche l'anno
prossimo coinvolgendo il Municipio 1, come è stato fatto nel
2017 con l'allora assessore Luca Costamagna.
L'organizzazione dell'evento è stata molto complessa in quanto
dopo il Covid si è persa l'abitudine di organizzare iniziative
nei luoghi pubblici e la burocrazia è aumentata. Non si è
riusciti a coinvolgere la scuola di via Casati, che nel 2016
aveva consentito di utilizzare il suo cortile dietro il
Lazzaretto per recitare la morte di Cecilia.
La recita di brani dei Promessi Sposi in
alcuni luoghi dove è ambientato il romanzo si è dimostrata
ancora una volta molto coinvolgente per il pubblico.
Qui
si può trovare il video completo della camminata da me
realizzato con diretta facebook.
Gli attori e le comparse
davanti alla chiesa di san Carlo al Lazzaretto dopo lo
spettacolo
La Madonna dei Tencitt in via
Laghetto è stata portata al Museo del Policlinico (8/8/22)
Finalmente la
Madonna dei Tencitt è stata trasferita dalla
facciata di via Laghetto 2 al museo del Policlinico in
via Francesco Sforza e sarà restaurata.
Al suo posto
in via Laghetto sarà messa una copia fotografica.
Me ne occupo
dal 2014 quando ho inserito nel calendario del
Municipio 3 dedicato al Lazzaretto nel mese di
febbraio una copia della parte bassa del quadro fatta
da Giovanni Battista Rastellini a fine 1800.
Rappresenta una immagine
a volo di uccello del Lazzaretto al momento
della peste nel 1630.
Ora bisognerà
esporre anche il quadro di Rastellini che sta negli
archivi del Museo di Milano.
La mia prima
proposta era stata di portarla nel Museo di Casa
Manzoni ma la Soprintendenza si era opposta. Poi avevo
proposto di portarla nella Chiesa di San Carlo al
Lazzaretto ma il parroco l'aveva ritenuta troppo
grande. Infine di portarla nel Museo del Policlinico
ma non c'erano i fondi per il restauro. Ora il
restauro verrà fatto gratuitamente dall'Accademia di
Brera in base a un accordo con le raccolte d'arte del
Comune.
Il quadro è
collocato sulla facciata di un edificio del Comune
gestito da MM. Verrà dato al Policlinico in comodato
gratuito per dieci anni. Ecco
il Comunicato del Comune di Milano.
Proroga della presentazione del
Certificato di Idoneità Statica alla approvazione del nuovo
regolamento edilizio (21/6/2022)
Due importanti novità sul Certificato di Idoneità Statica degli
edifici.
Il Tar Lombardia ha deciso il 14 aprile 2022 sul ricorso di
Assoedilizia sul Certificato di Idoneità Statica dichiarandone la
legittimità complessiva ma dichiarando la illegittimità
dell'obbligo dei notai di allegare il Certificato agli atti di
vendita, essendo di competenza della legislazione nazionale. Anche
se il regolamento edilizio diceva che andava allegato solo se
c'era, alcuni notai si rifiutavano di effettuare gli atti se non
c'era il certificato, obbligando i proprietari a richiederlo.
In seguito alla sentenza il comune ha emesso una determina
dirigenziale che differisce la presentazione del C.I.S dal
29 giugno 2022 alla data di approvazione del nuovo regolamento
edilizio comunale. Questo procedimento è dovuto all'adeguamento
obbligatorio del regolamento al regolamento edilizio tipo a
livello regionale e nazionale, che non prevede il C.I.S. La
procedura richiederà almeno sei mesi tra adozione da parte del
consiglio comunale, esame delle osservazioni e controdeduzioni del
Comune e approvazione finale. Non è ancora stato esaminato dalla
commissione urbanistica del consiglio comunale. Il C.I.S. potrebbe
anche essere abolito.
Parere negativo
del Municipio 3 ad una nuova RSA in via Sbodio 4 a Lambratecon
richiesta di creare un giardino e un passaggio verso il Lambro
(8/1/22)
Nel suo primo parere nella nuova consiliatura
il Municipio 3 va nella direzione di una svolta ambientalista:
alla richiesta di un parere sulla trasformazione di una fabbrica
dismessa in via Sbodio 4 a Lambrate in due edifici, uno in
edilizia libera di 5 piani fupori terra con appartamenti per
anziani autosufficienti ed uno per una nuova RSA di 4 piani con il
trasferimento di 60 letti dalla RSA Santa Giulia di via Pitteri
81/83 il municipio ha dato parere negativo alla nuova RSA ed ha
chiesto che lo spazio che si libera venga destinato ad un giardino
con la creazione di un passaggio ciclopedonale verso il Lambro.
Invece di monetizzare gli standard urbanistici
di 1800 mq con l'incasso da parte del Comune di 440.000 euro si
vorrebbe creare un'area verde per il quartiere che consentirebbe
di creare l'inizio di un passaggio da via Sbodio al Lambro
attraverso l'area artigianale esistente.
In quanto consigliere di Europa Verde e
vicepresidente della commissione territorio e ambiente, ho
studiato la questione e ho presentato un emendamento che riprende
quanto previsto dal PGT del 2012, cioè la creazione di un percorso
ciclopedonale in direzione est-ovest tra via Sbodio e il Lambro.
In questa zona la riva del Lambro non è accessibile perchè tutta
privata e destinata ad uso artigianale. Le strade di accesso sono
pure private (via privata Oslavia). Vi è un grande parcheggio
affacciato al Lambro riservato alle attività artigianali e senza
accesso pubblico. La zona era attraversata dalla roggia Parasacco
o Lambretto che prendeva l'acqua dal Lambro, una parte è ancora
demaniale ma una parte è stata venduta nel 2011 ai proprietari
dell'area artigianale, la società Nuova Lampedusa, che hanno
ampliato il parcheggio.
L'emendamento è stato accolto dal presidente
della commissione territorio e ambiente Francesca Zanasi e
dall'assessore al Territorio e Ambiente Dario Monzio Compagnoni
che hanno concordato con la proposta.
In via Sbodio saranno costruiti nuovi edifici
residenziali e quindi un giardino pubblico è utile. E' inoltre
l'inizio di una pianificazione urbanistica di Lambrate, che è
priva di un piano d'area. Il progetto presentato destina un'area
molto piccola a verde e sarebbe verde privato per gli anziani non
affacciato alla strada. Una parte del giardino potrebbe essere
destinata a ricostruire una roggia che vi passava fino al 2003,
come evidenziato nelle mappe catastali.
Ecco le slide che ho presentato in
commissione il 14 dicembre scorso e la delibera approvata il 20 dicembre
scorso. Ora si apre una trattativa con lo sportello unico del
Comune di Milano che ha richiesto il parere.
Situazione della movida nel
Municipio 3 (10/9/21)
I problemi provocati dalla
movida nel municipio 3 hanno avuto un aggravamento con la fine
dell’emergenza covid.
Con la fine del coprifuoco i giovani hanno
voluto riprendere gli incontri sociali e si sono riversati in
particolare in via Lecco, via Malpighi, via Lambro, via Sirtori e
via Teodosio fino a tarda sera soprattutto nel fine settimana.
Già prima della fine del coprifuoco l’obbligo
di asporto da parte dei bar e ristoranti avevano provocato
assembramenti di persone in piedi e sedute per terra e sulle
panchine davanti a questi locali. Si pensava che con la
possibilità di sedersi ai tavolini all’esterno questo fenomeno
sarebbe cessato. E invece gli avventori ci avevano fatto
l’abitudine ed oltre alle persone sedute sono continuate a stare
sui marciapiedi numerose persone che bevevano in piedi bibite
acquistate da altre parti. Con la fine del coprifuoco alle 23 la
permanenza è proseguita fino a tarda notte.
Le panchine di fronte alla biblioteca Venezia e
lo spazio antistante sono state occupate anche con piccole feste.
La quantità di immondizia lasciata nei cestini e per terra è
aumentata esponenzialmente, obbligando gli stessi locali a pulire
i marciapiedi intorno. L’Amsa è arrivata spesso alle due di notte
con mezzi rumorosi e pistole a spruzzo a pulire le strade come
dopo i mercatini rionali almeno per un’ora, con il risultato
positivo di allontanare le persone che sostavano ancora parlando
ad alta voce. Ho dovuto più volte scendere in strada ad invitare
le persone a parlare a bassa voce.
In via Lecco sono arrivate bande di persone con
casse portatili posizionate davanti alla chiesa di San Carlino e
ci sono state anche delle violenze. In Via Melzo tra via Lambro e
via Nino Bixio si sono creati numerosi assembramenti rumorosi fino
a tarda sera. In via Lambro qualcuno ha gettato in strada oggetti
sulle persone che stazionavano a tarda sera., bottiglie di vetro
rotolavano in mezzo alla strada.
Il comitato di via Melzo ed altri
cittadini hanno fatto pressioni sul Municipio 3 affinché invitasse
il Sindaco ad emettere una ordinanza di limitazione degli orari
dell’asporto delle bevande dalle 22 e di occupazione dei dehors
alle 24 come fatto in corso Garibaldi tra largo La Foppa e via
Marsala in seguito ad una sentenza del Tar confermata dal
Consiglio di Stato.
Il consiglio del municipio 3, dopo aver
portato in commissione commercio un ordine del giorno con questi
limiti di orario, ha cambiato il testo invitando il sindaco:
-all’adozione di provvedimenti che
disciplinino la somministrazione di bevande alcoliche e
analcoliche in vetro a tutti gli esercenti, supermercati e
distributori di bevande h.24, valutando di limitarne il consumo
controllato solo nei dehors o all’interno dei locali;
- avviare una capillare sperimentazione
sul reso delle bottiglie in vetro con caparra che contrasti la
dispersione del vetro nelle piazze e nelle strade;
- attivare limitazioni di orario
nell’asporto di bevande alcooliche da parte dei ristoratori, dei
distributori h 24 e dei supermercati;
- installare rilevatori fonometrici
fissi certificati da ARPA nei luoghi della Movida;
- rafforzare le attività di
coordinamento interforze tra polizia locale, polizia di stato e
carabinieri per vigilare e prevenire fenomeni di illegalità e
situazioni di pericolo.
Il Sindaco ha emesso tre ordinanze.
Nella prima, d’accordo con la Prefettura, ha stanziato 200.000
euro per contributi ai pubblici esercizi nelle zone della movida
per assumere addetti alla vigilanza e a Enti del Terzo Settore,
Organizzazioni, Associazioni non lucrative per la realizzazione
di progetti di educazione civica finalizzati alla
sensibilizzazione ad una migliore fruizione degli spazi pubblici
nel periodo 10 settembre 2021 – 31 ottobre 2021.
Nella seconda
ha vietato dal 7 agosto al 5 settembre dalle 22 alle 5 nelle
stesse zone “a tutte le tipologie di esercizi di vicinato, medie e
grandi strutture di vendita, attività commerciali, artigiani per
asporto, pubblici esercizi, distributori automatici e street food
di vendere o cedere a qualsiasi titolo, anche gratuitamente, cibi
e bevande alcoliche e non alcoliche in bottiglia e contenitori di
vetro o in lattina. E’ consentita la somministrazione e la vendita
in contenitori di carta o di plastica di alimenti e bevande
alcoliche e non alcoliche previa spillatura (alla spina) o
mescita.” Ha consentito invece negli stessi orari “ai pubblici
esercizi e alle attività artigianali con vendita assistita l’uso
del vetro per la sola somministrazione di alimenti e bevande
esclusivamente all’interno dei locali dei pubblici esercizi o nei
plateatici oggetto di concessione con servizio al tavolo.”
Nella terza ha
vietato dal 2 settembre al 2 ottobre tutti i giorni dalle 22 alle
5 a tutte le tipologie di esercizi di vicinato, medie e grandi
strutture di vendita, attività commerciali, artigiani alimentari
per asporto, pubblici esercizi, distributori automatici, commercio
in forma ambulante e street food dei quartieri Melzo e Lazzaretto
di vendere o cedere a qualsiasi titolo per asporto, anche
gratuitamente, bevande alcoliche di qualsiasi gradazione. Dalle 22
alle 5 è consentito ai pubblici esercizi e alle attività
artigianali con vendita assistita la somministrazione di bevande
alcoliche di qualsiasi gradazione esclusivamente all’interno dei
locali dei pubblici esercizi o nei plateatici oggetto di
concessione con servizio al tavolo, fermo restando il divieto di
vendita per asporto di bevande alcoliche di qualsiasi gradazione.
Il periodo prescelto è limitato ma le ordinanze dovrebbero avere
l’effetto di diminuire la movida se verranno effettuati adeguati
controlli e spero saranno rinnovate nonostante l’opposizione dei
locali del Lazzaretto che proponevano in alternativa la chiusura di
tutti gli esercizi alle 1.30.
Il problema andrebbe tuttavia affrontato alla base ponendo delle
limitazioni all’apertura di nuovi pubblici esercizi nelle zone della
movida. L’affollamento delle aperture nelle stesse strade non può
che provocare dei problemi. In via Melzo e Malpighi sono stati
trasformati in bar e ristoranti negli ultimi due anni una lavanderia
a secco, un negozio di chiavi, una banca, un negozio di fiori finti,
un carrozziere, un fruttivendolo, un negozio di ricambi per auto e
prossimamente un parrucchiere da donna. Il reddito ottenuto dai bar
e ristoranti è più alto di queste attività e consente di pagare
affitti più alti.
Diminuiscono i negozi che danno un servizio utile ai residenti e si
spinge l’arrivo di clienti da fuori, prevalentemente nelle ore
serali.
La giunta Pisapia aveva affrontato il problema nel 2013 con uno
studio del Politecnico sulle zone della movida ed un regolamento dei
pubblici esercizi che limitava le nuove aperture fissando un sistema
di punteggi positivi e negativi da superare.Purtroppo il regolamento,
emendato con le osservazioni dei consigli di zona, non è mai stato
approvato dal consiglio comunale.
Nella prossima consiliatura sarà necessario riprenderlo e farlo
approvare. Non si può trasformare zone residenziali con limiti
stringenti ai rumori massimi consentiti dalla classificazione
acustica di Milano in divertimentifici a cielo aperto tramite la
trasformazione in massa dei negozi con speculazione sui prezzi degli
affitti.
La norma sulla collocazione dei tavolini all’esterno dei locali
senza pagamento dell’occupazione pubblica pensata per il covid ha
poi portato al mancato rispetto degli spazi per i pedoni che non
riescono più a percorrere i marciapiedi tra le sedie e i tavoli
degli avventori e il personale di servizio ai tavoli. I controlli da
parte della polizia locale la sera sono scarsi e ogni locale
massimizza il numero dei clienti per aumentare gli incassi.
Si spera con la fine dell’emergenza che i dehors diminuiscano a
causa del costo dell’occupazione del suolo pubblico e rispettino le
norme. Vi sono anche state numerose lamentele per la diminuzione dei
posti auto che vengono sostituiti dalle pedane dei tavolini.
Il progetto di Grande
Funzione Urbana al Rubattino (5/9/21)
E’ stato presentato nel mese di luglio alle
Acli di Lambrate il progetto del Comune per l’area ex-Innocenti
oltre la tangenziale, la grande incompiuta del Municipio 3.
Il Piano del Governo del Territorio del 2019 ha
destinato l’area a Grande Funzione Urbana (GFU) riducendo
fortemente le volumetrie previste.
La storia del recupero dell’area occupata
dall’Innocenti è molto lunga. Il Piano di Recupero Urbano (PRU)
Rubattino è del 1998. La società Rubattino 87, proprietaria
dell’area, realizzò solo la parte a ovest della tangenziale. Nella
parte a est era previsto il recupero del cosiddetto “palazzo di
cristallo” (capannone industriale in ferro con tetto vetrato
parallelo alla tangenziale) e il mantenimento della struttura
dell’INNSE (Innocenti Sant’Eustacchio), occupata dagli Anni
Cinquanta dalla storica officina di Lambrate, famosa per la
meccanica pesante e montaggi di presse e laminatoi, ancora attiva
nell'area. L'accordo siglato a riguardo tra Comune e
concessionaria lasciava la fabbrica dov'era fino al termine della
sua attività, prevedendone la chiusura in qualche anno.
Nel 2006 Aedes Immobiliare, che aveva assorbito
Rubattino 87, propose al Comune una variante con la realizzazione
di un nuovo Polo Universitario, denominato “Campus della Chimica e
del Farmaco”, nell’estremo settore est del P.R.U. e un grande
parco tra il “palazzo di cristallo” e il campus universitario.
Aedes, in difficoltà finanziarie, non
concretizzò la proposta mentre la INNSE continuò ad operare e fu
acquisita dal gruppo Camozzi nel 2009. Tentativi di chiuderla
furono fermati da proteste degli operai nel 2011.
Nel 2012 Aedes presentò una nuova proposta con
la trasformazione del “palazzo di cristallo” in aree sportive,
sale polifunzionali e vendita di prodotti alimentari e la
costruzione di un’area residenziale al posto del campus al confine
di Segrate.
Aedes non concretizzò neanche questa proposta.
Il Comune, con il Piano di Governo del
Territorio del 2019, ha stabilito di ridurre le volumetrie
concesse e di creare una Grande Funzione Urbana. Nel 2020 è stato
deciso di ospitare i Laboratori del Teatro alla Scala, attualmente
in via Bergognone 34 nello spazio Ansaldo, e un deposito ATM per
bus elettrici ma in seguito al parere negativo del Municipio 3 il
deposito è stato sostituito da una grande area destinata a verde e
attrezzature pubbliche di circa 70mila metri quadrati,
caratterizzata dalla presenza del “palazzo di cristallo”, in
continuità con l’esistente Parco della Lambretta, che raddoppierà
così di fatto la sua estensione.
Dal punto di vista ecologico il progetto
dovrebbe costituire una continuità di verde nel senso nord-sud
lungo l’asse della Media Valle del Lambro, in linea con quanto
promosso con il progetto RE-Lambro (Rete Ecologica Lambro),
migliorando il collegamento con le aree agricole poste a nord
della GFU su via Rombon.
Nell’estremo est verso Segrate è
prevista un’area produttivo / logistica, terziario / direzionale e
commerciale (con esclusione della Grande Struttura di Vendita). I
Laboratori del Teatro alla Scala, per la cui progettazione verrà
indetto un concorso internazionale, saranno realizzati in parte a
nord di via Caduti di Marcinelle, in parte a est dell’insediamento
INNSE, separati dall’area privata da una fascia verde di
salvaguardia ambientale.
Dovrà essere definito l’utilizzo pubblico del
“palazzo di cristallo” dove potrebbero essere realizzate strutture
sportive e altri servizi per il quartiere. E’ stato chiesto alla
Soprintendenza di Milano di valutare l’interesse culturale del
“palazzo di cristallo” in funzione del suo restauro.
Il Piano sarà realizzato nell’arco dei prossimi
cinque-sei anni.
Nella figura è rappresentata la pianta
del piano con le varie aree.
Urbanistica e verde nel
Municipio 3 (6/9/21)
Oltre alla Grande Funzione Urbana al Rubattino
e allo Scalo di Lambrate il Municipio 3 è stato interessato da
altri interventi.
Cito per primo il Parco Bassini del
Politecnico di Milano dove è in corso la costruzione di un
nuovo palazzo per i dipartimenti di Chimica ed Elettronica al
posto di un parco di 6000 mq in cui gli alberi più vecchi avevano
50 anni di età.
La costruzione è stata osteggiata sia da
docenti, ricercatori e studenti del Politecnico sia dagli abitanti
del quartiere che hanno costituito il comitato Salviamo il Parco
Bassini. Il progetto prevedeva di compensare il verde eliminato
con la demolizione di un altro edificio del Politecnico su via
Pascal che aveva contenuto un reattore nucleare sperimentale negli
anni Cinquanta del secolo scorso, l’ampliamento al suo posto del
verde all’angolo di via Pascal con via Ponzio e la posa di alberi
in via Pascal di fronte al campo Giuriati.
La compensazione si è rivelata subito
impossibile a causa delle difficoltà della bonifica di un sito
nucleare e della presenza sotto via Pascal di un condotto fognario
molto grande.
Il rettore del Politecnico ha promesso allora
nel dicembre 2019 di trapiantare 22 alberi nell’area verde su via
Ponzio e nel giardino accanto al campo Giuriati in via Pascal,
abbattendo gli altri 35.
All’inizio di gennaio 2020 sono stati
trasferiti questi alberi tranne due grandi cedri e tagliati gli
altri, con l’aiuto della forza pubblica che impediva agli
oppositori di entrare nel parco. Ho chiesto con Irene Pizzocchero
il sequestro dei due cedri con un esposto in Procura chiedendo il
loro mantenimento in loco in quanto il trasferimento li avrebbe
sicuramente fatti morire vista la grande dimensione, la dimensione
insufficiente della zolla e la potatura subita. Il procuratore
Ruta ha sequestrato i due cedri fermando il loro trasferimento.
Purtroppo il Politecnico ha ottenuto il
dissequestro nell’aprile 2020 con la promessa di piantare al loro
posto due cedri di analoga grandezza nell’area verde in via
Ponzio, cosa che è stata fatta nel dicembre del 2020. Il cantiere
di costruzione ha potuto proseguire ed ora è arrivato al piano
terreno.
Il Comune ha istituito una commissione per
calcolare il valore dei servizi ecosistemici assicurati dal parco
Bassini che ha proposto di compensare il parco eliminato con nuove
alberature nell’area verde concessa in via Valvassori Peroni a
Zerogravity e con la trasformazione del parcheggio sotto gli
alberi in via Celoria tra via Colombo e via Ponzio in area verde
con l’eliminazione di 120 posti auto irregolari.
Non si sa a che punto siano le trattative tra
il Comune e Zerogravity che usa l’area per i campi estivi né se
sia stato preparato un intervento per via Celoria di cui il
progetto Campus Sostenibile di Politecnico e Statale aveva
previsto qualche anno fa la completa pedonalizzazione.
Avevo proposto come alternativa la chiusura al
traffico di largo Volontari del Sangue e di via Corfù con la
creazione di un ampio parco su via Bassini contiguo a quello
eliminato.
Il Politecnico ha realizzato il progetto di
Renzo Piano per le aule di architettura e ingegneria su via
Bonardi.
Sono stati piantati numerosi alberi al posto
del parcheggio ribassato, demolito l’edificio chiamato
“sottomarino” verso la piscina Ponzio e sostituito con un nuovo
edificio di 4 piani, modificato il piano terreno del Trifoglio,
costruita una nuova aula con terrazzo affacciato su via Bonardi.
L’edificio verso la piscina Ponzio doveva avere
un piano in più ma ho ottenuto di abbassarlo in quanto con uno
studio delle ombre ho dimostrato che d’inverno avrebbe messo in
ombra i campi gioco del giardino di via Zanoia.
Il progetto prevedeva anche un nuovo accesso al
campus del Politecnico da via Ampere attraverso i giardini di
via Zanoia. Gli utenti del giardino si sono opposti perché
non è opportuno mescolare gli studenti ai bambini piccoli che
giocano nel giardino e l’ipotesi di delimitare l’accesso con una
siepe non è stato considerato soddisfacente. Il Municipio 3 ha
dato un parere negativo al nuovo accesso con i voti di una parte
della maggioranza e dell’opposizione e il progetto non verrà
realizzato.
Sarà invece realizzato il restauro del resto
del giardino con gli oneri di urbanizzazione del nuovo
edificio per appartamenti in costruzione in piazza Occhialini al
posto dell’ex-Istituto Rizzoli. I residenti del quartiere si
sono opposti con il mio sostegno al progetto che prevede un grande
aumento dell’altezza del precedente edificio grazie all’utilizzo
della volumetria dell’aula magna interrata.
Questa possibilità è esclusa dal nuovo Piano di
Governo del Territorio entrato in vigore nel febbraio 2019 ma il
progetto era già stato approvato. Inoltre non viene conservata la
facciata dell’edificio su via Mangiagalli, che fu abitazione del
famoso tipografo Raffaello Bertieri (1875-1941), come documentato
dalla targa apposta sull’edificio nel 2011.
Il nuovo edificio soffoca la facciata del
dipartimento di Matematica su via Saldini ed è fuori scala
rispetto alle villette a due piani sugli altri lati di piazza
Occhialini.
Si attendono in Città Studi le
conseguenze dello spostamento di parte dei dipartimenti
scientifici della Statale a Mind e degli ospedali Besta e Istituto
dei Tumori a Sesto San Giovanni nell’area Falck.
Rispetto al progetto iniziale dell’ex-Rettore
della Statale Vago il nuovo rettore Franzini ha acconsentito di
tenere in città studi il dipartimento di matematica e informatica
e di mantenere gli edifici di Biologia e Balena Bianca su via
Golgi, in seguito ad un vincolo di diritto d’autore da me
proposto. La sede di biologia dovrebbe essere trasformata in uno
studentato e la Balena Bianca ospitare un nuovo centro di ricerca.
Al posto di veterinaria spostata a Lodi dovrebbe arrivare il
dipartimento di Beni Culturali e al posto di agraria il
dipartimento di scienze politiche di via Conservatorio.
Il rettore Franzini ha parlato di tre poli su
cui si articolerà la Statale: Festa del Perdono, Città Studi e
Mind.
Lo spostamento a Mind, di cui si sta
preparando il progetto per la parte della Statale nella parte est
tra il Cardo e il Decumano, potrebbe però essere messo in
difficoltà da un ricorso dell’associazione ambientalista Verde
Ambiente e Società da me sostenuto contro il Programma Integrato
di Intervento che sarà discusso davanti al TAR il prossimo 26
ottobre. Il ricorso si bassa sull’eccessivo consumo di suolo e
poco verde del piano urbanistico rispetto alla situazione
anteriore all’Expo, in cui gran parte dell’area era occupata dai
campi agricoli della Cascina Triulza.
In caso di spostamento della Statale a Mind non
è ancora definito il destino degli edifici di fisica in via
Celoria 16 e di chimica in via Venezian 15, di scienze della terra
e medicina in via Mangiagalli.
Il Comune ha sottoscritto nel marzo di
quest’anno un protocollo d’intesa con Regione Lombardia e
Università Statale “per la valorizzazione ed il rilancio di “Città
Studi” come hub di servizi di diritto allo studio, formazione
terziaria, ricerca e innovazione in vista del trasferimento di
alcuni dipartimenti nell’area Mind. Il protocollo, che evidenzia
l’impegno della Statale a mantenere un forte presidio nel
quartiere, è finalizzato a definire un piano di riutilizzo degli
immobili presenti a Città Studi che verranno lasciati liberi,
prevedendovi l’insediamento di strutture bibliotecarie, laboratori
di ricerca, luoghi di innovazione e residenze universitarie, nel
rispetto dell’interesse storico di parte degli immobili ricadenti
nelle aree, esempio tra tutti la sede di Biologia, opera
distintiva dell’architetto Vico Magistretti e testimonianza della
fertilità della cultura e dell’architettura lombarda.”
Un altro tema di interesse per il verde di
quartiere è la sistemazione del parterre di via Benedetto
Marcello dove si svolge il mercato rionale il martedì e il
sabato. I residenti chiedono da molti anni il ridimensionamento
del mercato e la depavimentazione del parterre, che vorrebbero
diventasse un’area verde con ulteriori filari di alberi, nel
rispetto del vincolo ambientale apposto sulla via nel 1965.
Il consiglio di zona 3 aveva chiesto quando ero
presidente della commissione commercio al tempo di Pisapia che il
mercato fosse trasferito in via Andrea Doria ma l’opposizine dei
residenti in questa via ha fermato il traferimento.
Il Comune ha attuato un miglioramento del verde
ripiantando gli alberi morti e riorganizzando il mercato.
Tuttavia restano ancora da spendere gran parte
degli 800.000 euro di corrispettivi pagati dal parcheggio
interrato completato nel 2011, destinati alla riqualificazione del
parterre tra via Scarlatti e via Vitruvio.
La proposta dei residenti è di spostare il
mercato sulla sede stradale allungandolo verso via San Gregorio,
come era molti anni fa, e di creare un giardino nel parterre al
posto dell’attuale parcheggio asfaltato, utilizzato quando non c’è
il mercato.
Un ulteriore tema di cui si parla da anni è
l’alberatura di corso Buenos Aires. Prima della costruzione della
linea 1 del metro vi erano alberi sui due lati del corso ma ora
non vi è più sufficiente terra tra la superficie e il metro per
poterli piantare. Si era pensato a piante in vaso ma c’era il
problema della innaffiatura. Alcune piante furono collocate in
piazza Oberdan, piazza Lima e piazza Argentina.
Ora il progetto di ristrutturazione delle Corsi
di Baires tra via Petrella e via Pergolesi prevede di collocare
piante in vaso su corso Buenos Aires, come prima fase della
estensione a tutto il corso.
Insieme alla pista ciclabile e alla zona 30
potrebbe essere un notevole miglioramento di questo importante
asse commerciale. La totale pedonalizzazione, chiesta da alcuni,
non è per il momento possibile perché è una importante direttrice
di traffico tra la circonvallazione interna e quella esterna.
Infine dobbiamo citare l’asse
Indipendenza-Argonne che dovrà essere ripristinato dopo la
fine dei lavori della M4. Non vi sarà più un parcheggio in mezzo a
corso Plebisciti, corso Concordia sarà riqualificato mettendo a
verde i controviali, viale Argonne potrà ridiventare un grande
polmone verde con attività ludiche. Dietro la chiesa di viale
Argonne dovrà essere ripristinato il pratone mentre su via
Cavriana, nel municipio 4, dovrà essere demolito il campo base di
M4 e tutte le aree utilizzate dai cantieri potranno diventare
parte del Grande Parco Forlanini, escludendo la possibilità di
nuove costruzioni. La pista ciclabile di viale Argonne, totalmente
ripristinata, darà anche accesso diretto al parco Forlanini
passando sotto la ferrovia e attraverso un nuovo ponte sul Lambro
oltre la tangenziale. L’asse Indipendenza-Argonne potrà costituire
un percorso verde verso il Forlanini e l’Idroscalo, attraversando
le aree agricole tra via Cavriana e il Lambro che costituiscono
attualmente l’ambito Forlanini.
La riqualificazione di
piazzale Loreto, un’occasione mancata (4/9/21)
Progetto
vincitore
Progetto Respiro dell'ing. Valli
E’ stato assegnato l’11 maggio scorso il bando
di Reinventing Cities su Piazzale Loreto.
Prima di dare una valutazione sul progetto
vincitore vorrei ricapitolare la storia del bando.
Dopo la approvazione del PGT che aveva inserito
piazzale Loreto tra quelle da riqualificare il comune aveva deciso
di inserire piazzale Loreto in un bando di Reinventing Cities e
aveva pubblicato il 1 novembre 2019 un avviso pubblico rivolto ad
accademici ed esperti con specifica conoscenza della realtà locale
milanese, cittadini singoli o riuniti in associazioni e comitati
per portare contributi e suggerimenti attraverso appositi Gruppi
di lavoro per definire le linee guida del bando.
Ho fatto domanda di partecipazione in quanto
abitante nel quartiere ma vi sono stati problemi con gli
architetti che avrebbero partecipato gratuitamente e non se ne è
fatto nulla. Il bando è stato preparato dagli uffici comunali e
sono poi stati raccolti suggerimenti dal Municipio 3 e da chi
voleva contribuire che sono stati messi a disposizione dei
partecipanti al bando nella data room.
In questa fase ho conosciuto l’ing. Sergio
Valli che ha effettuato uno studio preliminare per l’interramento
di tutti i percorsi di traffico che attraversano la piazza
consentendo la sua totale pedonalizzazione e la creazione di una
area verde molto estesa libera dalle auto e dal loro inquinamento
e rumore. Lo studio era chiamato “Progetto Respiro”. Era prevista
la pedonalizzazione dell’ultimo tratto di corso Buenos Aires,
attualmente di minore valore commerciale rispetto al resto. Le
gallerie sotterranee passavano sopra la galleria del metro con il
solo rialzo di un metro della superficie. Il costo del progetto
poteva essere coperto dalla vendita del palazzo del Comune in via
Porpora.
Purtroppo l’ing. Valli non ha trovato un
imprenditore che volesse partecipare al bando con il suo progetto
in quanto il meccanismo del bando richiedeva la sistemazione della
piazza e l’offerta al Comune di un minimo di 6 milioni di euro per
il palazzo di via Porpora. Questo meccanismo costringeva i
partecipanti a intervenire in modo minimo sulla viabilità della
piazza per rientrare nei costi.
Si sono visti i risultati di questa
impostazione del bando. I tre progetti finalisti si sono limitati
a togliere il percorso stradale che dà l’accesso a via Padova
secondo il suggerimento del bando e a stringere il percorso verso
viale Monza e verso viale Brianza e viale Abruzzi tenendo il
flusso delle auto in superficie. La pedonalizzazione della piazza
è quindi parziale e l’inquinamento e il rumore da traffico non
viene ridotto. Il bando scriveva che “l’area è interessata da un
notevole inquinamento acustico dovuto al traffico, la cui
riduzione deve essere considerata nelle proposte.” La notevole
quantità di asfalto che rimane non diminuisce sufficientemente
l’effetto “isola di calore”.
La
differenza
con il Progetto Respiro è molto forte.
Il meccanismo del bando sembra aver
privilegiato con il punteggio il progetto che prevedeva
costruzioni nella piazza mentre era desiderabile non avere
costruzioni in superficie che nascondono la visuale ma solo
l’utilizzo degli spazi del mezzanino. Il Comune guadagna di più
con la vendita dei diritti volumetrici ma la quantità di verde
viene ridotta.
Il progetto vincitore prevede delle terrazze
che si affacciano in gran parte sul traffico, chi starà sul tetto
di queste strutture avrà la vista sulle auto e il loro rumore e
respirerà i loro fumi di scarico ai semafori, che i rendering
hanno minimizzato facendo vedere solo un’auto che percorre il
tratto tra la nuova area pedonale e corso Buenos Aires. Infatti i
tavolini sono previsti solo sul tetto del padiglione centrale.
L’attraversamento pedonale a raso tra corso Buenos Aires e l’area
pedonale sarà difficoltoso a causa del ridotto tempo di
attraversamento dovuto al tempo dedicato alle auto che vanno nelle
varie direzioni. Basta vedere cosa succede attualmente in piazza
Oberdan, analogo snodo di traffico automobilistico. La
circonvallazione ha ben sei corsie e uno spartitraffico centrale
da attraversare all’angolo con corso Buenos Aires. Per fortuna si
potrà usare l’attuale scala di accesso al mezzanino della M1 ma
senza miglioramento della situazione attuale. Il progetto
preliminare dello studio Citterio-Viel aveva previsto due anni fa
un ponte pedonale ma questo non è stato riproposto, probabilmente
a causa del costo eccessivo a carico dei concorrenti per la
notevole larghezza della strada.
Eccessivo poi aver chiamato “piccola foresta”
gli alberi piantati nella parte aperta del mezzanino in mezzo alla
piazza su terra piena, ho contato nei rendering due gruppi di otto
alberi. Le altre piante sono sulle terrazze o sopra il mezzanino
del metro. Gli alberi collocati su viale Monza sembrano essere
sopra il percorso della M1. Viale Padova viene alberato e c’è da
sperare che queste piante siano compatibili con i sottoservizi e
non debbano essere messe in vasi di difficile irrigazione.
In prospettiva la vivibilità della nuova piazza
dipende quindi dalla riduzione del traffico e dell’inquinamento
relativo. Non mi aspetto una riduzione del traffico sulla
circonvallazione esterna, perché anche se in futuro l’area C fosse
estesa fino a questi viali, il traffico non potrà che aumentare.
Via Costa assicura con quattro corsie il collegamento di Milano
con le autostrade per Venezia e la tangenziale est tramite viale
Palmanova e solo un rafforzamento dell’area B e una limitazione
all’ingresso alle auto con un solo guidatore potrebbe ridurne il
numero. Viale Monza assicura con due corsie il collegamento con
Sesto San Giovanni e Monza e il prolungamento della M1 a Monza
potrebbe avere un effetto benefico. Da via Porpora con quattro
corsie arriva il traffico da Segrate, dalla Brebemi e dalla
tangenziale oltre che dal quartiere di Lambrate i cui abitanti
stanno aumentando grazie a nuovi interventi edilizi.
L’inquinamento in futuro potrebbe ridursi con il passaggio alla
alimentazione elettrica dei mezzi ma questo sarà un processo lento
e comunque non saranno ridotte le polveri sottili dovute ai freni
e al rotolamento.
In conclusione l’aver incluso il bando in
Reinventing Cities ha rispettato solo in parte gli obiettivi di
questa organizzazione in termini di vivibilità della città.
Piazzale Loreto migliorerà sicuramente rispetto alla caotica
situazione attuale ma il bando non è stato abbastanza ambizioso.
Si poteva ottenere molto di più con l’interramento delle strade.
Il confronto fatto dall’assessore Maran con piazza Gae Aulenti non
vale perché viale Luigi Sturzo passa sotto l’area. Si pensi anche
a Times Square a New York che è stato totalmente pedonalizzato.
Nuova vita per il Diurno Venezia in piazza
Oberdan: diventerà sede del Museo dell’Arte digitale nazionale
(3/9/21)
Dovrebbe finalmente
essere la volta buona per il restauro del Diurno Venezia in piazza
Oberdan. Il Ministro dei Beni Culturali Franceschini ha annunciato
a un convegno del 4 agosto scorso che diventerà la sede del nuovo
Museo dell’Arte digitale nazionale. L’Italia sarà il primo paese
al mondo a realizzarlo ed esporrà opere d’arte che nascono
direttamente in formato digitale.
La scelta del luogo
è dovuta al fatto che in viale Vittorio Veneto 2 all’angolo con
piazza Oberdan è stato aperto nell’ottobre 2020 il Meet, Centro
internazionale per la cultura digitale con il supporto di
Fondazione Cariplo e vi sarà sinergia tra le due istituzioni. È
stato pubblicato il 4 agosto il bando internazionale per la scelta
del direttore che dovrà formare dal nulla una collezione d’arte
digitale.
Sono stati stanziati
per il restauro 6 milioni di euro del fondo dei grandi progetti
dei beni culturali, che comprende anche 100 milioni per la
Biblioteca europea di Informazione e Cultura (Beic) a Porta
Vittoria e 14 milioni per il Museo nazionale della Resistenza in
piazzale Baiamonti.
La notizia ha
destato molta sorpresa perché era in corso da tempo una trattativa
tra il Comune e il Fai per l’assegnazione del Diurno a questa
associazione. Doveva essere firmata una convenzione per tutta la
struttura, la cui firma era stata rinviata perché era stato
trovato dell’amianto, la cui rimozione avrebbe dovuto essere a
carico del Comune per un costo di 350.000 euro da finanziare con
il Recovery Fund. Il Fai l’aveva aperto al pubblico con vari
eventi di tipo culturale e aveva studiato dei possibili utilizzi,
illustrati in un convegno nel 2016.
Il Fai aveva
richiesto la concessione in seguito all’attribuzione della
decorazione interna del Diurno all’architetto Piero Portaluppi,
autore di Villa Necchi Campiglio in via Mozart, non lontana da
Piazza Oberdan.
Ora invece
l’assessore alla cultura del Comune Del Corno ipotizza delle
sinergie del Museo d’Arte digitale con i Giardini pubblici
Montanelli, il Planetario, la Galleria d’Arte Moderna e il PAC in
via Palestro, il futuro museo di arte etrusca in corso Venezia 52,
per creare un distretto museale cittadino.
Da quando furono
chiusi i bagni pubblici nel 1985 l’Albergo Diurno Venezia,
costruito tra il 1924 e il 1925 in stile déco grazie ad una
concessione trentennale alla Società Anonima Imprese metropolitane
degli ing. Troiani, Cavacini e Masini e di proprietà del Comune, è
in cerca di una destinazione. Il salone degli artigiani rimase
aperto fino al 2006, quando l’ultimo occupante rimasto, il
barbiere Carmine Aiello, fu allontanato dal Comune per un
contenzioso legale. Da allora la chiusura ha portato a un forte
degrado delle parti in muratura e degli arredi in legno.
Nel 1995 una società
di Bergamo aveva proposto al Comune di realizzare una beauty
farm, nel 1996 l’assessore alla qualità urbana della giunta
Formentini, l’architetto Italo Rota, propose di realizzare un
negozio di dischi all’interno di un progetto di riqualificazione
di piazza Oberdan e del mezzanino della metropolitana.
La Provincia di
Milano, il cui assessorato alla cultura aveva sede dove ora è
insediato il Meet, propose al Comune nel 2000 di acquisirlo con
una convenzione venticinquennale per ospitarvi gli uffici e gli
archivi della Cineteca Italiana. La convenzione, approvata dal
Comune nel 2006, non fu mai sottoscritta dalla Provincia in quando
i fondi per il restauro furono destinati alle guglie del Duomo.
Nel 2005 la Soprintendenza pose un vincolo monumentale
sull’immobile.
Nel 2015 il Comune,
in previsione dell’assegnazione al Fai, rifece la copertura del
Diurno e restaurò le due colonne contenenti lo scarico dei fumi
delle caldaie e la pensilina su via Tadino, su progetto
dell’architetta Loredana Brambilla. Purtroppo il rifacimento della
copertura ha comportato la chiusura delle griglie di aerazione,
sostituite da lucernari in vetrocemento, accelerando così il
degrado dell’interno.
Da molti anni
sollecito il Comune a restaurare il Diurno, ma senza successo. Ora
sembra che il momento sia arrivato, ogni ulteriore ritardo
aumenterebbe il costo del restauro. Speriamo che l’architetto che
sarà incaricato del progetto rispetti la parte monumentale,
costituita dall’atrio, dal salone e dalla prima parte del reparto
Terme, comprendente i bellissimi bagni di lusso e la fontana con
la statua della dea Igea, opera dello scultore Luigi Fabris.
Percorsi ciclabili nel
Municipio 3 (2/9/21)
La giunta comunale ha nel periodo
dell’emergenza Covid nel 2019 avviato un piano straordinario di
disegno di nuovi percorsi ciclabili per compensare la riduzione
dei posti sui mezzi pubblici. Nel Municipio 3 è stata tracciata una
pista ciclabile in corso Buenos Aires come parte
dell’itinerario tra piazza San Babila e Sesto Marelli al confine
del comune.
La pista passa tra il marciapiedi e il
parcheggio di auto e moto che sono stati portati verso il centro
della carreggiata restringendo le corsie delle automobili. Sono
state anche tracciati nuovi attraversamenti pedonali e posto un
limite di 30 all’ora su tutto corso Buenos Aires.
E’ stato abbastanza problematico il raccordo
con piazza Oberdan sul lato est che poi è stato migliorato perché
le auto provenienti da viale Piave e Majno tagliavano il percorso
dei ciclisti.
Nel mese di agosto la parte tra piazza Oberdan
e viale Tunisia è stata modificata eliminando la sosta di auto e
moto, allargando e proteggendo la pista con un cordolo, allargando
i marciapiedi e eliminando i parcheggi in modo da portare le
corsie delle auto a due con 4,8 metri di larghezza. In prospettiva
questa soluzione potrebbe essere adottata in tutto il corso.
La pista si è rivelata un grande successo
perché 9.000 ciclisti la usano ogni giorno e rappresentano un
quarto del flusso totale, le auto ne rappresentano la metà.
La pista ciclabile parallela di viale
Morgagni, che ho promosso nel 2020, sarà migliorata nel 2022
collegandola da una parte a viale Regina Giovanna tramite via
Cadamosto e dall’altra a Piazza Piola tramite via Paracelso e via
Donatello diventando parte di un itinerario ciclabile dalla
stazione di Porta Garibaldi a Piazza Susa previsto da tempo. In
via Cadamosto e Paracelso saranno rimosse le rotaie del tram, in
piazzale Lavater e piazzale Bacone la pista attraverserà le piazze
che sono in corso di riqualificazione, verranno migliorati gli
attraversamenti in viale Morgagni. Il progetto esecutivo a cura di
MM sarà completato entro il 2021 e verrà appaltato nel 2022.
Il collegamento tra la pista e quella di corso
Indipendenza è previsto nell’ambito dei lavori da realizzare nelle
aree percorse dalla nuova M4. Si tratta di creare una pista in via
Ramazzini e via Pisacane prevista da più di 20 anni e richiesta
dalle scuole di via Pisacane e dal Municipio 3 per accedere in
sicurezza alla scuola.
Il Municipio 3 aveva proposto nel 2014 un
percorso ciclabile da piazza Leonardo da Vinci a piazzale
Durante attraverso via Ampere in alternativa ad uno sul
parterre di viale Lombardia. Questo percorso circolare
consentirebbe di collegarsi alla pista di viale Padova.
Un altro percorso è stato proposto nell’ambito
del bilancio partecipato come ciclovia tra le zone 2 e 3 per collegare il Campus di
Città Studi alla stazione di Lambrate attraverso via Golgi, via
Pascal, via Valvassori Peroni, via Bassini, via Viotti. E’ stato
promosso dal gruppo facebook Milano in bicicletta? Si può
fare!
Ulteriori percorsi potranno essere studiati dal
prossimo Municipio 3 in accordo con la giunta comunale per
aumentare il numero di persone che usano la bicicletta al posto
dell’automobile secondo gli obiettivi del Piano Urbano della
Mobilità Sostenibile (PUMS).
Petizione per la
salvaguardia del giardino dello Scalo di Lambrate(1/9/21)
Il 4 giugno scorso è stato aggiudicato il bando
internazionale indetto dal Comune insieme a Reinventing Cities per
lo Scalo di Lambrate. E’ stato vinto da Lambrate Streaming,
progetto presentato dalla cooperativa edilizia Sant’Ilario, già
presente nell’area ex De Nora, coordinata da Caputo partners, e da
altri partecipanti. Il progetto di masterplan preliminare prevede
di acquistare l’area di proprietà di FS Sistemi Urbani ad una
cifra non resa nota ma superiore alla base d’asta di 5,7 milioni
di euro per un’area di 65.000 mq circa.
Sono previsti una serie di edifici che si
snodano come un serpente da nord a sud parallelamente alla linea
ferroviaria serviti da una nuova strada a est che parte da via
Saccardo vicino alla Lidl e arriva fino alla rotonda di via san
Faustino, via Trentacoste e via Cima con un incrocio con via
Crespi. Gli edifici hanno otto piani fuori terra e si affacciano
verso la ferrovia su un parco e tre piazze, con una parte
boscata vicino al rilevato ferroviario, che occupano 41.500 mq.
Tra la strada e gli edifici a est, tra cui le ex-case dei
ferrovieri, sono previste aree per servizi al quartiere e per lo
sport. Una pista ciclabile costeggerà la ferrovia ed un’altra la
nuova strada, il rilevato ferroviario sarà decorato con testi di
poesie.
Gli edifici ospiteranno, come previsto
dall’Accordo di Programma tra Comune e Ferrovie, alloggi a
prezzi accessibili per giovani e studenti per un totale di
19.000 m2 per 307 alloggi di edilizia sociale, divisi in
appartamenti convenzionati agevolati in vendita e in locazione
con patto di futura vendita, co-housing, in locazione a canone
moderato, concordato e convenzionato, alloggi per studenti ed
edilizia a canone sociale.
La vicinanza della linea ferroviaria non
rende quest’area interessante commercialmente per l’edilizia
libera.
A questo si aggiunge la realizzazione di
servizi per il quartiere: potranno essere realizzati un polo
culturale e ricreativo per mostre ed esibizioni, servizi per
l’infanzia, spazi di coworking, un centro di aggregazione
giovanile e a supporto di categorie fragili, attività
commerciali di vicinato da definire coinvolgendo cittadini e
portatori di interesse.
Non si sa cosa abbiano proposto gli altri tre
progetti finalisti e che punteggio tecnico ed economico abbiano
ottenuto: sembra che Lambrate Streaming abbia avuto il punteggio
tecnico più basso ma abbia offerto a Ferrovie la cifra maggiore.
Questo modo di svolgere i bandi non è quello che dà il risultato
migliore per la città ma solo per il venditore. Sarebbe stato
preferibile individuare il progetto migliore e poi metterlo a
bando cercando un finanziatore.
L’aspetto più negativo del masterplan è che
non rispetta l’area verde esistente davanti alle ex-case dei
ferrovieri, che questi hanno accudito per anni anche se di
proprietà delle ferrovie. Si tratta di un parco di circa 9.000
mq a prato con più di 30 piante di alto fusto di 50 anni di età
che verrà occupato in parte ad ovest da un edificio e dalla
strada che lo costeggia ed adibito ad usi diversi per la
restante parte. Il Municipio 3 ne aveva chiesto il rispetto su
indicazione dei residenti.
Si sarebbe potuto concentrare le volumetrie a
nord e conservare il parco. In una situazione di emergenza
climatica per Milano è inaccettabile che l’area verde sia
ridotta e manomessa con conseguente consumo di suolo,
cementificazione e diminuzione del suolo permeabile.
E’ stata avviata una
raccolta di firme a livello cittadino e nel quartiere per
modificare il masterplan cambiando la posizione degli edifici nel
futuro Piano Integrato di Intervento che dovrà essere approvato
dal Comune e dal Municipio 3.
No alla verniciatura di nero dell'Hotel
Demidoff a Milano (25/3/21)
E' in corso la tinteggiatura in nero antracite della facciata
dell'Hotel Demidofff in via Plinio 2 a Milano. La facciata su via
Aldrovandi è stata completamente ridipinta di nero e presto saranno
verniciate la facciata d'angolo e quella su via Plinio se il Comune
non interviene a fermare i lavori. L'edificio è molto visibile da
piazza Lima.
Si tratta di un edificio progettato il stile Liberty nel 1908
dall’arch. Egidio Corti, autore di numerosi edifici a Milano e
villa Rina a Bergamo in stile liberty, con una facciata in cemento
decorativo bianco con mattoncini rossi. Non è mai stato modificato
dalla costruzione se non per la pensilina sull’ingresso che è
stata cambiata e allargata.
L’edificio è citato sul il Liberty a Milano di Rossana
Bossaglia, Architettura Liberty a Milano di Salvadè e
Brianza, MilanoLiberty di Melano e Veronesi ed è incluso
negli itinerari sul Liberty di Milano.
Il libro Architettura Liberty lo descrive così:
“Caratteristico edificio d’angolo in cui la facciata corta
presenta un esilissimo sviluppo. In tal modo il fabbricato
assume un aspetto svettante cui si oppone l’accentuata sporgenza
di gronda sottolineata e sorretta da un complicato sistema di
mensole. La rigida geometria della facciata si accompagna a una
decorazione lineare e contenuta, forse già uno stile umbertino,
come incontreremo anche nella maggiore parte degli edifici
fronteggianti la stessa via.”
L’edificio è attualmente perfettamente inserito come colore tra
gli edifici contigui mentre il colore nero lo fa diventare avulso
dal contesto. La verniciatura fa sparire le decorazioni che ora
risaltano sul fondo rosso. Un trattamento corretto prevederebbe la
pulizia della facciata, non la sua verniciatura, come viene fatto
sull'edificio vicino di via Plinio 8.
La colorazione nera della facciata ha inoltre un aspetto
estremamente negativo sull’aumento del calore in quanto ne aumenta
la temperatura d’estate fino a 50 gradi soprattutto essendo la
facciata su via Adrovandi a sud-ovest.
La proprietà ha definito il lavoro come manutenzione ordinaria e
quindi non ha presentato una CILA nè la scheda di valutazione di
impatto paesistico. La verniciatura viene fatta senza ponteggio
calando gli operai con delle funi dal tetto.
Secondo una circolare del Ministero delle Finanze e una sentenza
del Consiglio di Stato del 2020 il cambiamento radicale di colore
esclude che l'intervento possa essere considerato di manutenzione
ordinaria ma deve essere considerato manutenzione straordinaria.
Si è già
detto che non è possibile per il giudicante valutare il
supposto pregio artistico dell'opera in questione, dovendosi a
tal fine seguire il procedimento all'uopo previsto
dall'ordinamento ed in quella sede far valere, se del caso,
ogni pertinente rilievo. Ne discende che, ai fini del presente
giudizio, l'operato dell'amministrazione non potrà che essere
sindacato solo alla stregua della disciplina edilizia e
vincolistica applicabile.
Al
riguardo, dove condividersi la valutazione del T.A.R. che ha
rilevato l'impossibilità di ricondurre l'opera nella categoria
della manutenzione ordinaria, che riguarda gli interventi di
rivestimento e tinteggiatura "senza modifiche dei preesistenti
oggetti, ornamenti, materiali e colori".
Tale
assunto trovo conferma nella Circolare ministeriale 24
febbraio 1998 n. 57: "sono ricompresi nella manutenzione
ordinaria i seguenti interventi: (...) - rivestimenti e
tinteggiature di prospetti esterni senza modifiche dei
preesistenti oggetti, ornamenti, materiali e colori".
Nella
fattispecie in esame, la ricorrenza - del tutto palese - di
una radicale modifica del "colore" e dell'"ornamento" del
prospetto impedisce di considerare quale manutenzione
ordinaria il relativo intervento.
L'intervento
appare
invece riconducibile alla categoria della manutenzione
straordinaria, trattandosi di un'opera che rinnova e
sostituisce una parte dell'edificio (sono interventi di
manutenzione straordinaria: le opere e le modifiche necessarie
per rinnovare e sostituire parti anche strutturali degli
edifici).
In
assenza di ulteriori e specifici rilievi da parte
dell'appellante a tale conclusione, è sufficiente
rilevare che, nel caso di specie, è intervenuta una
radicale modifica dei colori e quindi, pur nella
peculiarità della problematica, l'inquadramento nella
manutenzione ordinaria non risulta compatibile.
Inoltre il piano paesistico della Regione Lombardia obbliga a
sottoporre a valutazione di impatto paesistico qualunque progetto
di intervento che incide "sull'esteriore aspetto dei luoghi e
degli edifici" e la valutazione dovrebbe essere fatta dalla
Commissione per il Paesaggio che già in passato si è espressa
contro il colore nero su edifici d'epoca. La tinteggiatura di nero
ha sicuramente un impatto molto pesante sull'espetto dell'edificio
e dei luoghi intorno che hanno nel PGT una sensibilità paesistica
alta pari a 4.
Il Comune dovrebbe intervenire a fermare i lavori per mancanza di
un titolo edilizio.
Ho lanciato una
petizione su change.org per chiedere l'intervento del
Comune.
Parere del Municipio 3 sull'evoluzione
del PRU Rubattino (25/2/21)
Dopo un attento esame della situazione in commissione territorio
il 14 e 21 dicembre 2020 il Consiglio di Municipio 3 ha approvato
una delibera
con indicazioni sull'insediamento dei laboratori e magazzini della
Scala ed il mantenimento del parco previsto di 200.000 mq.
La riqualificazione di
Piazzale Bacone (22/2/21)
L'AMAT e il Comune hanno presentato in commissione
territorio del Municipio 3 il progetto di urbanistica tattica per
piazzale Bacone.
Segue la
proposta nel progetto Piazze Aperte presentata nel
2019 da un gruppo di cittadini e negozianti della
piazza lasciando però aperto il passaggio delle auto
dalla piazza verso via Morgagni. Qui si
può trovare la tavola del progetto.
Il progetto è
piaciuto ai residenti presenti in commissione e verrà
realizzato in primavera.
Entro fine
anno verrà approvato il progetto definitivo della
piazza insieme alla pista ciclabile da via Cadamosto a
via Donatello preparato da MM, dopo l'autorizzazione
della conferenza di servizi con la Soprintendenza e
l'esame da parte del Municipio 3.
Nel 2022
verrà preparato il progetto esecutivo e fatta la gara
per la realizzazione. Verranno tolte le rotaie del
tram in via Paracelso e Cadamosto.
Per piazza
Bacone il progetto definitivo seguirà quello tattico
anche se con altri materiali. Verrà messa una
castellana all'angolo di via Spontini con via
Monteverdi.
Potrà essere
aggiustato in seguito alla sperimentazione di quello
tattico realizzato con materiali provvisori e di minor
costo.
In giallo
l'allargamento dei marciapiedi, in rosso la pista
ciclabile. Via Spontini diventa a senso unico e
vengono messi nuovi posti di sosta auto a 45 gradi,
gli attraversamenti pedonali intorno alla scuola
diventano più sicuri perchè più corti. Nei nuovi spazi
pedonali vengono messe panchine, fioriere, rastelliere
di biciclette, tavoli di ping pong e tavoli da picnic
con panche.
Il Municipio 3 dà parere
negativo all'apertura di un passaggio tra i giardini
della Piscina Ponzio e il campus del
Politecnico in via Bonardi (11/2/21)
Giovedì 11 febbraio il Municipio 3 ha negato
l'interesse pubblico alla apertura di un passaggio dai
giardini Zanoia al campus del Politecnico in via
Bonardi. La delibera passata a
stretta maggioranza ha confermato il parere della
Commissione Territorio contraria a togliere dai
giardini una aiuola con quattro alberi per far entrare
il 5 per cento degli studenti da via Ampere.
L'associazione
dei giardini di via Zanoia e anch'io ci
siamo espressi in commissione e
consiglio contro la demolizione di una
parte del muro storico di recinzione
della piscina Ponzio per aprire una
porta e una vetrata verso il nuovo
edificio B del Politecnico costruito
molto vicino al muro, non previsto dal
progetto dell'arch. Piano, che ha
sostituito un edificio più basso, il
"sottomarino", che non si vedeva dalla
piscina Ponzio.
Il
Politecnico ha giustificato la richiesta
con il passaggio di studenti con
difficoltà motoria che possono
tranquillamente entrare con una rampa da
via Bonardi 3.
Il
muro è vincolato come il resto della
piscina e la Soprintendenza non ha
ancora autorizzato l'intervento. Vedi
post su facebook
Raccolta fondi per le spese
legali del ricorso contro il Programma Integrato di Intervento
MIND all'area Expo (10/5/20)
Ti chiedo di contribuire alle elevate spese legali del
ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale della Lombardia
contro il Programma di Integrato di Intervento MIND per
l'area di un milione di mq dove si è svolta l'Expo nel 2015
al confine nord-ovest di Milano.
Il Programma approvato dalla Giunta Comunale all'inizio del 2020
prevede un incredibile consumo di suolo, che prima
dell'Expo era in gran parte agricolo (vedi foto sotto), coprendone
il 60% con edifici molto alti, fino a 250 metri di altezza
nella parte a sud del Decumano, e destinando a verde solo il 20 %
dell'area.
Non sono rispettati il vincolo a parco tematico del 56%
dell'area previsto dall'Accordo di Programma approvato dal
consiglio comunale nel 2011 insieme a una mozione che chiedeva un'area
verde unitaria e il referendum del 2011 che chiedeva
di destinare gran parte dell'area a parco agricolo-alimentare
come eredità di Expo.
L'Accordo di Programma prevedeva inoltre di destinare il 60%
della superficie totale a verde e il 65% a superficie
permeabile, obiettivi violati dal P.I.I.
Al posto di un parco verde viene previsto un parco
scientifico-tecnologico costituito dagli edifici dell'Ospedale
Galeazzi, dello Human Technopole e della Università Statale di
Milano con poche aree verdi.
Si costruirà un'area densissima con grattacieli molto alti
destinata ad ospitare ogni giorno più di 60.000 persone
tra impiegati, ricercatori, personale medico, docenti e studenti.
Il verde è limitato a quello strettissimo lungo il canale
perimetrale, ai campi sportivi della Statale, all'area intorno
alla Cascina Triulza, all'orto botanico, al verde lungo i viali e
tra gli edifici.
Non vi è traccia del grande parco che doveva completare la cintura
verde intorno a Milano e non viene dato un contributo al progetto
ForestaMI di forestazione di Milano e della sua area
metropolitana con 3 milioni di alberi piantati entro il 2030. In caso di future epidemie come quella attuale del coronavirus
il P.I.I. creerà un'area ad alto rischio, con la convivenza di un
numero elevato di personale ospedaliero, impiegati, ricercatori e
studenti in uno spazio ristretto che condividerebbero servizi e
trasporti quotidiani affollati come il treno, la metro e la
Circle Line, con difficoltà di raggiungerlo a piedi o in
bicicletta data la lontananza dal resto della città. Al primo
focolaio andrebbe completamente chiusa.
L'accoglimento del ricorso consentirà di riprogettare l'area
dell'Expo diminuendo fortemente la quantità di cemento e rinunciando
allo spostamento della Università Statale da Città Studi a Expo,
dedicando l'area da essa occupata a parco al servizio delle altre
attività.
La scadenza della presentazione del ricorso è l'inizio di
giugno 2020.
Il ricorso viene proposto dall'associazione ambientalista Verdi Ambiente e Società rappresentata dall' avv.
Veronica Dini, specializzata in questo tipo di azione
legale.
Il ricorso è sostenuto dall'Assemblea Città Studi,
costituita da residenti del quartiere, studenti, lavoratori e
studenti della Statale, ricercatori delle Università, CNR e altri
enti pubblici di ricerca, che si batte da anni contro lo
spostamento della Università Statale nell'area Expo e
la dequalificazione del quartiere di Città Studi.
Foto aerea dell'area Expo nel 1998
Ho presentato un esposto in procura con
Irene Pizzocchero a nome del Comitato Salviamo Bassini chiedendo
di fermare lo spostamento di due cedri di 20 metri di altezza
e questi i sono stati sequestrati dalla procura (14/2/20)
Il 13 febbraio l'impresa incaricata dal Politecnico ha iniziato
lo scavo intorno alla base dei due cedri del Parco Bassini, gli
ultimi due alberi a dover essere trasferiti per fare posto al
nuovo edificio di chimica industriale del Politecnico.
Il Comitato, preoccupato che i cedri, già fortemente potati, non
fossero trasferiti con una zolla adeguata per assicurargli la
sopravvivenza, aveva preparato su mia proposta un esposto alla
Procura della Repubblica di Milano per possibile danneggiamento
aggravato previsto dall'art. 635 del Codice Penale, trattandosi di
alberi di proprietà pubblica, protocollato il 12 febbraio.
Il procuratore di turno il 13 febbraio, a cui mi sono rivolto di
persona, ha accolto l'esposto in quanto lo scavo era in corso ed
ha disposto il sequestri dei due cedri.
Ora il Politecnico dovrà dimostrare che i cedri saranno trasferiti
con una alta probabilità di sopravvivenza.
Purtroppo la potatura drastica già effettuata rende difficile la
possibilità di attecchimento dopo il trasferimento. Nell'esposto è
stato chiesto che questo sia eventualmente posticipato di un anno
per consentire alle due piante di riprendersi.
Nell'ottobre dell'anno scorso era stato chiesto al Comune di
inserire i cedri e altre piante del Parco Bassini nell'elenco
degli alberi monumentali del Comune di Milano, ma senza successo.
I cedri del tipo "Cedrus Atlantica Glauca" hanno una circonferenza
di circa 2 metri e hanno più di 50 anni di età.
Questa mattina ho passato due ore ad esaminare le "vision" degli
scali ferroviari, in particolare quella di Lambrate in previsione
della presentazione dei progetti di Zucchi e Mecanoo mercoledì 5/4
alle 21 in Municipio 3 in via Sansovino 9.
Ribadirò la mia richiesta di dimezzamento delle volumetrie perchè
guardando anche i progetti di Boeri e MAD, che non saranno
presentati, è chiaro che i 34.000 mq previsti non sono compatibili
con le case degli ex-ferrovieri che vengono schiacciate
dietro una muraglia di nuovi edifici, il campo di calcio viene
eliminato, la parte a verde tra gli edifici e la ferrovia è
troppo stretta e scarsamente fruibile. Con la metà dei mq è
possibile limitare l'edificazione nella parte a nord di via
Crespi, lasciando completamente libera a verde la parte a sud.
Zucchi costrusce un muro di edifici di 6 piani con un edificio
più alto a sud di 11 piani come residenza per studenti, Mecanoo
un quartiere compatto che sembra una città fortificata con una
torre in mezzo, Boeri concentra le volumetrie in un grattacielo
di altezza incompatibile con il vincolo aeroportuale, Mad
costruisce una serie di edifici tra il 18 e i 20 metri di
altezza (6 piani).
Dal punto di vista trasportistico MAD costruisce un ponte
automobilistico sopra la ferrovia ma non indica la sezione, per
cui ho l'impressione che sarebbe troppo in pendenza da via
Crespi a via Pascal perpendicolarmente alla ferrovia, tagliando
in due l'area del centro sportivo di Zerogravity, Mecanoo
prevede nella stessa posizione una galleria per un tram che non
si capisce da dove arrivi e dove vada, Zucchi una galleria
ciclo-pedonale. Nessuno ha previsto di fare arrivare la galleria
vicino alla biblioteca di via Valvassori Peroni, l'unico punto
possibile. Zucchi prevede anche una galleria automobilista
all'altezza di via Vanzetti, con una strada che taglia in due il
futuro giardino condiviso di via San Faustino.
Nei rendering di Zucchi il prato sale fino alla ferrovia per
eliminare il muraglione ma non vi è alcuna recinzione della
ferrovia, un po' pericoloso.
Tutti dichiarano di aver previsto 34.000 mq di slp, Zucchi il
38% dell'area a verde e il 28% piazze, percorsi e marciapiedi,
il 5% viabilità, il 26% edifici.
Boeri mette a verde il triangolo tra i binari verso est e quelli
verso sud, ignorando gli edifici esistenti.
Petizione contro l'obbligo della
verifica di stabilità degli edifici più vecchi di 50 anni
(10/12/16)
Il regolamento edilizio del Comune di Milano ha reso obbligatoria
entro il 2019 la verifica della stabilità degli edifici più vecchi
di 50 anni.
Gli edifici da controllare saranno circa 26.000.
Mi sono sempre opposto a questa verifica che obbliga a dare un
incarico ad un ingegnere strutturista che deve esaminare visivamente
tutto l'edificio e le facciate e in caso di problemi può obbligare i
proprietari a pagare una verifica più accurata con tecniche invasive
e ad effettuare costosi interventi. Il costo previsto per la prima
verifica è di 10.000 euro, per la seconda di 60.000 più il costo
delle opere.
L'ordine degli ingeneri ha preparato delle linee guida per
l'emissione del Certificato di Idoneità Statica (CIS) che varrà solo
per 15 anni. Le linee guida sono
state approvate dal Comune con una recente determina dirigenziale.
Ulteriori dettagli sono su questa notizia del
2014.
Ho lanciato una petizione
scaricabile qui per chiedere al Sindaco di Milano di togliere
l'obbligo.
Una volta raccolte le firme deve essere consegnata al mio indirizzo
per l'inoltro al Comune: Michele Sacerdoti, via Malpighi 12, 2019 Milano
Assoedilizia ha presentato nel 2014 un ricorso al Tar con un
amministratore di condominio che non è stato ancora discusso. Il
governo Renzi
aveva impugnato davanti alla Corte Costituzione una legge
analoga della Regione Puglia in quanto queste norme “eccedono la
competenza legislativa regionale e pongono obblighi irragionevoli a
carico dei privati”.
Se il Comune non cambierà il regolamento edilizio sarà necessario
presentare altri ricorsi.
L'obbligo è illegittimo perchè soltanto una legge statale lo può
imporre dato che è un specie di tassa, toglie l'agibilità degli
edifici che non superano il controllo e impone ai notai di allegare
il certificato agli atti di compravendita.
Il Comune deve aggiornare il Regolamento Edilizio entro il 2017 per
adeguarlo ai criteri fissati da una legge nazionale che li uniforma
e quindi potrebbe con l'occasione rimuovere l'obbligo.
Grande successo del mercato Coldiretti in
corso Buenos Aires domenica 8 maggio (8/5/16)
Si è tenuta in corso Buenos Aires tra piazza Oberdan e via
Palazzi la prima edizione del mercato agricolo di Coldiretti, con
circa 80 banchi di produttori della Lombardia e province
limitrofe.
L'ho inaugurato alle 10 con il presidente di Coldiretti Milano
Alessandro Rota e la responsabile di Campagna Amica Francesca
Toscani (vedi foto 1, foto 2, foto 3).
Il mercato fa parte dei mercati dei produttori agricoli messi a
bando dal settore Agricoltura del Comune in via sperimentale fino
al dicembre 2016. Le localizzazioni sono state concordate con il
consiglio di zona 3 insieme a piazza Santa Francesca Romana (tutti
i mercoledì), piazza Durante (due sabati al mese) e piazza
Leonardo da Vinci. Quest'ultimo si terrà tutti i mercoledì da
giugno appena finita la ristrutturazione della piazza.
Grande successo di A Spasso coi Promessi
Sposi e della Festa del Riciclo (12/4/16)
Più di 100 persone alle 11 e 200 alle 15 hanno seguito la
camminata manzoniana "A spasso coi Promessi Sposi".
Davide Ianni di Dramatrà
ha presentato l'evento la mattina insieme a Michele Sacerdoti del
Consiglio di zona 3 e a Franco d'Alfonso, assessore al commercio e
turismo.
La regista Rossella Guidotti ha impersonato Lucia, David
Bonacina Renzo, Ottavio Tonti don Rodrigo, Ettore
Iurilli Frate Cristoforo, Marco Maitti don Abbondio,
Sandra Manzo la Monaca di Monza.
Quattro lettori hanno letto dei passo celeberrimi: l'incontro
tra don Abbondio e i Bravi e l'assalto al forno delle grucce in
piazza Oberdan, la morte di Cecilia al Lazzaretto, la pagina
finale in largo Bellintani.
Al loro fianco una ventina di comparse in costume hanno
impersonato i popolani e gli appestati.
Delia Giubeli della sartoria
teatrale la Lory di via Muratori 46/1 ha fornito i costumi e
i trucchi, Marco Pascucci ha ripreso l'evento con una cinepresa,
Corrado Alota ha fornito uno spazio nel San Pietro Cafè in
corso Buenos Aires 6 dove attori e comparse hanno potuto
cambiarsi.
La camminata è partita da piazza Oberdan dove, sopra il Diurno
Venezia, si sono presentati don Abbondio, don Rodrigo, Renzo e
Lucia, la Monaca di Monza ed è stato recitato l'assalto al forno
delle grucce.
Si è poi formato un corteo con tutti gli attori e le comparse e
al centro Renzo e Lucia per corso Buenos Aires chiuso al traffico
dalla Festa del Riciclo fino all'incrocio con via San Gregorio.
Qui il corteo è proseguito sul marciapiedi di via San Gregorio
fino ai resti del Lazzaretto, dietro ai quali, nel cortile della
scuola di via Casati gentilmente tenuto aperto dalla scuola, è
stato recitato l'episodio della morte di Cecilia.
Per via Lecco si è poi raggiunto Largo Bellintani, recentemente
pedonalizzato, dove ha recitato Frate Cristoforo. Alla fine è
stato letto il brano conclusivo dei Promessi Sposi davanti alla
chiesa di San Carlo al Lazzaretto. Tanti gli applausi finali del
pubblico ad attori e comparse davanti alla chiesa, di cui è in
corso il restauro integrale.
Ringrazio per la pubblicizzazione dell'evento e la ricerca delle
comparse il gruppo della Maratona
Manzoniana.
La Festa del Riciclo e
della Sostenibilità Ambientale si è svolta per tutta le
domenica in corso Buenos Aires tra piazza Oberdan e piazza
Argentina con moltissimi visitatori. Gli organizzatori erano
Legambiente e Viattiva.
Alle 16 sono stati premiati i Cittadini Sostenibili, cittadini
che nel loro agire quotidiano hanno adottato e favorito
comportamenti rispettosi dell'ambiente, contribendo a rendere il
territorio milanese più sostenibile. Erano presenti Michele
Sacerdoti del Consiglio di Zona 3, l'assessore al traffico Maran e
il direttore gerale di Comieco Carlo Montalbetti.
Sono stati premiati su mia segnalazione:
Mario Miglietta per
avere sostenuto dal 1990 con la cooperativa Mensana in via Sirtori
19 e poi con Semprebio in via Broggi 13 la diffusione del cibo
biologico e della cultura alimentare e per occuparsi della pulizia
dei giardini di viale Morgagni.
Angelo Marchesiper
aver diffuso dagli anni 90 il cibo biologico a Milano tramite l’AIABe il mercato biologico a
filiera corta all’Isola “Verziere bio”, un mercato biologico in via
Benedetto Marcello nel 1993, l’erboristeria il Papavero in via
Palestrina 4,un
mercato biologico in piazza Leonardo da Vinci destinato agli
studenti del Politecnico.
Chiara Nicolosi per aver contribuito
dal 2011 in modo determinante dall’avvio dei mercati agricoli in
aree pubbliche a Milano e in particolarenelle zone 3 e 4 (piazza
Santa Francesca Romana, Piazza Durante, piazza Santa Maria del
Suffragio) con l’associazione Donne in Campo con grande entusiasmo e
perseveranza.
Festa del Riciclo in corso Buenos Aires
domenica 10 aprile da piazza Oberdan a Piazzza Argentina
(8/4/16)
Il Consiglio di Zona 3 ha dato su mia propostail
patrocinio e la gratuità del canone di occupazione suolo pubblico
alla terza edizione della Festa del Riciclo e della
Sostenibilità Ambientale organizzata la Legambiente insieme
a Viattiva.
Contemporaneamente si svolgerà tra piazza Oberdan e il Lazzaretto
la camminata manzoniana "A spasso coi Promessi
Sposi".
Venite tutti in corso Buenos Aires domenica 10 aprile, dalla
mattina alla sera sarà chiusa al traffico.
A spasso coi Promessi Sposi domenica 10
aprile alle 11 e alle 15 da piazza Oberdan al Lazzaretto
(20/2/16)
Dal 2014 cerco di organizzare un evento manzoniano che rivaluti
l'area del Lazzaretto dal punto di vista culturale e turistico
rievocando le vicende dei Promessi Sposi.
Finalmente ci sono riuscito !
Il Consiglio di Zona 3 su mia proposta ha finanziato una
camminata manzoniana che partirà domenica 10 aprile alle 11 e alle
15 da piazza Oberdan con un gruppo di attori dell'associazione
culturale Dramatrà in collaborazione con la sartoria teatrale "La
Lory" per andare fino al Lazzaretto in via San Gregorio e finire
alla chiesa di San Carlino in Largo Bellintani.
Una trentina di attori e volontari in costume metterà in scena
degli episodi dei Promessi Sposi ambientati in quei luoghi per la
durata di un'ora ogni volta.
Sono state coinvolte le scuole di via Casati e Stoppani i cui
studenti potranno partecipare alle scene.
Corso Buenos Aires sarà chiuso al traffico per la Festa del
Riciclo, ci si fermerà nel cortile della scuola di via Casati e
nella nuova area pedonale di Largo Bellintani. Nella chiesa di san
Carlino è in corso un restauro.
Stagione della Scienza all'Auditorium
"Stefano Cerri" in via Valvassori Peroni 56 dal 8 marzo al 4
maggio alle 21 (20/2/16)
Il Consiglio di Zona 3 ha approvato una nuova edizione della
Stagione della Scienza all'Auditorium "Stefano Cerri" di via
Valvassori Peroni 56, organizzata da Astrofficina, la stessa
associazione che tiene le conferenze al Planetario.
Mi sono occupato come per le precedenti quattro edizioni
dell'organizzazione dell'iniziativa e ho fatto inserire dopo
l'annuncio una conferenza sulla scoperta delle onde
gravitazionali, che sarà tenuta dal ricercatore dell'Infn di
Milano Marco Giammarchi il 13 aprile.
Giammarchi terrà una conferenza al Planetario sullo
stesso tema venerdì 26 febbraio alle 21.
Ecco il programma:
8 marzo martedì: LA MAGIA DELLE AURORE BOREALI ( Cesare GUAITA) Uno dei più emozionanti spettacoli della natura, rivissuto in
diretta nei cieli della Lapponia norvegese e finlandese. Bellissime immagini e filmati mostreranno la straordinaria
reattività dell’atmosfera terrestre verso i fenomeni emissivi
dell’attività solare.
Ma suggestive aurore sono tipiche anche degli altri pianeti.
16 marzo mercoledì: IL CIELO DI DANTE. ASTRONOMIA NELLA DIVINA
COMMEDIA (Monica AIMONE) Astronomia e letteratura si incontreranno in questa conferenza,
per analizzare alcuni passi dell’opera dantesca risultati spesso di difficile interpretazione e si arriverà a capire
che l’Alighieri non era solamente grande “uomo di lettere”, ma anche grande “uomo di scienza”, nonché grande contemplatore
della volta stellata…Per Dante, infatti, i corpi celesti sono le “…cose belle…” create da Dio.
22 marzo martedì: GRANDI ESPLOSIONI STELLARI (Mauro ARPINO) L'epilogo dell'evoluzione di una stella di grande massa è la
catastrofica esplosione di una supernova. Solamente in quelle condizioni estreme si formano gli elementi chimici
più pesanti; dalle ceneri scagliate nello spazio nascono i
pianeti. E anche la Terra.
6 aprile mercoledì: BUCHI NERI: L’ATTRAZIONE FATALE DELLA
GRAVITA’ (Fabio PERI) I buchi neri sono il trionfo della forza di gravità, qualcosa
che attrae e inghiotte tutto senza possibilità di uscirne, un universo intero isolato dall'universo stesso che lo ha
creato...Spazio e tempo si comportano diversamente in prossimità di un buco nero. Quale mistero nascondono? Sono passaggi
verso altri universi? Potremmo mai usarli per viaggiare nello spazio e nel tempo?
13 aprile mercoledì: LA SCOPERTA DELLE ONDE GRAVITAZIONALI
(Marco GIAMMARCHI) Questa scoperta, dovuta alla collaborazione LIGO-Virgo, viene a
coronamento di una ricerca durata decenni e costituisce una spettacolare conferma della Relatività
Generale come teoria della gravitazione. Si tratta della
verifica di quanto previsto dai Einstein 100 anni fa ed anche della più
forte evidenza dell'esistenza dei buchi neri. Si apre ora una nuova astronomia, basata sullo studio vibrazioni indotte
nello spaziotempo dal moto degli oggetti massivi dell'Universo.
20 aprile mercoledì: NUOVA LUCE SULLA MATERIA OSCURA (Marco
POTENZA) Secondo i dati più recenti la materia che vediamo nel Cosmo
sarebbe solo il 4% del totale. Un altro 21% sarebbe costituito da misteriosa materia oscura testimoniata solo
dai suoi effetti gravitazionali. Inoltre la clamorosa scoperta
che l’Universo si espande in maniera accelerata impone la
nascita, nel momento del Big bang, di una ancor più misteriosa energia oscura.
26 aprile martedì: I 15 ANNI DELLA STAZIONE SPAZIALE
INTERNAZIONALE (Piermario ARDIZIO) Le ricadute tecnologiche e le scoperte scientifiche ottenute
grazie alla ricerca d'avanguardia condotta in orbita, per migliorare la qualità della nostra vita di tutti i giorni.
Vedremo così non solo come si realizza un avamposto spaziale, ma anche come da esso si possono avere vantaggi per la nostra
quotidianità.
4 maggio mercoledì: IL DRAMMA DEI CAMBIAMENTI CLIMATICI (Luigi
BIGNAMI) L’atmosfera della Terra, in continua evoluzione da quando si
formò per cause naturali, oggi è sottoposta anche all’azione delle attività dell’uomo. Siamo davvero giunti al punto di
non ritorno? Chi ne avrà la peggio? Gli scienziati fanno catastrofismo? Il punto reale della situazione
Patrocinio e contributo al pagamento
del canone di occupazione suolo pubblico al Sabato di Lambrate
(20/2/16)
Su mia proposta com Presidente della Commissione Lavoro, Attività
Produttive e Sicurezza, il Consiglio di Zona 3 ha dato il
patrocinio alla edizione del 2016 del Sabato di Lambrate, mercato
agricolo e artigianale in via Conte Rosso e viale Rimembranze di
Lambrate del secondo sabato del mese, organizzati rispettivamente
dalle associazioni Made in Lambrate e Carmilla a nome dell’intero gruppo
di associazioni e realtà locali ViviLambrate, con il seguente
calendario: sabato 12
marzo, 9 aprile, 14 maggio, 11 giugno, 17 settembre, 15
ottobre, 19 novembre, 17 dicembre 2016.
E' stata anche data la gratuità al canone di occupazione suolo
pubblico per i primi tre sabati in modo da contribuire alle spese
organizzative dell'iniziativa.
Nella rotonda di
viale Rimembranze di Lambrate si svolgeranno come nelle
precedenti edizioni iniziative culturali come musica dal vivo,
book-crossing, laboratori per banbini a cura delle
associazioni di Vivi Lambrate.
I Sabati di
Lambrate hanno finora avuto un buon successo e contribuiscono
ad evitare attività improprie nella rotonda. E' un piacere per
me contribuire alla buona riuscita della manifestazione.
Inaugurata la riqualificazione di piazza Oberdan sopra il
Diurno Venezia, il Fai apre il Diurno alle visite (4/12/15)
L'assessore Rozza, il vicepresidente esecutivo del Fai Magnifico,
la Soprintendente Ranaldi insieme ai progettisti Mancini e
Brambilla hanno tagliato il nastro della riqualificazione di
piazza Oberdan sopra il Diurno alle 11 di venerdì 4 dicembre. Era
presente il presidente del Consiglio di Zona 3 Sacristani, i
presidenti delle commissioni Lavoro Sacerdoti e Istruzione Antola,
i consiglieri di zona Filice e Cati.
Sono state restaurate la pensilina e le colonne di aerazione del
Diurno. riaperti i lucernai, rinforzata la soletta, tracciato un
disegno sulla soletta che ricorda la pianta del Diurno,
pedonalizzata e lastricata la via lungo gli edifici, create aiuole
lungo via Vittorio Veneto, spostate le edicole e i chioschi libri,
rimossi i venditori di vestiti.
I locali Mc Donald e pizzeria Maruzzella che si affacciano sulla
piazza hanno offerto un rinfresco.
Alle 11.30 ci siamo spostati nel Diurno Venezia dove hanno
parlato oltre a Magnifico, Rozza e Ranaldi la presidente del Fai
di Milano Sansalone e il vicepresidente Alessandri.
Magnifico ha ringraziato personalemente me e mio figlio
Pierfrancesco per avere creato il contatto tra il Fai e il Comune
che ha portato poi alla firma della convenzione
che assegna al Fai lo studio e la realizzazione del progetto di
restauro del Diurno in varie fasi.
Da oggi i volontari del Fai organizzano delle viste guidate
secondo il seguente calendario: 5, 6, 7, 8, 12, 19 dicembre dalle 10 alle 18 9, 16, 23 gennaio dalle 10 alle 18
Con le visite si vogliono coinvolgere i milanesi nella
raccolta fondi per il restauri che verrà fatta con una campagna di
crowd funding e verranno raccolte testimonianze e documenti sul
Diurno.
Verrà anche ripubblicato il libro sul Diurno di Stefano Masi e
Pierfrancesco Sacerdoti Il Tempo sepolto distribuito
durante le Giornate del Fai di Primavera del 2014 e ormai
esaurito, aggiornato con ulteriore materiale.
Il Fai dovrà anche definire con il Comune l'utilizzo degli spazi,
una prima idea è ospitare giovani barbieri e manicure che stanno
imparando il mestiere. La riapertura dei bagni potrebbe invece
essere molto complessa dal punto di vista tecnico. Saranno
coinvolti anche pittori come Guido
Buganza che hanno prodotto opere che si ispirano ai Diurno e
registi come Niccolò Piramidal che hanno girato dei cortometraggi.
I locali dovranno essere un luogo vivo aperto alla cittadinanza.
Continuano i lavori sul lato est di piazza Oberdan dove sono
stati appena piantati nelle nuove aiuole dei filari di alberi da
frutto offerti da Swatch. E' stata completata la pedonalizzazione
della via lungo gli edifici. Manca ancora l'aiuola intorno al
Bagolaro monumentale e quella davanti alla farmacia Diana. I
lavori saranno completati entro il prossimo febbraio.
Grazie alla collaborazione tra Fondo Ambiente Italiano e
Fondazione Piero Portaluppi, l’Albergo Diurno Venezia sarà
proposto ai visitatori come prima tappa di un itinerario cittadino
alla scoperta delle architetture del Portaluppi, autore
dell'allestimento interno del Diurno, che impreziosiscono e
caratterizzano la zona di Porta Venezia e l’intera città, tra cui
anche Villa Necchi Campiglio.
Magnifico, Sansalone e Sacerdoti davanti alla statua della Dea
Igea dello scultore Luigi Fabris
(1883-1952)
Firmata il 12 maggio la convenzione tra il
Comune e il Fai per il restauro e la valorizzazione del Diurno
Venezia in Piazza Oberdan (6/6/15)
Finalmente un buona notizia per il Diurno Venezia ! Dopo
anni di degrado parte il restauro del Diurno Venezia.
Ecco il comunicato
del comune e la delibera
della giunta comunale con il dettaglio delle fasi di
lavorazione e degli impegni del Fai e del Comune.
Ecco una foto da me
scattata nel Diurno durante la visita della social street di via
Majocchi in aprile. I lucernai erano aperti alla luce del sole, i
tubi innocenti di sostegno rimossi. Ho fatto da guida insieme
all'arch. Mancini del Comune.
Sabato 9 maggio all'Auditorium di via
Valvassori Peroni 56 dalle 9.30 alle 12.30 incontro pubblico
sulla politica del cibo di Milano
Sabato 9 maggio all'Auditorium di via Valvassori Peroni 56
incontro sulla politica del cibo di Milano dalle 9.30 alle 12.30
per la zona 3. Ci sarò, vi aspetto !
Milano sta lavorando alla sua Food Policy: la strategia che
guiderà il rapporto della città con il cibo nei prossimi anni.
Una sfida importante che riguarda salute, ambiente, educazione,
inclusione sociale.
Il comune ha avviato un percorso di consultazione con esperti,
associazioni del non profit, imprese....
Adesso tocca ai cittadini.
Altre informazioni sul sito www.cibomilano.org
Vieni a dire la tua nella assemblea di zona 3 e nelle
assemblee nelle altre zone:
Zona 1
Lunedì 11 Maggio - 17.30—20.00
Casa delle Associazioni e del Volontariato
Via Marsala, 8
Zona 2
giovedì 14 Maggio - 17.30—20.30
Anfiteatro Martesana, via Agordat
Zona 3
Sabato 9 Maggio - 9.30—12.30
Auditorium, via Valvassori Peroni, 56
Zona 4
Sabato 9 Maggio - 17.00—20.00
Arci Corvetto, via Oglio, 21
Zona 5
Sabato 9 Maggio - 9.30—12.30
Sala Tobagi del consiglio di zona 5
via Tibaldi, 41
Zona 6
Lunedì 11 Maggio - 16.30—19.00
Sala R. Ornella in consiglio di zona 6
via Legioni Romani, 45
Zona 7
Sabato 9 Maggio - 17.00—19.00
Consiglio di Zona 7, Via A. Da Baggio, 55
Zona 8
Sabato 9 Maggio - 11.00—13.00
Biblioteca Gallaratese,
via Giacomo Quarenghi, 21
Zona 9
Sabato 9 Maggio - 16.00—18.00
Auditorium Cassina Anna,
via Sant’Arnaldo, 17
Aperta la nuova pista ciclabile di viale
Tunisia da viale Liberazione a corso Buenos Aires (4/5/15)
E' stata aperta la nuova pista ciclabile, molto utile per gli
spostamenti tra il quartiere di Porta Nuova e corso Buenos Aires.
Il percorso ha tenuto conto delle richieste della maggior parte
dei commercianti.
Sul percorso ha aperto un nuovo negozio di vendita e riparazione
biciclette vicino all'angolo con via Settembrini, sperando in un
notevole flusso di ciclisti.
Ho percorso la pista sul lato nord e sud girando due video:
lato sud: https://www.youtube.com/watch?v=rxp6CFZ_uqg
lato nord: https://www.youtube.com/watch?v=vEXXOJHNJ9I
Sono molto soddisfatto della nuova pista che ho difeso dalle
critiche dei mesi passati.Ora Milano ha un nuovo percorso
in sicurezza per i ciclisti.
Viaggio nel tempo e nei luoghi di
zona 3: proiezione del documentario in via Valvassor Peroni 56
mercoledì 11/2 alle 18.30 e in via Sansovino 9 mercoledì 18/2
alle 21 (6/2/15)
Il regolamento edilizio approvato dal
Consiglio comunale senza togliere la norma sul controllo della
stabilità degli edifici, Assoedilizia presenta ricorso al Tar
(2/10/2014)
Il consiglio comunale ha approvato il regolamento
edilizio respingendo gli emendamenti dell'opposizione che
volevano eliminare la norma sul controllo della stabilità degli
edifici.
Assoedilizia ha presentato un ricorso al Tar contro la norma.
La giunta non accoglie
l'osservazione da me presentata insieme a Gianni, Barabino,
Gardella e Beltrami Gadola alla norma del regolamento edilizio
che obbligherà la verifica di stabilità degli edifici di più di
50 anni, con notevoli costi a carico del proprietario della
propria casa (29/9/14)
Un notevole costo si sta abbattendo su tutti i proprietari di
case con più di 50 anni di età, ma in prospettiva su tutti.
Il regolamento edilizio in fase di approvazione da parte del
consiglio comunale prevede che si debba pagare un ingegnere
strutturista per effettuare una verifica della stabilità degli
edifici e delle loro facciate (art. 11.6).
Se la verifica non dovesse essere superata viene tolta
l'agibilità dell'edificio e gli inquilini devono lasciare il
palazzo. I notai devono allegare la certificazione agli atti di
compravendita, quindi senza certificazione non si può vendere il
proprio appartamento.
L'osservazione presentata evidenzia l'assurdità di questa norma,
che farà arricchire gli ingegneri strutturisti, e infatti l'Ordine
degli Ingegneri non ha presentato alcuna osservazione in
proposito. In commissione un loro rappresentante ha sostenuto che
i costi saranno limitati in quanto verrà predisposta un scheda per
un primo controllo visivo, ma dato che per gli edifici di più di
50 anni non esiste documentazione sui cementi armati e sui
progetti edilizi di dettaglio, dubito che un professionista vorrà
prendersi la responsabilità di dichiarare che un edificio è
stabile senza accurati controlli all'interno e nelle fondamenta,
controlli puttosto costosi ed invasivi. Si stima un costo di
almeno 10.000 euro per un controllo serio.
Qui si può
leggere il testo della osservazione presentata. Anche le
altre undici osservazioni presentate sullo stesso articolo sono
state respinte.
Ora la parola passa al consiglio comunale che dovrà approvare il
regolamento nelle sedute del 1 e 2 ottobre.
Il
governo ha impugnato davanti alla Corte Costituzionale una
legge della Regione Puglia che imponeva ai comuni di istituire la
verifica della stabilità degli edifici e il fascicolo di
fabbricato in quanto "eccedono la competenza legislativa regionale
e pongono obblighi irragionevoli a carico dei privati". Se non lo
può fare una regione con una legge sarebbe sorprendente che lo
potesse fare un comune con un regolamento edilizio. E infatti si
prevedono ricorsi al Tar se la norma dovesse essere approvata.
Festa del Riciclo e della
Sostenibilità Ambientale in corso Buenos Aires domenica 28
settembre con il patrocinio e sostegno della zona 3 (28/9/14)
Oggi in corso Buenos Aires ci sarà la Festa del Riciclo e della
Sostenibilità Ambientale, a cui la zona 3 ha dato il patrocinio e
la gratuità dell'occupazione suolo pubblico, credendo nella sua
validità.
Alle 12 sarà inaugurato lo Sportello Energia del comune sul
risparmio energetico degli edifici nello spazio sotterraneo
all'incrocio con via San Gregorio, servizio che ho chiesto da
quando sono stato eletto in consiglio di zona.
Sarà la sede centrale di questo servizio e lo sportello per la
zona 3.
Domenica
18 maggio dalle 10 alle 23 il Miglio delle Culture in Corso
Buenos Aires, alle 10.30 si inaugura la riqualificazione di
Piazza Bernini (16/5/14)
Corso Buenos Aires è chiuso al traffico domenica 18 maggio
per il Miglio delle Culture organizzato dal consiglio di zona 3
dalle 10 alle 23 (comunicato
stampa, locandina degli
eventi).
Alle 10.30 si festeggia in
piazza Bernini la fine dei lavori di riqualificazione,
eseguiti dal Comune al posto del parcheggio sotterraneo, che è stato
cancellato.
Intervengono gli assessori Bisconti, Rozza e Maran e il presidente
del consiglio di zona 3 Sacristani.
Grande vittoria dei residenti e degli ambientalisti come me che si
sono battuti dal 1985 contro il parcheggio sotterraneo. Salve le
sofore intorno alla piazza che sarebbero state messe a rischio dagli
scavi molto vicini alle radici. Ho
seguito su questo sito dal 1999 la battaglia dei residenti.
Mercoledì
7 maggio dalle 9.30 alle 18.30 riparte il mercato agricolo di
Donne in Campo in Piazza Santa Francesca Romana (1/5/14)
Dopo la sospensione di un anno Donne in Campo Lombardia ha deciso di
ripartire con il mercato di produttori agricoli in piazza Santa
Francesca Romana il primo mercoledì di ogni mese (7 maggio, 4
giugno, 2 luglio, 3 settembre, 1 ottobre, 4 novembre, 3 dicembre)
con circa 10 banchi. Vedi
il volantino.
Il consiglio di zona 3 ha concesso il patrocinio con una delibera del
20 marzo scorso in seguito a una mia proposta.
Il mercato di mercoledì 7 maggio è stato inserito nel
calendario degli eventi di Expo
in città 2014 insieme al mercato agricolo di piazza Durante di
sabato 10 maggio.
I due mercati sono compresi nel calendario dei
mercati agricoli deliberato dalla giunta comunale il 4 aprile
scorso.
Mi auguro che gli abitanti e i lavoratori del quartiere acquistino i
prodotti agricoli della Lombardia venduti direttamente dai
produttori.
Riapre
l'Albergo Diurno di Piazza Oberdan per le giornate FAI di
primavera del 22 e 23 marzo (6/3/14) (aggiornato il
25/3/14)
Andrea Rurale, Angelo Maramai, Anna Gastel del FAI, assessore
Carmela Rozza, sindaco Pisapia, Michele Sacerdoti
L’Albergo Diurno Metropolitano “Venezia” di Milano, situato sotto
il lato nord-ovest di piazza Oberdan, è una struttura sotterranea
realizzata tra il 1923 e il 1926, allo scopo di fornire vari
servizi a cittadini e viaggiatori: soprattutto bagni pubblici e
altri servizi per la cura del corpo (barbiere, parrucchiere,
manicure, pedicure) ma anche, tra gli altri, casellario postale,
telefono, deposito bagagli, agenzia di viaggio, sportello
bancario, servizio di dattilografia, vendita di abbigliamento e
noleggio di oggetti per uso personale.
Sarà messo in vendita il libro di Stefano Masi e Pierfrancesco
Sacerdoti, Il Tempo sepolto, l'Albergo Diurno Venezia tra
architettura e arti decorative. Una proposta di attribuzione a
Piero Portaluppi.
Grande
successo della conferenza del Fai a Villa Necchi sul'Albergo
Diurno di piazza Oberdan (4/2/14)
C'erano circa 150 persone, la sala e quelle laterali erano piene
al Tempo sepolto a Villa Necchi. Gli 80
libri disponibili con lo studio sono stati tutti distribuiti. Chi
è arrivato in ritardo non ha potuto entrare.
L'assessore ai lavori pubblici Rozza ha ricordato che il suoi
primi obiettivi sono il recupero del Teatro Lirico e del Diurno,
che ha conosciuto appena è arrivata a Milano negli anni ottanta (ascolta l'intervento).
Si è augurata che il FAI lo voglia adottare anche se il Comune ha
intenzione di lanciare un bando aperto a privati che vogliano
utilizzarlo, senza vincoli sulla destinazione d'uso e senza costi
di affitto.
Il FAI spera di poterlo aprire al pubblico per le sue giornate di
primavera.
I ricercatori Stefano Masi e Pierfrancesco Sacerdoti hanno
illustrato con lucidi come si sono svolte le loro ricerche e i
motivi che fanno propendere per l'attribuzione dell'arredamento
interno all'arch. Portaluppi, che nel suo registro dei lavori ha
indicato il Diurno nel 1924.
Nel pubblico erano presenti i docenti del Politecnico Prusicki e
Cislaghi, i consiglieri di zona 3 Mariani e Sacerdoti, la
consigliera di zona 1 Grandi, la ex-consigliera di zona 3
Francescato, che dagli anni novanta si è battuta per il recupero
del Diurno.
Il Diurno rinasce !
Via
Pellizzone 4: il TAR accoglie la richiesta di sospensiva dei
residenti contro un progetto di un edificio in un cortile che
non rispetta il requisito di armonizzazione architettonica
dettato dal Piano Casa della Regione Lombardia e in base al
quale il consiglio di zona 3 aveva dato parere negativo
(30/1/14)
Il ricorso solleva tra i profili di
illegittimità la mancanza di armonizzazione architettonica
dell'edificio, requisito indispensabile per consentire la
variazione della sagoma dell'edificio, come indicato dal piano
casa della Regione Lombardia.
Questa condizione era stata inserita dall'opposizione di
centrosinistra quando la legge era stata discussa in consiglio
regionale.
L'edificio in via Pellizzone taglia in due il cortile e nella
relazione il progettista sostiene che ricostruisce una cortina
interna che non è mai esistita.
In commissione urbanistica della zona 3 avevo fatto rilevare
questa violazione della legge regionale, e la commmissione e il
consiglio di zona avevano dato parere negativo proprio in base
alla mancata armonizzazione.
La commissione per il paesaggio nominata dal sindaco Moratti e
presieduta dall'arch. Nicolin aveva già dato parere positivo.
Ottenni dallo sportello unico che il progetto fosse riesaminato
dalla commissione per il paesaggio in quanto era più alto della
metà dell'altezza massima degli edifici affacciati sul cortile,
norma contenuta nel PGT allora adottato.
Il progettista aveva fatto riferimento agli edifici su viale
Argonne invece di quelli su via Pellizzone, molto più bassi. Ma
il Pgt adottato consentiva una deroga a questa norma che doveva
essere data dalla commissione per il paesaggio, in cui
rappresento il consiglio di zona 3.
Era l'ultima riunione della commissione e discussi duramente con
il presidente Nicolin sostenendo che mancava totalmente
l'armonizzazione architettonica.
Nicolin mantenne il suo parere positivo e la commissione con
lui. Feci mettere a verbale il mio parere negativo, in accordo
con quello del consiglio di zona 3.
Successivamente il Direttore Generale del Territorio della
Regione Lombardia sostenne che la commissione per il paesaggio
doveva esprimersi esplicitamente sull'armonizzazione
architettonica, cosa che non aveva fatto. Non era sufficiente un
parere sull'impatto paesistico. Ma il Comune ignorò il parere
della Regione.
Il Tar scrive nell'ordinanza di sospensiva:
"appare altresì fondata la censura con cui viene lamentata
l’illegittimità, per difetto di motivazione, del parere della
commissione per il paesaggio: con tale atto la commissione non
ha, difatti, indicato le
ragioni per le quali ha ritenuto che il progetto si armonizzasse
con gli organismi edilizi esistenti, limite entro il quale, ai
sensi dell’art. 5, c. 3, l. reg. Lombardia, n. 4/2012, è
consentita la modifica di sagoma
nei casi di interventi di sostituzione edilizia; ciò era ancor
più necessario a fronte del motivato parere negativo espresso
dal Consiglio di Zona."
A giugno nell'udienza di merito si vedrà cosa deciderà il Tar ma
con questa sospensiva sembrerebbe che sia orientato
favorevolmente ai profili sollevati dal ricorso.
Il TAR riconosce comunque il ruolo del parere del consiglio di
zona 3, che il comune spesso ignora.
Il
tempo sepolto, l'Albergo Diurno Venezia di Piazza Oberdan tra
architetture e arti decorative: una proposta di attribuzione a
Piero Portaluppi, martedì 4 febbraio alle 18.30 a Villa Necchi,
via Mozart 14, organizzato dal FAI (28/1/14)
L’Albergo Diurno Metropolitano “Venezia” di Milano, situato sotto
il lato nord-ovest di piazza Oberdan, è una struttura sotterranea
realizzata tra il 1923 e il 1926, allo scopo di fornire vari
servizi per cittadini e viaggiatori: soprattutto bagni pubblici e
servizi per la cura del corpo, ma anche agenzia di viaggio,
fotografo, lavanderia, servizio di dattilografia e altri.
Questa struttura di indubbio pregio storico e architettonica versa
oggi in un grave stato di degrado, soprattutto in seguito alla sua
definitiva chiusura nel 2003.
La ricerca condotta da Stefano Masi e Pierfrancesco Sacerdoti,
pubblicata nel 2013 («Il tempo sepolto. L’Albergo Diurno
Metropolitano “Venezia” di Milano tra architettura e arti
decorative. Proposte di recupero», in «Un primo approccio all’arte
e all’architettura liberty. Tra conoscenza e restauro», a cura di
Cesare Renzo Romeo, L’Artistica Editrice, Savigliano, 2013), ne ha
indagato i vari aspetti storici, architettonici e artistici,
nonché relativi ai materiali e al degrado, in vista di un suo
auspicabile restauro e riuso.
L’esito più interessante della ricerca, che rende ancora più
urgente un attento recupero della struttura, è l’attribuzione
degli apparati decorativi e degli arredi, nonché di parte della
concezione architettonica generale, all’architetto Piero
Portaluppi, protagonista dell’architettura milanese tra le due
guerre e autore di vari edifici nella zona di Porta Venezia.
Nuovo
regolamento edilizio: costi eccessivi per i proprietari di casa
della verifica di stabilità degli edifici più vecchi di 50 anni
(22/1/14)
Mi sto opponendo a questa norma prevista del nuovo Regolamento
Edilizio adottato dalla Giunta Comunale e in discussione in
Consiglio Comunale ritenendola inutile e costosa per i proprietari
di casa di Milano, che sono quasi tutti proprietari della casa in
cui abitano. Rassegna stampa:
Il
consiglio di zona 3 dà il patrocinio e la gratuità del suolo
pubblico al mercato agricolo di Coldiretti "Sulla Buona Strada"
di domenica 10 novembre in corso Buenos Aires (6/11/13)
Domenica 10 novembre in corso Buenos Aires tra piazza Oberdan e
viale Tunisia si terrà il
mercato agricolo di Coldiretti "Sulla Buona Strada" con il
patrocinio e la gratuità del suolo pubblico concessa dal Consiglio
di Zona 3.
Avevo proposto l'iniziativa già l'anno scorso per domenica 9
dicembre ma i negozianti del corso aderenti ad AscoBaires e Unione
Commercio si erano opposti per la vicinanza con il Natale,
nonostante il parere positivo del consiglio di zona 3.
Ora l'ho riproposta un mese prima e l'ho portata all'approvazione
della commissione Lavoro e attività produttive e del consiglio di
zona 3.
Vi saranno 100 gazebo di produttori agricoli della Lombardia e
regioni limitrofe in mezzo al corso. Inizialmente la proposta era
di chiudere il corso fino a Piazza Argentina ma Ascobaires e
Unione Commercio si sono opposti, portando il Distretto Urbano del
Commercio di corso Buenos Aires ad approvare una soluzione di
compromesso con la chiusura della sola parte iniziale del corso.
Il mercato si aspetta di replicare il successo del festival "Cibi
d'Italia" organizzato da Coldiretti
lo scorso giugno nel fossato del Castello Sforzesco che ha avuto
in due giorni 300.000 visitatori.
Alla conferenza stampa di presentazione all'Urban Center del 8
novembre sono intervenuti il presidente del Consiglio di zona 3
Sacristani, il presidente della Commissione lavoro, attività
produttive e sicurezza Sacerdoti, l'assessore alla mobilità di
Milano Maran, l'assessore all'agricoltura della provincia di
Milano Agnelli, l'assessore all'agricoltura della Regione
Lombardia Fava, il delegato di Confocommercio ai rapporti
istituzionali Barbieri, il responsabile della Fondazione
Campagna Amica di Coldiretti De Amicis, i presidenti di
Coldiretti Milano Ubiali e di Coldiretti Lombardia Prandini, un
rappresentante di Caritas
Ambrosiana, un rappresentante del Banco Farmaceutico.
Sacristani ha ricordato l'importanza dell'iniziativa per la zona 3
all'interno del programma di chiusura al traffico di Corso Buenos
Aires una domenica al mese auspicando di poter replicare il
mercato con maggiore frequenza negli anni che mancano all'Expo.
Sacerdoti ha parlato dell'impegno della Commissione da lui
presieduta per lo sviluppo dei mercati agricoli in zona 3 con
tutte le organizzazioni degli agricoltori (Coldiretti e CIA- Donne
in Campo) e della proposta da lui fatta nel luglio 2012 a
Coldiretti di organizzare un grande mercato agricolo in Corso
Buenos Aires, proposta arrivata a buon fine solo ora a causa di
molte opposizioni.
L'assessore alla mobilità Maran ha portato il pieno sostegno del
Comune di Milano all'iniziativa che ben si inserisce nell'offerta
commerciale di corso Buenos Aires, dove non è presente la vendita
di prodotti alimentari.
Gli assessori all'agricoltura di Regione e Provincia hanno
sottolineato l'importanza di un mercato agricolo proprio in corso
Buenos Aires, la più grande arteria commerciale di Milano, come
simbolo della sinergia tra le attività commerciali e i produttori
agricoli in questo periodo di crisi economica.
Il rappresentante di Confcommercio ha dalla sua parte manifestato
l'interesse alla collaborazione con Coldiretti sui mercati
agricoli ed in particolare su quello di corso Buenos Aires.
Il responsabile della Fondazione Campagna Amica ha spiegato come
con i mercati aderenti si è sviluppata un'alleanza tra produttori
e consumatori che ha portato 10 milioni di persone in tutta Italia
ad acquistare in questi mercati ed ha diffuso i dati della
crescita degli indigenti in Italia. Per questo Coldiretti,
Fondazione Banco Farmaceutico Onlus e Caritas Ambrosiana
inaugurano il “baratto della solidarietà”: un
omaggio di cibo made in Italy a chi donerà abiti e medicine per
gli indigenti durante il mercato, l'iniziativa è stata illustrata
dai rappresentanti di Caritas e Banca Farmaceutico.
Il presidente di Coldiretti Milano Ubai ha parlato del rapporto
tra Milano ed i produttori agricoli del territorio intorno, che
era molto forte fino a 100 anni fa e che si sta cercando di
rafforzare oggi; i distretti agricoli intorno a Milano sono quelli
di maggiore sviluppo numerico. Il comune di Milano è uno dei
comuni con maggiore territorio agricolo in Italia. Il presidente
di Coldiretti Lombardia Prandini ha parlato del consumo di suolo,
che erode i terreni agricoli a fronte dell'aumento della
popolazione che deve essere nutrita.
Il
consiglio comunale approva la classificazione acustica di Milano
(5/11/13)
Ci sono voluti anni per approvare la classificazione acustica del
Comune di Milano, tra gli ultimi comuni d'Italia. La legge che
obbliga i comuni alla classificazione è del 1997, la prima adozione
è avvenuta nel 2009 dopo aver acquisito i pareri dei consigli di
zona a cui avevo contribuito per la zona 3, la seconda adozione in
seguito all'accoglimento delle osservazioni dei cittadini è stata
fatta nel 2011 poco prima delle elezioni e sono state accolte
ultriori osservazioni sulle parti modificate.
Dopo una prima seduta del 24 luglio in cui l'approvazione era stata
impedita dall'ostruzionismo dell'opposizione, il 9 settembre il
consiglio comunale è riuscito ad approvare definitivamente la
classificazione.
Con la classificazione sarà più facile ottenere giustizia nei
tribunali in caso di eccessivi rumori da parte dei vicini o
dall'esterno.
Purtroppo buona parte delle zone residenziali (58%) sono state
classificate in una classe di rumorosità massima elevata (classe IV-
area di intensa attività umana) e poche (30%) nella classe III
(area di tipo misto) e ancora meno (5%) nella classe II (area
prevalentemente residenziale) ma era il massimo che si poteva fare
in base ai criteri emessi dalla Regione Lombardia e alla situazione
degli isolati, che si affacciano spesso su strade di intenso
traffico o contengono attività non residenziali.
Pochi cittadini hanno presentato osservazioni puntuali per diminuire
la classe di assegnazione. La
delibera e le tavole sono sul sito del Comune.
Approvata
la delibera sui mercatini natalizi in zona 3 (26/10/13)
Nella seduta del 24 ottobre il consiglio di zona 3 ha approvato
la delibera sui mercatini natalizi che fissa i criteri del bando
che sarà preparato dal settore zona 3.
Il Giorno ha pubblicato una mia intervista
ed una indagine tra i
residenti.
La
Festa del Riciclo in Corso Buenos Aires domenica 8 settembre
(7/9/13)
Domenica si terrà in corso Buenos
Aires da Piazza Oberdan a piazza Argentina la Festa del Riciclo e
della sostenibilità aziendale.
L'ho fortemente voluta e sostenuta da un anno e ho proposto il
patrocinio del consiglio di zona 3 e la gratuità
dell'occupazione del suolo pubblico grazie al fondo della zona.
La delibera è stata approvata all'unanimità.
La festa è organizzata da Viattiva e promossa da Ascobaires e
Confcommercio.
Vi sarà, tra le varie iniziative, un raduno dei proprietari di
mezzi elettrici (auto, moto, bici) a cui l'assessore Maran
consegnerà attestato di pioniere della mobilità elettrica. Vi
saranno laboratori per bambini, opere d'arte con oggetti
riciclati, bancarelle di oggetti riciclati.
L'assessore
Rozza vuole riaprire il Diurno Venezia in Piazza Oberdan, il
progetto del 1924 era dell'arch. Piero Portaluppi (6/9/13)
Il Corriere ha pubblicato il 12 agosto un articolo sul restauro del Diurno
Venezia. La proposta dell'assessore ai lavori pubblici
Rozza è di restaurare il salone centrale degli artigiani a spese
del Comune e poi estendere l'intervento a tutto il Diurno con un
bando aperto a futuri gestori del locale. Potrebbe diventare un
hammam.
La scoperta che il progetto era di Piero Portaluppi è illustrata
in un articolo del
Corriere del 13 agosto.
Sostengo il progetto dell'assessore Rozza, per l'Expo almeno una
parte del Diurno deve essere riaperta.
Il
Consiglio di Zona 3 collabora con il progetto "L'Abbiamo
Imbroccata" per l'offerta dell'acqua del rubinetto nei pubblici
esercizi (12/7/13)
Il consiglio di zona 3 ha votato a larga maggioranza
una collaborazione con il progetto "L'Abbiamo Imbroccata"
approvando una delibera
da me presentata come Presidente della Commissione Lavoro,
attività produttive e sicurezza.
Verranno stampati volantini e locandine per
pubblicizzare il progetto e sollecitare adesioni da parte di bar,
ristoranti e mense aziendali della zona 3. Attualmente solo 14
locali della zona aderiscono e auspico che il loro numero
crescerà.
Gli aderenti espongono una vetrofania del progetto e
si impegnano ad offrire l'acqua del rubinetto ai clienti.
Città
della Salute: troviamo le soluzioni più ragionevoli e meno
costose (2/6/13)
Città della salute,
oggi i giornali sono pieni di notizie ed interviste.
Ma ricordiamoci che il progetto della Città della salute è stato
inventato da Formigoni per creare un polo medico legato a Cl in
concorrenza con il Cerba, voluto da forze laiche e promosso da
Veronesi, copiandone l'idea.
Inizialmente il Besta doveva andare al Cerba insieme a Ieo e
Monzino, Formigoni riuscì a staccarlo dal progetto.
L'Ieo a sua volta è nato in concorrenza con l'istituto dei
Tumori, prima diretto da Veronesi.
A questo punto si deve porsi il quesito se due poli
ospedalieri di questo tipo hanno ancora senso a Milano, o se
sono solo il risultato di concorrenze mediche, politiche,
immobiliari e finanziarie tra gruppi di potere variamente
targati. Da una parte Ligresti, ormai fallito,e le banche che
lo hanno finanziato, dall'altro Cl a Vialba, poi un'alleanza
tra cooperative bianche e rosse a Sesto per salvare il
progetto Falck che ha elevatissimi costi di bonifica di cui
nessuno vuole farsi carico, con dietro altre banche.
La proposta di trasferire il Besta a Niguarda sembra l'unica
ragionevole in tempi brevi, l'istituto dei Tumori può rimanere
tranquillamente a Milano dove è, come richiesto dal consiglio
di zona 3.
Serata
conclusiva della stagione della scienza con Francesco Cavalli
Sforza mercoledì 22 maggio alle 21 all'auditorium di via
Valvassori Peroni 56: evoluzione biologica, evoluzione
culturale, come cambia l'umanità (22/5/13)
La decima serata della
Stagione della Scienza dedicata alle scienze naturali si
terrà nell’Auditorium della Zona 3 in via Valvassori Peroni 56
mercoledì 22 maggio alle 21
sul tema:
Evoluzione
biologica, evoluzione culturale: come cambia l’umanitàe
sarà tenutada Francesco Cavalli Sforza.
L’evoluzione biologica
ha consentito agli esseri umani di adattarsi molto bene a più
ambienti di vita, ma è stata l’evoluzione culturale che ha
permesso all’umanità di diffondersi a tutta la Terra. Si parlerà
dei fattori che guidano le due evoluzioni parallele, biologica e
culturale, di come la seconda sia giunta ad orientare la prima, e
di come la vita prima, e la specie umana poi, abbiano trasformato
il pianeta.
Francesco Cavalli-Sforza, autore e regista, ha pubblicato
testi conoscitivi sull’evoluzione umana (Chi siamo, La scienza
della felicità, Perché la scienza – Mondadori) e corsi di scienza
per le scuole, in collaborazione con il padre Luca, genetista. È
docente di Genetica e Antropologia presso l’Università Vita-Salute
San Raffaele.
I mercati agricoli di piazza
Santa Francesca Roma giovedì 9 maggio e Piazza Durante sabato 11
maggio inseriti negli Expo Days (3/5/13)
L'Expo 2015 ha riconosciuto l'importanza dei mercati agricoli di
Donne in Campo Lombardia patrocinati dal consiglio di zona 3 fin
dall'aprile 2012 ai fini del tema della esposizione del 2015
"Nutrire il pianeta energia per la vita" e li ha inseriti negli eventi
del mese di maggio 2013, prova generale del "Fuori Expo"
(vedi programma).
E' un riconoscimento per il mio lavoro di organizzazione dei
mercati agricoli in zona 3.
I mercati proseguiranno in piazza Santa Francesca Romana giovedì
6 giugno e 4 luglio e in piazza Durante sabato 8 giugno e 13
luglio ed è previsto un calendario da settembre a dicembre 2013
rispettivamente il primo giovedì ed il secondo sabato del mese.
San Carlo al Lazzaretto: presentazione
della restituzione alla città (12/3/13)
Ho partecipato martedì 12 marzo alle
17.30 alla presentazione del progetto di restituzione alla città
di San Carlo al Lazzaretto nella chiesa stessa.
Sono intervenuti Philippe Daverio con
un ampio discorso sulla memoria della città, l'assessore
Pierfrancesco Maran sulla pedonalizzazione della piazza e la
zona 30 del Lazzaretto, l'arch. Larcher e l'ing. Valva che hanno
realizzato il progetto di restauro e consolidamento, Pierre
Lieta sulla storia del Lazzaretto, Pier Paride Vidari del
Politecnico sulla storia di Milano, Rosa Giorgi direttrice del
Museo dei Cappuccini sul ruolo dei cappuccini nell'assistenza ai
malati di peste nel Lazzaretto (su 23 ne sono sopravvissuti 3).
La zona 3 è ben lieta del recupero di
questa storica chiesa del quartiere, della pedonalizzazione
della piazza e della creazione della zona 30 del Lazzaretto.
Si è in cerca di finanziatori ma ci
sono già degli sponsor tecnici.
Il Tar boccia le case nei cortili
"Fuorilegge quelle troppo alte", da Repubblica (16/2/13)
Il Tar ha emesso una ordinanza di
sospensiva di un permesso di costruire con il piano casa in
via Cavalcabò 4 angolo via Fusaro.
Repubblica ha pubblicato un
articolo su questo ed altri edifici nei cortili.
Per fortuna, grazie ad una mia osservazione al PGT accolta dalla
amministrazione Pisapia, non si possono più sopraelevare gli
edifici nei cortili.
Riprendono i mercati dei produttori agricoli
in zona 3 organizzati da Donne in Campo Lombardia e CIA Lombardia
con il patrocinio del Consiglio di Zona 3 (6/2/13) (aggiornato il
9/2 con le foto)
Dopo l’interruzione di gennaio riprendono i mercati dei
produttori agricoli organizzati da Donne in Campo Lombardia e CIA
Lombardia con il patrocinio del Consiglio di Zona 3 che li ha
fortemente voluti fin dall’avvio lo scorso aprile.
Si svolgeranno in Piazza Santa Francesca Romana il primo giovedì del
mese dalle 9 alle 18. 30 e in piazza Durante nei giardini di Fausto
e Iaio il primo sabato del mese dalle 9 alle 15 (vedi locandina).
Le prime date sono giovedì 7 febbraio in piazza Santa Francesca
Romana (vedi
foto) e sabato 9 febbraio in piazza Durante.
Si potrà acquistare ogni mese direttamente dai produttori agricoli
formaggi vaccini e caprini, salumi, mieli, vini, confetture,
ortaggi, frutta, farine, piante aromatiche e ornamentali provenienti
dai diversi territori della Lombardia.
Il consiglio di zona
3 è impegnato nello sviluppo dei mercati dei produttori agricoli
della Lombardia in area pubblica in base alla legge De Castro,
anche nella prospettiva dell’Expo 2015, per favorire la filiera
corta ed il chilometro zero (vedi delibera).
Un altro mercato
agricolo si svolgerà in Piazza Leonardo da Vinci a cura dell’AIAB
due giovedì al mese da febbraio ad aprile (21/2, 28/2, 14/3, 28/3, 11/4, 18/4 dalle
9 alle
17) orientato agli studenti di Città Studi, proseguendo
l’iniziativa avviata nello scorso novembre e dicembre.
La Stagione della Scienza in zona 3
prosegue con dieci serate dedicate alle Scienze Naturali
all'Auditorium di via Valvassori Peroni 56 il mercoledì sera
alle 21 dal 20 febbraio al 22 maggio (30/1/13)
Il
Consiglio di Zona 3, in collaborazione con l'Associazione
Didattica Museale, organizza dieci serate gratuite sulle scienze
naturali. Questa iniziativa vuole portare fuori dal centro di
Milano la divulgazione scientifica di alto livello, per gli
abitanti e le scuole della zona.
Scarica il pieghevole
e il profilo degli oratori con il
dettaglio delle serate, la locandina di mercoledì 22
maggio con Francesco Cavalli Sforza.
Francesco Cavalli-Sforza, autore e regista, ha pubblicato testi
conoscitivi sull’evoluzione umana (Chi siamo, La scienza della felicità,
Perché la scienza –
Mondadori) e corsi di scienza per le scuole, in collaborazione
con il padre Luca, genetista. È docente di Genetica e
Antropologia presso l’Università Vita-Salute San Raffaele.
Ecco il calendario:
20 febbraio
ALLA SCOPERTA DELLE NOSTRE
ORIGINI (Stefano Papi)
L’evoluzione
dell’uomo
raccontata dai paleoantropologi
27
febbraio
LA NATURA DEL SUONO, I SUONI DELLA NATURA (Francesca Zardin)
Fisica del suono e
bioacustica: i meccanismi dell’udito e il “paesaggio sonoro”
6
marzo
VEDERCI CHIARO! (Andrea Formenti)
Occhio
e cervello: visione, illusioni ottiche e spirito critico
13
marzo
DALLE VISCERE DELLA TERRA (Diego Mattarelli)
Scosse
ed eruzioni: la geofisica di terremoti e vulcani
20
marzo
LA GEOMETRIA DEI FIOCCHI DI NEVE E DEI GIRASOLI (Giorgio G.
Bardelli)
I numeri di
Fibonacci e la teoria dell'evoluzione spiegano (in
parte) le forme naturali
10
aprile
STRANI CRANI (Benedetta Scanni)
La biodiversità
animale attraverso l’osservazione diretta di crani di ogni foggia
e dimensione
17
aprile
L’EVOLUZIONE DELL’EVOLUZIONE (Stefano Papi)
Breve storia del
pensiero evoluzionistico: come un’idea ha cambiato il mondo
8
maggio
CALDI POLI, GELIDI DESERTI (Andrea Formenti)
Cambiamenti
climatici
tra allarmismo e scetticismo
15
maggio GEMME E
PIETRE PREZIOSE (Isabella Cantù Rajnoldi)
Tesori
minerali
dallo scrigno della Terra
22
maggio EVOLUZIONE
BIOLOGICA, EVOLUZIONE CULTURALE (Francesco Cavalli Sforza)
Come
cambia L'umanità
Il Comune ascolta le proteste delle zone
per il proliferare delle sale gioco e aderisce al Manifesto dei
Sindaci contro il gioco d'azzardo (11/1/13)
La zona 3 e altre zone si lamentano da tempo del proliferare
delle sale gioco sul loro territorio. Finora abbiamo sempre negato
l'autorizzazione alle aperture ma i gestori riescono a farsi dare
l'autorizzazione dalla questura, che si limita a controllare
l'onorabilità dei richiedenti.
Ora il Comune si è reso conto del problema della dipendenza dal
gioco di tipo patologico sta estendendosi con elevati costi per il
recupero di un giocatore dipendente, patrimoni dilapidati, lavoro
perso. Intorno alle sale gioco si creano spesso reti di
microcriminalità che praticano l'usuro ed il riciclo di denaro
sporco.
Con l'adesione al Manifesto dei
Sindaci contro il gioco d'azzardo promosso da Legautonomie
Lombardia Milano chiede una nuova legge nazionale fondata sulla
riduzione dell'offerta e contenimento dell'accesso, che sia
consentito ai sindaci di definire l'orario di apertura e le
distanze dai luoghi sensibili e di concedere ai comuni il diritto
di dare un parere preventivo.
Il consiglio di zona 3 chiede di spostare
il mercato di via Benedetto Marcello in viale Andrea Doria tra
piazzale Loreto e Piazzale Caiazzo (10/1/13)
Il Consiglio di zona 3 ha
approvato quasi all'unaninità una delibera
(vedi l'atto ufficiale)
preparata dalla Consigliera Cosenza dell'opposizione, emendata
dalla maggioranza e da me presentata e sostenuta come
Presidente della Commissione Lavoro, Attività produttive e
Sicurezza che chiede al Comune, data l'incompatibilità
del mercato con il vincolo ambientale su via Benedetto
Marcello:
1. di predisporre tutti gli atti necessari per trasferire il
mercato bisettimanale di via Benedetto Marcello in viale Andrea
Doria tra piazzale Loreto e piazza Caiazzo attuando lo spostamento
della linea 90-91 dal parterre centrale tra via Palestrina e
piazza Caiazzo
2.
di provvedere senza incertezze al ritiro delle licenze nel caso
di irregolarità;
3.
di ridurre comunque progressivamente il numero dei banchi del
mercato a 140, non mettendo a bando i banchi che si sono
liberati e si libereranno in futuro rispetto ai 200 banchi
massimi previsti attualmente;
4.
di avviare nella nuova area di mercato di viale Andrea Doria la
raccolta differenziata dell’umido con installazione di
compattatori per il resto dei rifiuti e di vigilare sull’obbligo
da parte degli operatori di lasciare pulita l’area del loro
banco, in modo da eliminare i lunghi periodi di pulizia da parte
dell’AMSA e di ridurne i costi al minimo indispensabile
diminuendo l’impatto del mercato sulla popolazione residente;
5.
di predisporre adeguati controlli sulla dimensione dei
banchi e sulla presenza di operatori abusivi in modo che il
mercato si svolga in modo più ordinato che attualmente, anche
utilizzando gli ispettori di mercato;
6. di adottare quanto richiesto nella
delibera n.67 della seduta del consiglio di zona 3 del 31
maggio 2012, allegata e parte integrante del presente atto,
che richiedeva di riqualificare il verde
del parterre centrale di
via Benedetto Marcello tra via Vitruvio e via Scarlatti e di
coinvolgere il consiglio di zona nelle predisposizione del
relativo progetto.
Chiede
inoltre, qualora non fosse possibile attuare in tempi brevi e
contestualmente quanto al punto I,
di
iniziare col trasferire i 59 banchi del mercato bisettimanale di
via Benedetto Marcello, collocati in via Mercadante e in via
Benedetto Marcello intorno al parcheggio sotterraneo, nel
parterre di viale Andrea Doria tra piazzale Loreto e via
Palestrina, prevedendo di collocare i mezzi degli ambulanti in
carreggiata sul lato dei numeri civici dispari e sul parterre
sul lato dei numeri civici pari per non interferire con la
fermata dei mezzi pubblici, data la provvisorietà dello
spostamento del mercato in via Mercadante, il degrado dell’area
a verde intorno al campo giochi sopra il parcheggio sotterraneo
di via Benedetto Marcello e la situazione allarmante delle grate
del parcheggio stesso che vengono costantemente occluse o
intasate dai rifiuti del mercato.
Strade con velocità massima 30 km
all'ora e priorità ai ciclisti: una valida proposta per la
sicurezza dei ciclisti a Milano e in zona 3 (30/10/12)
Gli architetti Bacigalupo e
Villani illustrano la
loro tesi che l'intervento migliore per sviluppare la
ciclabilità a Milano è istituire una vasta rete di strade con
limite di velocità 30 km all'ora e priorità ai ciclisti.
Sono pienamente d'accordo con
questo approccio che costa meno ed è più veloce della
costruzione di costose piste ciclabili. Si otterrebbero
rapidamente molti chilometri di percorsi sicuri per i
ciclisti.
Ho sperimentato questo approccio con
Bacigalupo nella proposta che abbiamo fatto il 17 febbraio al
consiglio di zona 3 (vedi notizia)
su tre percorsi nord-sud di attraversamento della zona.
Il Biologico in Piazza in Piazza
Leonardo da Vinci: Il Consiglio di zona 3 approva il
patrocinio e la gratuità dell'occupazione del suolo pubblico
per quattro mercati agricoli (27/10/12)
Il
consiglio di zona 3 ha dato ieri sera su mia proposta il
patrocinio e la gratuità del canone di occupazione di suolo
pubblico al Biologico in Piazza, quattro mercati agricoli in
Piazza Leonardo da Vinci vicino al Politecnico organizzati
dall'Associazione Italiana per l'Agricoltura Biologica e Verdi
Ambiente e Società (vedi delibera).
Si terranno giovedì 15, 22 novembre e mercoledì 5 dicembre
dalle 8.30 alle 18.30.
Insieme all’attività di vendita vi sarà la presenza di mostre
tematiche, la proiezione di audiovisivi e attività di
intrattenimento che daranno un taglio culturale alle
iniziative, evidenziando l’apporto del metodo biologico di
produzione agricola in vista di un consumo di cibo più
salutare e rispettoso dell’ambiente.
Il consiglio di zona 3 ha valutato positivamente l'inziativa
in quanto la presenza degli studenti del Politecnico consente
la sensibilizzazione delle nuove generazioni sui temi
dell’agricoltura sostenibile in sinergia con il progetto
Campus Sostenibile e la tutela ambientale. Inoltre le due
associazioni hanno una lunga esperienza pregressa di mercati
di questo tipo a Milano (AIAB all’Isola in zona 9, VAS in
piazza Gramsci in zona 8) che garantiscono la riuscita degli
eventi.
I mercati si aggiungono ai mercati agricoli di Donne in Campo
Lombardia e CIA in Piazza Durante e via Spallanzani una volta
al mese patrocinati dal consiglio di zona 3.
Ecco il calendario
dei prossimi mercati agricoli in zona 3:
Giovedì 8 novembre
in piazza Santa Francesca Romana dalle 9 alle
18.30: La campagna nutre la città,
Donne in Campo Lombardia e CIA
Sabato 10
novembre in Piazza Durante dalle 9 alle 15:
La campagna nutre la città, Donne in Campo
Lombardia e CIA
Giovedì 15
novembre in Piazza Leonardo da Vinci dalle
8.30 alle 18.30: Il biologico in
piazza, AIAB
Giovedì 22
novembre in Piazza Leonardo da Vinci dalle
8.30 alle 18.30: Il biologico in
piazza, AIAB
Sabato 1 dicembre
in Piazza Durante dalle 9 alle 15: La
campagna nutre la città, Donne in Campo
Lombardia e CIA
Mercoledì 5
dicembre in Piazza Leonardo da Vinci dalle
8.30 alle 18.30: Il biologico in
piazza, AIAB
Giovedì 6
dicembre in piazza Santa Francesca Romana
dalle 9 alle 18.30: La campagna nutre
la città, Donne in Campo Lombardia e CIA
Padroni delle Nostre Vite: spettacolo
all'Auditorium di via Valvassori Peroni 56 dal 19 al 21
ottobre per sostenere Loreno Tetti che si è ribellato al pizzo
della 'ndrangheta (19/10/12)
Per
sostenere Loreno Tetti,
il cui furgone è stato dato alle fiamme nella notte tra il
17 e il 18 luglio scorso, per essersi ribellato al pizzo della
‘ndrangheta
All’interno dell’evento “Tre giorni per tutti i Tetti” a
cura dell’associazione Mitades.
Un
segnale forte che si vuole lanciare con una iniziativa di 3
giorni ad ingresso gratuitoin cui verrà rappresentato lo
spettacolo “Padroni delle nostre vite” un lavoro che
giunge come una lama a coinvolgerci sui temi di sconcertante
attualità in un momento come questo,tratto dalla storia di Pino
Masciari, imprenditore calabrese tra i più
importanti del sud Italia che nel 1994 ha denunciato
‘ndranghetisti e politici mettendo in luce un sistema di
collusione diffusa.
AUDITORIUM DI VIA VALVASSORI PERONI 56
NEI GIORNI 19-20 OTTOBRE ALLE ORE 21:00
E DOMENICA 21 OTTOBRE ALLE ORE 19:00
Saranno presenti:
Pino Masciari -
imprenditore
David Gentili – Presidente della
Commissione Antimafiadel Comune
di Milano
Renato Sacristani –
Presidente del Consiglio di Zona 3
Sientra
nella sala al buio, l’attore che impersona Pino Masciari ha dietro
di sé tre grandi schermi in cui compaiono altre persone che
parlano, video di cosa sta succedendo.
La storia si fa concitata, la chiusura
dell’azienda di Pino dopo le minacce della ‘ndrangheta, la
denuncia alla procura nazionale antimafia, l’inclusione nel
programma di protezione per i testimoni di giustizia, i continui
spostamenti in località segrete nel nord Italia con la moglie e i
due figli come un pacco, i problemi con il programma di
protezione, le testimonianze in vari processi contro la
‘ndrangheta.
Una vita difficile e coraggiosa.
Con un solo attore sembra che ce ne siano
tanti. Lo spettatore viene risucchiato dentro la vita di Pino,
diventa quasi lui. Un coinvolgimento totale, una esperienza che
non si dimenticherà mai.
Istituite due zone 30 nel Lazzaretto e
intorno a via Melzo: aumenta la sicurezza per i ciclisti nel
quartiere di Porta Venezia (12/10/12)
Due ordinanze del
Sindaco del 1 e 2 ottobre istituiscono le zone 30 Lazzaretto e Melzo . La velocità massima di 30 km
all'ora è stata chiesta dal movimento salvaiciclisti in tutte
le zone residenziali. Sono felice di questo provvedimento che
consente una maggiore sicurezza dei ciclisti senza dover
realizzare costose piste ciclabili in strade strette, come
quelle del quartiere di Porta Venezia.E' prevista l'anno prossimo
l'estensione fino a Corso Concordia e Porta Romana.E' in corso la
progettazione di dettaglio delle due zone 30. La zona 30 del Lazzaretto
consente di collegare la pista ciclabile di via Vittor Pisani
con Corso Buenos Aires e via Spallanzani e di collegare l'area
verde di via Benedetto Marcello con i giardini pubblici lungo
via Lecco, quella di via Melzo consente di raggiungere le
scuole di via Pisacane da via Poerio.
Cantiere MM4: continua la battaglia per
evitare che occupi preziose aree agricole ai bordi della città
(26/9/12)
Le aree agricole
sul lato est di Milano continuano a diminuire. In zona 3 qualche
anno fa l’ospedale San Raffaele ha ottenuto una vasta area
agricola di proprietà del Comune vicina al Parco Lambro per
costruire un grande parcheggio a raso, togliendola ai terreni
coltivati dall’unica cascina ancora in funzione nella zona, la
Molino San Gregorio Vecchio. Don Verzè aveva anche intenzione di
acquistare la cascina e tutti i terreni agricoli ad est della
tangenziale.
Tra Pontelambro
e la tangenziale est il comune ha deliberato un progetto di
edilizia convenzionata per 800 appartamenti che occuperanno7 ettari del terreno
agricolo coltivato dalla Cascina Zerbone, impedendo alle vacche
della cascina di pascolare e tagliando il collegamento tra la
cascina e i restanti 35 ettari.
Tra via Corelli e viale Forlanini Impregilo ha
tentato di farsi dare dal Comune 8 ettari delle aree agricole più
vicine a Piazza Duomo (3,5 km) comprese nel perimetro del ParcoSud e nel progetto di
estensione del Parco Forlanini verso il centro (vedi
notizia).
La forte resistenza dell’agricoltore, che ha
chiesto il rinnovo per 15 anni del contratto di affitto dei
terreni ed il sostegno mio, del comitato Grande Parco Forlanini e
del DAM ha spinto l’amministrazione comunale a trattare con
Valcomp Tre, che ha concesso per tre anni rinnovabili un’area
ex-militare lungo Viale Forlanini, dietro il muro con il filo
spinato.
E’
un’area di undici ettari che il demanio ha ceduto a Fintecna, di
proprietà del Ministero dello Sviluppo Economico, per
valorizzarla. Nel 2009 Fintecna ha costituito al 50% con il gruppo
Percassi di Bergamo la società Valcomp Tre a cui l’area è stata
venduta per 10 milioni di euro. L’area e’ coltivata solo nella
parte nord, ed il resto, che verrà utilizzato per il cantiere, misura circa 8 ettari.
Tuttavia Impregilo insiste per utilizzare
ancora 2 ettari di terreno agricolo tra via Cavriana e lo Junior
Tennis per installarvi gli alloggi prefabbricati per 100 impiegati
e 380 operai e un parcheggio da 300 posti auto. In tal modo
ottiene un ampliamento del campo base che passa da 8 a 10 ettari e
la disponibilità immediata dell’area, visto che l’anziano
agricoltore vuole cessare l’attività e c’è già l’autorizzazione
del Parco Sud.
Ma l’interesse della città prescinde dal
singolo contadino: un’area agricola in cui la terra superficiale è
stata rimossa e accatastata per sei anni per sostituirla con una
base di ghiaia e asfalto difficilmente può ridiventare produttiva.
C’è anche il rischio che
il cantiere della MM4 duri più di sei anni.
Il campo vicino alla Ferrovia, salvato dal
cantiere, sarà poi tagliato da un percorso pedonale che collegherà
alle nuove stazioni della MM4 e della ferrovia un nuovo parcheggio
di corrispondenza su due piani per 2.000 posti auto, da costruire
in via Gatto al posto dell’attuale parcheggio Atm a raso da 230
posti auto. Con poca fatica il percorso può essere modificato
facendogli costeggiare il campo e allungandolo da 140 a 230 metri.
Tra l’altro il parcheggio è eccessivamente vicino alla città,
dovrebbe essere costruito al capolinea della MM4 a Linate e non
vicino ai ponti della ferrovia.
Nella foto aerea
si vedono le varie aree e il percorso pedonale.
Mercoledì 3
ottobre alle 18 si terrà una riunione a ChiamaMilano
in via Corsia dei Servi delle associazioni interessate alla
salvaguardia dei terreni agricoli della zona est di Milano per
discutere del cantiere della MM4 e del Grande Parco Forlanini.
Aree agricole strategiche della zona
est di Milano: ho presentato tre osservazioni al Piano
Territoriale di Coordinamento della Provincia di Milano
(9/9/12)
Il PTCP della
Provincia di Milano non ha previsto alcuna area agricola
strategica nel Comune di Milano. Entro il 9 settembre chiunque
poteva presentare osservazioni.
Ho presentato tre osservazioni:
sulle aree agricole
comprese nella zona 3 insieme al vicepresidente Rossin e al
presidente della commissione urbanistica Mariani
sulle aree
agricole comprese nell'area del Grande Parco
Forlanini e nel Parco Sud in zona 4 insieme a Mainoldi del
Comitato Grande Parco Forlanini
sull'area
agricola compresa tra Ponte Lambro e la tangenziale est in
zona 4 vicino alla Cascina Zerbone insieme all'agricoltore della
cascina Arioli
Anche il Comune ha presentato le sue osservazioni, che in parte
coincidono con quelle da me presentate. Legambiente ha incluso tra
le sue osservazioni anche l'area della Cascina Zerbone.
Ora la provincia ha tempo sessanta giorni per preparare le
controdeduzioni e approvare il piano in consiglio provinciale.
Le indicazioni della Provincia sono prescrittive per il PGT di
Milano, che dovrà essere adeguato. Il PGT appena approvato non ha
indicato le aree agricole ma solo aree a verde o a pertinenza
indiretta da cui le volumetrie devono essere trasferite in altre
aree con il meccanismo della perequazione. Le aree agricole invece
non possono essere oggetto di perequazione.
L'indicazione delle aree agricole è essenziale per il mantenimento
dell'agricoltura periurbana in accordo con gli obiettivi dell'Expo
2015.
La commissione lavoro e attività produttive da me presieduta si
occupa anche dell'agricoltura.
Il cantiere della MM4 potrebbe distruggere
un terreno agricolo di otto ettari alle porte di Milano in via
Cavriana (30/7/12) (aggiornato 8/9/12)
Il cantiere della MM4 rischia di distruggere otto ettari di prezioso terreno
agricolo alle porte di Milano.
Impregilo vuole allestire il campo
base, comprendente alloggi prefabbricati per 380 operai e
100 impiegati, parcheggio per 300 posti auto (che sembra
eccessivo vista la vicinanza del parcheggio dell'ATM), uffici,
mensa, impianto di betonaggio e magazzino materiali in un terreno
del comune di Milano tra via Cavriana, il tennis club Junior e la
massicciata ferroviaria coltivato da sempre e che gli agricoltori
della zona vogliono destinare a coltivazioni ortofrutticole
biologiche da vendere sul posto, a km zero.
I contratti di affitto, che sono scaduti, dovrebbero essere
rinnovati per 15 anni in base ad un protocollo tra il Comune e gli
agricoltori del Distretto Agricolo Milanese. Si tratta di terreni
agricoli compresi nel Parco Sud e nel perimetro del Grande Parco
Forlanini, i più vicini a piazza Duomo (3,5 km in linea d'aria in
direzione est).
Fino al 2018 o più avanti se i lavori della MM4 si prolungheranno,
il terreno sarà tolto all'agricoltura. Una situazione paradossale,
visto che la MM4 deve portare i visitatori
all'Expo, che si occupa di nutrizione e agricoltura periurbana.
E' disponibile su viale Forlanini tra la tangenziale ed i primi
edifici un terreno ex-militare di proprietà per metà di Fintecna
(Stato) e per metà del gruppo Percassi di Bergamo. Sono 10
ettari acquistati per 10 milioni di euro nel 2009 con
l'intenzione di edificarli quando il PGT di Masseroli prevedeva
di potervi costruire.
E' un'area molto più accessibile a viale Forlanin di via
Cavriana, molto stretta ed è un terreno in parte incolto. Ma ii
propietari vogliono cederla per soli tre anni, e solo per il
magazzino materiali.
In settembre il Comune decide dove mettere il cantiere,
Impregilo preme per metterlo in via Cavriana, gli agricoltori si
oppongono, e anch'io con loro.
Anche il Comitato Grande parco Forlanini vuole evitare questo
assurdo consumo di suolo agricolo alle porte di Milano.
E' necessario che il Comune tratti con Fintecna e il Gruppo
Percassi per ottenere l'utilizzo della loro area per tutto il
campo base fino al 2018, premendo anche sul Ministero dello
Sviluppo Economico che possiede Fintecna.
Ecco alcune immagini del terreno agricolo (1 ,2 ,3 ,4 ,5 ,6 ,7 )
Nuova sede della Provincia in viale
Piceno, cascina Zerbone a Ponte Lambro, cantiere della MM4 in
via Cavriana (17/7/12)
La
zona 4 è investita tra tre problematiche di grande interesse per
l’ambiente.
Pur
essendo consigliere di zona 3 non posso disinteressarmene per la
vicinanza con la zona e per l’impatto su tutta la città.
La
Provincia ha inserito a bilancio e approvato in giunta il
progetto preliminare di una nuova sede unica sul retro
dell’edificio storico di viale Piceno 60, all’angolo di via
Piolti de’ Binachi con via Macedonio Melloni.
L’edificio
costruito nel 1914 come Brefotrofio provinciale in stile
neo-romanico dall’arch. Vietti Violi e alto due piani (con un
sopralzo posteriore di un piano su viale Piceno) è da tempo
oggetto di interesse della provincia per unificare 900 impiegati
delle sue sedi di porta Vittoria, via Guicciardini e viale
Piceno perché sarà, grazie alla MM4, molto ben collegato (una
fermata di metro) con la sede istituzionale di via Vivaio-corso
Monforte (Palazzo Isimbardi), oltre alla stazione del passante
di piazzale Dateo. Una sede alternativa in via Soderini, dove la
provincia sta costruendo nuovi palazzi per il settore Lavoro, è
molto più lontana.
Il
primo progetto del 2011 consisteva in una torre di 30 piani
progettata dallo studio Algarotti sull’asse centrale
dell’edificio nel cortile posteriore.
La
verifica dell’interesse culturale da parte della Soprintendenza
ha portato a escludere dal vincolo l’edificio del 1940
all’angolo di via Melloni con via Piolti de’ Bianchi e quindi il
progetto è stato modifica in un edificio massiccio di 8 piani e
una torre di 12 piani per le direzioni degli assessorati, con un
profilo che ricorda il Diamantone delle ex-Varesine e facciate
in parte in cotto e in parte in vetro.
Il
progetto, del costo di 43 milioni di euro, verrà finanziato con
la vendita del confinante complesso di viale Piceno, che
dovrebbe valere 40 milioni (3.500 euro/mq); chi vincerà la gara
costruirà il palazzo e acquisterà quello vecchio, per poi
ristrutturarlo per uffici e residenze e rivenderlo.
Si
rimane perplessi che la Provincia, di cui non si conosce la
sorte, si lanci in questa operazione immobiliare. Era stata
avviata prima del governo Monti ma ora dovrebbe essere sospesa,
non accelerata. Invece tutto è pronto per bandire la gara entro
la fine del 2012. L’asta andata deserta per la vendita del
palazzo di corso di Porta Vittoria per 55 milioni di euro
dovrebbe suggerire cautela, forse invece per questa operazione
ci sono imprese di costruzione in grado di indebitarsi con le
banche in attesa di vendere il vecchio palazzo, peraltro
vincolato dalla Soprintendenza. Chi c’è dietro questa operazione
?
Ma
i 900 impiegati della Provincia ci saranno ancora quando il
palazzo sarà terminato o saranno passati alle dipendenza del
Comune, della Regione o della futura Città Metropolitana ?
Intanto la giunta provinciale è ancora nel pieno dei suoi poteri
e può bandire la gara.
Gli
abitanti di via Piolti de Bianchi 46 e 48 sono assai
preoccupati, il pomeriggio non avranno più il sole ai piani
bassi. L’ospedale Macedonio Melloni dovrà lasciare i locali che
occupa nel vecchio edificio, collegato da un passaggio sotto via
Melloni. Il teatro che fine farà ? E lo sterminato archivio del
Brefotrofio che conserva dal 1780 la registrazione di tutti i
neonati abbandonati a Milano per un lunghezza di 1000
metri di volumi cartacei ?
Spostiamoci
in campagna.
Quaranta
ettari di prezioso terreno agricolo tra Ponte Lambro e la
tangenziale coltivati dalla Cascina Zerbone stanno per essere
cementificati. Il Comune ha approvato un accordo di programma
con la Regione per costruire 800 alloggi di edilizia
convenzionata in vendita e affitto, con soli 17 alloggi (2%) di
edilizia sovvenzionata. A sud di questo intervento un accordo di
programma del 2008 prevede la costruzione di 1.400 alloggi per
le forze dell’ordine e 500 alloggi per le forze della Polizia,
compresa una nuova scuola della Polizia. In totale 6.300 nuovi
abitanti che raddoppiano quelli attualmente insediati a Ponte
Lambro. Un masterplan dello studio Macchi Cassia e del
Politecnico prevede edifici alti 10 piani lungo la tangenziale e
un parco lineare centrale.
Alla
cascina viene lasciato solo un piccolo terreno lungo via
Vittorini per far pascolare le sue cento mucche, le ultime a
produrre latte per Milano insieme a quelle della cascina
Campazzo.
La
stessa cascina è in vendita all’asta, essendo di proprietà del
Consorzio del canale navigabile Milano-Cremona-Po’ in
liquidazione. La possibilità di salvare la cascina dipende dalla
quantità di terreno che può coltivare per poter affiancare alle
mucche delle attività di agriturismo.
Sembra
che il Comune voglia assegnare alla cascina parte delle aree
intorno all’ecomostro che si sta demolendo, ma sono sicuramente
meno degli attuali 40 ettari e inoltre le mucche dovrebbero
traversare via Vittorini per andare a pascolare. In compenso
accanto alla cascina sono previsti degli orti urbani.
Il
ricercatori del Laboratorio di quartiere di Ponte Lambro ritiene
indispensabile aumentare la popolazione per costruire nuovi
servizi come la scuola media. Ma con questo ragionamento si
dovrebbero raddoppiare tutti i comuni italiani sotto certe
dimensioni. L’attività agricola dovrebbe invece valorizzare il
quartiere, in previsione dell’Expo 2015.
Poco
più a nord in pieno Parco Sud se ne stanno andando altri
preziosi terreni agricoli tra la via Cavriana e la ferrovia e
anche oltre via Cavriana.
MM
e Impregilo vogliono allestire il cantiere della MM4 con gli
alloggi per 850 operai ed i silos per il cemento in un’area
agricola. Questa è stata tenuta a riposo da sei anni per
adibirla ad ortocultura biologica da parte dell’agricoltore che
affitta i terreni del Comune da generazioni. E’ in pieno Parco
Sud e nel perimetro del Grande Parco Forlanini. E’ l’area
agricola più vicina a Piazza Duomo (3,6 chilometri) in direzione
est.
Un’area
alternativa di 6 ettari lungo viale Forlanini dietro la
polveriera e di proprietà al 50% di Fintecna (Stato) e al 50%
del gruppo Percassi di Bergamo non è stata presa in
considerazione perché l’affitto è più costoso. SI tratta di
un’area in cui il PGT di Masseroli prevedeva che si potesse
costruire mentre il PGT della nuova amministrazione ha azzerato
le previsioni, essendo nel parco sud. Tuttavia è un incolto
sterrato di minore valore agricolo. Inoltre è meglio accessibile
dai mezzi di cantiere, via Cavriana e via Gatto sono
strette.
Faccio
appello agli Assessori Maran e Boeri, che ha la responsabilità
del settore agricoltura, perché il cantiere venga spostato. Si
chieda a Fintecna e Percassi l’affitto dei loro terreni fino al
2018.
Per
Cascina Zerbone si abbia il coraggio di riconoscere l’errore e
si torni al rispetto dei terreni agricoli.
Per
la sede unica della Provincia il sindaco Pisapia, che sta
discutendo della città metropolitana con il presidente Podestà,
inviti questo ente a rinviare ogni decisione sulla collocazione
dei suoi impiegati.
Spostamento
dell'Istituto dei Tumori e dell'Istituto Besta alla Città della
Salute: ne discute la mia commissione Lavoro insieme a Politiche
Sociali e Territorio della zona 3 venerdì 22 giugno dalle 18
alle 20 in via Sansovino 9, il pubblico può intervenire
(22/6/12)
Il Consiglio di Zona 3 si sta muovendo sulla Città della Salute.
Presidente e consiglieri hanno incontrato i presidenti e
direttori generali del.Istito Besta e Istituto dei Tumori, hanno
partecipato martedì scorso all'assemblea organizzata dalla RSU
dell'Istituto dei Tumori e al sopralluogo all'Istituto dei Tumori
della commissione Politiche Sociali del Consiglio Comunale
mercoledì scorso.
Oggi venerdì 22 giugno dalle 18
alle 20 si riuniscono in
via Sansovino 9 le commissioni Lavoro, Politiche Sociali
e Territorio della zona 3 in seduta congiunta per ascoltare i
lavoratori e preparare un documento che sarà discusso e votato in
un consiglio straordinario
che si terrà nell'Aula Magna dell'Istituto dei Tumori martedì 26 giugno alle 20 in via Venezian 1.
Il pubblico può intervenire sia alle commissioni che al consiglio.
900 a pedali: visita in bici degli edifici
dell'arch. Ignazio Gardella domenica 10 giugno alle 11 e alle 15
con partenza dal Museo del 900 in via Marconi 1 (6/6/12)
Domenica 10 giugno il Museo
del 900, in collaborazione con Ciclobby, organizza una visita
in bicicletta degli edifici progettati dall'arch. Ignazio
Gardella (vedi mappa
e scheda). Tra gli
edifici è compresa la stazione ferroviaria di Lambrate in zona
3. La guida è l'arch. Pierfrancesco Sacerdoti.
La quota è di 12 euro,
ridotta a 10 euro per i soci di Ciclobby e i possessori della
card del Museo del 900. E' consigliata la
prenotazione al numero 02-43353522.
No all'ecomostro della Provincia in viale
Piceno (30/5/12)
Il Corriere ha pubblicato un
articolo sulla possibile costruzione di un grattacielo
della Provincia in viale Piceno 60, sul lato di via Piolti de'
Bianchi.
Nell'articolo si parla dell'ecomostro che la Provincia di
Milano vorrebbe costruire abbattendo la parte posteriore dello
storico Brefotrofio Provinciale di viale Piceno, costruito del
1914 in stile neo-romanico dall’architetto Vietti Violi,
progettista dell’Ippodromo di san Siro, e dagli ingegneri Sarti e
Denti (vedi foto degli anni
trenta).
Si tratta di un complesso
sottoposto a
vincolo monumentale in seguito a verifica dell’interesse
culturale da parte della Soprintendenza, in cui verrebbero
demolite due palazzine non vincolate su via Piolti de’ Bianchi,
una su via Macedonio Melloni ed una su corso Plebisciti di due
piani perfettamente integrate in un quartiere dell’inizio del
novecento per fare posto ad un grattacielo di 30 piani che
ospiterà gli uffici della Provincia.
La Provincia venderebbe il resto dell’edificio
su piazzale Dateo per finanziare la costruzione del nuovo
edificio, visto che non è riuscita a vendere il palazzo in corso
di Porta Vittoria di fronte al Tribunale (il bando è scaduto il 22
maggio).
Il nuovo grattacielo avrebbe una superficie
lorda di pavimento di 15.000 mq, la metà del Pirellone.
L’impatto sul quartiere sarebbe disastroso, lo
si vedrebbe da tutto l’asse di corso Indipendenza, protetto nel
1990 da vincolo ambientale perché “ l'asse viario risulta cono
prospettico di notevole interesse nell'insieme dei giardini e
delle aree piantumate nonché degli impianti edilizi che, pur nella
loro frammistione, mantengono ancora leggibili i caratteri
tipologici-edilizi del primo novecento.”
Il vincolo
definitivo, deliberato dalla Regione nel 2010, specifica che si
tratta di un ”asse viario di forte effetto scenico al quale
partecipano anche le correlate piazze, rappresenta una forte
unitarietà urbanistica e architettonica alla cui riconoscibilità
contribuisconoi sistemi dei
parterre e le alberature lineari di significativa imponenza e
continuità che sottolineano i lunghi assi prospettici; rappresenta
pertanto un elemento di forte caratterizzazione della città
ottocentesca, di notevole significato e valore paesaggistico nel
contesto urbano milanese, da salvaguardare e valorizzare tanto
nella struttura complessiva quanto negli specifici elementi
urbanistici e architettonici che li contraddistingue”.
Ecco cosa la
Provincia rovinerebbe con il grattacielo nel suo cortile, poco
prima di essere azzerata dalle leggi del Governo Monti.
Possiamo chiamare
il grattacielo il “Podestone” dal
Presidente Podestà, in concorrenza con il Formigone della Regione
Lombardia in via Melchiorre Gioia.
Gli edifici che si
affacciano su via Piolti de’ Bianchi sarebbero oscurati, gli edifici liberty
dell'ex-brefotrofio schiacciati dalla mole del nuovo
edificio.
Negli edifici che sarebbero demoliti
sono ospitati alcuni reparti dell’Ospedale Macedonio Melloni,
collegati tramite una galleria sotterranea, alcune detenute con
bambini ed un centro psichiatrico dell’Ospedale Niguarda. Nell’ex
Teatrino dei Bambini è ospitato il Teatro “La scala della vita”
dell’associazione Il Sipario dei bambini (vedi ultimo
allegato uno degli edifici che saranno demoliti).
Martedì 29 maggio
i l’assessore al territorio della Provincia Altitonante ha
incontrato me, la consigliera di zona 3 dei Verdi de Luca ed un
gruppo di abitanti delle vie dell’area per parlare del
grattacielo.
Ha confermato che
l’idea c’è ma è stata rallentata. Vogliono vendere il complesso di
viale Piceno 60 perché è male isolato termicamente e trasferire
tutti gli impiegati di Piceno e di Porta Vittoria, che sperano
ancora di vendere, nella torre. Ha sostenuto che l’edificio sarà
molto più basso del primo progetto, circa 10 piani, ma se tengono
la stessa slp dovrà essere secondo me più largo su via Piolti de
Bianchi. Ha sostenuto che quella è una localizzazione ottima per
concentrare gli impiegati, vista la presenza del passante e il
futuro arrivo della MM4. Nel nuovo palazzo andranno circa 600
persone su un totale di 1700 persone della provincia. Gli altri
staranno in Soderini, Vivaio e Oberdan. Pensano di risparmiare a
regime 6 milioni di affitti all’anno e molte spese di
riscaldamento
Il palazzo
storico di viale Piceno verrà venduto ad uso residenziale o
assegnato all’Ospedale Macedonio Melloni. Con piani così alti mi
sembra strano che si possa utilizzarlo ad uso residenziale. Ha
anche sostenuto che il progetto è del centro studi Pim quando in
realtà è dello studio Algarotti, che è presidente del PIM. Al PIM
non ne sanno nulla.
Abbiamo tutti
sostenuto che con tutti i grattacieli vuoti a Milano potevano
andare in uno di quelli, ma ha detto che hanno cercato di
acquistare qualcosa ma gli immobiliaristi chiedono cifre troppo
elevate.
I
lavoratori del Besta e dell'Istituto dei Tumori si oppongono
allo spostamento dei due istituti a Sesto San Giovanni
(24/5/12)
Sono stato oggi all'incontro
organizzato da Anna Scavuzzo, consigliera comunale di Milano
Civica, all'auditorium di via Valvassori Peroni tra gli
assessori Majorino e De Cesaris e i dipendenti dell'Istituto
Nazionale Neurologico Besta e dell'Istituto Nazionale dei
Tumori. Era presente anche il consigliere Monguzzi che quando
era in Regione si è occupato dello spostamento dei due
ospedali.
Il tema era lo spostamento dei due istituti a Sesto San
Giovanni o alla Piazza d'Armi (caserma Perrucchetti) a Milano.
La Regione vuole decidere rapidamente e ha chiesto che entro
il 29 maggio Milano porti una garanzia che il ministero della
difesa gli venderà l'area della piazza d'armi per costruire
l'ospedale. Purtroppo il ministero ha tempi lunghi per
decidere e Milano rischia di perdere i due ospedali.
La RSU dell'Istituto dei Tumori sostiene da anni che non c'è
nessun bisogno di spostarlo. Sono stati fatti investimenti
sulla Cascina Rosa e sul centro di ricerche AmodeoLab in via
Amodeo e si può sopraelevare un edificio basso se si vuole
aumentare lo spazio.
Inoltre non c'è mai stata alcuna sinergia con il Besta.
I lavoratori del Besta vorrebbero rimanere dove sono
costruendo una nuova torre dietro l'ospedale, dove c'è il
monumento ai partigiani. Era stata progetta molti anni fa
quando il segretario generale era Franco Arosio.
In alternativa potrebbe essere utile andare vicino ad un
ospedale generalista come Niguarda per condividere alcune
strutture. Le stanze attuali sono troppo piccole per le
dimensioni dei letti.
Il trasferimento a Vialba vicino all'ospedale Sacco sembra
fosse in funzione della costruzione di case in edilizia
convenzionata da parte di cooperative legate alla Compagnia
delle Opere intorno al nuovo ospedale ma il finanziamento è
saltato.
Ora la Regione vuole utilizzare il fondo sanitario,
finanziando l'operazione con le spese correnti e penalizzando
gli altri ospedali.
Secondo Crosignani dell'Istituto dei Tumori l'idea di
concentrare i due ospedali nasceva in concorrenza con il
Cerba, l'idea di Veronesi per il Cerba era motivata dalla
necessità di curare i tumori con costose analisi del Dna
(medicina molecolare). Ma la ricerca scientifica ha smentito
la necessità di queste analisi in quanto si è scoperto che le
metastasi non hanno lo stesso patrimonio genetico del tumore.
L'unione di Besta e Istituto dei Tumori non ha quindi alcuna
necessità scientifica.
A Sesto il nuovo ospedale serve per lanciare la vendita degli
edifici residenziale che si costruiranno nell'ex Area Falck.
L'idea è di costruire l'ospedale vicino al nuovo parco, ma non
è chiaro se la dimensione del parco diminuirà, come succederà
con il Cerba nel parco Sud.
Beppe Caravita, presente all'incontro, ha scritto un articolo
su partecipami http://www.partecipami.it/infodiscs/view/9934
Obbligo di
acqua del rubinetto gratuita in bicchiere o caraffa in tutti i
bar, ristoranti, gelaterie, focaccerie: il Consiglio di Zona 3
chiede al Sindaco di utilizzare gli strumenti più opportuni
(22/5/12)
Con una delibera approvata giovedì 17 maggio dopo
un lungo scontro con l'opposizione di centrodestra, il
consiglio di zona 3 ha approvato una delibera molto innovativa
sul consumo dell'acqua potabile in tutti i locali di
somministrazione alimenti.
La delibera non si limita ad
incentivare il consumo di acqua potabile con campagne di
sensibilizzazione o bollini di qualità come la campagna
"Imbocchiamola" di Legambiente, ma chiede al Sindaco di
obbligare tutti i localia:
- includere gratuitamente
nel coperto fornito insieme agli alimenti, un bicchiere di
acqua potabile di rubinetto, da potersi poi successivamente
riempire a volontà. Nel caso in cui il coperto non fosse
previsto, l'esercente fornisca, a richiesta dell'avventore e
sempre gratuitamente, acqua potabile di rubinetto a volontà;
- indicare chiaramente sul menù, e comunque in posizione
visibile all'ingresso ed all'interno del locale, la
possibilità di richiedere gratuitamente acqua del rubinetto.
Si tratta di seguire
l'esempio degli USA, come ha dichiarato in una intervista
a Eco dalle Città il consigliere Papale che ha preparato la
delibera.
Nel mio intervento in consiglio di zona a favore della delibera ho
chiesto che le persone che interverranno dall'1 al 3 giugno
all'Incontro Mondiale delle Famiglie possano risparmiare il costo
dell'acqua minerale bevendo l'acqua del rubinetto, che a Milano è
ottima.
Repubblica del 24/5 ha dedicato
un articolo alla delibera.
Mio intervento sul censimento degli
edifici vuoti richiesto dal comitato Salviamo Il Paesaggio ai
comuni, il ruolo dei consigli di zona e l'IMU sulle case sfitte
(5/5/12)
Sono intervenuto all'incontro
del comitato milanese di Salviamo il Paesaggio a ChiamaMilano
il 24 aprile scorso proponendo un ruolo delle zone nel
censimento degli edifici vuoti richiesto dal comitato a tutti
i comuni italiani. Ho anche chiesto di tassare di più le
seconde case sfitte rispetto a quelle affittate con l'Imu e
con una tassa di scopo (IMU-2) per opere pubbliche come le
nuove metropolitane da far pagare solo sulle case sfitte. Ecco
il video.
La Giunta Comunale autorizza una frequenza
mensile dei mercati agricoli, la zona 3 fa da apripista con i
mercati mensili di via Spallanzani e piazza Durante (4/5/12)
E' stata pubblicata all'Albo
Pretorio la
delibera di giunta del 30/3 che ha autorizzato i
produttori agricoli a tenere un mercato nella stessa via con
frequenza mensile. Con la Giunta Moratti i mercati agricoli su
area pubblica potevano avere al massimo una frequenza
trimestrale e quindi erano stati tutti annullati dagli
organizzatori.
In attesa che il Consiglio Comunale definisca le modalità di
organizzazione dei mercati agricoli in base alla Legge De
Castro del 2006, l'assessore d'Alfonso, volendo autorizzare i
mercati agricoli da me promossi in zona 3 con frequenza
mensile, ha portato in giunta una delibera che deroga dal
precedente limite. Ringrazio l'assessore per la
sua sensibilità verso questa modalità di vendita diretta dei
prodotti agricoli dai produttori lombardi ai consumatori.
Il prossimo passo sarà la riduzione della tassa di occupazione
suolo pubblico per i mercati agricoli, che pagano il doppio
rispetto ai mercati rionali settimanali (coefficiente 0,8
rispetto a 0,34). In via Spallanzani ogni banco
ha pagato circa 40 euro di tassa di occupazione.
Ecco il volantino
del mercato di via Spallazani giovedì 3 maggio e piazza
Durante sabato 12 maggio e le
foto del mercato di via Spallanzani del 5 aprile scorso.
Edifici nei cortili: maggioranza o
opposizione d'accordo per mantenere la stessa altezza
dell'edificio precedente, dovrebbe essere accolta la mia
osservazione in proposito (5/4/12)
Repubblica, il Giorno, l'Avvenire
e il Giornale riportano la notizia che maggioranza e
opposizione in un incontro sugli emendamenti al PGT sono
rimasti d'accordo che non si deve consentire l'aumento di
altezza degli edifici nei cortili. Nel PGT adotatto l'altezza
massima è la metà dei quella dell'edificio più alto che si
affaccia sul cortile.
Avevo presentato una osservazione che non era stata accolta e
che è stata sostenuta dal consiglio di zona 3 e dalla Rete dei
Comitati Milanesi.
Altezze massime degli
edifici nei cortili all'interno dei cortili negli edifici
compatti a cortina. Sacerdoti PG 880522/2010
La norma della legge urbanistica
regionale che considera ristrutturazione edilizia anche la
demolizione e ricostruzione degli edifici con variazione di
sagoma a parità di volumetria, meno restrittiva della norma
nazionale, ha consentito di demolire gli edifici di uso
artigianale o parcheggi alti un piano all’interno dei cortili
degli edifici compatti a cortina e trasformarli in edifici
residenziali molto più alti, togliendo luce alle facciate
interne degli edifici e creando nuovi affacci.
Forte è stata finora
l’opposizione degli abitanti degli edifici intorno a queste
operazioni immobiliari, che hanno anche ridotto i parcheggi a
pagamento a disposizione degli abitanti. Il riuso di questi
edifici può avvenire, se necessario, mantenendo l’attuale
sagoma.
La norma adottata,pur migliorativa
rispetto a quella inizialmente proposta nell’art. 15.2.b,
consente ancora di sopraelevare notevolmente gli edifici di un
piano fuori terra nei cortili, soprattutto in situazioni di
altezze diverse degli edifici intorno (altezza massima pari alla
metà dell’edificio più alto in cortina).
Si richiede di non consentire la
sopraelevazione degli edifici all’interno dei cortili:
l’edificazione
in tutto o in parte all’interno dei cortili dovrà essere di
altezza pari o inferiore a quella esistente;
Riapertura
dei Navigli a Milano: si potrebbero utilizzare in parte i
fondi per la via d'acqua dell'Expo (28/3/12)
Ho partecipato a due eventi sulla riapertura dei Navigli,
martedì pomeriggio allo Studio
Battisti, mercoledì mattina all'auditorium della Regione
organizzato dall'AIM. In seguito alla vittoria dei
quinto referendum ambientale qualcosa si sta muovendo a
livello comuale e regionale. Anche l'Area C, con la
diminuzione del traffico in centro, consente di affrontare il
tema con maggiore facilità. Una mozione
del consigliere regionale Marcora dell'UDC, passata
all'unanimità in consiglio regionale in gennaio, chiede che
una parte consistente dei 175 milioni di euro sia utilizata
per riaprire i navigli (vedi link). La rappresentante della
società Expo arch. Anna Rossi è intervenuta difendendo il
progetto della via d'acqua tra l'Expo ed il naviglio grande
utilizzando l'acqua del canale Villoresi, e sostenendo che
comunque 20 milioni di euro saranno spesi per rinforzare le
sponde del naviglio grande tra San Cristoforo e la Darsena e
17 milioni per il progetto della Darsena. Gli atti del convegno
saranno pubblicati sul sito dell'AIM http://www.aim.milano.it/aim/index.html Il professor Borgonovi
della Bocconi ha illustrato uno studio in base al quale, se
l'1% dei visitatori di Milano (11 milioni all'anno) si
fermassero mezza giornata in più a fare turismo
spenderebbero 9 milioni di euro in città con un valore
aggiuto di 3 milioni, mentre gli immobili, con la riapertura
dei navigli, aumenterebbero il loro valore con un aumento
dell'IMU di 8,5 milioni di euro (1,5% immobili vecchi, 18%
immobili nuovi). Sembra che la riapertura
dei navigli dalla Cascina de pomm alla Darsena costi 70
milioni di euro.
Stop alla
costruzione di ecomostri nei cortili (24/3/12)
La
battaglia contro la trasformazione di edifici bassi nei cortili
in edifici residenziali di molti piani ha ottenuto una parziale
vittoria nel Piano Casa della Regione Lombardiacon il divieto di cambiamento di
sagoma nelle sostituzioni edilizie, salvo modeste armonizzazioni architettoniche agli edifici
confinanti. La Regione Lombardia ha dovuto rispettare una
sentenza della Corte Costituzionale che non consente alle
Regioni di modificare le norme edilizie statali e si è adeguata
a quanto previsto dal Piano Casa nazionale.
Ora la battaglia si concentra sul PGT di Milano, in cui si
chiede l'accoglimento di una
mia osservazione per la fissazione dell'altezza massima degli
edifici nei cortili pari all'altezza esistente, che non è
stata accolta dagli uffici.
Il PGT adottato prevede che l'altezza massima sia pari alla metà
dell'altezza massima degli edifici che si affacciano sul
cortile, ma questa norma è penalizzante per chi abita nei piani
bassi degli edifici che si affacciano su cortili delimitati da
costruzioni alte.
L'opposizione
con il suo ostruzionismo blocca i lavori del consiglio di zona 3
e spreca i soldi dei contribuenti (23/3/12)
L'opposizioneblocca da tempo i lavori del consiglio di
zona 3 presentando una grande quantità di mozioni urgenti
all'inizio dei lavori.
Vedi articolo
di
Milano Today.
La maggioranza ha fatto recentemente alcune concessioni
all'opposizione, come l'assegnazione delle competenze sulla
sicurezza alla commissione lavoro e la discussione al primo punto
della delibera sul decentramento, ma l'opposizione è divisa tra le
diverse anime del Pdl, Lega, Fli e Udc e tutti vogliono qualcosa,
ricattando la maggioranza con la presentazione di mozioni urgenti
che bloccano i lavori del consiglio. Il regolamento del consiglio
di zona 3, anomalo rispetto a quello di tutti gli altri, permette
l'ostruzionismo con mozioni urgenti che non hanno nulla di urgente
e che tra presentazione e duscussione dell'urgenza fanno perdere
ore e fanno buttare via il gettone di presenza.
Ogni consigliere prende 60 euro lordi, ogni serata del consiglio
costa per 41 consiglieri 2460 euro più gli straordinari dei due
addetti del Comune che seguono la seduta. L'opposizione ha tutte
le possibilità di collaborare con la maggioranza nelle commissioni
e in aula nella preparazione dei pareri e nelle delibere di spesa
dei fondi che il comune assegna alle zone. Invece si è messa a
fare ostruzionismo anche nelle commissioni, irritando anche i
cittadini presenti che non riescono a parlare.
Web TV
della Biblioteca Valvassori Peroni: il 7 marzo partono i
laboratori di reportage volti a documentare il territorio e le
realtà della Zona 3 (25/2/12)
Il
7
marzo 2012, presso la biblioteca VALVASSORI PERONI, parte il
primo ciclo di laboratori del progetto TWB - TV Web
Biblioteca. Si tratta di laboratori di reportage volti a
documentare il territorio e le realtà della Zona 3, in
particolare del quartiere di Lambrate ma non solo. La
partecipazione ai laboratori è propedeutica all'inserimento
nella redazione di TWB, aperta a giovani e adulti in un'ottica
di coesione sociale e scambio intergenerazionale.
I laboratori sono rivolti a giovani tra i 13 e i 25 anni.
Maggiori info nell'invito allegato.
CONTATTI
Biblioteca VALVASSORI PERONI - via Valvassori Peroni 56,
Milano - 02
88465095 - redazione.twb@gmail.com
IL PROGETTO
TWB – TV Web Biblioteca
A cura di: Biblioteca Valvassori Peroni, Consorzio SIS.
La sperimentazione, rivolta agli adolescenti e ai giovani
adulti, consiste nella realizzazione di una Web TV che
documenti il territorio di Lambrate e promuova le attività
della biblioteca, con la finalità di stimolare nei giovani
l’immaginazione e la creatività attraverso l’acquisizione di
competenze in grado di renderli più consapevoli sia delle
potenzialità espressive e comunicative degli strumenti
multimediali e del web sia della complessità e delle
trasformazioni dello spazio e del territorio in cui vivono. In allegato,
l'invito a partecipare alla prima attività di TWB,laboratori
di reportage rivolti a ragazzi tra i 13 e i 25 anni.
IL CONTESTO
gennaio 2012 > maggio 2013
CI VEDIAMO TUTTI IN BIBLIOTECA!
Da gennaio 2012 prende il via nelle biblioteche di pubblica
lettura del Comune di Milano “CI VEDIAMO TUTTI IN
BIBLIOTECA!”: dieci biblioteche di sette diverse zone
della città di Milano sino al maggio 2013 saranno protagoniste
di cinque sperimentazioni che avranno
l’obiettivo comune di promuovere la coesione sociale e il
dialogo interculturale e intergenerazionale soprattutto tra
giovani, anziani e stranieri, attraverso processi di fruizione
e di protagonismo culturale e occasioni di partecipazione
attiva, scambio e confronto.
Nel sempre più dinamico contesto urbano e sociale oggi le
biblioteche di pubblica lettura non si limitano ad essere
depositarie del sapere trasmesso attraverso i libri, ma
diventano luoghi di cultura centrati sulla diffusione
dell’informazione e sulla multimedialità e si
trasformano in spazi di relazioni sociali attive. Per queste
ragioni il Settore Biblioteche del Comune di Milano, in
continuità con il Progetto 2010-2011: “VIENI! CI VEDIAMO IN
BIBLIOTECA”, ha aderito con successo al bando “Favorire la
coesione sociale mediante le biblioteche di pubblica lettura”
promosso nel 2011 dalla Fondazione Cariplo e può oggi
inaugurare il nuovo progetto “CI VEDIAMO TUTTI IN
BIBLIOTECA!”.
Il mio contributo alla scelta di itinerari
ciclabili in zona 3 (17/2/12)
Con l’avvio dell’Area C all’interno della
cerchia dei Bastioni la maggioranza del Consiglio di Zona 3 ha
deciso di avviare ulteriori iniziative per migliorare l’ambiente
delle aree esterne della città.
La prima è la proposta di chiudere gradualmente
al traffico Corso Buenos Aires tutte le domeniche, iniziando con
una sperimentazione che preveda la chiusura di una domenica al
mese, la gratuità per l’occupazione del suolo pubblico
esclusivamente perla
realizzazione di iniziative di carattere culturale, ludico e
ricreativo, l’istituzione di un tavolo che, coinvolgendo gli
assessorati competenti, il Consiglio di Zona 3 e le associazioni
di commercianti e di cittadini presenti nell’area, si riunisca
periodicamente per la programmazione, definizione e valutazione
delle iniziative da realizzare. La
delibera è stata approvata il 2 febbraio scorso.
La seconda, a cui ho collaborato con gli arch.
Bacigalupo e Spagnolo del comitato tecnico di Ciclobby (vedi proposta e cartina), è la proposta di creare
degli itinerari ciclabili che attraversino la zona da nord a sud
su tre assi paralleli:
da Piazza
Piola a Piazzale Susa lungo i controviali di viale Romagna,
da via
Bassini a Piazza San Gerolamo lungo via Valvassori Peroni, via
Tajani, via S. Benigno,
da Piazzale
Lavater a Piazza Risorgimento lungo via Ramazzini e via Pisacane
o in alternativa lungo via Frisi, via Melzo, via Poerio da nord
a sud e via Kramer , via Sirtori e via Lambro da sud a nord.
Per mettere in sicurezza i percorsi dei ciclisti
si propone che la velocitàmassima
nella strade percorse dagli itinerari sia di 30 km orari, con un
cartello che indichi la precedenza dei ciclisti sugli altri mezzi.
Si riprende l’idea delle isole ambientali, racchiuse da strade a
scorrimento veloce, all’interno delle quali ciclisti e altri mezzi
possono convivere.
In una situazione di ristrettezze economiche e
con un costo medio di 1 milione di euro a km per la costruzione di
piste ciclabili questo approccio costa molto poco e consente di
realizzare molti più percorsi ciclabili rispetto alle piste
dedicate ai ciclisti, che necessitano di semafori dedicati e di
grossi interventi sulle strade.
Il ciclista può usare la sede stradale con poche
modifiche per rallentare il traffico (es. castellane o gimcane) e
qualche cartello, non si devono restringere i marciapiedi,
rimuovere pali e dehors nè costruire scivoli e cordoli, non si
rischia l’apertura delle portiere in quanto il ciclista può
viaggiare in mezzo alla strada. Solo in alcuni punti è necessario
un percorso dedicato, come in via Ramazzini.
Le commissioni ambiente e territorio del
consiglio di zona 3 hanno esaminato la proposta alla presenza del
responsabile del settore ciclabilità del Comune arch. Giorgio e di
un rappresentante della polizia locale.
In una prima fase si è esaminato con attenzione
il primo itinerario, in cui si è studiata anche la possibilità di
un attraversamento di piazza Piola con proseguimento in viale
Lombardia per raggiungere la pista ciclabile di viale Padova. Per
viale Lombardia non si è ancora trovata una soluzione per il
disegno di una pista ciclabile mentre una pista di Piazza Piola
avrebbe un costo elevato per l’adeguamento dei semafori nei sette
incroci. L’uso dei controviale di viale Romagna invece non dà
particolari problemi e potrebbe essere proseguito fino a Piazzale
Corvetto, secondo unpercorso
già studiato dal Comune. La delibera è stata
approvata il 9 febbraio.
Gli altri due itinerari verranno esaminati in
prossime commissioni. Il secondo lungo via Valvassori Peroni non
dovrebbe avere particolari problemi mentre per il terzo sono stati
fatti in passato tre progetti di pista ciclabile in via Pisacane
(1996, 1999, 2005) ipotizzando nell’ultimo un senso unico. La
pista dovrebbe essere finanziata in parte dai corrispettivi della
costruzione del parcheggio di piazza Fratelli Bandiera (175
milioni di euro). Gli itinerari lungo via Melzo e Sirtori
potrebbero sostituire la pista se questa non fosse realizzabile
per motivi tecnici o finanziari.
Una volta che il consiglio avrà approvato
questi percorsi le commissioni ne studieranno altri da proporre
al Comune per dotare finalmente la nostra zona di una rete di
itinerari che favoriscano l’utilizzo della bicicletta per tutti
gli spostamenti brevi in sostituzione all’automobile.
L’obiettivo di Milano è di raggiungere il 25% degli spostamenti
effettuati con la bicicletta entro il 2020 dall’attuale 6%. La
Zona 3 darà il suo contributo.
Le cantine vuote del mercato di via Rombon
assegnate ai Gruppi di Acquisto Solidale: una richiesta del
consiglio di zona 3 al Comune (22/12/11)
Il Consiglio di Zona 3 ha
approvato una
relazione da me preparata come Presidente della
Commissione Lavoro e Attività Produttive che chiede al Comune di
assegnare ai GAS le cantine inoptate del mercato coperto di
via Rombon, con il solo pagamento delle spese di gestione. I
GAS chiedono da tempo spazi per lo stoccaggio delle merci da
distribuire ai soci.
Il Settore Commercio del
Comune emetterà a breve un bando che assegnerà di box liberi
dei mercati coperti di Fusina e Rombon.
In Fusina è prevista una cartoleria ed elettronica di consumo,
in Rombon un negozio di fiori e piante, frutta e verdura,
macelleria bovina, ovina, caprina ed equina, pescheria,
merceria e riparazioni di sartoria, alimentari internazionali
confezionati.
Nel mercato doperto di
Rombon è stato finalmente riparato il tetto bruciato da anni e
tagliato l'albero morto. Con i nuovi negozi si spera che si
rianimerà dopo anni di decadenza.Ne beneficerà anche l'area
intorno, piuttosto degradata.
Il consiglio di zona 3 approva la delibera
sul riesame delle osservazioni al PGT (7/12/11)
Il consilgio di zona 3 ha
approvato un
documento che indica le osservazioni al Pgt che
dovrebbero essere accolte.
Il documento riprende per la maggior parte il parere dato al
Pgt nel novembre 2009, in quanto la successiva adozione non
l'ha modificato nelle parti che il consiglio di zona chedeva
di cambiare.
Anche le altre zone hano
approvato o stanno approvato delibere su questo tema.
Si spera che l'ufficio
tecnico dell'urbanistica che sta predisponendo le
controdeduzioni alle osservazioni accolga le indicazioni del
conisiglio di zona 3.
Il consiglio di
zona 3 mi ha eletto suo rappresentante nella Commissione per il
Paesaggio (6/12/11) Sono stato eletto con 19 voti
favorevoli, 7 contrari e 7 astenuti a rappresentante del
consiglio di zona 3 nella Commissione per il Paesaggio. Gli
altri candidati, in ordine di voti ricevuti, erano Jacopo
Muzio (15 voti), Zirulia (14 voti), Panzeri (13 voti),
Andolfato (12), Monti (6 voti), Attanasio (4 voti).
Sarà chiamato a dare un parere sui progetti urbanistici che
riguardano la zona.
L'associazione Pepe Verde raccoglie 1000
firma all'Isola per un giardino temporaneo in un'area del Comune
all'angolo di via Pepe con via Borsieri (30/11/11)
Questa sera ero alla
riunione dell'associazione Pepe Verde al Metronauta di via
Confalonieri 1. C'era una cinquantina di
persone e tra loro Milly Moratti. Bert Theis e Africa hanno
fatto vedere un video sulla festa di Pepe Verde quest'estate,
la presentazione del progetto, un video su un'esperienza
spagnola e una francese, il video della risposta di Pisapia
sul progetto quando è andato all'Isola prima del ballottaggio
nel maggio scorso. Ha dicharato che il progetto gli sembrava
fattibile. Sabato scorsa hanno raccolto
1000 firme a favore del progetto nei mercati di zona. Hanno incontrato agli
assessori Castellano e Maran che sono favorevoli al progetto,
prossimamente andranno dall'assessore de Cesaris. Alla riunione è intervenuta
una persona del comitato di Precotto che ha creato un giardino
temporaneo in una zona abbandonata di proprietà del comune. Milly ha parlato del
giardino temporaneo in viale Montello dove c'era la Piccola
Scuola di Circo. Speriamo che l'assessore de
Cesaris li ascolti e che il Comune gli dia l'area in via
temporanea per creare un giardino e un'area giochi per il
quartiere. Ce n'è un disperato bisogno da quando i giardini di
via de Castillia sono stati occupati dal cantiere della
metropolitana e degli edifici di Catella (Bosco Verticale).
Gli unici giardini disponibili sono quelli davanti alla
Fondazione Catella, troppo piccoli e lontani. Questo è il risultato del
modo di realizzare i progetti urbanistici a Milano: prima si
costruiscono le case ed alla fine si fanno i giardini.
All'estero si fa esattamente il contrario, prima i giardini e
poi le case per consentire agli alberi di crescere prima che
arrivino gli utenti dei giardini. Milly ha ricordato che in
consiglio comunale l'assessore Verga alcuni anni fa aveva
promesso che la biblioteca degli alberi sarebbe stata
costruita subito, prima dei grattacieli di Porta Nuova. E
invece l'area del parco è occupata dai silos per il cemento
del cantiere di Porta Nuova, dalle baracche per gli operai e
dalle case prefabbricate in cui l'impresa di Catella e
Ligresti fa vedere gli appartamenti in vendita ai potenziali
acquirenti. Prima era stata occupata dal cantiere della nuova
sede della Regione e della linea 5 della metropolitana. E intanto il progetto della
biblioteca degli alberi è stato ridotto e adattato ai progetti
dei privati approvati tutto intorno. Come ha dichiarato Mirko
Zardini,uno dei progettisti del gruppo Inside-Outside che
vinse il bando del comune per il parco, la biblioteca degli
alberi è diventata il giardino Moratti e lui si è ritirato dal
gruppo. Anche a Citylife non c'è
ancora traccia del parco che doveva essere secondo il sindaco
Albertini il Central Park di Milano, mentre gli edifici
residenziali di Libeskind e Hadid sono quasi ultimati. Ecco l'articolo di
Repubblica su Pepe Verde http://milano.repubblica.it/cronaca/2011/11/28/news/un_parco_in_mezzo_ai_grattacieli_ecco_il_sogno_del_quartiere_isola-25705127/ e il volantino www.msacerdoti.it/pepeverde291111.pdf
Oggi,
un anno fa, perdevo le primarie del centro-sinistra per la
candidatura a Sindaco di Milano ottenendo solo l'1,1% (14/11/11)
Tuttavia quella sera ero felice perchè Giuliano Pisapia aveva
vinto, anch'io avevo votato per lui. Tra i miei avversari lo
ritenevo quello più adatto a sfidare Letizia Moratti e diventare
Sindaco di Milano, come dichiarai a Repubblica.
Dopo le primarie quasi tutti si sono dimenti...cati di me a cominciare dai
giornalisti e la successiva campagna elettorale con la lista di
Milly Moratti per Pisapia è stata molto faticosa, anche se fatta
con entusiasmo.
Alla fine la lista non ha raggiunto il numero sufficiente di
voti per avere neanche un consigliere comunale ed io sono
arrivato terzo. Tuttavia anche questa volta sono rimasto
contento per il risultato di Giuliano al primo turno e la sua
successiva vittoria al ballottaggio, conseguenza dell'impegno di
tanti elettori e sostenitori.
A sorpresa mi sono ritrovato in consiglio di zona 3, in un ruolo
per il quale non avevo fatto campagna e che avevo già ricoperto
dal 1991 al 1999, anche se in una zona 3 più piccola.
Spero di poter dare il mio contributo alla amministrazione di
centro-sinistra anche se solo a livello di zona (spero con
maggiori poteri), continuando comunque il mio impegno a livello
cittadino nella Rete dei Comitati Milanesi.
Oltre che dei temi dell'ambiente e urbanistica, a me cari, mi
occupo di Lavoro e attività produttive essendo stato eletto
presidente di questa commissione.
Ho avviato uno sportello di consulenza legale per i precari, che
partirà a breve e sto organizzando dei mercati contadini, che
spero partiranno nel prossimo anno.
Con l'Agenzia Mobilità e Ambiente del Comune sto organizzando
l'avvio di sportelli per il risparmio energetico a livello
cittadino, consapevole che in questo settore si possono creare
numerosi posti di lavoro, oltre che fare bene all'ambiente.
Sto affrontando con altri consiglieri l'annoso problema della
riqualificazione di via Benedetto Marcello e del
ridimensionamento del mercato, troppo grande per lo spazio
disponibile ed il vincolo ambientale sulla via.
Sul Piano di Governo del territorio la zona 3 proporrà
all'assessore de Cesaris di accogliere le osservazioni in linea
con i pareri espressi in passato dal consiglio di zona, che sto
selezionando con altri consiglieri.
E, infine, grazie alla nostra vittoria a Milano, abbiamo anche
indebolito il governo di Berlusconi, di cui proprio in questi
giorni ci siamo liberati!
La Rete dei Comitati Milanese ha
partecipato venerdì 11/11 ad un incontro con l'Assessore De
Cesaris sul PGT (11/11/11)
La Rete dei Comitati Milanesi ha partecipato ad un incontro
indetto dallAassessore de Cesaris all'Urban Center sul documento
di indirizzo politico del Piano di Governo del Territorio (www.msacerdoti.it/pgtindirizzo.pdf), a cui era stata invitata
insieme alle associazioni ambientaliste Italia
Nostra, FAI, Legambiente e Wwf.
Nell'invito era scritto: "Ci preme sottolineare che si tratta di
un documento di indirizzi che non si limita alla prospettiva del
PGT ma che segna la visione della Giunta su alcune delle
questioni fondamentali per lo sviluppo del territorio milanese
che saranno da affrontare anche a valle del percorso del piano e
per un più lungo arco di tempo. Gli indirizzi sono oggi
fondamentali per il percorso di rilettura della osservazioni.
Tale percorso sarà accompagnato da un fitto calendario di
incontri in cui l'assessore De Cesaris si propone di presentare
il documento e ascoltare le istanze della città, attraverso il
colloquio con le associazioni e varie rappresentanze dei
cittadini."
L'assessore De Cesaris ha illustrato il percorso scelto dalla
Giunta per arrivare alla pubblicazione del PGT entro il dicembre
2012, che passa attraverso il riesame delle osservazioni alla
luce del documento di indirizzo e la successiva approvazione del
piano da parte del consiglio comunale.
Michele Sacerdoti della Rete dei Comitati ha illustrato le 26 osservazioni
presentate dalla Rete e ha chiesto il loro accoglimento,
dato che sono in buon accordo con il documento e possono essere
un utile contributo al lavoro di revisione del Pgt da parte
dell'Ufficio di Piano, coadiuvato dal Comitato Scientifico del
PIM.
Sono intervenuti Gardella, Pellizzoni e Borella di Italia
Nostra, De Simine di Legambiente, Murtula del Wwf. Alle domande
hanno risposto l'assessore e gli architetti Pogliani del
Politecnico e Berrini dell'Amat.
Altri incontri saranno tenuti con le associazioni e i cittadini
delle varie zone di Milano che hanno presentato osservazioni
secondo il seguente calendario:
- 23 novembre h. 20.30 | Consiglio zona 5 via Tibaldi | Zona 4,
5, 6 |
- 29 novembre h. 20,30 | c/o Auditorium Ca' Granda | Viale Ca'
Granda 19 | Zona 9, 2 |
- 12 dicembre h. 20,30 | Villa Scheibler | Zona 7, 8 |
- 13 dicembre h 20.30 | CAM corso Garibaldi | Zona 1 |
- 14 dicembre h 20.30 | Via Valvassori Peroni 56 | Zona 3 |
La delibera di revoca sarà votata dal Consiglio Comunale la
settimana prossima, il riesame delle osservazioni sarà
completato dagli uffici entro gennaio, poi la delibera di
approvazione andrà in consiglio comunale.
Michele Sacerdoti/Roberto Prina
Rete dei Comitati Milanesi
Consiglio di zona giovedì 27 ottobre
alle 19.30 sui parcheggi sotterranei in zona 3 con l'assessore
Castellano (24/10/11) (aggiornato il 28/10/11)
Sala del consiglio di zona 3 piena per il consiglio dedicato ai parcheggi
sotterranei. Hanno parlato sia cittadini contrari ai box che
favorevoli, avendoli già prenotati e in parte pagati.
Si è parlato dell'esclusione di Piazza
Bernini e largo Rio de
Janeiro dal vincolo monumentale decisa dalla Soprintendenza,
pur mantenendo il vincolo ambientale esistente dal 1990.
L'assessore Castellano, aiutata dall'Ing. Valtorta reponsabile da
5 anni dell'Ufficio Parcheggi, ha risposto alle domande dei
cittadini.
Si è impegnata a decidere entro fine anno se verranno realizzati
o no i parcheggi di Piazza Bernini, Laro Rio de Janeiro e Piazzale
Bacone in base al numero delle prenotazioni ricevute, alle spese
già sostenute dalle cooperative, alle cause legali in corso. Ha
fatto l'esempio di piazzale Lavater, in cui ha annullato il
parcheggio con una transazione extragiudiziale che ha
riguardato anche i parcheggi di via Buonarroti e via Correggio est
e ovest e che ha comportato esborso di 1,2 milioni di euro, e
quello di piazza Sant'Ambrogio, il cui costo di una transazione
per cancellarlo è troppo elevato, circa 10 milioni di euro.
Si è impegnata a verificare l'aumento del costo richiesto per i
box di piazza Novelli e l'utilizzo dgli oneri incassati dal Comune
(900.000 euro) per il parcheggio ultimato di via Benedetto
Marcello.
Sono interveuto leggendo il
decalogo del buon parcheggio che ho scritto qualche anno fa
per i Cittadini Proipositivi e una
lettera che avevo scritto nel 2002 al Sindaco Albertini e al
Soprintedente Artioli sui parcheggi, in cui avevo elencato
problemi che si erano già verificati allora e sono aumentati dopo.
Ho ripreso una proposta di allora di spostare il parcheggio
di Piazza Bernini in via Carpaccio, sostituendolo con un
parcheggio meccanizzato, che a parità di numero di auto necessita
di una superficie molto minore di un parcheggio a rampe ed è più
sicuro e meno inquinante, oltre a necessitare un tempo inferiore
di costruzione. Ho infine citato il car sharing come un servizio
in grado di diminuire il numero eccessivo di auto per abitante
(0,8) posseduto dai milanesi, che crea una eccessiva domanda di
parcheggi.
Cancellato il parcheggio di
Piazzale Lavater (1/10/11)
Eccezionale vittoria dei cittadini di Piazzale Lavater. Sono
molto contento perche ero stato il primo a dare la notizia del
progetto del parcheggio con un articolo sulla voce della zona 3
consentendo ai cittadini di organizzarsi: leggi
l'articolo sul Corriere.
La Corte Costituzionale stabilisce che
i sottotetti devono rispettare la distanza di 10 metri dagli
edifici vicini, come se fossero nuove costruzioni (5/6/11)
Da Edilportale: Vietata la deroga alle distanze minime previste
dalla normativa nazionale.
Lo ha affermato la Corte Costituzionale con l'ordinanza 173/2011 del
19 maggio scorso.
La Consulta, chiamata a esprimersi sulla Legge Regionale 12/2005
della Lombardia per il governo del territorio, così come
modificata dalla L.R. 20/2005 per il recupero dei sottotetti, ha
spiegato che le leggi regionali possono derogare solo ai parametri
degli indici urbanistici ed edilizi contenuti nei regolamenti
edilizi locali o nei piani regolatori comunali.
Devono invece essere rispettate le disposizioni del Codice Civile
e del Decreto Ministeriale 1444/1968, che regola a livello
nazionale la disciplina delle distanze tra fabbricati. La materia
rientra infatti tra le competenze legislative esclusive dello
Stato.
Analogamente, non si può derogare allo strumento urbanistico
quando questo rimanda o riproduce norme di rango superiore, coma
la legge urbanistica nazionale, L.1150/1942, e il DM 1444.
Secondo i giudici che hanno sollevato la questione di legittimità,
le norme della Lombardia classificavano come ristrutturazione
edilizia gli interventi per il recupero dei sottotetti senza
prevedere l'adozione e l'approvazione di un piano attuativo,
ammettendo allo stesso tempo deroghe ai limiti prescritti dallo
strumento di pianificazione comunale. In questo modo sarebbero
state violate le distanze previste dal piano regolatore generale,
che recepiva l'articolo 9 del DM 1444.
I giudici hanno ricordato che la legge ammette distanze inferiori
nel caso di edifici che formano oggetto di piani particolareggiati
o lottizzazioni convenzionate con previsioni planovolumetriche.
Nel caso esaminato sarebbe invece mancata la visione di insieme
per legittimare la deroga, ma sarebbero anche stati autorizzati
incrementi volumetrici, che secondo il Testo Unico dell'edilizia,
Dpr 380/2001, danno luogo a nuova costruzione, facendo venir meno
l'ipotesi della ristrutturazione.