NOTIZIE DELLA ZONA 3 E DI MILANO DEL 2005
Dicembre 2005
La strage di San Silvestro al Bosco di Gioia (31/12/05) (aggiornato il 2/1/06)
Procede inesorabile la distruzione del Bosco di Gioia (30/12/05)
Sono salito sul faggio del Bosco di Gioia per protestare contro a distruzione del bosco (28/12/05)
La Regione distrugge il Bosco di Gioia, presidio alle 16 (27/12/05)
La Regione approva le nuove norme sui sottotetti (22/12/05)
Critical Mass di San Lazzaro: la resurrezione delle bici defunte (17/12/05)
La neve e gli schianti dei rami: non è colpa degli ambientalisti (8/12/05)
Novembre 2005
Piazza Gobetti: il comitato deposita altre 1200 firme contro il parcheggio (29/11/05)
Via Benedetto Marcello: il mercato non si sposta, addio parco (26/11/05)
Il Comune vende il palazzo di Piazzale Dateo, l'opposizione minaccia un ricorso al TAR (23/11/05)
P.I.I. Fiera Polo Urbano: resoconto dell'assemblea (22/11/05)
Bosco di Gioia: il lucchetto era aperto e sono entrato (17/11/05)
Grande successo della manifestazione per la salvezza dell'Isola e del Bosco di Gioia (13/11/05)
Via Cicco Simonetta 15: bocciata la delibera di vendita della casa popolare del Comune (11/11/05)
Bosco di Gioia: le ultime bellissime fotografie dall'interno scattate da Valentina (3/11/05)
Bosco di Gioia: Rocco Tanica risponde alle lettere al Corriere (1/11/05) (aggiornato il 3/11/05)
Ottobre 2005
Bosco di Gioia: trasferimento degli alberi più grandi entro novembre (16/10/05)
Casa popolare di via Cicco Simonetta 15: rinviata la votazione sulla vendita (14/10/05)
La Rete dei Comitati Milanesi presenta le sue linee guida per il cantiere dell'Unione (11/10/05)
Sfilate di Moda ai Giardini Pubblici: inquinamento a gogo (11/10/05)
Parcheggio di Piazza Gobetti: gli abitanti protestano in Consiglio di Zona 3 (10/10/05)
L'imbuto di viale Piave: il Corriere pubblica una lettera di Gianni Petino (8/10/05)
Settembre 2005
La risposta di Penati ai messaggi sul Bosco di Gioia (24/9/05)
Il consiglio di zona 8 boccia il parcheggio sotterraneo di Piazza Accursio (23/9/05)
Agosto 2005
Sottotetti in Regione: ecco il nuovo testo proposto dalla Giunta al Consiglio (18/8/05)
Intervista a Baruffi sul candidato sindaco del centro-sinistra (18/8/05)
Piazza Gobetti: consegnate al Sindaco 847 firme contro il parcheggio sotterraneo (13/8/05)
Albertini si vanta delle sue realizzazioni, invece dovrebbe vergognarsi (12/8/05)
Luglio 2005
Largo Quinto Alpini: Albertini ferma il progetto per salvare gli alberi (29/7/05) (aggiornato il 12/8/05)
P.I.I. Fiera Polo Urbano: la stampa dà finalmente voce all'opposizione degli abitanti (28/7/05)
Accordo Ferrovie-Comune: al posto degli scali ferroviari altro cemento sul modello della Fiera (27/7/05) (aggiornato il 7/9/05)
Bosco di Gioia: mia intervista su Repubblica, il verde non va cancellato (26/7/05)
Commissione Territorio in zona 3 sul parcheggio di piazzale Lavater il 15 luglio alle 18 (14/7/05)
Largo Quinto Alpini: gli abitanti impediscono il taglio dei platani malati (13/7/05)
La situazione degli alberi e del verde a Milano, due articoli sul Corriere e Repubblica (12/7/05)
Parcheggio di Largo Quinto Alpini: cessato allarme, tagliano solo due platani malati (10/7/05) (aggiornato l'11/7/05)
La Regione va avanti con il progetto della nuova sede sul Bosco di Gioia (7/7/05)
Pista ciclabile di via Pisacane: la zona 3 chiede un nuovo progetto con il mantenimento del doppio senso di circolazione delle auto (5/7/05) (aggiornato il 23/7/05)
Bosco di Gioia: il consiglio comunale boccia la mozione per salvarlo (5/7/05) (aggiornato il 19/7/05)
Giugno 2005
Piazza Gobetti: in corso una raccolta di firme contro il parcheggio sotterraneo (29/6/05)
Piazzale Novelli: 4 sofore devono essere abbattute perchè vuote all'interno (29/6/05)
Sottotetti: le proposte del nuovo Assessore regionale al territorio Boni (28/6/05)
Gli stilisti conquistano Porta Venezia, un articolo di Libero (27/6/05)
Il Giorno dedica una pagina ai parcheggi sotto il verde in zona 3 (25/6/05)
La moda invade i Giardini Pubblici: no al tendone di John Richmond (23/6/05)
Bosco di Gioia: l'intervento di Collina al convegno dei DS del 22 giugno (22/6/05)
Perchè no, un parcheggio dentro il Duomo ?
Due articoli del Corriere della Sera sui parcheggi sotterranei (17/6/05)
Contro il parcheggio della Darsena: fiaccolata venerdì 17 giugno alle 21 (16/6/05)
Contro il Progetto Fiera i residenti manifestano sabato 18 giugno in Piazza Arduino dalle 10 alle 12
Pista ciclabile di via Pisacane: presentato il progetto in consiglio di zona (12/6/05)
Cresce la protesta degli abitanti di Piazzale Lavater contro il megaparcheggio sotterraneo (11/6/05)
Maggio 2005
Il TAR dà il via libera al recupero dei sottotetti (31/5/05) (aggiornato il 6/6/05)
Restauro del Diurno Venezia: sfrattate le edicole, fiorai e ambulanti di piazza Oberdan (28/5/05)
Il ruolo di Ligresti nei progetti Fiera e Garibaldi Repubblica (26/5/05)
Presentata in Consiglio Comunale una mozione che chiede la salvezza del Bosco di Gioia (24/5/05)
Parcheggio di Piazzale Lavater: giovedì 26 si discute in zona 3 una mozione urgente sul progetto (20/5/05) (aggiornato il 26/5/05)
Anche il Consiglio di Zona 3 vuole il verde sopra il parcheggio di via Benedetto Marcello (19/5/05)
Sottotetti in regione: il nuovo assessore al territorio Boni vuole ripartire da zero (18/5/05)
Consegnate le firme contro il parcheggio di piazzale Lavater (16/5/05)
Gli abitanti di Piazzale Accursio contro il parcheggio sotterranei (14/5/05)
Bosco di Gioia: Monguzzi propone di collocare la nuova sede della Regione a Pero (10/5/05)
Piste ciclabili in zona 3: il Comune spende troppo poco (6/5/05)
Spostamento degli alberi in via Kramer: le monache benedettine cercano di difendersi (4/5/05)
Aprile 2005
I bambini disegnano gli alberi del Bosco di Gioia (24/4/05) (aggiornato il 6/5/05 con altri disegni)
Vota al concorso "Una panchina per Milano" (24/4/05)
Gianni Comencini, presidente della Fondazione Cineteca Italiana ci ha lasciati, il 30 aprile giornata dedicata ai "suoi" film (22/4/05) (aggiornato il 24/5/05)
Gli abitanti di Piazzale Lavater contestano il parcheggio sotterraneo (20/4/05)
Via Kramer 18: spostati 19 alberi altissimi nel Giardino delle Monache Benedettine (15/4/05) (aggiornato il 5/5/05)
Bosco di Gioia: Repubblica dedica un'intera pagina alla battaglia contro il cemento, grande successo del concerto di Zelig e Elio e le storie tese (14/4/05) (aggiornato il 15/4/05)
Bosco di Gioia: continua ad oltranza il digiuno di Rocco Tanica e Paolo Macchi, dichiarazioni della Regione, del Presidente del Consiglio Comunale e dei Verdi in Regione (13/4/05) (aggiornato il 16/4/05)
Bosco di Gioia: petizione con raccolta di firme online e presso il camper in via Galvani 34, mostra dei disegni delle scuole (9/4/05) (aggiornato il 23/4/05)
I Verdi al 5,44% in Zona 3, il miglior risultato a Milano nelle elezioni regionali (5/4/05)
Marzo 2005
Salviamo il Bosco di Gioia: manifestazione sabato 19 marzo alle 11 in via Melchiorre Gioia 39, appello a Sarfatti e Formigoni (18/3/05) (aggiornato il 2/4/05)
Manifestazione contro l'elettrosmog giovedì 17 marzo in via Porpora 81 (17/3/05)
Febbraio 2005
Piazzale Lavater: nuovo progetto di parcheggio sotterraneo in project financing (1/3/05) (aggiornato il 6/4/05)
Approvata la nuova legge lombarda per il governo del territorio ma bloccato il recupero dei sottotetti (16/2/05) (aggiornata il 22/2/05 con il testo approvato)
Gennaio 2005
La più importante rivista europea di balletto critica la ristrutturazione della Scala (16/1/05)
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La strage di San Silvestro al Bosco di Gioia (31/12/05) (aggiornato il 2/1/06)
Il 31 dicembre 2005 Il 4 dicembre 2005
Il 2 gennaio 2006 Il 4 dicembre 2005
Altre foto al 4 dicembre 2005 ( foto 3).
Procede inesorabile la distruzione del Bosco di Gioia (30/12/05)
E' stata quasi completata la raccolta delle zolle in teli di plastica per le 20 piante che saranno trasferite mentre è iniziato il taglio delle altre piante.
Il filare di abeti perpendicolare a via Algarotti è stato tagliato oggi e i rami e tronchi segati giacciono a terra senza vita e gridano vendetta, li si possono vedere dall'altra parte del muro.
Nessuna novità dalla Procura della Repubblica che deve pronunciarsi su un ricorso della LAC e di Michele Sacerdoti. Probabilmente non faranno nulla fino a dopo l'Epifania, quando del bosco non resterà nulla.
Quello che si poteva fare è stato fatto, non resta che rivolgere un pensiero alle povere piante abbattute.
Il miracolo non è arrivato e il destino del Bosco è segnato. Un altro pezzo di Milano mai cementificato verrà coperto dalle costruzioni. Un nuovi grattacielo si staglierà nel cielo di Milano a gloria del Presidente Formigoni, che dal suo ufficio all'ultimo piano dominerà la città e i suoi sudditi, facendosi due passi nel suo bosco privato di 200 mq sul tetto, guardando in basso verso i tetti verdi degli edifici degli assessorati, prendendo l'elicottero per andare in giro per la Lombardia.
Sono salito sul faggio del Bosco di Gioia per protestare contro la distruzione del Bosco (28/12/05)
Questa mattina alle 10 sono entrato dal cancello di via Melchiorre Gioia nel Bosco di Gioia e mi sono arrampicato sul faggio vicino all'ingresso (vedi foto del Corriere, foto 1, foto 2, foto 3).
La Repubblica e il Giorno ne hanno parlato, il Corriere non ha scritto nulla.
Quando la polizia se n'è accorta ero già in alto, con la bandiera "Inalberiamoci" di piazza Aspromonte.
L'albero era già stato segnato come uno dei tre da trasferire, insieme a un platano e a un bagolaro verso via Galvani su cui le ruspe stavano già lavorando per estrarre la zolla.
Ho ricevuto la visita e il sostegno del consigliere regionale dei Verdi Monguzzi, del consigliere dei Verdi di zona 2 Aprea, dell'ex portavoce milanese dei verdi Stefano Costa, dei consiglieri comunali Ciccioni e Farina, dei candidati sindaci dell'Unione Dario Fo e Milly Moratti, di Rocco Tanica e Paolo Macchi che avevano digiunato nell'aprile scorso per la salvezza del Bosco, degli amici di Beppe Grillo.
Fuori dal cancello si è formato un presidio permanente con giornalisti e fotografi a cui la polizia ha impedito l'ingresso. Sono stato rifocillato con tè caldo e vino tirati sull'albero con una corda. Numerose le telefonate ricevute da giornali, radio e agenzie di stampa.
La notizia è stata data dal TGR e da Tele Lombardia e dall'agenzia Ansa.
Nonostante avessi dichiarato che non sarei sceso fino alla sospensione dei lavori, alle 15, per il freddo e la neve che continuava a cadere, oltre che per la minacciosa presenza di un gruppo di poliziotti antisommossa arrivati da Genova, ho acconsentito a scendere dall'albero.
I lavori di espianto degli alberi sono continuati fino a sera.
Il 29 dicembre alle 14.30 ci sarà una manifestazione davanti al Pirellone in Piazza Duca d'Aosta in occasione della riunione della Giunta Regionale.
La Lega Abolizione Caccia ha chiesto alla Procura della Repubblica l'immediata sospensione del cantiere per danni alla fauna selvatica presente nel bosco.
La Regione distrugge il Bosco di Gioia, presidio alle 16 (27/12/05)
La Regione ha iniziato oggi la distruzione del Bosco di Gioia.
La Soprintendenza di Milano ha dichiarato il 20 dicembre, in seguito ad un sopralluogo e ad una lettera della Soprintendenza Regionale del 28/9/04 che dichiarava che il bosco non aveva interesse ambientale, di essersi sbagliata e che il Bosco non ha interesse monumentale, se non i muri di confine della casa di Giuditta Sommaruga su via Melchiorre Gioia.
Infrastrutture Lombarde, la società della Regione che sta gestendo l'appalto della nuova sede della Regione, ha a questo punto incaricato ditte specializzate di trasferire gli alberi maggiori e di tagliare il resto tra il 27 dicembre e fine anno, approfittando del periodo natalizio in cui molti oppositori sono fuori Milano.
Il 27 dicembre mattina le ditte specializzate sono entrate nel Bosco scortate da Polizia e Carabinieri.
Si sta organizzando un presidio alle 16 per impedire fisicamente il trasferimento delle piante e la distruzione del Bosco.
Il Cantiere dell'Unione produce il documento conclusivo su lavoro, territorio, ambiente, mobilità, casa, cultura (23/12/05)
Il Gruppo Sviluppo e Qualità del Cantiere dell'Unione, a cui ho partecipato come rappresentante dei Verdi, ha prodotto un documento conclusivo della prima fase dei lavori.
Il documento costituisce il frutto di un lungo lavoro che ha visto coinvolti quasi un centinaio di cittadini, molti dei quali in rappresentanza di comitati, associazioni e forze politiche. Non è un documento esaustivo del dibattito, non è un documento definitivo, segna solo una fase e non la conclusione del lavoro del Cantiere dell'Unione.
E' il risultato di alcuni compromessi dovuti a diverse visioni delle varie forze politiche, in particolare non si parla dei parcheggi a rotazione nel centro città.
Questo documento verrà assemblato insieme a quelli prodotti dagli altri gruppi sotto un cappello politico che ripercorrerà i punti fondanti del Cantiere.
L'insieme di questo materiale verrà poi sottoposto ai candidati Sindaco dell'Unione. Dopo la campagna per le primarie, da febbraio il lavoro del cantiere riprenderà coinvolgendo direttamente il candidato sindaco e i suoi collaboratori.
La Regione approva le nuove norme sui sottotetti (22/12/05)
Il Consiglio Regionale ha approvato le nuove norme sui sottotetti contenute nel Pdl 82/005. Hanno votato a favore FI, AN, UDC, Lega, si sono astenuti DS e Margherita, hanno votato contro Verdi, Rifondazione Comunista e Italia dei Valori.
Ecco il Pdl e il nuovo testo degli art. 63, 64 e 65 della legge 12/2005.
Le pincipali novità riguardano:
Avevo preparato per i Verdi alcuni emendamenti migliorativi, concordati con il resto dell'opposizione, che sono stati bocciati dalla maggioranza. Gli emendamenti riguardavano :
L'unico emendamento che è stato approvato in commissione ha riguardato il divieto di recuperare il sottotetto negli edifici nuovi per i primi 5 anni, che ha sostituito una norma approvata dalla giunta assai pasticciata, che prevedeva un limite di soli tre anni con numerose deroghe, difficilmente controllabili, in caso di necessità familiari (matrimonio, aumento dei componenti del nucleo familiare, portatori di handicap, ecc.).
Ho dato un contributo costante alla preparazione della nuova legge con suggerimenti sia all'assessore e al suo staff che all'opposizione ma non sono soddisfattodel testo approvato.
Ritengo positiva la possibilità data ai Comuni di escludere determinati ambiti territoriali e tipologie di edifici e interventi dal recupero dei sottotetti e mi adopererò affinchè il Comune di Milano escluda il centro storico e gli ambiti di pregio come le villette di inizio novecento e le zone liberty e adotti criteri restrittivi rispetto alle norme regionali per quanto riguarda il profilo dei tetti e l'estetica degli interventi.
Un commento interessante del dott. Mauro Cavicchini è pubblicato sul sito www.bosettiegatti.it
Critical Mass di San Lazzaro: la resurrezione delle bici defunte (17/12/05)
Ho partecipato per la prima volta alla Critical Mass, volevo rendermi conto come candidato sindaco di questa iniziativa spontanea di ciclisti in giro per Milano.
Il 17 dicembre, San Lazzaro, era diversa dal solito perchè erano venuti ciclisti da tutta Italia ed è partita alle 15 da Piazza del Duomo, invece che il giovedì sera alle 21 da piazza Mercanti.
Una grande quantità di ciclisti ha percorso un itinerario da piazza Duomo, a via Manzoni, corso Buenos Aires, viale Regina Giovanna, viale dei Mille, piazzale Libia, piazza Salgari, piazzale Bologna, viale Brenta, viale Ortles fino ai Magazzini Generali al quartiere OM. Il corteo in bicicletta era lungo mezzo chilometro, il numero dei partecipanti almeno 1000. Le automobili bloccate dal corteo hanno dovuto aspettare pazientemente: una volta tanto i ciclisti erano padroni della strada !
Lì era stata preparata una recita della resurrezione delle bici defunte: erano state appese delle vecchie biciclette a una recinzione e dietro è stato fatto volare un gruppo di palloni a forma di ciclista, legato a una fune, accompagnato da razzi, fumogeni e un testo registrato.
Ecco alcune fotografie che ho scattato (foto1, foto2, foto3, foto4, foto5, foto6).
Da lì Critical Mass è proseguita per via Ripamonti e i Bastioni per finire alla Stecca degli Artigiani all'Isola.
La neve e gli schianti dei rami: non è colpa degli ambientalisti, un comunicato di Andrea Giorcelli (8/12/05)
Sabato 10 dicembre giornata nazionale dei diritti di persone, animali e piante: ho chiesto a Formigoni l'apertura al pubblico del Bosco di Gioia per un raduno dalle 11 in poi - ingresso in via Melchiorre Gioia 39 - MM2 fermata Gioia (7/12/05)
Sabato 10 dicembre ricorre l'anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo (10/12/1948) da parte delle Nazioni Unite.
In questo giorno ho chiesto al Presidente della Regione Lombardia Formigoni di aprire al pubblico il Bosco di Gioia e ho organizzato lì un raduno di cittadini milanesi con i loro animali dalle 11 in poi per chiedere al Governo di istituire il 10 dicembre come Giornata Nazionale per i Diritti di tutti, dalle persone, agli animali e alle piante.
In quel giorno è stata inoltre avviata la manifestazione telematica No Excuse 2015 a cui vorrei aderire insieme a voi spedendo un messaggio di posta elettronica al Presidente della Repubblica con il testo preparato dall’Associazione Progetto Gaia (sito www.progettogaia.it).
Cito dal sito ufficiale della campagna:
“Nel Settembre del 2000, durante il Millennium Summit, 189 Capi di Stato e di Governo si sono impegnati a lavorare insieme per costruire un mondo più sicuro, più prospero ed equo per tutti entro il 2015. In tale sede i leader dei paesi ricchi e poveri hanno adottato otto Obiettivi di Sviluppo del Millennio, i quali richiedono l’attuazione di un modello di sviluppo che ponga le persone al centro delle politiche locali, nazionali e globali. Questi Obiettivi hanno impegnato paesi ricchi e poveri a sradicare l’estrema povertà e la fame, eliminare le disuguaglianze di genere e il degrado ambientale ed assicurare accesso ad istruzione, sanità ed acqua potabile entro il 2015."
Durante il raduno rivolgeremo un pensiero alle 200 piante del Bosco di Gioia ed al loro diritto a non essere tagliate né trasferite per costruire la nuova Sede della Regione Lombardia ed a Giuditta Sommaruga, la benefattrice che ha lasciato il terreno nel 1964 all’Ospedale Maggiore di Milano con l’obbligo di destinarlo ad uso ospedaliero per lenire le sofferenze dell’umanità.
Ti invito a partecipare al raduno dalle 11 in poi portando i tuoi animali (se sono cani porta una paletta e un sacchetto per le deiezioni) e addobbi natalizi per decorare gli abeti del bosco, ce ne sono molti. Puoi anche portare qualcosa per un picnic. Il tempo previsto per sabato è soleggiato ma freddo (1-4 gradi).
Sarà un bel modo per passare il sabato in città per chi è rimasto in città nonostante il ponte, è un posto bellissimo e anche i vostri animali saranno contenti.
City Marathon: l'anno prossimo si farà in una giornata senz'auto, Parco del Ticinello: no allo sfratto del contadino dalla cascina Campazzo ottenuto in appello dal proprietario del terreno Ligresti (4/12/05)
(ANSA) - MILANO, 4 DIC - ''Ho promesso che, qualora fossi eletto sindaco di Milano, la prossima maratona si fara' in un giorno di chiusura del traffico'': lo afferma in un comunicato Michele Sacerdoti, annunciando che oggi ha iniziato la campagna elettorale per candidarsi come indipendente alle primarie dell'Unione in vista delle prossime elezioni amministrative.
''Ho parlato con alcuni concorrenti della City Marathon - si legge nella nota -: ho parlato con alcuni concorrenti e alcuni giornalisti sportivi presenti all'arrivo, e tutti mi hanno detto che sono stati molto disturbati dai clacson delle auto, bloccate per la maratona, e che avevano chiesto al Comune di fare la maratona in una giornata di chiusa al traffico. Il desiderio non e' stato esaudito''. Michele Sacerdoti e' stato stamattina in piazzale Abbiategrasso accanto al comitato del Parco del Ticinello che manifestava contro lo sfratto che il costruttore Salvatore Ligresti ha fatto all' agricoltore della Cascina Campazzo nel parco agricolo Sud. ''Il parco agricolo del Ticinello - spiega Sacerdoti - e' collegato al piano casa del 1980 e Ligresti ha proposto un piano di intervento per costruire un nuovo quartiere di lusso, sul bordo del parco, e convertire le aree agricole in parco fruibile e la cascina in un utilizzo funzionale al nuovo quartiere residenziale. I residenti del quartiere vogliono invece che la cascina rimanga a utilizzo agricolo, come pure i campi intorno, utilizzo molto utile per quartiere perche' la cascina ospita attivita' ricreative ed e' aperta al pubblico''.
Strada Interquartiere Nord: mi sono impegnato se eletto Sindaco a cancellarla e sostituirla con un parco attraversato da una metrotramvia e una pista ciclabile (4/12/05)
Sono intervenuto domenica 4/12 in via Hermada ad una assemblea dei Comitati contro la Gronda Nord.
Ho sottoscritto un impegno con gli altri candidati Fo, Milly Moratti e Corritore a cancellare la Strada Interquartiere Nord dal Piano della Mobilità, dal Piano del Traffico e dal Piano Regolatore di Milano, chiedendo inoltre a Ferrante, non presente all'Assemblea, di prendere lo stesso impegno.
Bosco di Gioia: la Soprintendenza afferma che è sottoposto a vincolo monumentale in base al Codice Urbani e chiede di essere informata sullo sviluppo del progetto della Regione, grande vittoria degli ambientalisti (3/12/05) (aggiornato il 6/12/05)
Oggi è un bellissimo giorno: ho avuto copia della lettera con cui il Soprintendente per i Beni Architettonici e il Paesaggio di Milano Arch. Alberto Artioli ha risposto alla lettera dell'Assessore al Territorio della Provincia Pietro Mezzi.
Nell'oggetto della lettera è scritto "Contesto tutelato ai sensi dell'art.10 del D. Lgs. 41/04".
Il Decreto citato è il Codice Urbani che all'art. 10 include tra i beni culturali le cose immobili e mobili appartenenti agli enti pubblici e il Bosco di Gioia è dagli inizi di novembre di proprietà della Regione Lombardia.
All'art. 20 è scritto che "i beni culturali non possono essere distrutti, danneggiati o adibiti ad usi non compatibili tali da recare pregiudizio alla loro conservazione".
Qualunque intervento edilizio deve essere sottoposto al parere della Soprintendenza. Infatti nella lettera "si invita a tenere al corrente la Soprintendenza sulle fasi di sviluppo del progetto dell'area."
Ora gli alberi non potranno essere tagliati o trasferiti senza l'autorizzazione della Soprintendenza.
Ecco alcune foto del bosco sotto la neve (foto1, foto2, foto 3)
Repubblica ha dato la notizia lunedì 5 dicembre: "La Sovrintendenza vincola il Bosco di Gioia, più difficile ora per la Regione tagliare gli alberi dove deve nascere il Pirellone bis."
Ho incontrato il 6 dicembre l'arch. Corrieri della Soprintendenza che mi ha confermato che il Bosco di Gioia è tutelato da vincolo monumentale, almeno finché la Regione non ne chiederà e otterrà l'eliminazione tramite la procedura di verifica dell'interesse culturale prevista dal Codice Urbani.
Giornata mondiale del clima sabato 3 dicembre: iniziativa dei Verdi in largo Cairoli dalle 14 alle 18 (1/12/05)
Sabato 3 dicembre in Cairoli (Milano) banchetti informativi e auto
elettriche a disposizione dei cittadini.
h.14.00 ritrovo in Largo Cairoli, angolo Via Dante. Ai cittadini sarà
distribuito materiale informativo, tra cui il rapporto del Pentagono sul
clima e un documento di approfondimento a cura dell'Ecoistituto.
h.16.00 intervento dell'europarlamentare Verde Monica Frassoni
h.16.00/17.00 public reading tratto dal libro "Il collasso" di
Diamond
h.17.00 collegamento telefonico con Montreal con Mita Lapi, della Fondazione
Lombardia per l'Ambiente e rappresentante della delegazione Italiana alla
conferenza sul clima.
I cittadini potranno farsi un giro a bordo delle vetture elettriche STOP SMOG CITY messe a disposizione dai Verdi.
In Lombardia crescono le emissioni responsabili dell'effetto serra.
Gli obiettivi di Kyoto prevedono una riduzione delle emissioni di anidride
carbonica equivalente (Co2) del 6,5% rispetto ai valori del 1990, ma ad oggi
nella nostra Regione sono aumentate del 12%. La regione leader dell'economia
italiana è passata dai 62,7 milioni di tonnellate di CO2 emesse nel 1990, ai
71,5 milioni del 2003.
(www.ambiente.regione.lombardia.it/inemar/datidisponibili.htm
i dati disponibili sulla Lombardia riferiti al 2003, nell'attesa del nuovo
inventario sulle emissioni)
I Verdi, in collaborazione con l'Ecoistituto Terremutanti, per sensibilizzare i cittadini e per denunciare l'assenza di interventi per il contenimento delle emissioni, sabato prossimo 3 dicembre dalle ore 15 in Largo Cairoli a Milano, celebrano la Giornata mondiale sul clima, indetta in contemporanea con i lavori della Cop 11, la conferenza delle parti che hanno sottoscritto il protocollo di Kyoto, che si svolge a Montreal, in Canada, fino al 9 dicembre.
Le emissioni fuori controllo in Lombardia sono dannose per l'ambiente e la salute dei cittadini, ma anche per il sistema produttivo, che a causa del mancato rispetto degli obiettivi di riduzione sarà costretto ad acquistare sul mercato permessi di inquinare in base alla direttiva europea sul commercio delle emissioni. E a poco serviranno le quote che il presidente Formigoni intende acquistare presso la Banca Mondiale a prezzo di favore (circa 6/7 dollari, rispetto alle 20/22 secondo le attuali quotazioni sul mercato europeo) in cambio di piantumazioni in Amazzonia, quote che poi Regione Lombardia dovrebbe rivendere a prezzi più contenuti alle aziende che non rispettano gli obiettivi di riduzione delle emissioni. Le piantumazioni e i trasferimenti di tecnologie pulite nei paesi emergenti sono positive ma serve un più deciso impegno affinché il sistema energetico, produttivo e dei trasporti lombardo riduca la proprie emissioni.
I Verdi ritengono sbagliato l'eccessivo ricorso al commercio delle emissioni e ritengono che la Lombardia abbia le carte in regola per puntare più decisamente sul risparmio energetico e l'utilizzo di fonti più pulite come quella solare. E' inoltre necessario, per contenere le emissioni, intervenire sul settore dei trasporti, diminuendo il traffico privato e delle merci su gomma a favore di modalità di trasporto più pulite, a cominciare dalle ferrovie.
Info: 02 67482232; 02 70006646
Vittoria di agricoltori, associazioni e cittadini del Parco Sud: annullata la riduzione del 10% delle aree agricole e la perequazione urbanistica (1/12/05)
Grande vittoria del Parco Agricolo Sud: il comune di Milano aveva cercato, con la complicità della Provincia, di ridurre del 10% le aree agricole e applicare un indice di perequazione urbanistica che avrebbe permesso ai proprietari dei terreni (Ligresti e Cabassi per la maggior parte) di costruire in altre zone della città enormi volumetrie in cambio della cessione dei terreni al Comune.
Si parlava di 15-25 milioni di metri cubi di cemento che sarebbero stati costruiti intorno alle zona agricole o in giro per Milano: grattacieli ovunque nel cielo di Milano.
L'arch. Oggioni, responsabile del settore urbanistico del Comune di Milano, l'aveva spiegato in un convegno all'Urban Center il 14 novembre scorso: i nuovi terreni di proprietà comunale avrebbero permesso di creare un vero parco pubblico come il Parco Nord insieme ad aree agricole, ma in cambio non si sapeva dove sarebbero "atterrate" le nuove volumetrie edificabili.
La quantità di queste volumetrie dipendeva dall'indice che il Comune avrebbe scelto, ma si parlava di un indice tra 0,6 e 1 mq/mq, cioè quello usato negli attuali P.I.I. delle aree industriali dismesse.
Ci si poteva aspettare due alternative: la costruzione di una serie di grattacieli lungo il perimetro sud di Milano con vista sui nuovi parchi, come nelle nuove mura spagnole, da costruire nel 10% delle aree sottratte all'agricoltura, oppure una serie di grattacieli nelle aree ferroviarie e demaniali dismesse o in giro per Milano, sul modello della Fiera.
Ero intervenuto al convegno spiegando la mia totale contarietà ad una ipotesidi questo tipo: preferisco che le aree agricole rimangano dei privati (Ligresti e Cabassi per la maggior parte) ma con incentivi a proseguire l'attività agricola, piuttosto di peggiorare la vivibilità di Milano con nuove costruzioni e insediamenti. Anche se i campi coltivati non sono godibili come un parco pubblico, si possono sempre sviluppare attività agrituristiche, e di altro tipo con sentieri e piste ciclabili che le rendano percorribili.
Ora sembra che la giunta Albertini rinunci a pianificare i Piani di Cintura del Pareco Agricolo e lasci il compito alla prossima amministrazione comunale. Speriamo che il nuovo sindaco rinunci a questo approccio e mantenga il parco alla sua funzione. Sono le ultime aree agricole nel comune di Milano e sarebbe bene mantenerle.
Se Milano rinuncerà alle aree agricole, sarà un incentivo anche per gli altri comuni a cementificare il Parco.
Biomercatino domenica 27 novembre in via Spallanzani, si ripeterà la quarta domenica di ogni mese (27/11/05)
Via Benedetto Marcello: il mercato non si sposta, addio parco (26/11/05)
Repubblica ha pubblicato un lungo articolo sulla riunione del consiglio di zona 3 sulla sistemazione di superficie del parcheggio di via Benedetto Marcello.
Questo è uno dei pochi parcheggi a Milano sostenuto dai residenti con la speranza che portasse a uno spostamento del mercato rionale.
La speranza è stata delusa: il mercato tornerà dov'era a scapito del verde promesso. L'assessore al commercio Predolin ha solo promesso di ridurre i marciapiedi per consentire di dare spazio sia al mercato che all'area verde.
Consiglio di Zona monotematico sulla sistemazione di superficie sopra il parcheggio di via Benedetto Marcello (23/11/05)
Giovedì 24 novembre dalle 18.30 alle 21 ci sarà in Consiglio di Zona 3 la discussione sulla sistemazione di superficie di via Benedetto Marcello. Sarà presente l'Assessore al Commercio Predolin per gli aspetti legati al mercato rionale.
Vedi la notizia del 26/10/05.
Il Comune vende il palazzo di Piazzale Dateo, l'opposizione minaccia un ricorso al TAR (23/11/05)
Passa in consiglio comunale la delibera di vendita del palazzo di Piazzale Dateo. I 157 appartamenti saranno venduti per 70 milioni di euro, con il ricavato si ristruttureranno 304 appartamenti già del Comune, si acquisteranno 73 appartamenti costruiti dall'Aler (e quindi già pubblici) nel quartiere Rubattino e se ne costruiranno 115 in via Cenni vicino a via Novara.
Ecco la delibera con il dettaglio delgli appartamenti da ristrutturare negli allegati.
L'opposizione ha preannunciato un ricorso al TAR per fare annullare la delibera. La normativa in vigore non consente infatti di vendere case popolari a prezzo libero, è necessaria una nuova legge della Regione.
Prosegue la politica di spostamento dei ceti popolari dal centro di Milano alla periferia iniziata con l'unità d'Italia.
Si pensi alla demolizione delle case popolari vicino al Duomo alla fine del 1800, le demolizioni effettuate da Mussolini nella zona di Piazza Diaz, le ristrutturazioni delle case di Corso Garibaldi negli anni sessanta-settanta, la trasformazione degli appartamenti in uffici.
Contemporaneamente il valore delle case in centro è aumentato, valgono in media tre volte le case di periferia.
Nessuno garantisce che gli appartamenti del Comune che si sristruttureranno non saranno anche loro venduti in futuro, in cambio di alloggi popolari ancora più lontani, costruiti magari nel Parco Sud, a scapito delle ultime aree agricole. Prossimamente il Comune cercherà di vendere altre due case popolari ristrutturate e vuote da tempo in via Cicco Simonetta e in via Cesariano.
Per la ristrutturazione del palazzo di Piazzale Dateo, vuoto da vent'anni, il comune ha speso 25 milioni di euro.
Non è chiaro il destino dei commercianti che sono stati collocati in baracche in mezzo ai giardini di via Plebisciti. Avrebbero dovuto rientrare nei negozi del palazzo ma ora che viene venduto non si sa cosa succederà. Si rischia che rimangano lì per sempre.
Bosco di Gioia: il lucchetto era aperto e sono entrato (17/11/05)
Oggi sono andato a fotografare i cartelli che avevo lasciato domenica sul cancello di via Melchiorre Gioia 39 e dopo aver scattato le foto mi sono accorto che il cancello era accostato ma aperto.
Sono subito entrato nel giardino incantato con il sole del pomeriggio: ho percorso tutto il vialetto centrale e ho scattato molte foto. Eccole per voi !
foto 1, foto 2, foto 3, foto 4, foto 5, foto 6, foto 7, foto 8, foto 9, foto 10, foto 11, foto 12, foto 13, foto 14, foto 15, foto 16, foto 17.
Grande successo della manifestazione per la salvezza dell'Isola e del Bosco di Gioia (13/11/05)
Più di 500 persone hanno partecipato alla manifestazione partita da piazza Minniti alle 11.30 per percorrere le strade dell'Isola, raggiungere il Bosco di Gioia e sciogliersi davanti alla Stecca degli Artigiani.
Oltre ai Comitati promotori e al Comitato Giardino in Gioia era presente la Rete dei Comitati Milanesi con vari comitati e associazioni milanesi: l'Associazione Vivi e Progetta un'altra Milano con uno striscione contro il progetto Fiera di Citylife, il Comitato contro il parcheggio in Piazza Oberdan, il Comitato contro il parcheggio di via Bazzini, il Comitato contro il parcheggio di Piazza Rio de Janeiro, il Comitato contro il parcheggio di piazza Quinto Alpini.
Gli amici di Beppe Grillo erano presenti con la scritta "Inalberiamoci" con una lettera su ogni persona, altre foto sono sul sito degli amici di Beppe Grillo di Milano.
Rocco Tanica e Paolo Macchi del Comitato Giardino in Gioia avevano portato i disegni degli alberi del Bosco fatti dai bambini delle scuole e le fotocopie delle 16.000 firme raccolte.
Erano presenti i consiglieri regionali Monguzzi dei Verdi e Cipriano dei DS e i consiglieri comunali Baruffi dei Verdi e Ciccioni del gruppo misto
E' intervenuto Dario Fo, candidato sindaco alle primarie dell'Unione, che ha tenuto un discorso alla Stecca degli Artigiani e ha promesso di organizzare uno spettacolo all'Isola al più presto.
In testa al corteo c'era la Banda degli Ottoni e su trampoli i comici della Scuola di Arti Circensi e Teatrali di Maurizio Accattato.
Lungo il percorso sono state illustrate con il megafono le varie problematiche dei progetti urbanistici.
In via Melchiorre Gioia 39, davanti al cancello del Bosco di Gioia, ho raccontato la storia dell'ex-vivaio e il numero e nomi dei 200 alberi presenti. Poi ho diretto una meditazione sugli alberi, in cui ci siamo tutti stretti le mani, chiusi gli occhi e abbiamo visualizzato Giuditta Sommaruga, con la figlia Emilietta, i genitori Angelo e Emila Sommaruga ed il nonno Angelo Longone che ci apriva il cancello e ci invitava alla sua festa di compleanno (130 anni) accompagnandoci vicino ad un albero di nostra scelta. Abbiamo abbracciato l'albero con la forza dell'immaginazione e abbiamo promesso di salvarlo dal taglio e dal trapianto, dandogli il nostro amore. Poi lo abbiamo salutato e siamo usciti dal giardino, chiudendo il cancello dietro di noi.
E' stato un momento di intensa emozione e di unione con tutti gli alberi della città, tagliati o trapiantati in massa per costruire parcheggi sotterranei o nuovi palazzi.
Alla Stecca è stato esposto un disegno di come il quartiere vorrebbe modificare il progetto Garibaldi-Repubblica e di come è adesso.
Parcheggio di Piazza Gobetti: festa in piazza contro il parcheggio domenica 13 novembre dalle 10 (11/11/05)
Domenica 13 in occasione della Giornata
Ecologica il Comitato di Piazza Gobetti e di Via Vallazze contrario alla
costruzione di 501 box nelle citate vie organizza una Festa-Incontro nella
Piazza Gobetti a partire dalle ore 10
Per contrastare l’esecuzione
dei lavori è spontaneamente sorto un Comitato, apartitico e trasversale, che
sta operando non solo contro la costruzione dei box ma anche per una generale
riqualificazione della zona.
Gli abitanti della zona 3 sono invitati a partecipare, anche solo per pochi minuti, a questo momento di socializzazione per affermare il forte desiderio che Piazza Gobetti, con le sue belle alberature, continui ad essere un’oasi verde per tutti, grandi e piccini.
Via Cicco Simonetta 15: bocciata la delibera di vendita della casa popolare del Comune (11/11/05)
Finale a sorpresa della vendita della casa popolare: un controllo della ripresa video della seduta del 27 ottobre ha dimostrato che la delibera era stata bocciata. Il Presidente aveva sbagliato a contare i consiglieri presenti in aula e aveva ritenuto che mancasse il numero legale. Invece i consiglieri presenti erano 21 e quindi sufficienti e la delibera era stata bocciata con 12 voti contrari, 5 favorevoli e 5 astenuti. Una parte della maggioranza era uscita dall'aula per non votare la delibera.
Ora la delibera dovrà essere corretta per indicare quali alloggi popolari dovranno essere acquistati con il ricavo della vendita e riapprovata dalla giunta prima di tornare in Consiglio Comunale.
Ma la maggioranza non è compatta e può darsi che la vendita del palazzo di via Cicco Simonetta non venga riproposta, anche in seguito alla lettera della pronipote del Comm. Giuseppe Levi, che l'aveva donata al Comune nel 1904.
Il Corriere e Repubblica hanno riportato la notizia.
Stop Smog City: contro lo smog e contro l'inerzia di chi ci governa piedifestazione dei Verdi domenica 13 novembre alle 15 in largo Cairoli angolo via Dante (10/11/05)
Domenica 13 novembre, alle ore 15, in Largo Cairoli angolo Via Dante, sit in
cittadino di protesta contro lo smog e contro l'inerzia di chi ci governa.
I Verdi invitano i milanesi a manifestare la propria indignazione per la
incapacità del Sindaco Albertini di affrontare il problema dell'inquinamento
dell'aria.
Le sciagurate scelte urbanistiche e in materia di politiche del traffico della
Giunta Albertini hanno prodotto un peggioramento della già terribile
situazione ambientale di Milano. I poteri straordinari affidati dal Governo al
Sindaco per affrontare l'emergenza della qualità dell'aria non sono serviti a
niente, anzi ! Nel 2005 i milanesi stanno respirando un'aria peggiore di quella
del 2002, primo dei quattro anni del Sindaco-Commissario al Traffico.
I Verdi invitano i comitati che si battono nei quartieri di Milano per una
migliore qualità della vita e che vorrebbero una città più adeguata alle
esigenze dei bambini, dei pedoni, degli anziani e dei ciclisti a partecipare
alla "PIEDIFESTAZIONE" di domenica 13 novembre.
Nel giorno del primo inutile blocco domenicale della circolazione (che prevede
una lista di deroghe lunga più che mai e che proprio per questo è ancora più
inutile) i Verdi saranno presenti in mattinata al fianco dei comitati e delle
associazioni che organizzano iniziative nei quartieri: dall'Isola e dal Bosco
di Gioia a Piazza Gobetti, da Via Venosa a Piazza Bausan, per chiedere con
forza un cambio di rotta nelle politiche urbanistiche, del traffico e dei
parcheggi a Milano.
Poi, nel pomeriggio, appuntamento cittadino alle 15 in Largo Cairoli, con le
maschere antismog, con quelle da palombari o da subacquei, con striscioni,
bandiere e cartelli, fischietti e tamburi, in bicicletta o con l'auto
elettrica.
Verranno raccolte le firme per sostenere in tutte le sedi legali i ricorsi
presentati contro l'Amministrazione comunale per tutelare la salute dei
cittadini e il diritto di tutti a respirare aria pulita.
Per adesioni e informazioni:
Maurizio Baruffi
Consigliere Comunale di Milano
www.ilbaruffi.it 0288450208-9
Salvezza del Bosco di Gioia e del Quartiere Isola: corteo domenica 13 novembre alle 11 da Piazza Minniti (9/11/05)
Per inviare commenti e ricevere via email gli aggiornamenti della situazione puoi scrivermi un messaggio con oggetto Bosco di Gioia. Fammi sapere la tua disponibilità per prossime iniziative sul posto.
Firma la petizione per salvare il Bosco di Gioia
Ecco come è andata la manifestazione con le foto.
TUTTE LE INIZIATIVE PER SALVARE IL BOSCO DI GIOIA
Le Associazioni del Quartiere Isola hanno indetto una manifestazione per domenica 13 novembre alle 11 per protestare contro i piani urbanistici dell'area Garibadli-Repubblica e via De Castillia con lo slogan:
Difendiamoci dallo smog, dal cemento e dai grattacieli
Stampa il volantino e diffondilo
Ecco i motivi della protesta con foto e progetti
Comunicato stampa della manifestazione
Comunicato stampa del biomercatino
Aderiscono gli amici di Beppe Grillo. Interverrà Dario Fo. Saranno presenti Rocco Tanica a Paolo Macchi, che hanno digiunato in aprile per la salvezza del Bosco di Gioia.
Animerà il corteo la Scuola di Arti Circensi e Teatrali di Maurizio Accattato.
Chiediamo la protezione di Giuditta Sommaruga, a cui sarebbe sicuramente gradita questa iniziativa.
Piazza Minniti si può raggiungere dalla fermata Garibaldi FS della MM 2 linea verde uscendo verso via Pepe (si deve attraversare la stazione dei treni fino all'ultimo binario verso l'Isola), e percorrendo via Pepe e via Borsieri (vedi mappa).
Da piazza Minniti percorreremo via Borsieri, via Confalonieri (giardini di via Confalonieri), via Volturno, via Sebenico, via Sassetti, Largo De Benedetti, viale Restelli, via Galvani, via Algarotti, via Melchiorre Gioia (ingresso del Bosco di Gioia), via Paoli, via de Castillia, Stecca degli Artigiani (che sarà demolita) (vedi mappa) per una visita guidata ai luoghi interessati dal progetto.
Manifesteremo per la salvezza del Bosco di Gioia (12.000 mq) e dei Giardini di via Confalonieri (16.000 mq), contro la demolizione della Stecca degli Artigiani, contro la nuova strada di collegamento tra via Volturno e via Melchiorre Gioia che porterà un enorme traffico nel quartiere Isola.
Nell'area sarà costruita la nuova sede della Regione (35 piani), la nuova sede degli uffici tecnici del Comune (35 piani), la Città della Moda (30 piani), un nuovo palazzo della Milano Assicurazioni (13 piani), nuove torri (19 piani) e palazzi al posto della Stecca degli Artigiani, nuovi grattacieli sull'area del lunapark delle Varesine per un milione di metri cubi di cemento.
Ecco un rendering del progetto.
Il futuro parco di 50.000 metri quadri (quanto il parco Ravizza) sarà poca cosa rispetto alla mole dei nuovi edifici e all'inquinamento delle strade che lo circondano. Passeranno anni prima che venga realizzato, dovrà essere fatta la bonifica dei terreni e la costruzione della linea metropolitana 5. Alla fine sarà destinato essenzialmente al collegamento pedonale tra i vari edifici.
Domenica il traffico è bloccato per l'inquinamento, sarà una bella occasione per stare insieme, adulti e bambini. Nei giardini di via Confalonieri c'è il mercatino biologico e un baretto per pranzare dopo il corteo.
Bosco di Gioia: l'assessore Mezzi della Provincia preannuncia la sua intenzione di includere alcuni alberi nell'elenco degli alberi monumentali e chiede cautele nella realizzazione della nuova sede della Regione (8/11/05)
La Provincia di Milano interviene nella questione del Bosco di Gioia: l'assessore al Territorio Mezzi ha scritto una lettera alla Regione, al Comune e alla Soprintendenza dichiarando l'intenzione di includere alcuni alberi nell'elenco degli alberi monumentali della Provincia e chiedendo "le necessarie cautele nella realizzazione della trasformazione urbanistica in atto sull'area".
Gli alberi monumentali non possono essere tagliati o trasferiti ma devono rispettare dei critreri di lunghezza della circonferenza e quindi di età.
Nel Bosco di Gioia sono stati individuati almeno 4 alberi monumentali.
Casa popolare di via Cicco Simonetta 15: il Corriere e Repubblica ricordano il benefattore che l'ha regalata al Comune, la maggioranza fa mancare il numero legale nel consiglio comunale che doveva approvare la vendita (7/11/05)
La lettera della pronipote del comm. Giuseppe Levi è finita sui giornali: il Corriere e Repubblica hanno dato rilievo alla notizia.
La maggioranza della Casa delle Libertà non sa cosa fare: il Consiglio Comunale che doveva approvare la delibera di vendita del palazzo insieme a quelli di piazzale Dateo e via Cesariano ha fatto mancare il numero legale e la seduta è stata rinviata.
Dovrebbero modificare la delibera indicando quali alloggi popolari verranno acquistati con il ricavato delle vendite ma non ci sono palazzi adeguati completati o in corso di realizzazione che possano essere acquistati in periferia. L'idea di Albertini di vendere le case popolari in centro a prezzo elevato per poterne acquistare un maggior numero in periferia si sta rilevando una chimera.
Quartiere Isola e progetti nell'area Garibaldi-Repubblica: 1 milione di metri cubi di cemento e nuove automobili e inquinamento si stanno riversando sulla città (5/11/05)
Il Comune accelera i progetti nell'area Garibaldi-Repubblica.
Dopo la firma della convenzione e l'avvio del cantiere il 16 luglio scorso, il Consiglio di Zona 9 ha approvato nonostante l'opposizione degli abitanti il progetto della Milano Assicurazioni di Ligresti per la costruzione di un edificio di 13 piani tra via De Castillia e via Confalonieri.
Il progetto è stato poi esaminato dalla Commissione Edilizia per la valutazione di impatto paesistico e respinto il 29 settembre in quanto mancavano delle tavole che lo inserissero con l'ambiente futuro e con il contesto circostante.
I progettisti hanno subito presentato delle nuove tavole in cui si vedono anche i nuovi edifici che sorgeranno al posto della Stecca degli Artigiani e i giardini di via Confalonieri, la nuova sede della Regione, il nuovo grattacielo del Comune e la città della moda. Una selva di torri e grattacieli in cui gli edifici attuali dell'Isola del''altezza di 4-5 piani spariscono.
Ho inviato un fax alla Commissione Edilizia chiedendo di respingere nuovamente il progetto. Purtroppo la commissione, pur disapprovando il progetto, ha dato parere positivo in quanto è in accordo con una convenzione firmata dal Comune con i privati. Il prossimo passo sarà il rilascio del permesso di costruire.
Ecco come si inserirà l'edificio nel quartiere. Il primo, secondo e terzo piano contengono un parcheggio ad uso pubblico, che occuperà anche la terrazza al quarto piano. Sopra questa piattaforma, che ha la stessa altezza degli edifici di fronte, si erge un edificio per uffici a forma di w alto 13 piani. Davanti all'edificio passa la nuova strada che collegherà via Volturno con via Melchiorre Gioia all'altezza del grattacielo del Comune.
Davanti all'edificio c'è il triangolo di verde di 2.500 mq chiamato pomposamente dal Comune "Giardino Volturno".
Sull'area vicina occupata dai giardini di via Confalonieri e dalla Stecca degli Artigiani è stato appena adottato il P.I.I. Isola- de Castillia che prevede due torri d1 19 piani, due edifici di 9 piani, 1 edificio di 7 piani e un asilo nido-scuola materna all'ombra delle torri. Sono rappresentati in verde scuro nel disegno della trasformazione del quartiere. Davanti a questi edifici passerà una nuova strada che collegherà via Volturno con via Don Sturzo, sotto i nuovi edifici della Città della Moda.
In questo disegno si possono vedere i nuovi edifici della Città della Moda di fronte a Corso Como, la nuova sede della Regione in primo piano ed il nuovo grattacielo del Comune sulla sinistra.
In queste foto del plastico si vede la Città della Moda progettata dall'arch. argentino Pelli (foto 1, foto 2) con la sua torre di 26 piani di fronte alla stazione di Porta Garibaldi e i suoi edifici di 13 piani verso corso Como per un totale di 90.000 mq di superficie calpestabile.
Non sono rappresentati i nuovi edifici che sorgeranno nell'area dell'ex-lunapark delle Varesine, che avranno una superficie calpestabile di altri 80.000 mq lungo viale della Liberazione.
Alla fine il giardino quadrato di 50.000 mq in mezzo (il Campus della Moda o Biblioteca degli Alberi progettata dal gruppo olandese Inside-Outside) sarà ben poca cosa rispetto alle dimensioni degli edifici che vi si affacceranno. Servirà essenzialmente a mettere in comunicazione i vari edifici e sarà costeggiato sui quattro lati da strade di grande traffico che lo riempiranno di aria inquinata.
Dietro tutta l'operazione c' il gruppo americano Hines con il 51% e l'italiano Salvatore Ligresti con il 49%.
Bosco di Gioia: le ultime bellissime fotografie dall'interno scattate da Valentina (3/11/05)
Vi segnalo il sito di Valentina che ha potuto entrare nel Bosco di Gioia e scattare delle bellissime fotografie.
"Le ultime immagini di un meraviglioso giardino di Milano che sta per essere distrutto dall'idiozia umana", scrive Valentina nel suo sito.
Facciamo in modo che non siano le ultime !
Casa Popolare di via Cicco Simonetta 15: la pronipote di chi l'ha regalata al Comune nel 1904 chiede di non venderla (2/11/05)
La pronipote del Comm. Giuseppe Levi, che donò la casa al Comune nel 1904 "per i senza tetto senza distinzione di religione", ha scritto al Presidente del Consiglio Comunale una lettera chiedendo di non venderla e di rispettare il lascito.
Dopo aver ricordato la storia della casa e la vita del bisnonno (vedi le notizie del 14/4/05 e del 13/10/05), la signora Matilde Arena scrive:
"E’ con grande sconforto che ho saputo che il Comune di Milano intende vendere questa casa, di cui ben due lapidi ricordano la destinazione. Anche se il Comune intende utilizzare il ricavato per acquistare altri alloggi di edilizia residenziali pubblica vorrei ricordare che mio bisnonno volle specificatamente donare una casa in Porta Genova e non nella periferia di Milano e volle che questa casa, e non altre, fosse destinata ai poveri senza tetto.
Essendo il lascito condizionato a questo utilizzo ritengo che il Comune si comporterebbe illegalmente e scorrettamente se dovesse violarlo. Spero che il Consiglio Comunale voglia rispettare il lascito e non autorizzare la vendita, richiamando il Sindaco e la Giunta Comunale al rispetto della volontà di un filantropo del secolo scorso e disponendo che gli alloggi, vuoti da tempo, vengano assegnati agli aventi diritto.
Mi piacerebbe che questa casa diventasse il simbolo della coabitazione di persone di religione e origine diversa, a rappresentare la natura ormai multietnica della nostra città, prevista cento anni prima da mio bisnonno."
La foto della lapide che ricorda il lascito e la fotocopia del verbale del Consiglio Comunale del 1904 sono state allegate alla lettera, che è stata distribuita a tutti i consiglieri comunali.
La delibera di vendita non è stata votata giovedì scorso per mancanza del numero legale. La delibera prevedeva che il ricavato della vendita fosse utilizzato per acquistare delle case costruite da EuroMilano in via Eritrea 2, nel nuovo quartiere Certosa a Quarto Oggiaro.
Tuttavia questi alloggi sono già stati acquistati con altri fondi e quindi la delibera doveva essere modificata. La mancanza del numero legale ha impedito la modifica ed ora la votazione è rinviata.
Il Bollettino della Comunità Ebraica di Milano ha pubblicato un mio articolo sulla storia della casa e del Comm. Giuseppe Levi.
Bosco di Gioia: Rocco Tanica risponde alle lettere al Corriere (1/11/05) (aggiornato il 3/11/05)
La rubrica delle lettere al Corriere "dalla parte del cittadino" ha ospitato un dibattito sul Bosco di Gioia.
Il 25 ottobre è stata pubblicata una lettera di Angelo Tirelli che criticava la scelta della Regione di costruire la sua nuova sede in centro invece che in periferia al capolinea di un metrò e una risposta di Giangiacomo Schiavi, in cui si dava ragione al lettore e si chiedeva di salvare il Bosco di Gioia.
Il 26 ottobre è intervenuto l'assessore regionale Colozzi che ha difeso la nuova sede della Regione sostenendo che 80 piante saranno salvate e che le altre 100 sono "malate e mal cresciute in un vivaio da anni abbandonato e chiuso".
Rocco Tanica che ha digiunato in aprile per la salvezza del Bosco di Gioia è intervenuto il 27 ottobre sostendendo che vi sono alberi monumentali e piante sanissime che si vogliono trasferire per sostituirle con un verde fasullo collocato sopra i parcheggi sotterranei della nuova sede. Oltre alle 16.000 firme sulla petizione ha citato le numerose mail inviate dal sito di Beppe Grillo. Ha anche ricordato le nuove strade che aumenteranno il traffico in via Volturno frantumando il quartiere dell'Isola.
Ho preparato insieme ai Comitati "I Mille" e "Giardino in Gioia" una risposta a Schiavi con alcune precisazioni, che non è stata pubblicata.
Il 3 novembre il Comitato "I Mille" ha inviato la seguente lettera al Corriere sui provvedimenti antismog e i progetti sull'area Garibaldi-Repubblica.
"Leggiamo sul Corriere di ieri e di oggi - Cronaca di Milano - che la Regione Lombardia ha dato il via ai divieti antiveleni. Ma come si può progettare di ridurre i veleni, da una parte con provvedimenti più o meno efficaci, e dall’altra proporre uno sviluppo edilizio che porterà inevitabilmente ad un’incentivazione del traffico proprio nel cuore della città?
Il piano Garibaldi-Repubblica, i progetti connessi Isola De Castillia, ivi incluso anche quello riguardante le ex Varesine, prevedono l'edificazione complessiva di oltre un milione di metri cubi, oltre ad un'arteria primaria di penetrazione verso il Centro Città attraverso il quartiere Isola.
I cittadini che si oppongo a questi progetti, anche con ricorsi al TAR non ancora discussi, hanno a cuore il futuro di Milano, la sua qualità dell’aria e di vita. Non si stancano di invitare le istituzioni a ripensare i progetti coerentemente al loro ruolo di tutori della salute pubblica."
Sopralluogo agli scavi archeologici alla Darsena, comunicato della Rete dei Comitati Milanesi (31/10/05)
Venerdì mattina 28.10.05 nel cantiere della Darsena si è riunita la Commissione Trasporti del Consiglio Comunale alla presenza dei Consiglieri Comunali di Maggioranza ed Opposizione e dei cittadini rappresentanti dei Comitati dei Navigli e del Coordinamento dei Comitati Zona Sud.
Il sopralluogo era stato richiesto dai Consiglieri di Opposizione su sollecito dei Comitati per verificare ufficialmente quanto era stato portato alla luce dagli scavi sul terrapieno e nel letto della Darsena. Abbiamo potuto constatare l'assoluta meraviglia dei ritrovamenti dei reperti archeologici delle Mura Spagnole di cui nessuno poteva immaginare la bellezza e l'integrità.
Tutto il terrapieno della Darsena nella sua interezza si è rivelato una miniera archeologica che arricchisce Milano con nuovi reperti da valorizzare e mostrare al pubblico negli anni futuri. I reperti archeologici non ancora portati alla luce proseguono sicuramente sotto P.zza 24 Maggio verso est e verso P.zza Cantore verso ovest. Ma la parte più entusiasmante di questi scavi è il ritrovamento sotto il letto della Darsena di uno strato di travi e pali di legno che servivano da basamento del fondo della Darsena e da sostegno delle mura perimetrali.
La Soprintendenza ai Beni Archeologici stà riportando metodicamente alla luce una zona del tutto dimenticata che era stata ricoperta da una strato di cemento anche in anni recenti (anni 60). Auspichiamo che la Soprintendenza continui nel suo egregio lavoro libera da condizionamenti e interferenze politiche ed economiche di tutti i generi. I Cittadini ringraziano il Soprintendente e i suoi collaboratori per il lavoro fin qui svolto e per quello che ancora rimane da fare.
Auspichiamo che la Giunta Comunale ritorni sulle sue decisioni riguardo alla realizzazione del Parcheggio sotto la Darsena e faccia il possibile per conservare e rendere visibile questa nuova meraviglia che Milano si è ritrovata. Forse le polemiche che ci hanno guidato in questi ultimi anni hanno avuto il merito di aver imposto lo scavo archeologico e di aver restituito ai Milanesi un grande patrimonio della sua storia.
Mercato di via Benedetto Marcello chiuso il sabato pomeriggio: ordinanza del sindaco e risposta dei residenti (26/10/05)
Il Sindaco Albertini ha deciso di far terminare il mercato del sabato alle 14 invece che alle 18 "per attenuare la conflittualità tra operatori commerciali e residenti" con un provvedimento temporaneo ma non ha preso alcuna decisione sulla sistemazione di superficie.
I residenti sono lieti della decisione ma chiedono "che tale riduzione sia duratura e solo un primo passo verso la riqualificazione della zona, incompatibile con la presenza di un mercato senza il minimo rispetto delle regole come l’attuale".
Leggi l'ordinanza del Sindaco e la lettera dell'Associazione Benedetto Marcello.
Buon compleanno Giuditta: 130-esimo anniversario della nascita della benefattrice che ha regalato il Bosco di Gioia all'Ospedale Maggiore di Milano (26/10/05)
Giuditta Sommaruga compie 130 anni ! Si voleva organizzare con i comitati dell'Isola una festa di compleanno ma non è stato possibile.
La faremo domenica 13 novembre alle 12 con un corteo che partirà dal mercatino biologico di via De Castillia accanto alla Stecca degli Artigiani per raggiungere il Bosco di Gioia. Il 13 novembre il traffico sarà bloccato per l'inquinamento e chiederemo anche il blocco di tutti i progetti che prevedono grandi volumetrie, parcheggi a rotazione all'interno della città, strade verso il centro, che produrranno aumento del traffico e di conseguenza inquinamento atmosferico ed acustico. Vi aspetto!
Piazza Gobetti: assemblea pubblica contro i box giovedì 27/10 alle 20.30 presso la parrocchia di S. Luca in via Jommelli 4 (25/10/05)
Contro la distruzione di Piazza Gobetti per la costruzione di box sotterranei in Piazza Gobetti e via Vallazze il Comitato di Piazza Gobetti e via Vallazze indice una Assemblea Pubblica in via Jommelli 4 presso la parrocchia di S. Luca giovedì 17/10 alle 20.30.
Bosco di Gioia: trasferimento degli alberi più grandi entro novembre (16/10/05)
La conferenza di servizi per le autorizzazione edilizie della nuova sede della Regione si è conclusa positivamente, gli esperti ambientali della commissione edilizia hanno dato parere positivo alla valutazione di impatto paesistico. Infrastrutture Lombarde sta preparando la determinazione di chiusura della conferenza, il rogito del terreno verrà effettuato entro fine ottobre.
E’ stato pubblicato il bando di gara per la costruzione del palazzo che verrà aggiudicato entro fine marzo 2006. Ospiterà nel grattacielo alto 161 metri gli uffici del Presidente della Regione e nei palazzi alti 10 piani gli assessorati. Al piano terreno vi saranno un ristorante, bar, negozi, un asilo, un auditorium, una palestra, lo spazio regione e il protocollo, un ufficio postale, al primo piano sale riunioni e convegni.
In cima al grattacielo il bosco privato del Presidente di 200 mq con alberi di alto fusto sostituirà in piccolo il Bosco di Gioia. Sul tetto dei palazzi i tetti verdi con cespugli e fiori (6800 mq) saranno visibili solo dalla torre del Presidente e saranno accessibili dal personale della Regione e dagli utenti dell’eliporto.
Via Restelli sarà pedonalizzata e ospiterà un filare di alberi sopra la galleria sotterranea dei treni che sostituirà miseramente il Bosco di Gioia. Alcune vasche d’acqua con piante intorno simuleranno gli ecosistemi lombardi: greto, fontanile, marcita, risaia, canneto, stagno.
Sugli edifici che si affacciano su via Melchiorre Gioia sarà collocato un eliporto per i viaggi del Presidente: previsti 4 viaggi al giorno con un percorso di volo dalla stazione Garibaldi e verso via Galvani. Il rumore previsto sugli edifici residenziali intorno va dai 55 ai 63 decibel a seconda del tipo di elicottero e della vicinanza dell’edificio all’eliporto. Se il Presidente sarà ancora Formigoni che ama viaggiare all’estero i voli verso l’aeroporto saranno numerosi e il rumore sicuro.
La sede ospiterà 2500 impiegati con 700 posti auto con ingresso del parcheggio nella strettissima via Algarotti.
L’importo alla base della gara è di 225 milioni di euro, superiore al 175 milioni di euro dichiarati finora con un costo elevatissimo di 2.600 € a mq (87.000 mq di superficie di pavimento). Cosa succederà del Pirellone non si sa: sarà probabilmente affittato in parte ad aziende “amiche”.
E’ stato deciso in base ad una relazione agronomica del Corpo Forestale dello Stato che verranno salvati i 13 alberi di maggiore dimensione (3 cedri, 3 querce rosse, 1 magnolia, 4 faggi, 2 cipressi).
Gli altri alberi sono cresciuti troppo fitti ed è impossibile trapiantarli perché le loro radici sono intrecciate tra loro. Inoltre sono troppo alti e con la chioma sviluppata in alto e starebbero male da soli. Quindi saranno tagliati.
Il trasferimento da parte di una ditta specializzata avverrà in novembre per aumentare le probabilità di attecchimento.
Alcuni alberi saranno spostati nel giardino della Fondazione Catella, che sarà ospitata nell’edificio liberty dietro la discoteca Nuova Idea in via De Castillia dove sono stati appena demoliti alcuni capannoni. Il Gruppo Hines sarà lo sponsor del trasferimento, facendosi bello dell’operazione che ha provocato. Altri alberi saranno collocati nell’aiuola vicino alla discoteca Nuova Idea e nella parte attualmente a verde di via Restelli. Entro ottobre verrà definito il piano degli spostamenti, consultando gli abitanti che ne saranno sicuramente felici!
Mercoledì 26 ottobre è il compleanno di Giuditta Sommaruga che compirebbe 130 anni. Chissà come sarebbe contenta dell’eliminazione definitiva del suo vivaio, che aveva lasciato all’Ospedale Maggiore di Niguarda con il vincolo di non affittarlo né venderlo ma utilizzarlo per “lenire le sofferenze dell’umanità”.
Il quartiere Isola si sta mobilitando in una estrema difesa del Bosco di Gioia e dei giardini di via Confalonieri, che anch’essi spariranno sotto una colata di cemento insieme alla Stecca degli Artigiani.
In seguito ad una iniziativa di Beppe Grillo sul sito www.beppegrillo.it sono stati inviati più di 600 messaggi per salvare il Bosco di Gioia a Formigoni, Albertini e Penati.
L’assessore all’urbanistica della provincia Pietro Mezzi dei Verdi vorrebbe includere gli alberi di maggiore dimensione tra gli alberi monumentali ma il tempo non è più sufficiente.
Bosco di Gioia: il consiglio provinciale sostiene la battaglia per la salvezza del Bosco di Gioia (15/10/05)
Il Consiglio Provinciale ha finalmente approvato il 29 settembre un ordine del giorno presentato nell'aprile scorso dal centro-sinistra in appoggio allo sciopero della fame di Rocco Tanica e Paolo Macchi che era allora in corso e alla petizione del Comitato Giardino di Gioia, che aveva raccolto 4000 firme (ora le firme raccolte sono 15.000).
L'ordine del giorno esprime solidarietà al comitato e ai cittadini in digiuno e impegna l'amministrazione provinciale a mettere in atto tutte le iniziative polòitiche e amministrative possibili per trovare una soluzione che salvi il Bosco di Gioia.
L'ordine del giorno è stato approvato con 25 voti a favore, 6 contrari e 8 assenti.
L'assessore Mezzi inconterà nei prossimi giorni il Comitato insieme al Comitato dell'Isola.
Casa popolare di via Cicco Simonetta 15: rinviata la votazione sulla vendita (14/10/05)
Il Comune ha rinviato la vendita della casa popolare di via Cicco Simonetta 15, donatagli nel 1904 dal Comm. Giuseppe Levi come “ricovero dei senzatetto senza distinzione di religione”.
La votazione da parte del Consiglio Comunale è stata rinviata perché la Regione non ha ancora approvato una legge che consentirà di vendere le case popolari a prezzo di mercato a patto di acquistarne altre e gli alloggi a Quarto Oggiaro da acquistare con il ricavato sono stati già comperati dal Comune con altri fondi.
Speriamo che la Giunta cambi parere e decida di assegnare gli alloggi, tutti vuoti dopo la recente ristrutturazione, a chi ne ha diritto. Sarebbe l'unico modo di rispettare il lascito e di tenere i ceti popolari in città.
Casa popolare di via Cicco Simonetta 15: la delibera di vendita all'asta in discussione in consiglio comunale lunedì 17 ottobre (13/10/05)
Come preannunciato nella notizia del 14/4/05 e con un articolo sul Diario del 29/4 il Consiglio Comunale discuterà lunedì 17 ottobre prossimo la delibera approvata dalla Giunta il 25 febbraio scorso.
L'asta sarà relativa a tutto il palazzo con prezzo base di € 6.596.200, superiore del 30% alla stima effettuata dall'Agenzia del Territorio, pari a €5.074.000. Per le abitazioni il valore stimato è di €/mq 3.000, per i negozi di €/mq 2.900, sulla base delle ultime compravendite effettuate nel quartiere.
L'edificio fu donato al Comune dal Comm. Giuseppe Levi nel 1904 come "ricovero per i senza tetto senza distinzione di religione" e il suo valore di allore corrisponde a 300.000 € di oggi.
E' stato totalmente ristrutturato dal Comune in anni recenti con la spesa di circa 2 milioni di euro, finanziati per il 75% dalla Regione Lombardia nell'ambito del programma 1992/1995 di edilizia residenziale pubblica. Vi sono 18 unità immobiliari e 2 negozi.
Il ricavato servirà in parte per acquistare per 28 milioni di euro 156 alloggi popolari in via Eritrea 2 a Quarto Oggiaro, costruiti dalla Società Euromilano all'interno del PRU di via Palizzi.
I ceti popolari vengono spediti in periferia perchè non sono degni di abitare in centro e il lascito del benefattore viene clamorosamente violato.
Il Bollettino della Comunità Ebraica di Milano ha pubblicato un mio articolo (vedi le fonti) sulla storia del Comm. Giuseppe Levi, di religione ebraica.
I Verdi con l'opposizione di centro-sinistra ed una parte della maggioranza sono contrari alla vendita e daranno battaglia in consiglio.
Quartiere Isola: giovedì 13 ottobre il Consiglio di Zona 9 discute il permesso di costruire di un edificio di 13 piani e la viabilità di una parte del progetto Garibaldi-Repubblica (12/10/05)
Il progetto Garibaldi-Repubblica prevede la costruzione di un edificio di 13 piani adibito a centro commerciale e uffici per 30.000 metri cubi e di una strada di collegamento tra via Volturno e via Pirelli che consentirà il collegamento diretto di viale Zara con via Melchiorre Gioia.
Il tutto sopra una parte del giardino esistente tra via Confalonieri e via De Castillia, in mezzo a case alte al massimo 4 piani.
La nuova strada farà diventare via Volturno una via di grande traffico e porterà lo sconvolgimento nel quartiere Isola, che è rimasto finora libero dai grandi flussi di automezzi. Inoltre il centro commerciale porterà alla chiusura dei negozi del quartiere.
L'intervento fa parte del Piano Integrato di Recupero Isola –Confalonieri-De Castillia-Sassetti, contro cui gli abitanti del quartiere hanno presentato un ricorso al TAR non ancora discusso nel merito.
I proprietari però non demordono e hanno presentato la richiesta di un permesso di costruire che è all'esame del Consiglio di Zona 9 giovedì 13 ottobre alle 19.30 in via Guerzoni 38, una traversa di viale Jenner.
Il Consiglio esaminerà anche il progetto della nuova strada di collegamento tra via Volturno e via Melchiorre Gioia.
Il Comitato "I Mille" degli abitanti dell'Isola invitano i cittadini a partecipare al Consiglio per esprimere il loro dissenso con un volantino e una nota sintetica e un disegno della trasformazione del quartiere (sulla destra in rosso l'edificio di cui si discute in consiglio di zona 9, in verde scuro gli edifici che sorgeranno al posto della Stecca degli Artigiani e dei giardini attuali).
La Rete dei Comitati Milanesi presenta le sue linee guida per il cantiere dell'Unione (11/10/05)
Martedì 11 ottobre 05 alle ore 11,30 al Piccolo Circo - Bastioni di Porta Volta, 6 la Rete dei Comitati Milanesi ha indetto una conferenza stampa per presentare alla cittadinanza le Linee Guida che i Comitati aderenti hanno elaborato per essere presentate al tavolo di lavoro del Cantiere per il programma elettorale comunale dell'Unione.
I temi trattati rappresentano i principali argomenti che i Comitati hanno incontrato nel loro operare sul territorio contro le decisioni di questa Giunta e che propongono alla futura Amministrazione per una alternativa sostanziale e in qualche caso per un annullamento drastico.
In ogni caso questi problemi devono essere affrontati da un punto di vista completamente diverso da quello dell'attuale Amministrazione. Le Linee Guida contengono proposte semplici, attuabili per cui possono essere condivise anche dal Cantiere.
Sfilate di Moda ai Giardini Pubblici: inquinamento
a gogo (11/10/05)
Nonostante le lamentele
mie e di numerosi altri cittadini per le manifestazioni di moda ai giardini
pubblici di Milano, nulla è cambiato.
Giovedì 22 settembre
è iniziato il montaggio dei due padiglioni di John Richmond (sfilata il 28
settembre) e Alessandra Ferretti (sfilata il 26-27 settembre) nel viale
principale dei giardini, disegnato dal Piermarini, ognuno accanto ad un parco
giochi per bambini (foto 1 e 2).
L'assessore Bozzetti mi
aveva promesso per telefono lo scorso luglio che uno dei due padiglioni sarebbe
stato eliminato, e invece non è stato così. E' mai possibile che i due
stilisti non possano trovare uno spazio alternativo alla Fiera o da un'altra
parte, come gli altri, senza disturbare i bambini che giocano ai giardini ?
Il 30 settembre è iniziato lo smontaggio dei padiglioni: TIR e altri mezzi andavano allegramente avanti e indietro per i giardini inquinando l’aria e facendo rumore. (foto 3, 4, 5).
Un responsabile del
settore parchi e giardini che ha assistito al via vai è rimasto inorridito.
Solo il 10 ottobre l’area è stata definitivamente pulita e sgomberata dai
rifiuti, con molte viti ancora nei vialetti.
Unica speranza: mi risulta che gli invitati alle sfilate si siano lamentati per i servizi igienici del Bar Bianco che hanno dovuto utilizzare in mancanza di meglio. Forse Richmond e Ferretti si convinceranno dell'opportunità di utilizzare altri spazi per le prossime sfilate.
Parcheggio di Piazza Gobetti: gli abitanti protestano in Consiglio di Zona 3 (10/10/05)
Più di 200 persone hanno affollato la sala del consiglio di zona 3 nella commissione territorio del 10 ottobre sul parcheggio in project financing di Piazza Gobetti. Il Presidente Siegel ha ricordato che il consiglio di zona ha approvato a suo tempo la localizzazione del progetto con 17 voti favorevoli (FI e AN) e 16 voti contrari (tutti gli altri partiti). Dal pubblico si sono levate voci lamentandosi che nessuno nella piazza era stato avvisato della votazione.
E’ poi intervenuto l’arch. Zaccaria dell’Ufficio Parcheggi che ha illustrato il progetto.
Ha detto che ill progetto prevede la rimozione di 3 platani della piazza e la salvaguardia degli altri ma le piante all’interno dell’area verde dovranno essere trasferite al Parco Lambro e sostituite con altre alla fine dei lavori, alte dai 6 agli otto metri piantate nei 2 metri di terra di ricopertura sopra il parcheggio.
E’ seguito un approfondimento del promotore Ing. Villoresi che ha sostenuto che già 300 persone hanno chiesto di prenotare parte dei 500 box per residenti previsti. Ha parlato anche di una trattativa con i commercianti di via Vallazze per lo spostamento di una delle rampe in via Bottesini. Ha sostenuto che i lavori, dopo lo spostamento dei sottoservizi, dureranno 18 mesi ma ha ammesso che il cantiere di piazza Risorgimento da lui seguito ha accumulato un ritardo di 3 mesi.
Il presidente dell’Associazione Commercianti di via Vallazze Ferraresi ha smentito l’accordo con l’ing. Villoresi e ha dichiarato l’opposizione totale dei suoi aderenti. Il sig. Benati ha sostenuto che vengono tagliati esseri viventi per far posto a loculi per oggetti in lamiera.
La signora Nava ha letto il testo integrale della petizione contro il parcheggio su cui sono state raccolte 1500 firme. Il sig. Ruggiero ha lamentato che durante i lavori il traffico di via Vallazze sarà riversato su via Porpora, che è già troppo rumorosa, inquinata e intasata.
Trai consiglieri di zona è intervenuta solo Mariolina De Luca Cardillo dei Verdi che ha sostenuto la petizione dei residenti e commercianti ponendo in rilievo come durante i lavori, che dureranno almeno due anni con lo spostamento dei sottoservizi e gli inevitabili ritardi e imprevisti, gli utilizzatori del giardino, soprattutto bambini e anziani non avranno alcuna area verde dove poter giocare, rilassarsi, passeggiare . La piazza, dopo i lavori, non sarà più come prima: diversi alberi di alto fusto saranno rimossi per poter effettuare lo scavo e la promessa ripiantumazione di altri alberi, che non avranno le notevoli dimensioni degli attuali , non manterrà il valore ambientale del giardino. Nessuna valorizzazione del sistema del verde e del patrimonio arboreo ma anzi una grave compromissione.
Sottolineava poi, come secondo la legge Merloni sui lavori pubblici non essendo la localizzazione di Piazza Gobetti prevista nel Piano urbano parcheggi non poteva essere proposto un parcheggio sotterraneo in quell’area. La legge Merloni sui lavori pubblici prevede infatti che le operazioni di project financing possono essere proposte solo relativamente alla realizzazione di lavori pubblici o di lavori di pubblica utilità, inseriti nella programmazione triennale ovvero negli strumenti di programmazione formalmente approvati dall’amministrazione aggiudicatrice e ciò per evitare che siano realizzate opere inutili o al di fuori delle linee programmatiche assunte per la soddisfazione dei bisogni della collettività.
La consigliera De Luca alla luce di questi elementi ha chiesto alla commissione Territorio di proporre una delibera di revoca del parere favorevole al parcheggio, tenuto conto che non è stato ancora indetto il bando per l’aggiudicazione della concessione di costruzione dei lavori e che quindi in questa fase l’Amministrazione può ancora rivedere le proprie determinazioni senza che il privato promotore possa accampare alcun risarcimento danno non essendo ancora aggiudicatario dei lavori. Infine la consigliera De Luca ha ricordato che, basandosi questo intervento su un progetto unitario per la costruzione di cinque parcheggi su diverse aree del territorio cittadino, e che quindi l’ equilibrio economico finanziario per il proponente risiede nel fatto di poter realizzare tutti i cinque parcheggi, è possibile che tutto salti per l’impossibilità di realizzare il parcheggio sotterraneo in Piazza Grandi, area anch’essa non inserita nel Piano urbano parcheggi. Il filare di platani della bella piazza è oggetto di vincolo per la caratteristica di monumentalità . Tale vincolo preclude la possibilità di interventi edilizi nel giardino che possano portare rischi di danneggiamento degli alberi.
Il pubblico ha accompagnato la riunione con battimani e interruzioni dal fondo.
Ora si spera che il consiglio di zona chieda ad Albertini di revocare la dichiarazione di pubblico interesse e sospendere il bando che non è stato ancora pubblicato. Il bando riguarderà anche altri 4 parcheggi in project financing: piazza Leonardo da Vinci, piazza Grandi, piazza Arcole e Conchetta. In Piazza Leonardo Da Vinci verrebbero eliminati gli alberi vicino agli edifici del Politecnico.
Albertini promette e non mantiene. Beffati i cittadini di via Benedetto Marcello che avevano detto sì al parcheggio ma solo in cambio di verde. I Verdi oggi hanno piantato alberi al posto del comune (7/10/05)
I Verdi oggi hanno simbolicamente piantato degli alberi per denunciare il mancato rispetto da parte del sindaco di Milano degli impegni presi con i cittadini che hanno detto sì alla realizzazione del parcheggio di Via Benedetto Marcello, ma solo in cambio di un ben preciso progetto di riqualificazione della superificie.
All'iniziativa erano presenti il presidente dei Verdi Alfonso Pecoraro Scanio, il Consigliere regionale Carlo Monguzzi, la consigliera di zona Mariolina De Luca e Michele Sacerdoti della commissione edilizia di zona 3.
Sono intervenuti i rappresentanti delle associazioni Benedetto Marcello e Vie dei Musicisti che hanno illustrato ai Verdi le rivendicazioni del quartiere.
La riqualificazione dell'area prevedeva la risistemazione secondo un progetto preciso approvato dalla Soprintendenza e il ripristino di un'area giochi per bambini. Per la realizzazione del progetto era indispensabile però una diversa sistemazione del caotico mercato ambulante che si tiene due volte la settimana. A poche settimane dall'ultimazione del parcheggio il Comune ha deciso invece di lasciare il mercato al suo posto e di obbligare la cooperativa Silos Buenos Aires a modificare il progetto cementificando la superficie e riducendo il verde e gli alberi previsti.
Il Corpo Forestale dello Stato e lo stesso settore parchi e giardini del comune di Milano hanno accertato come il mercato abbia arrecato in passato gravissimi danni al patrimonio arboreo e all'arredo urbano della via.
Nel tratto superficiale del parcheggio il progetto concordato con i cittadini prevedeva molto più verde e alberi e pavimentazioni in ghiaietto. Invece il sindaco ha deciso di fare dietro front per rendere l'area utilizzabile dagli ambulanti. Tutto ciò in totale contrasto con il progetto originario approvato dal Comune, dal Consiglio di zona, dalla Sovrintendenza e dai residenti.
Meno verde, meno alberi e più traffico. Nelle giornate caotiche di mercato, infatti, oltre al traffico di furgoni e camion del mercato ci sarà anche quello in entrata e in uscita dal nuovo parcheggio di ben 400 auto.
La cooperativa Silos Buenos Aires ha proposto il 18 luglio al Comune un'ipotesi di variante al progetto in cui 1000 mq sono dedicati al mercato (verso via Scarlatti) e 1750 mq a verde e campo giochi (verso via Petrella). La soluzione implica la riduzione del mercato a 180 bancarelle. Anche questa ipotesi è stata respinta dalle associazioni dei residenti che chiedono che tutta l'area sia dedicata a verde e campo giochi e che nell'area contigua verso via Vitruvio siano ricostituiti i sei filari di alberi preesistenti.
Il Comune, in vista delle elezioni dell'anno prossimo, non vuole inimicarsi la potente lobby degoli ambulanti che vuole mantenere il mercato sul posto. C'è il rischio che, non volendo scegliere tra richieste degi ambulanti e quelle dei reeidenti, la sistemazione di superficie non venga completata e una parte del mercato resti in via Mercadante fino alle prossime elezioni.
Parcheggio di Piazza Gobetti: discussione in Commissione Lavori Pubblici della Zona 3 lunedì 10 ottobre dalle 17 alle 18.30 in via Sansovino 9 (5/10/05)
Partecipate numerosi alla Commissione Lavori Pubblici/Territorio/Traffico/Viabilità che si terrà lunedì 10 ottobre dalle 17 alle 18.30 sul parcheggio di Piazza Gobetti. E' stata convocata in seguito alle 1000 firme raccolte contro il progetto.
Vedi notizie del 13/8/05 e del 29/6/05.
Aperto il cantiere dell'area Garibaldi-Repubblica: l'assessore Verga straparla, questa giunta va fermata prima che sia troppo tardi (26/9/05)
Nonostante i ricorsi al TAR dei comitati dell'Isola e del Bosco di Gioia e la diffusa opposizione del quartiere la giunta comunale va avanti per la sua strada.
Nell'avviare il cantiere della Città della Moda l'assessore Verga ha tenuto un discorso autocelebrativo vantandosi per i suoi numerosi "successi" che saranno la rovina della città: il nuovo polo regionale sopra il Bosco di Gioia, gli orrendi grattacieli della Fiera, la cementificazione selvaggia della città delegata alle immobiliari con lo scarso verde fatto passare come "central park" truccando i dati delle superfici a parco.
"Si, perché è nelle capacità di un Cavaliere far riuscire l’impresa: trasformare questo luogo nel luogo della collaborazione, della pianificazione e dell'intervento urbanistico condiviso con i residenti" dice Verga. Dove veda condivisione con i residenti non si sa, visti i 4 ricorsi al TAR che i residenti hanno presentato e la battaglia per la salvezza del Bosco di Gioia.
"L’immagine del condominio sempre evocato dal Sindaco per sintetizzare un modus operandi fatto di rigore, armonia, uguaglianza ha trovato qui un’applicazione efficace e del tutto inedita e ha risolto anni di incomprensioni, contrasti e litigi" dice ancora Verga, nascondendo i litigi sotto il tappeto.
Assurdo il suo elogio dei grattacieli e il fatto che il nuovo grattacielo del Comune sarà più alto di quello della Regione: "Un grattacielo che, nei miei auspici, immagino più elevato di quello della Regione, dal momento che il nostro Governatore Formigoni, dichiarando, nei mesi scorsi, l'altezza della "sua" nuova infrastruttura, ha permesso a noi di Palazzo Marino di raccogliere una sfida da vertigini."
Un grattacielo che, come tutti gli edifici di questo tipo, avrà elevati costi di costruzione e manutenzione che si scaricheranno sulle finanze del Comune nei prossimi anni.
"In ogni caso, torno al 2015, a quando, affacciandomi dal "nostro" grattacielo potrò ammirare la nuova Skyline ambrosiana che vedrà accanto al Pirellone piccolo il nuovo palazzo della Regione di Paolo Caputo, Henry N. Cobb, Ieoh Ming Pei e James Ingo Freed e poi ancora i grattacieli della città della Moda di César Pelli immersi nel verde della Biblioteca degli Alberi firmata da Petra Blaisse e poi ancora, alla ex Fiera, le tre forme inconfondibili di Arata Isozaki, Zaha Hadid, Daniel Libeskind e Pier Paolo Maggiora anch’essi circondati da un nuovo polmone verde."
Ecco l'apoteosi di Verga e Albertini: la nuova selva dei grattacieli dalle forme più strane in mezzo a fazzoletti di verde, spacciati per polmoni verdi.
E infine l'ultima celebrazione del verde, delle case popolari e delle residenti per studenti che non ci sono: " Milano si sta riappropriando di otto milioni di aree industriali dismesse delle quali sta riservando spazi immensi al verde (Central Park non è un'utopia del Sindaco), all'edilizia sociale e agli appartamenti per studenti."
Dove siano questi spazi immensi di verde, edilizia sociale e appartamenti per studenti non si sa, tanto è vero che l'emergenza abitativa non è affatto risolta e le università si lamentano del costo troppo elevato degli affitti che pagano gli studenti mentre il verde creato nelle aree industriali dismesse è penoso. Pochi alberi vicino alle tangenziali e alle ferrovie o sopra i parcheggi sotterranei. Basta vedere il parco OM o il Parco Rubattino o immaginare il parco della Fiera sempre all'ombra tra i grattacieli o quello del Garibaldi-Repubblica, per la metà lungo strade piene di traffico o sopra parcheggi, in sostituzione di giardini che già ci sono come quelli di via Confalonieri o il Bosco di Gioia.
Ci rimane la soddisfazione dei grandi nomi, delle "archistar" che stanno incantando Verga e Albertini ma non i cittadini milanesi.
E intanto le grandi società immobiliari fanno più soldi a Milano che negli ultimi 50 anni, grazie a una giunta che gli apre le porte della città.
La risposta di Penati ai messaggi sul Bosco di Gioia (24/9/05)
In seguito alle centinaia di messaggi arrivati sul Forun della Presidente della Provincia di Milano Penati ha inserito nel forum una risposta concordata con l'Assessore al Territorio Pietro Mezzi.
Ora ci aspettiamo che la Provincia includa almeno gli alberi più belli del Bosco nell'elenco degli alberi monumentali del PCTP, in modo che la Regione non li possa né abbattere né trasferire. E' una questione di tempo, perchè la procedura per aggiornamere il PTCP è lunga e rischia di finire troppo tardi.
La Regione deve aspettare per trasferire gli alberi che il Comune sposti la strada che collega Largo de Benedetti con via Melchiorre Gioia, perchè lì è previsto, in un triangolo di terreno, la creazione del "Boschetto di Tristezza" con 7 dei 200 alberi del Bosco.
Il consiglio di zona 8 boccia il parcheggio sotterraneo di Piazza Accursio (23/9/05)
Riferisce Luca Mazzucchelli, consigliere dei Verdi in zona 8:
"Nella serata del 22 settembre il Consiglio di Zona 8 si è espresso contrario al parere in merito alla costruzione di box in Piazzale Accursio, ribaltando le aspettative della vigilia. Il motivo principale del voto contrario ha a che fare con la scarsa chiarezza del progetto e le poche risposte avute dai cittadini in merito ai dubbi sollevati ai progettisti della Quadrio Curzio: non hanno convinto (o non sono stati visionabili) gli studi di impatto ambientale e delle prospezioni geologiche; il fatto che l'entrata/uscita delle macchine dal parcheggio sarebbe situata in prossimità di una curva pericolosa; la scarsa dimestichezza dell'impresa vincitrice dell'appalto nel completare le opere iniziate (dei cantieri aperti sotto la sua responsabilità ancora nessuno è stato completato); infine non appariva corretta la metodologia di assegnazione dei box ai richiedenti. Soprattutto su quest'ultimo punto si sono soffermate le critiche, poiché da una parte ci sono state richieste di box dei residenti che sono rimaste inevase, dall'altra alcuni privati hanno potuto prenotarne in grandi quantità: più che la costruzione di parcheggi per residenti, infatti, l'impressione che si è avuta è stata quella di una manovra speculativa che andava a danneggiare i cittadini stessi, permessa dalla tipologia di convenzione stabilita dall'Amministrazione nel 2002. La consapevolezza di questa situazione è tale che la nuova convenzione-tipo predisposta per il 2004 verrà modificata al fine di impedire che riaccada ancora il mercanteggiamento d'auto che si stava verificando in Piazzale Accursio".
Il consigliere comunale dei Verdi, Maurizio Baruffi, ha dichiarato:
"Ancora una volta un consiglio di zona si esprime contro la realizzazione di un posteggio sotterraneo che sacrificherebbe alberi, campi gioco e qualità della vita in una piazza milanese. Le politiche di Albertini e Goggi vengono sconfessate anche dai consiglieri di maggioranza, quando se ne misurano gli effetti sul territorio. E' la dimostrazione che è ora di finirla con i poteri straordinari del sindaco e che dietro alla questione dei parcheggi si nasconde un tema ben più rilevante: le opere si fanno con il consenso dei cittadini, non con quello delle imprese che realizzano i cantieri. Quando manca il buon senso i quartieri si oppongono e i consigli di zona registrano la volontà dei residenti".
Beppe Grillo invita a inviare messaggi a Formigoni, Albertini e Penati per la salvezza del Bosco di Gioia (21/9/05)
Sul sito www.beppegrillo.it è stata inserita la notizia della prossima distruzione del Bosco di Gioia, nonostante le 15.000 firme raccolte.
I visitatori vengono invitati ad inviare messaggi di protesta a Formigoni, Albertini e Penati, chiamati "le tre scimmiette ( non vedo, non sento, non parlo".
Aderisci anche tu alla campagna di Beppe andando sul suo sito.
La Rete dei Comitati Milanesi ha presentato il suo programma per le elezioni comunali del 2006 alla Festa dell'Unità (16/9/05)
Alla Festa dell'Unità il 15 settembre alle 21 hanno parlato il portavoce Roberto Prina che ha presentato le linee guida, Gabriella Valassina che ha parlato di progettazione partecipata e ha elencato i progetti da fermare e da perseguire, Enrica Noseda che ha parlato di inquinamento, Giuseppe Natale che ha illustrato la necessità di una città metropolitana.
Sono intervenuto per riferire sull'esito del Consiglio Comunale sul progetto Fiera Citylife, emblematico perchè ha dimostrato la possibilità di una iniziativa congiunta di un comitato di cittadini e dell'opposizione di centro-sinistra contro un grande progetto di trasformazione urbanistica.
Festa Nazionale dell'Unità: dibattito sulla Fiera il 14/9 alle 18 e sulla Rete dei Comitati Milanesi il 15/9 alle 21 (2/9/05)
14 settembre al Caffè Incontro
Ore 18- Milano 2006:il governo delle grandi trasformazioni urbane. Con Ugo De Bernardi, Emanuele Fiano, Alessandro Pasquarelli, Piermauro Pioli, Giorgio Ragazzi, Basilio Rizzo.
Si parlerà del progetto di trasformazione della Fiera e di altri progetti urbani. De Bernardi è il presidente di Citylife che trasformerà l'attuale recinto fieristico in città, Fiano è il capogruppo dei DS in Consiglio Comunale, Pasquarelli è amministratore delegato di Euromilano che ha costruito il PRU Certosa e direttore generale di Corcab Lombardia, consorzio regionale cooperative di abitazione, Pioli è consigliere provinciale dei DS e presidente commissione territorio in Provincia, Ragazzi è membro del direttivo dell'Associazione Vivi e Progetta un'altra Milano che si oppone al progetto di Citylife, Rizzo è consigliere comunale di Milano per Miracolo a Milano.
15 settembre alla Sala 25 Aprile
ore 21- La Rete dei Comitati Milanesi un anno dopo - Uniti progettiamo la Milano Metropolitana.
La Rete presenterà il proprio programma per le elezioni comunali del 2006, che raggruppa tutte le rivendicazioni dei comitati che la compongono.
Parcheggio sotto la Darsena: spostata la Fiera di Senigallia e iniziati gli scavi archeologici (19/8/05)
Dal 6 agosto la Fiera di Senigallia si tiene nel parcheggio della Stazione di Porta Genova e sono iniziati i lavori di scavo archeologico da parte della Soprintendenza per individuare la presenza delle mura spagnole sotto la Darsena. L'area del futuro parcheggio è stata completamente transennata.
I Comitati dei Navigli e il Coordinamento dei Comitati della Zona Sud hanno avviato un presidio permanente vicino al cantiere e chiedono a tutti quelli che sono sensibili al problema di venire a sostenerli ed aiutarli a presidiare l'area del cantiere.
Sottotetti in Regione: ecco il nuovo testo proposto dalla Giunta al Consiglio (18/8/05)
E' stato pubblicato sul sito della Regione il testo della delibera n.415 con cui la Giunta Regionale propone di modificare gli articoli della legge 12/2005 che riguardano i sottotetti (art. 63, 64, 65).
Sono confermate le osservazioni che avevo fatto nella notizia del 9/8/05.
Dalla lettura del testo si possono fare le seguenti osservazioni sui cedimenti ai Forza Italia e su alcune ambiguità:
In Commissione e in Consiglio Regionale il progetto di legge dovrà essere reso più restrittivo e andranno chiariti gli aspetti confusi sulle DIA e sulle esclusioni a livello comunale.
Rimane non trattata la problematica delle autorizzazioni condominiali e dei controlli sulla stabilità degli edifici.
Gli interventi continuano ad essere definiti come ristrutturazioni edilizie e non nuove costruzioni: con il regolamento edilizio attuale di Milano si continuerà a non effettuare il controllo sulle visuali basati sulla retta di sessanta gradi.
Piazza Gobetti: consegnate al Sindaco 847 firme contro il parcheggio sotterraneo (13/8/05)
E' stata consegnata il 29 luglio scorso una lettera al Sindaco Albertini e agli assessori De Corato e Goggi contro il parcheggio sotterraneo in project financing di Piazza Gobetti con 847 firme raccolte in un solo mese. La raccolta prosegue presso i promotori Piccinini, Scaletta e Centro Lavasecco Ecologico di piazza Gobetti 6.
Albertini si vanta delle sue realizzazioni, invece dovrebbe vergognarsi (12/8/05)
In una intervista al Corriere del 10 agosto Albertini si vanta di quanto ha realizzato come sindaco volando in elicottero su Milano.
Volando sopra la Fiera parla dei tre nuovi grattacieli e del futuro "Central Park di Milano". "Sarà una delle zone più belle della città, di altissima qualità urbana. I grattacieli saranno il nuovo simbolo di Milano". Sul verde dice: "i metri quadrati di verde sono raddoppiati".
Conclude: "Non ho altri obiettivi se non concludere dignitosamente il mandato portando a termine le opere pubbliche. Perchè le piramidi sopravvivono ai faraoni".
Questo parco, a causa dell'altezza degli edifici che lo circondano e della sua forma con strettoie tra i palazzi (alcune di sole 33 metri) sarà prevalentemente all'ombra per tutto l'inverno, come documentato sul sito www.quartierefiera.org
Questo dimostra che l'idea di Albertini di costruire in altezza per creare parchi non funziona assolutamente. Invece di pianificare nuovi parchi in città si è deciso di distribuirli nei vari recuperi di aree dismesse, senza un piano unitario a livello cittadino.
Basta guardare gli altri parchi, come quello del PRU Rubattino compreso tra i nuovi palazzi e la tangenziale e quindi rumorosissimo e pericoloso, il parco OM, un prato desolato, il futuro giardino di Porta Nuova, che si limiterà a sostituire il Bosco di Gioia e i giardini di via Confalonieri con un aumento di soli 16.000 mq.
Le statistiche del verde fornite da Albertini e De Corato sono sistematicamente manipolate e non corrispondono alla realtà.
Invece dei 15 milioni di mq dichiarati, ce ne sono a Milano solo 8 milioni, pari a 6 mq ad abitante, molto meno dei 18 mq ad abitante di Roma e Firenze. L'unico vero nuovo parco, quello delle Cave, è stato costituito dalle precedenti amministrazioni con la cessione delle aree a standard. Il Parco Adriano, che anch'esso doveva essere creato con la cessione degli standard, è ancora sulla carta, dopo che il Quartiere Adriano è stato da tempo completato.
Per non parlare delle piante sacrificate per scavare i parcheggi sotterranei e quelle eliminate nei giardini privati a causa di un regolamento edilizio che non le tutela come una volta.
Albertini ha solo da vergognarsi per quanto ha fatto in questi anni e per quanto sta cercando di avviare per farsi ricordare ("le piramidi sopravvivono ai faraoni").
E' recente la notizia dell'accordo con le Ferrovie per cementificare le aree ferroviarie dismesse, come gli scali Farini e Porta Romana. Anche lì, nelle ultime aree dove si potrebbero creare dei veri parchi urbani, saranno costruiti grattacieli con un po' di verde condominiale: è il metodo Milano tanto reclamizzato dall'Assessore Verga.
Il prossimo sindaco dell'Unione dovrà operare una vera svolta e annulllare i progetti di cementificazione voluti da Albertini, in modo che di questo pessimo "amministratore di condominio" rimanga il meno possibile.
Sottotetti in Regione: l'assessore al territorio Boni della Lega costretto a cedere alle pressioni di Forza Italia (9/8/05)
Come preannunciato con la notizia del 28 giugno su questo sito, l'assessore regionale al Territorio Boni della Lega Nord ha presentato alla giunta del 4 luglio scorso.
Ecco il comunicato stampa di Lombardia Notizie:
Cambiano in Lombardia le norme che regolano il recupero dei sottotetti. La Giunta regionale ha approvato, su proposta dell'assessore al Territorio e Urbanistica, Davide Boni, un progetto di legge che prevede modifiche alla legge 12 del marzo 2005 ("Legge per il governo del territorio").
"E' un provvedimento - ha spiegato il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni - che completa il quadro normativo di governo del territorio, dà certezze agli operatori e ai cittadini, con norme chiare e precise, decisamente orientate a favorire le esigenze delle famiglie".
"Sono molto soddisfatto - ha dichiarato l'assessore Boni - per l'esito positivo di un lavoro che abbiamo condotto a ritmo serrato. Abbiamo scongiurato rischi di far west se non addirittura di speculazioni e risposto ai bisogni delle famiglie, in particolare delle giovani coppie, e alle esigenze di molti sindaci costretti ad affrontare decine di ricorsi al Tar".
In base a questa proposta di legge, il recupero a fini abitativi del sottotetto può avvenire unicamente negli edifici già esistenti al 31 marzo 2005 (data di entrata in vigore della legge n. 12), o già provvisti del permesso di costruire rilasciato entro la stessa data o, infine, nel caso sia stata presentata la denuncia di inizio attività entro il 1° marzo 2005. Per gli altri casi - quelli cioè successivi alle date indicate - la trasformazione del sottotetto potrà essere effettuata solo quando siano trascorsi tre anni dalla data di conseguimento dell'agibilità.
Fanno eccezione a questa regola i casi in cui l'intervento di recupero, effettuato come ampliamento dell'unità immobiliare esistente collocata all'ultimo piano dell'edificio, è reso necessario da esigenze strettamente familiari quali ad esempio la nascita di un figlio, la presenza di anziani o portatori di handicap, la necessità di dare alloggio alla badante, o altre gravi e documentate necessità del nucleo familiare. In questi casi l'intervento di recupero del sottotetto può essere realizzato subito, senza attendere tre anni.
Inoltre, può essere effettuato da subito anche l'intervento di recupero del sottotetto che serva per realizzare nuova unità immobiliare come prima casa per una coppia (in coerenza con la legge regionale 23 sulla famiglia). In questo caso, la casa non può essere venduta per tre anni.
Il nuovo progetto di legge prevede infine, solo per le iniziative di recupero che comportano la realizzazione di nuove unità immobiliari, l'obbligo di trovare spazi per parcheggi pertinenziali nella misura minima prevista dalla legge per le nuove costruzioni (1 mq. ogni 10 mc.), fino a un massimo di 25 mq., corrispondenti a un posto auto. In alternativa, quando non sia possibile reperire questi spazi, si deve versare al comune una somma pari al costo base di costruzione del posto auto stesso.
Non sono ancora in possesso del testo del progetto di legge che sarà discusso in commissione e in consiglio regionale in settembre.
Tuttavia da quanto è stato pubblicato sui giornali il progetto è un passo indietro rispetto a quanto era stato annunciato da Boni il 30 giugno scorso in seguito alle forti pressioni degli assessori di Forza Italia, spalleggiati dai costruttori edili.
Potete leggere gli articoli di Repubblica di questi giorni sull'argomento, con l'articolo di Montanari, l'intervento di Luca Beltrami Gadola e il dibattito tra Boni e il consigliere dei Verdi Monguzzi.
In Commissione e in aula la legge dovrà essere assolutamente modificata in senso restrittivo.
Bosco di Gioia: la Regione vuole spostare i dieci alberi più grandi all'angolo di via Restelli con via Sassetti in 1.800 mq, il primo settembre si apre la conferenza di servizi per ottenere le autorizzazioni dal Comune e gli altri enti (5/8/05)
La Regione vuole trasferire i 10 alberi più grandi in un'area di 1.800 mq
all'angolo di via Restelli con via Sassetti, vicino alla discoteca Nuova Idea.
Sarà il Boschetto di Gioia (o di Tristezza) con 10 alberi su 200 e 1800 mq su
12.000.
Attualmente nell'area passa la strada e si dovrà attendere che il Comune di
Milano la sposti. Comunque le piante dovranno essere trapiantate durante
l'inverno per avere un minimo di possibilità di sopravvivenza, che
difficilmente sarà superiore al 20%, cioè 2 alberi dei 10 o dei 200
originari. Una ditta tedesca specializzata sarà incaricata dei lavori a spese
dei contribuenti.
Quando saranno tagliati gli altri 190 alberi?
Non si sa, probabilmente quando sarà assegnato l'appalto di progettazione
esecutiva e costruzione, verso inizio marzo dell'anno prossimo. E lo farà la
ditta che vincerà l'appalto, così la Regione non si sporcherà le mani.
Saremo sotto elezioni !
In compenso sembra che la Regione non ha più bisogno di costruire un palazzo
per 3.000 impiegati, con l'esternalizzazione delle attività si sono ridotti a
2.500 e nel frattempo è stato acquistato il palazzo di via Taramelli.
La Regione è ormai un operatore immobiliare che investe nel mattone e affitta
i palazzi a terzi.
Tanto vale rinunciare alla costruzione del nuovo polo regionale o ridurne la
dimensione per salvare il Bosco di Gioia.
A meno che non preferiamo di avere un boschetto sulla cima del grattacielo,
qualche tetto verde e un bell'eliporto rumoroso sul tetto in onore di
Formigoni.
A settembre il Bosco di Gioia dovrà diventare il luogo della riscossa della
città contro la speculazione edilizia che la sta invadendo ovunque, dalla
Fiera ai parcheggi sotterranei.
Il 1 settembre si apre la conferenza di servizi che dovrà autorizzare
la costruzione del nuovo palazzo, con tutti gli enti che devono dare le
autorizzazioni, tra cui il settore sportello unico dell'edilizia del Comune.
In quella sede dovrà essere fatta la valutazione di impatto paesistico.
Bisognerà chiedere la convocazione di una conferenza pubblica con le
associazioni ambientaliste per negare l'autorizzazione.
Bosco di Gioia: demolito il muro di confine con il parcheggio, una mia lettera pubblicata sul Corriere, manifestazione in via Fabio Filzi davanti al Pirellone giovedì 4 agosto alle 17 (2/8/05)
Largo Quinto Alpini: Albertini ferma il progetto per salvare gli alberi (29/7/05) (aggiornato il 12/8/05)
Il Sindaco Albertini ha chiesto all'impresa Borio Mangiarotti, che deve realizzare il parcheggio in project financing nella piazza, di usare una tecnica costruttiva tale da salvare tutti i platani e i bagolari che dovevano essere abbattuti (vedi articolo di Repubblica).
Il Comitato Quinto Alpini ha festeggiato la notizia ma sembra dubbio che si possa costruire il parcheggio senza toccare le piante. Vedremo cosa dirà l'impresa sulla fattibilità delle richiesta.
La decisione comunque dimostra che il Sindaco Commissario è in difficoltà davanti all'ondata di proteste e, in previsione delle prossime elezioni, cerca di trovare una via d'uscita che salvi i parcheggi e i voti.
Dobbiamo intensificare le battaglie dei comitati in tutta la città e approfittare della debolezza del Sindaco e della Giunta.
Accordo Ferrovie-Comune: al posto degli scali ferroviari altro cemento sul modello della Fiera (27/7/05) (aggiornato il 7/9/05)
Albertini e Verga ci riprovano: non contenti della colata di cemento sul quartiere della Fiera vogliono ripetere l'operazione sugli scali Farini, Porta Genova, Porta Romana ed altre aree ferroviarie da dismettere. E questa volta non si potrà dire di no perchè il ricavato andrà a migliorare le ferrovie intorno a Milano.
Una gigantesca operazione immobiliare con indici di fabbricazione ancora da definire e poco verde. Un'altra fetta di Milano sarà messa in vendita agli immobiliaristi senza un piano regolatore generale. Verga cita lo scalo Farini come proseguimento del progetto Garibaldi-Repubblica.
L'ultima occasione per nuovi grandi parchi nella città sarà persa, vi saranno sicuramente nuovi grattacieli ovunque e un po' di verde condominiale.
In questo modo la Casa delle Libertà ipoteca il futuro di Milano a ridosso delle elezioni, mandiamoli a casa al più presto !
Luca Beltrami Gadola ha scritto su Repubblica del 6/9/05 un articolo dal titolo: Il disastroso attivismo preelettorale.
Bosco di Gioia: mia intervista su Repubblica, il verde non va cancellato (26/7/05)
Sono stato intervistato da Camorani di Repubblica sul Bosco di Gioia all'interno di un articolo sugli alberi da tagliare, che parla anche di Largo V Alpini e del Gratosoglio.
A settembre dovrà ripartire in grande la battaglia per salvare il Bosco di Gioia, se vogliano evitare che tra Natale e Capo d'Anno lo distruggano definitivamente.
Riparte il taglio degli alberi instabili, il Comitato V Alpini si mobilita in difesa delle "sue" piante (25/7/05)
De Corato ha deciso di proseguire il taglio degli alberi instabili, tagliando gli ultimi 100 alberi. Ecco l'elenco degli alberi da tagliare pubblicato sul sito del Comune di Milano, Settore Parchi e Giardini.
E' stata decisa una ulteriore verifica prima del taglio da parte del Dott. Alessandro Pestalozza, specialista in VTA.
Il Comitato V Alpini prosegue nel suo presidio intorno agli alberi. La Repubblica ha trattato l'argomento sul numero di lunedì 25 luglio.
Largo Quinto Alpini: presidio durante l'estate per impedire il taglio degli alberi per il parcheggio sotterraneo (23/7/05)
I residenti e commercianti di Largo Quinto Alpini si sono riuniti giovedì 21 luglio per fare il punto della situazione del parcheggio: Vogel e Cohen del Comitato hanno illustrato il progetto definitivo approvato dalla Soprintendenza il 16 luglio, che è lo stesso che è stato approvato dal Consiglio di zona 1 e illustrato nella commissione vviabilità del consiglio comunale.
La rampa circolare davanti a palazzo Bosisio è stata sostituita da una rampa lineare in via Revere all'angolo con la piazza.
Sono stati letti i pareri del settore Parchi e Giardini del 14.4.05 e del 24.6.05.
Nel primo si dice che "premesso che le alberature sono di considerevoli dimensioni, hanno una notevole altezza e attualmente costituiscono uno dei maggiori aspetti ornamentali della piazza, non è tecnicamente giustificabile il loro abbattimento".
"Le piante in questione sono 15 platani la cui circonferenza varia da 120 a 250 centimetr classificati parte in classe B, parte in classe C, che presentano uno stato fisiologico buono o ottimo. Lo stato di sofferenza evidenziato dalla relazione allegata al progetto non è confermato per tutti gli alberi presenti nell'area, al massimo per due o tre. Non sono stati rinvenuti sintomi riferibili all'agente dal cancro colorato del platano.
Si sottolinea infine che la stessa relazione presentata insieme alla proposta evidenzi le notevolidimensioni degli alberi quale causa della loro non trapaintanbilità.
Confermando la difficoltà di trapianto evidenziata nella relazione sopra citata si ribadisce sostanzialmente la richiesta precedentemente inoltrata di valutar tutte le variazioni possibili della perimetrazione del parcheggio e, in generale, di considerare tutte le possibilità inerenti anche all'organizzazione del cantiere e lo spostamento dei nuovi impianti tecnologici, attre a diminuire il numero delle piante di cui è prevista la eliminazione. Si è saputto che la causa principale per l'abbattimento dei Celtis è la previsione della relizzazione di una tratta fognaria mentre due platani, esterni all aperimetrazione del parcheggio, dovrebbero essere bbattuti in quanto interferirebbero con l'area di cantiere."
Bocciata anche la possibilità di piantare faggi e platani in vasche profonde due metri con terra profonda 1,65.
"Si fa notare la non opportunità di scegliere specie arboree le cui dimensioni possono raggiungere 25-30 metri di altezza per una sistemazione sopra la soletta dei parcheggi che pèrevede uno spessore di terreno inferiore a metri 2,5. Inoltre tali specie arboree hanno bisogno di una notevole superficie di terreno per svilupparsi in modo consono alle loro possibilità e sono perciò del tutto inadatte ad essere posizionate all'interno di vasche.
Infine la specie arborea Fagus non appartiene alla zona della pianura padana e quindi non tollera temperature eccssivamente calde, l'inquinamentoe in generale tutte le condizioni di microclima che si determinano nelle strade milanesi."
Nel secondo parere viene mantenuto quello precedente in quanto diminuiscono solo di due esemplari il numero dei platani da abbattere e viene confermato l'abbattimento di 5 Celtis australis legati alla posa di nuovi impianti.
Il Comitato ha deciso di presidiare la piazza nel mese di agosto per evitare gli abbattimenti degli alberi e si prepara ad un ricorso al TAR se il sindaco-commissario dovesse approvare il progetto definitivo.
Sono intervenuto portando l'esperienza dei parcheggi in porject financing di piazza Oberdan e piazza Lavater e informando della possibilità di costruire un parcheggio meccanizzato da 400 posti nell'area del mercato settimanale, rimanendo a 3 metri dai platani e senza necessità di abbattere alcuna pianta.
Progetto Garibaldi-Repubblica: annunciato l'avvio dei cantieri ignorando l'opposizione degli abitanti (16/7/05)
Repubblica e Corriere di oggi annunciano il via ai lavori a settembre raccogliendo un comunicato stampa del Comune con un'immagine.
E' stata firmata la convenzione tra Regione, Comune e i privati del gruppo Hines (partecipato al 48% da Ligresti) prevista dal Piano Integrato di Intervento.
Oltre alla Città della Moda progettata da Pelli verso corso Como sarà costruita la nuova sede della Regione al posto del Bosco di Gioia ed il nuovo grattacielo del Comune accanto a quello di via Pirelli 39, più alto di quello della Regione perchè avrà un'altezza massima di 45 piani, circa 190 metri. Il concorso partirà a settembre e chi lo vincerà dovrà realizzarlo e gestirlo.
A settembre dovrebbe anche partire la gara per la realizzazione della nuova sede della Regione, progettata da Pei-Cobb e Caputo (vedi notizia del 7/705).
Nel comunicato stampa della regione si sostiene che l'ex-vivaio Fumagalli (il Bosco di Gioia) è di appena 4.000 mq, quando l'intera superficie è di 12.000 mq. Hanno evidentemente considerato solo la superficie occupata dagli alberi.
In compenso nei 100.000 mq di verde è compresa la superficie già a verde di 23.000 mq di Piazza Carbonari e viale Restelli, mentre l'area a verde nuova si riduce a 75.000 mq. In realtà la Biblioteca degli Alberi occupa solo 50.000 mq, gli altri sono aiuole di contorno lungo le strade e sopra il parcheggio interrato di piazza Einaudi. Ridicola la pubblicità dei giardini pensili sopra il palazzo della Regione (10.000 mq di cespugli bassi tipo lavanda) e sul tetto del grattacielo ("una piccola porzione di foresta lombarda").
Gli edifici della città della moda saranno in parte progettati da Pelli (la torre e una parte degli uffici) e in parte da altri architetti, vincitori di un futuro concorso.
Non si sa invece ancora nulla dell'area dell'ex-lunapark, che De Mico ha venduto recentemente al gruppo Hines e in cui erano previsti altri due grattacieli, per un albergo e uffici.
Ancora sospeso il Piano di Intervento sulla Stecca degli Artigiani, che non è stato approvato dal consiglio comunale nei tempi previsti dalla legge e quindi la proprietà ha chiesto la nomina di un commissario ad acta. Il Piano prevede di scambiare le aree di proprietà privata sulla lunetta con le aree intorno alla stecca, consentendo la realizzazione di una parte della Biblioteca degli Alberi, come viene chiamato il nuovo parco al centro dell'area, della dimensione di circa 50.000 metri quadri contro i 100.000 reclamizzati dal Comune.
Repubblica non dice che contro il Piano Integrato di Intervento ci sono pendenti davanti al TAR ben 4 ricorsi degli abitanti e che, appena saranno aperti i cantieri, sarà chiesta la sospensiva.
Inoltre la battaglia per la salvezza del Bosco di Gioia è ancora in corso: prosegue la raccolta di firme oltre le 15.000 raccolte, è stata presentata in Consiglio Regionale una mozione per fermare il progetto e ci si aspetta a settembre qualche nuova iniziativa del Comitato.
Ci aspettano grosse sfide contro la lobby del cemento che vuole riempire l'area di grattacieli con un indice di fabbricazione elevatissimo di 1,65 mq/mq, una volta e mezzo quello della Fiera e 3 volte quello delle aree dismesse di periferia.
Con la scusa che l'area è ben servita dai mezzi pubblici si dà l'assalto al territorio e si prosegue l'dea degli anni cinquanta di un nuovo centro direzionale facendolo passare come Città della Moda. Non è chiaro chi occuperà la grande quantità di nuovi uffici che saranno costruiti. Il gruppo Hines cerca di convincere la RAI di trasferirsi lì da Corso Sempione ma vi è l'alternativa dell'area Falck di Sesto. La Regione libererà gli uffici in via Taramelli e viale Restelli ma questi rischiano di rimanere vuoti in un momento di crisi economica.
E' certo che la Casa delle Libertà fa grossi favori ai suoi amici che le consentirà di finanziare le prossime elezioni comunali e le sue attività politiche dei prossimi anni al governo o all'opposizione. Speriamo che gli elettori lo capiscano e li mandino a casa.
Largo Quinto Alpini e Piazzale Lavater: l'opposizione degli abitanti ai parcheggi sotterranei (15/7/05)
Ho partecipato venerdì pomeriggio alla commissione del consiglio comunale sul parcheggio di largo Quinto Alpini e a quella del consiglio di zona 3 sul parcheggio di piazzale Lavater.
Nella prima la grande novità è stato l'intervento di un consigliere di Forza Italia che ha letto la relazione del settore Parchi e Giardini alla conferenza intersettoriale che deve approvare il progetto definitivo: tra i 24 platani che ostacolano la realizzazione del parcheggio 15 non possono essere nè abbattuti nè trapiantati perchè di grandi dimensioni. Gli altri 9 o sono da tagliare perchè instabili (2) o sono più piccoli e quindi trapiantabili.
Era presente il Dott. Carra del Settore Parchi e Giardini che ha confermato il parere.
Il settore Parchi e Giardini aveva dato a suo tempo parere positivo al progetto preliminare ma ora ha cambiato idea.
Sarà difficile per il Sindaco Commissario al Traffico Albertini chiudere la conferenza di servizi con una approvazione del progetto: il Comitato di largo Quinto Alpini potrebbe impugnare la decisione davanti al TAR per difetto di motivazione.
E'difficile per il Comune, dopo l'assegnazione del bando alle imprese, fare marcia indietro perchè dovrebbe pagare una penale ma una soluzione ci sarebbe: costringere le imprese a realizzare un parcheggio meccanizzato sotto l'area del mercato settimanale, senza tagliare neanche un albero. Data la dimensione di 100 metri per 18 ci potrebbero stare circa 400 auto su 5 piani, quindi non molto meno delle 470 previste.
Il Comune ha assegnato l'incarico di costruzione di 4 parcheggi meccanizzati in centro (Ferrari, Colonnetta, Santa Maria Valle, Pace) nell'ultimo bando per i parcheggi per i residenti: perchè non sperimentare questa nuova tecnologia anche nei parcheggi in project financing ?
L'idea non è nuova ed è stata già proposta per il parcheggio di piazza Oberdan dagli abitanti della piazza.
In zona 3 vi è stata un'illlustrazione del parcheggio in project financing di piazzale Lavater; era presente il progettista e l'ing. Stefani, direttore del Settore Strade e Parcheggi.
Il progetto preliminare sta per essere approvato dalla Soprintendenza ai Beni Architettonici e per il Paesaggio di Milano, essendo l'area tutelata da vincolo ambientale.
Vi sono stati numerosi interventi di abitanti contro il parcheggio e sono state portate delle perizie di docenti di agraria che indicano che lo scavo dovrebbe essere tenuto ad almeno 5 metri dai bagolari, e non 2,5 metri come previsto dal progetto. E' stato chiesta una porcedura più partecipata e trasparente di approvazione di questi progetti.
Sono intervenuto criticando la fretta con cui è stato dichiarato il pubblico interesse della proposta di project financing, senza sottoporre il progetto al consiglio di zona 3 e non chiedendo al settore Parchi e Giardini un parere sulla collocazione delle scale ed ascensori in mezzo alla più bella aiuola della piazza. Cosa succederà se, come per largo Quinto Alpini, il settore non approverà il progetto definitivo ?
Il Comitato contro il parcheggio ha annunciato di aver presentato un ricorso al TAR contro la dichiarazione di pubblico interesse; l'ing. Stefani ha dichiarato che il Comune aspetterà a avviare il bando fino alla conclusione della causa.
E' intervenuto anche un gruppo di cittadini favorevoli al progetto e che sembra si siano iscritti ad una lista di futuri acquirenti dei box per residenti, in seguito alla presentazione del progetto in una riunione in via Redi organizzata dalla Comer. La Comer non può ufficialmente raccogliere adesioni e chiedere caparre, non essendo ancora assegnataria dell'area: tuttavia la procedura di assegnazione dei boz non è chiara e, una volta vinta la gara che sicuramente andrà deserta, l'impresa potrebbe dare la precedenza a chi si è iscritto fin d'ora alla lista.
Il Comune sospende il taglio delle piante instabili dopo le proteste degli abitanti: già tagliati 300 alberi su 400 (15/7/05)
Prima vittoria degli abitanti di Largo Quinto Alpini e degli altri comitati che si oppongono al taglio degli alberi sopra i parcheggi e per una migliore manutenzione del verde: il vicesindaco de Corato ha sospeso il taglio degli ultimi 100 alberi dei 400 previsti per informare meglio la città ed effettuare controperizie, come avevano chiesto i Verdi.
Ecco la rassegna stampa di oggi.
Repubblica ha pubblicato il 14 luglio un bellissimo articolo di Michele Dalai "Miei cari alberi" che consiglio a tutti e un articolo di Luca Pesante.
Commissione Territorio in zona 3 sul parcheggio di piazzale Lavater il 15 luglio alle 18 (14/7/05)
Venerdì 15 luglio dalle 18 alle 20 la Commissione Territorio della zona 3 esaminerà il progetto di parcheggio sotterraneo di Piazzale Lavater. Sarà presente il progettista. Sarà un'occasione per dibattere sui problemi sollevati dal Comitato di Piazza Lavater, che ha appena presentato un ricorso al TAR contro la dichiarazione di pubblico interesse firmata dal Sindaco-Commissario Albertini in aprile.
Largo Quinto Alpini: gli abitanti impediscono il taglio dei platani malati (13/7/05)
I residenti di largo V Alpini hanno bloccato gli operai della Coges arrivati per tagliare i due platani malati. Hanno montato una tenda, issati cartelli, chiesto l'intervemto di un loro agronomo e stanno raccogliendo firme - sono già a quota 2000 - per bloccare il progetto di parcheggio sotterraneo che verrà duscusso venerdì nella commissione traffico del consiglio comunale.
La situazione degli alberi e del verde a Milano, due articoli sul Corriere e Repubblica (12/7/05)
Luca Beltrami su Repubblica contesta le cifre date dal vicesindaco De Corato sul verde a Milano basandosi sulla tesi di laurea in architettura di Chiara Pellizzaro e Romina Poretti: dei 15 milioni di metri quadrati da lui dichiarati il vero verde ammonta a 13 milioni, ma di questi almeno 5 milioni non sono vero verde. Ci sono:
Quindi alla fine ci sono 8 milioni di metri quadri veri di verde, pari a 6 mq ad abitante (1.333.000 abitanti calcolati da De Corato). Un po' poco!
Simona Ravizza sul Corriere tratta del taglio degli alberi malati e della mancata comunicazione del Comune, citando le dichiarazioni di De Corato e di Maurizio Baruffi, consigliere comunale dei Verdi.
Parcheggio di Largo Quinto Alpini: cessato allarme, tagliano solo due platani malati (10/7/05) (aggiornato l'11/7/07)
Mi sono informato presso il consorzio Coges che ha l'appalto della manutenzione ordinaria del verde a Milano: il cartello si riferisce al taglio di due platani di cui l'analisi VTA ha determinato il rischio di caduta per spazi vuoti formatisi all'interno del tronco.
Il cartello messo vicino agli alberi non era affatto chiaro e questo fatto ha generato l'equivoco.
Comunque l'allarme ha avuto il suo effetto: Repubblica ha dedicato l'11/7 una pagina intera al problema dei parcheggi sotterranei con una intervista ad Aldo Bonomi sulla nascita dei comitati di quartiere contro i parcheggi mentre Omnimilano e Repubblica hanno dedicato spazio al parcheggio di largo Quinto Alpini domenica 10/7.
La Regione va avanti con il progetto della nuova sede sul Bosco di Gioia (7/7/05)
Ho potuto vedere nei dettagli il progetto della nuova sede della Regione che sorgerà sul Bosco di Gioia.
Rispetto al progetto che ha vinto il concorso sono state fatte alcune modifiche per rispettare il regolamento edilizio di Milano per quanto riguarda la retta di sessanta gradi (art. 27), e quindi l'edificio lungo via Algarotti verso via Melchiorre Gioia alta 9 piani (38 metri) ed una parte verso via Pola alta 5 piani (30 metri) che dista solo 15 metri dagli edifici esistenti.
Il grattacielo centrale sarà alto 161 metri con 38 piani, gli altri edifici sinuosi hanno un piano terra alto 7,30 metri, un primo piano alto 5,40 metri e gli altri piani alti 3,60 metri. In totale 9 piani fuori terra.
Sul tetto di un edificio verso via Melchiorre Gioia è previsto un eliporto sul tetto all'altezza di 40 metri per i viaggi del Presidente; l'elicottero dovrà arrivare da Porta Garibaldi passando tra i nuovi grattacieli della Città della Moda e quelli del Comune e c'è il rischio che disturbi notevolmente i condominii su via Paoli.
E' previsto un parcheggio sotterraneo su tre piani per 770 posti auto. Il primo piano sotterraneo sarà a rotazione per 260 posti auto, gli altri piani ospiteranno le auto dei dirigenti, dei visitatori e quelle di servizio; non è previsto che siano utilizzati dagli impiegati, che sono 3.000 e di cui solo il 16%, in base ad una indagine, usa il mezzo privato per andare al lavoro.
Gli accessi al parcheggio sono su via Algarotti che è molto stretta, ma secondo i tecnici della Regione non si dovrebbero creare ingorghi perchè, non essendo usati dal personale, non dovrebbe esserci un forte accesso nelle ore di punta. Sarà vero che gli impiegati non potranno usare il parcheggio della Regione ?
Per rispondere alle critiche sulla distruzione del Bosco di Gioia i progettisti stanno pensando di aumentare gli alberi previsti dal progetto.
In cima al grattacielo è previsto un piccolo bosco che sarà utilizzato esclusivamente dal Presidente, che avrà anche la vista sui tetti degli edifici di 9 piani, che saranno ricoperti di erba e di cespugli di rose, rosmarino e lavanda, con effetti colorati nelle varie stagioni. Ovviamente questi tetti non saranno utilizzabili dagli abitanti di Milano.
Sono stati aumentati gli alberi previsti tra gli edifici sopra il parcheggio sotterraneo e si sta pensando di creare un giardino d'inverno nella piazza centrale coperta, grande 4.000 mq. Questa era prevista senza alberi per poter ospitare concerti, manifestazioni e sfilate e la creazione del giardino d'inverno costringerebbe ad alzarne il livello al centro per mettere la terra su cui piantare gli alberi e creerebbe zone buie pericolose durante la notte.
Lungo via Restelli verranno create 5 vasche d'acqua con intorno dei giardini tematici con ecosistemi lombardi (risaie, canneti ecc.) mentre vi saranno sui due lati due filari di alberi, compatibilmente con la galleria sotterranea della ferrovia di cui si prevede l'allargamento.
Dove via Restelli si collegherà con la nuova strada di proseguimento con via Pirelli (uno dei rami della Y che esce da via Volturno) sono previsti due piccoli boschi al confine con i nuovi Giardini di Porta Nuova (la Biblioteca degli Alberi). Su uno c'è attualmente la discoteca Nuova Idea che dovrà essere demolita, sull'altro c'è un tratto di via Sassetti: è in questo che stanno pensando di trapiantare i poveri alberi del Bosco di Gioia compatibilmente con il percorso automobilistico, almeno i 13 dei 200 che pensano che potranno sopravvivere.
Stanno anche pensando di realizzare le 11 stanze tematiche previste dal progetto che ha vinto il concorso e che erano state cancellate essendo fuori dall'area di proprietà della Regione, sul giardino di via Restelli tra via Pola e Piazza Carbonari d'Italia.
Per ottenere i favori degli ambientalisti stanno prevedendo cellule fotovoltaiche sul tetto trasparente della piazza coperta, una cella a idrogeno per immagazzinare l'elettricità prodotta ed utilizzarla per l'illuminazione notturna, pompe di calore per raffreddare l'edificio utilizzando l'acqua di prima falda, isolamenti termici con doppia parete vetrata.
Una manovra ad ampio raggio per difendersi dalle accuse di voler distruggere il Bosco di Gioia.
Dal punto di vista dell'utilizzo dello spazio, l'edificio è un pessimo affare per la Regione: a causa della limitata larghezza degli edifici (19 metri) il 35% dello spazio è occupato da corridoi e corpi scala, rispetto al 10% degli edifici normali. Ci sarà spazio solo per il corridoio e uffici abbastanza piccoli sui due lati: un edificio di forma regolare avrebbe potuto essere molto più piccolo a parità di impiegati. Gli edifici sinuosi, che dovrebbero ricordare le valli lombarde, riempiono così tutto il lotto di terreno, soffocando gli edifici all'intorno.
Per quanto riguarda la procedura per avviare i lavori, verrà seguita la legge Merloni. Il progetto definitivo verrà inviato da Infrastrutture Lombarde, la società della regione che si occupa degli appalti, al Comune e agli altri enti che lo devono approvare (ASL, Vigili del Fuoco ecc.). Questi dovranno dare il loro parere in una Conferenza di Servizi che si aprirà a inizio settembre e dovrà concludersi entro 90 giorni.
In quella sede potranno essere richieste modifiche al progetto e dovrà essere effettuata la valutazione di impatto paesistico. Il Comune dovrà quindi fare partecipare i vari settori che devono dare un parere, compresi gli esperti ambientali che devono valutare se il progetto supera o no la soglia di tolleranza.
Chiederemo la convocazione di una conferenza pubblica con la partecipazione delle associazioni ambientaliste in quanto è chiaro che il progetto supera la soglia di tolleranza a causa della distruzione del Bosco di Gioia.
Contemporaneamente alla Conferenza di Servizi sarà pubblicato il Bando di Gara per l'appalto. La Regione sta decidendo se effettuare una gara di costruzione al massimo ribasso o una gara di costruzione e gestione per 30 anni; questa seconda ipotesi dà maggiori garanzie per la qualità dell'opera ma rischia di non produrre vantaggi economici rispetto alla situazione attuale, in cui paga 5 milioni di euro di affitto all'anno per vari palazzi della zona.
E' in fase di firma il rogito per acquisire l'area dalla società Ilim (Cogefar Torno) che lo ha acquistato nel 1989.
I Verdi e l'opposizione di centro-sinistra in Consiglio Regionale presentano una mozione urgente per salvare il Bosco di Gioia (7/7/05)
Dopo la sconfitta in Consiglio Comunale i Verdi rilanciano in Regione: hanno
presentato una mozione urgente da me
preparata e sottoscritta insieme a 11 consiglieri di centro-sinistra che
impegna la Giunta Regionale:
a dar ordine a Infrastrutture Lombarde di sospendere la preparazione del bando di gara,
a non effettuare alcun taglio degli alberi nel Bosco di Gioia,
ad avviare una variante all’accordo di programma con il Comune di Milano che preveda di conservare il Bosco di Gioia.
Infrastrutture Lombarde è una società della Regione che sta preparando il bando per affidare ad una impresa la realizzazione del nuovo polo della Regione e che dovrebbe essere avviato a inizio settembre. Contemporaneamente sarà presentata in Comune la pratica edilizia.
E' chiaro che una volta affidato l'incarico a un'impresa diventa impossibile fermare la realizzazione dell'opera.
Sfilate di moda ai Giardini Pubblici: Richmond occupa per dieci giorni la zona davanti alla fontana e abbandona viti pericolose in quantità sui vialetti (7/7/05) (aggiornato il 12/7/05)
Novità sul tendone di John Richmond ai giardini pubblici (vedi notizia del 23/6/05) : alla fine dello smontaggio sono state di nuovo lasciate viti in quantità nei vialetti tra il Bar Bianco e il campo giochi dei bambini. Dopo 10 giorni di sottrazione di spazio al godimento da parte dei cittadino ecco il risultato.
Dal resoconto sulle sfilate pubblicato dal Corriere ho anche scoperto che il sindaco Albertini e l'ex-ministro della sanità Sirchia erano ospiti d'onore di Richmond.
Puoi leggere la risposta al messaggio che avevo inviato al vicesindaco De Corato, la mia replica ed una lettera inviata al Corriere che non è stata ancora pubblicata.
L'assessore ai grandi eventi e moda Giovanni Bozzetti mi ha telefonato il 12 luglio per dirmi che nelle prossime sfilate verrà concesso solo lo spazio verso via Palestro e non quello verso la fontana. Ho ribadito la contarietà mia e degli utenti dei giardini pubblici a qualunque sfilata nei giardini. Gli stilisti possono trovare altri luoghi dove sfilare fuori dalle aree a verde, che sono così poche e preziose.
Il Corriere pubblica una mia lettera sul verde a Milano, in risposta ad un articolo del Vicesindaco De Corato (6/7/05)
De Corato ha pubblicato un articolo molto elogiativo sul verde a Milano a cui ho replicato sul Corriere puntualizzando una serie di aspetti negativi. Per problemi di spazio il Corriere ne ha pubblicato solo una parte.
Nella stessa rubrica il Corriere ha pubblicato una lettera di Pasquale Runfola
Gli annunci e la realtà
Sono incredulo: apro il Corriere e leggo un articolo del senatore De Corato che difende la politica del verde del Comune, proprio mentre in un trafiletto a fianco vengo a sapere che il Bosco di via Gioia verrà cancellato, nonostante le 15 mila firme raccolte.
Pista ciclabile di via Pisacane: la zona 3 chiede un nuovo progetto con il mantenimento del doppio senso di circolazione delle auto (5/7/05) (aggiornato il 23/7/05)
Dopo un lungo dibattito il Consiglio di Zona 3 ha dato un parere sul progetto di pista ciclabile in via Pisacane: ha chiesto al Comune di preparare un nuovo progetto che preveda:
- il mantenimento del doppio senso di circolazione delle auto in via Pisacane
- la sosta a pettine delle auto sui due lati
- una pista ciclabile a doppio senso di marcia sul lato delle scuole
I marciapiedi si ridurranno così ad una larghezza di 2,40 metri dagli attuali 3,80 metri.
E' una soluzione di compromesso tra i sostenitori della pista e chi non voleva rinunciare al doppio senso di circolazione. Viene eliminato il parcheggio a spina di pesce previsto su un lato della strada e si restringe il marciapiedi, lasciando inalterato il calibro della strada.
Bosco di Gioia: il consiglio comunale boccia la mozione per salvarlo (5/7/05) (aggiornato il 19/7/05)
Purtroppo ieri sera il consiglio comunale ha respinto la mozione con 20 voti a favore, 24 contrari e 3 astenuti (Giudice (FI), Ferrara (FI), Tenconi (Lega)). Riccardo Albertini (nuovo PSI), uno dei firmatari, ha votato a favore mentre Pennisi di FI, che aveva firmato la mozione, è uscito dall'aula. Ecco il verbale della seduta.
Il Sindaco Albertini è rimasto con Verga e De Corato in aula tutto il tempo, è un caso raro, per vigilare sul voto, evidentemente molto importante.
Verga ha dato parere negativo alla mozione sulla base di un documento del direttore di settore arch. Tancredi, promettendo che le piante saranno ricollocate nella nuova Biblioteca degli Alberi o in altre aree verdi della zona, compensando la perdita del Bosco di Gioia con la creazione di un altro bosco.
De Corato ha fatto propaganda per l'aumento del verde a Milano ottenuto dalla giunta (sarà vero ?) La mozione ha permesso che si facesse un dibattito ampio sulla questione e sul verde a Milano, ci sono stati bellissimi interventi dell'opposizione.
Ero presente nel pubblico con gli amici del comitato per la salvezza del Bosco di Gioia, tutti con la maglietta che un vigile ha tentato di farci togliere.
Ora la battaglia continua con una mozione analoga che sarà presentata in Consiglio Regionale.
La stampa cittadina continua a sostenere la battaglia per la salvezza del Bosco di Gioia, Repubblica e il Corriere hanno dato risalto alla mozione e alla sua sconfitta. Si sperava che qualche consigliere di maggioranza la sostenesse oltre ai due firmatari, ma gli interessi del "Formigoneum" hanno superato tutte le perplessità.
Le ultime 5.000 firme raccolte saranno presentate in questi giorni in Regione e Comune con qualche iniziativa ad effetto.
Bosco di Gioia: la mozione per salvarlo verrà discussa in consiglio comunale lunedì 4 luglio alle 18 (30/6/05)
Intrevieni alla seduta del Consiglio Comunale dove si cercherà di salvare il bosco di gioia.
Verrà votata la mozione presentata dal consigliere dei Verdi Baruffi e da altri consiglieri di maggioranza e opposizione.
Piazza Gobetti: in corso una raccolta di firme contro il parcheggio sotterraneo (29/6/05)
Un gruppo di residenti di piazza Gobetti ha avviato una raccolta di firme contro il parcheggio per residenti da 501 box su 4 piani sotterranei previsto nella piazza.
Il parcheggio è stato proposto in project financing dallo Sudio Villoresi insieme ai parcheggi delle piazze Leonardo da Vinci, Grandi, Arcole e Conchetta. Il Sindaco Commissario al traffico ha dichiarato il progetto di pubblico interesse il 23/1/04, entro luglio sarà pubblicato il bando di gara.
Lo scavo interesserà via Vallazze fino all'angolo con via Adelchi e la parte centrale di piazza Gobetti (riga rossa nella tavola). I due ingressi saranno in via Vallazze all'altezza di via Desiderio e in piazza Gobetti verso via Viminale. Le rampe di ingresso e uscita sono previste nella parte iniziale di via Vallazze lungo il marciapiedi.
E' prevista la rimozione di 3 platani sul lato ovest della piazza verso via Vallazze, gli altri platani saranno conservati, mentre gli alberi presenti nella parte centrale consistenti in un doppio filare di Carpini, un gruppo di Ginko Biloba e di Sofore saranno tagliati o trapiantati in altra zona se in buone condizioni e con buona prospettiva di vita.
Al posto di queste piante sono previsti un doppio filare di Gleditsia triacanthos che taglia trasversalmente l'area mentre per i percorsi secondari sono previsti filari di Liriodendron tulipifera. Saranno piantati degli aceri campestri lungo i marciapiedi di via Vallazze mentre sui marciapiedi intorno alla piazza verranno piantate delle sofore.
Ecco il progetto della sistemazione di superficie con indicato in rosso il limite dello scavo, la situazione attuale, il primo e secondo piano sotterraneo, la sezione, un disegno prospettico di come sarà da via Salieri.
I residenti e commercianti si oppongono alla realizzazione del parcheggio per il forte impatto ambientale dell’opera, che comporterà l’abbattimento e/o la rimozione di gran parte delle pregiate alberature di alto fusto; l’impossibilità della fruizione del giardino da parte dei tanti cittadini, giovani e anziani, che in tutte le stagioni lo frequentano, per l’intera durata dei lavori (almeno due anni), considerata l’evidente incompatibilità dell’area verde, luogo di ristoro e svago, e dell’area giochi per i bambini con un cantiere che produrrà rumori, polveri e traffico anche di mezzi pesanti e occuperà con macchinari e materiali tutta la Piazza.
Ecco il volantino e il modulo per la raccolta delle firme.
Per aderire si può telefonare al numero 333 6112460 o inviare un messaggio a: salviamogobetti@yahoo.it Si può sottoscrivere la petizione nella portineria di via Eugenio Carpi 4, all'angolo con piazza Gobetti.
Piazzale Novelli: 4 sofore devono essere abbattute perchè vuote all'interno (29/6/05)
Preoccupazione in Piazza Novelli per i nastri bianchi e rossi messi da alcuni giorni intorno a 4 sofore, si temeva che il taglio previsto per il 30 giugno fosse in relazione con il parcheggio sotterraneo che prevede il taglio di 18 sofore intorno alla piazza. Invece riguarda la manutenzione ordinaria del verde, le piante saranno abbattute perchè a rischio di crollo (classe D per l'analisi VTA) e saranno sostituite.
Ho fatto ieri un sopralluogo con i consiglieri Baruffi e De Luca. Sono tornato ieri sera alle 10 con l'agronomo Manuel Bellarosa di Legambiente a verificare le piante una per una insieme a Daniele Monti, residente in piazza Novelli.
Dobbiamo ringraziare Baruffi per aver ottenuto dal settore Parchi e Giardini i documenti che giustificano il taglio: sono le schede dell'ottobre 2004 con cui è stata fatta l'analisi VTA da parte della Compagnia del Verde, che ha l'appalto della manutenzione del verde a Milano. Una delle sofore davanti all'edificio di piazza Novelli 4 era già stata tagliata quest'inverno in quanto era morta. Per le altre sofore l'agronomo ha confermato purtroppo le analisi VTA che rivelano la presenza di grosse cavità alla base del tronco delle sofore provocate da funghi patogeni.
Quindi dobbiamo dare l'addio alle 4 sofore n. 21744, 21752, 21758, 21763 e ringraziarle per l'ombra che hanno fatto alla piazza per tanti anni, per l'ossigeno che hanno prodotto e per la dura battaglia per la sopravvivenza in una città così ostile. Chiediamo loro di aiutarci a salvare le altre sofore a rischio per il parcheggio sotterraneo.
Il Comune ripianterà altre sofore al loro posto nel mese di ottobre: speriamo che possano crescere fino alla dimensione di quelle che saranno tagliate. L'agronomo ha segnalato un accumulo di terra alla base di una sofora all'angolo con via Sidoli: invito chi può ad armarsi di paletta e secchiello e portare via la terra che potrebbe danneggiare il tronco.
Vi ricordo un antico detto degli indiani d'America:
“solo dopo che l’ultimo albero sarà stato tagliato,
solo dopo che l’ultimo fiume sarà stato avvelenato,
solo dopo che l’ultimo pesce sarà stato pescato,
solo allora ti accorgerai
che il denaro non può essere mangiato, né bevuto, né respirato”
Sottotetti: le proposte del nuovo Assessore regionale al territorio Boni (28/6/05)
In seguito ad una ordinanza sospensiva del TAR che ha ritenuto possibile il recupero dei sottotetti con l'attuale legge regionale 12/2005, il nuovo assessore all'Urbanistica della Regione Davide Boni della Lega Nord ha deciso di presentare in Giunta e poi in Commissione e in Consiglio una nuova normativa sul recupero dei sottotetti entro il mese di luglio. Ho avuto modo di parlare con l'assessore e il suo staff dell'argomento e sembra che il provvedimento prevederà i seguenti punti:
- i sottotetti devono esistere ad una certa data, ancora da definire,
- negli edifici nuovi non si potrà recuperare il sottotetto per un certo numero di anni, forse 8, per disincentivare i costruttori a costruire finti tetti da recuperare,
- la norma sul profilo del tetto non verrà modificata (art. 64) ma sarà data facoltà ai comuni di escludere parti di territorio o singoli edifici e di definire norme più restrittive
- deve esistere un posto auto per ogni appartamento recuperato (legge Tognoli)
I Verdi, quando il provvedimento arriverà in Commissione, riproporranno gli emendamenti bocciati dal Consiglio regionale nel febbraio scorso:
- il divieto di cambiare il profilo del tetto, con la sola possibilità di lucernai, abbaini e terrazzini a tasca nel rispetto del decoro architettonico dell'edificio, come permetteva la legge regionale 15/96
- la definizione dell'intervento come nuova costruzione e non ristrutturazione, in modo che la norma del regolamento edilizio che riguarda il cono d'ombra sia applicabile (retta di 60 gradi nell'art. 27),
- che la residenza esistente nel palazzo sia almeno il 30% per evitare speculazioni da parte di aziende del terziario che hanno una quantità minima di residenza in un palazzo per uffici,
- che sia obbligatorio il collaudo statico a causa dei nuovi carichi sulla soletta del sottotetto,
- che sia necessaria l'autorizzazione dell'assemblea di condominio.
Gli stilisti conquistano Porta Venezia, un articolo di Libero (27/6/05)
Su mia segnalazione Libero ha pubblicato un articolo sugli stilisti che sbarcano in Porta Venezia. Ho espresso qualche perlplessità ad un arrivo che potrebbe alla lunga uccidere gli altri negozi.
Pista ciclabile di via Pisacane: giovedì 30 giugno alle 18.15 il Consiglio di Zona 3 decide sul progetto (27/6/05)
Il Consiglio di Zona 3 decide il prossimo 30 giugno se approvare o no il progetto di pista ciclabile preparato dal Comune (vedi notizia del 12/6/05).
Il Consiglio di Zona 3 chiederà di invertire il senso unico della via, orientandolo da piazza Otto Novembre a piazza Risorgimento.
Alcuni residenti sono favorevoli alla pista ciclabile ma contrari al senso unico, tuttavia questa soluzione non è possibile perchè la vigilanza urbana è contraria a far passare la pista sui due marciapiedi, come previsto nel precedente progetto. I marciapiedi diventerebbero troppo stretti (1,60 m) e i ciclisti potrebbero scontrarsi con i pedoni. Dovrebbero anche essere eliminati i dehor di due bar e le piante poste davanti ad alcuni negozi.
Il senso unico non ha controindicazioni in termini di traffico nelle vie parallele perchè sia via Poerio che via Menotti sono a senso unico nella stessa direzione nord-sud. Le auto che percorrono attualmente via Pisacane da sud a nord dovranno utilizzare viale Piave o via Castel Morrone.
Invito chi è favorevole alla pista ciclabile a partecipare alla seduta per far valere le proprie opinioni.
Il Giorno dedica una pagina ai parcheggi sotto il verde in zona 3 (25/6/05)
Box sotterranei, un incubo, "ci togono alberi e parchi"
Baruffi: inutile costruire sylos interrati, l'unico sgogo sono parcheggi fuoti città
La Rete dei Comitati Milanesi interviene all'assemblea sul cantiere dell'Unione per il programma (24/6/05)
La Rete dei Comitati Milanesi raggruppa i comitati più attivi nella difesa del territorio milanese dai progetti deleteri del sindaco e della giunta.
Ne faccio parte in rappresentanza del Comitato di piazza Oberdan. E' stata costituita il 10 marzo scorso con una manifestazione in vari punti della città. Stiamo preparando un programma da sottoporre al cantiere dell'Unione con le rivendicazioni dei vari comitati.
Le linee guida del programma sono state illustrate nell'assemblea da Roberto Prina.
La moda invade i Giardini Pubblici: no al tendone di John Richmond (23/6/05)
Lettera inviata al Corriere della Sera
Passando ieri per i giardini ho visto che è in corso il montaggio del tendone per le sfilate di John Richmond davanti alla fontana vicino al Bar Bianco. C'è tutto un via vai di automezzi inquinanti per preparare la struttura.
E' lo stesso padiglione di cui mi ero lamentato insieme ad altri il 27 febbraio scorso. Questa volta non è previsto il tendone di Alberta Ferretti in quanto si tratta solo di moda maschile.
Il gioco appena messo per far saltare i bambini sui teloni è stato rimosso. Il tendone sarà smontato solo domenica 2 luglio.
Rinnovo la protesta mia e degli altri utenti dei giardini contro questa intromissione di attività che nulla centrano con lo scopo dei giardini stessi e che presumibilmente, come è successo la volta scorsa, porteranno ad un danneggiamento dei vialetti e all'abbandono di viti pericolose nella ghiaia.
Il Vicesindaco De Corato, assessore per i Parchi e Giardini, non riesce a dire no agli stilisti e all'Assessore alla Moda. Perchè non interviene il Sindaco Albertini, che tiene tanto a incrementare il verde milanese con nuovi Central Park nelle aree dismesse ?
Bosco di Gioia: l'intervento di Collina al convegno dei DS del 22 giugno (22/6/05)
Giancarlo Collina del Comitato "Giardino in Gioia" è intervenuto al convegno dei DS alle Stelline con una storia della vicenda e le richieste del Comitato al Comune, Provincia e Regione.
Due articoli del Corriere della Sera sui parcheggi sotterranei (17/6/05)
Il Corriere della Sera dedica ampio spazio alle iniziative contro i parcheggi sotterranei.
Simona Ravizza: Alberi o parcheggi ? Proteste nei quartieri e Edoardo Croci: Informazione sui progetti.
Nell'articolo di Ravizza sono stato citato con una dichiarazione: "Dobbiamo costruire parcheggi sotto le strade non alberate, utilizzando tecnologie più innovative rispetto ai tradizionali parcheggi a rampe, come i parcheggi meccanizzati."
Citati da Ravizza i parcheggi sotterranei di zona 3 in piazza Aspromonte, piazza Novelli, piazzale Lavater, Largo Rio de Janeiro e i parcheggi della Darsena, piazzale Accursio, piazzale Libia, piazza Grandi, piazza sant'Ambrogio, largo V Alpini, piazza Abbiategrasso.
E' un'ampia indagine a cui ho contribuito con molte informazioni.
Contro il parcheggio di Piazzale Accursio: manifestazione dalle 19 di venerdì 17 giugno alle 7 di sabato 18 giugno (16/6/05)
Il Comitato di Piazza Accursio organizza una notte in difesa delle piante della piazza dal parcheggio sotterraneo che sarà costruito dall'impresa Quadrio Curzio.
Alle 19 ci sarà il Mercante in Fiera, alle 19.40 un'asta per l'adozione di 28 piante, alle 20 ancora Mercante in Fiera, alle 21 musica, balli, giochi a premio, gara di barzellette, alle 24 inizio della veglia silenziosa, alle 7 cappuccio e brioche.
Contro il parcheggio della Darsena: fiaccolata venerdì 17 giugno alle 21 (16/6/05)
Venerdì 17.06.2005 alle ore 21 il Coordinamento Comitati Zona Sud promuoverà una fiaccolata sui Navigli per sollecitare il Sindaco di Milano (Commissario al Traffico) a desistere dall'insano progetto di parcheggio sotto la Darsena. Ecco il volantino e la lettera al Sindaco.
Pista ciclabile di via Pisacane: presentato il progetto in consiglio di zona (12/6/05)
Lunedì 6 giugno l’arch. Scalia e l’ing. Stefani del Settore Strade e piste ciclabili del Comune hanno illustrato il progetto esecutivo della pista ciclabile di via Pisacane. Il progetto prevede che la via diventi a senso unico da piazza Risorgimento a piazza Otto Novembre e il restringimento della sua larghezza a 4,20 metri. Viene tenuta la larghezza del marciapiedi attuale (3,50 metri) sul lato dei numeri dispari, accanto viene creata una pista ciclabile nei due sensi larga 2,50 metri e viene mantenuta la sosta in linea delle auto mentre sul lato dei numeri pari viene prevista la sosta a pettine e il restringimento del marciapiedi a 2,30 metri.
Questa sistemazione consente di aumentare il numero dei posti auto e di collocare 16 alberi sul lato dei numeri pari. Viene mantenuto l’accesso a via Frisi da piazza Otto Novembre. Vedi il testo completo.
Foto della sezione stradale ovest-est, del primo, secondo e terzo tratto al partire da Piazza Risorgimento.
Cresce la protesta degli abitanti di Piazzale Lavater contro il megaparcheggio sotterraneo (11/6/05)
Si è costituito il “Comitato per la difesa di Piazzale Lavater” che ha consegnato al Sindaco il 12 maggio scorso una petizione firmata da 454 residenti e commercianti della zona contro il progetto di realizzazione di un megaparcheggio sotterraneo.
“Si tratta di un progetto mal concepito, che se realizzato comprometterà irrimediabilmente sia la vita dei residenti, generando traffico, rumore e smog, sia l’ambiente e il paesaggio di un’area sottoposta tra l’altro a vincolo ambientale” hanno dichiarato i rappresentanti del “Comitato per la difesa di Piazzale Lavater”.
Alla protesta dei residenti è corrisposta l’accelerazione dell’iter comunale per l’approvazione del parcheggio, che è stato dichiarato dal Sindaco “opera di pubblica utilità” il 18 aprile, ignorando alcune osservazioni espresse dai vari settori comunali. Per questo il Comitato ha chiesto un incontro urgente con il primo cittadino ove rappresentare il malessere dei residenti di fronte ad un progetto ispirato ad una logica di mera speculazione edilizia.
I 454 cittadini firmatari della petizione hanno espresso al Sindaco la loro preoccupazione anche per l’assoluta mancanza di trasparenza ed informazione che ha finora caratterizzato il processo di approvazione del contestato progetto.
Il Settore Parchi e Giardini aveva chiesto di non spostare i due platani monumentali di viale Morgagni che dovevano essere messi in due vasche, di rispettare la distanza di due metri e mezzo tra le piante e gli scavi per le paratie, di rimuovere le uscite di sicurezza dalle due aiuole laterali.
La prima richiesta è stata soddisfatta ma non le altre due: anzi è stato deciso di spostare le scale di uscita in mezzo alla aiuola di fronte alla gelateria la Wally e di costruirvi vicino due ascensori, eliminando una delle più belle aiuole di viale Morgagni, piena di rose.
Inoltre il settore urbanistica aveva criticato la decisione di mettere le rampe di uscita in mezzo a via Ramazzini e via Cadamosto e aveva chiesto di spostarle in via Pancaldo per evitare problemi di traffico. Infine l’Ufficio Carburanti aveva segnalato l’esistenza di un serbatoio di carburante in parte sotto l’aiuola centrale, la cui estrazione poteva portare alla caduta dei platani sovrastanti.
Invece di richiedere alla ditta Comer un nuovo progetto da riproporre ai vari settori, l’Ufficio Parcheggi si è limitato a chiedere una impegnativa a modificare il progetto prima della gara prevedendo una riduzione dell’ingombro per non spostare i platani, lo spostamento dell’accesso pedonale con due ascensori in mezzo alla aiuola di fronte alla gelateria, la creazione di una pista ciclabile lungo via Cadamosto e via Ramazzini.
Il Comune ha inoltre rinunciato a richiedere il versamento di 200.000 euro, previsto inizialmente, a causa della diminuzione di 10 posti auto. Nell’ultima versione del progetto presentato dai promotori via Ramazzini viene portata a senso unico nella direzione di Piazzale Lavater, via Cadamosto a senso unico verso viale Regina Giovanna mentre le rampe vengono addossate verso gli edifici sul lato dei numeri pari in via Ramazzini e dispari in via Cadamosto.
Il Consiglio di Zona 3 non è stato consultato e non ha potuto dare nessun parere. Il Consiglio di Zona 3 dovrebbe presto convocare una commissione congiunta verde e territorio per discutere del progetto con i proponenti, i tecnici comunali e il Comitato.
Via Kramer: raggiunte quasi 1.000 firme sulla petizione che chiede al Comune di acquisire il giardino su cui c'erano gli alberi per farne un giardino pubblico per il quartiere (10/6/05)
Sul sito www.alberivolanti.it si può sottoscrivere la petizione per il giardino in via Kramer. Si chiede di riportare gli alberi dov'erano e di acquisire una parte del giardino ad uso pubblico. Sono state raccolte finora quasi mille firme, anche grazie ad un banchetto alla festa di fine anno della scuola elementare di via Pisacane.
La Soprintendenza ha dichiarato nullo il rogito del 2000 con cui le monache hanno venduto una parte della scuola e il terreno retrostante alla RSA Lombardia; la motivazione è che, essendo un bene di più di 50 anni di un ente morale, è automaticamente sottoposto a vincolo monumentale e ogni vendita deve essere notificata alla Soprintendenza che può esercitare il diritto di prelazione, insieme a Comune, Provincia, Regione.
Il Comune ha per lo stesso motivo ordinato di sospendere la DIA di spostamento delle piante e l'ha ritenuta priva di efficacia. La Polizia Municipale è stata incaricata ad effettuare un sopralluogo.
La Voce di Zona 3 ha pubblicato il comunicato delle monache ed una mia replica.
Sembra che le monache vogliano ricorrere al TAR contro il provvedimento della Soprintendenza. Non si conoscono le intenzioni della società Avalon che stava per acquistare la ex-scuola ed il terreno retrostante per fini sconosciuti e che ora si trova con una situazione incerta dal punto di vista legale. Forse l'unica soluzione sarà che la società RSA Italia si decida a realizzare la prevista residenza per anziani senza nuove costruzioni nel giardino e ripristini il giardino.
Sottotetti: i Verdi Baruffi e Sacerdoti chiedono chiarezza, "basta con la giungla dei sottotetti e dei sopralzi a favore della speculazione edilizia" (1/6/05)
Il TAR della Lombardia ha sostenuto con due ordinanze del 24 maggio 2005 che la legge regionale 12/2005 (Legge Moneta) consente ancora di recuperare i sottotetti. Due diffide dei comuni di Milano e Gessate a eseguire il recupero del sottotetto sono state sospese in attesa della decisione sul merito.
Questo potrebbe riaprire in tutta la Lombardia la possibilità di recuperare i sottotetti in deroga ai piani regolatori.
"E' giunto il tempo che la politica dica una parola chiara sulla questione - hanno dichiarato Maurizio Baruffi, consigliere comunale dei Verdi e Michele Sacerdoti, responsabile della campagna Tetti Protetti - perchè non si può lasciare in mano ai soli tribunali amministrativi una decisione sullo sviluppo delle città lombarde. Il neo assessore regionale all'urbanistica Boni e l'assessore all'urbanistica del Comune di Milano Verga hanno rilasciato interessanti dichiarazioni sulla opportunità di porre un freno alla giungla dei sottotetti e dei sopralzi che è andata avanti in questi anni".
I Verdi sostengono la necessità di limitare il recupero dei sottotetti ai casi di effettiva necessità e di bloccare gli interventi speculativi di chi ha usato la legge per costruire appartamenti indipendenti da vendere a caro prezzo sul mercato sia dove i sottotetti c'erano sia dove non c'erano (lastrici solari, nuove costruzioni). "Siamo favorevoli ad un limitato recupero dei sottotetti senza cambiare il profilo dei tetti, ma con lucernai, abbaini e terrazzini a tasca, come si è fatto tra il 1996 ed il 1999, e con uno stretto controllo estetico da parte delle commissioni edilizie - hanno proseguito Baruffi e Sacerdoti - invece dal 1999 è stato dato il via libero ad ogni tipo di intervento, con la creazione di autentici obbrobri edilizi. E in generale sono state le grandi società immobiliari e assicurative ad approfittarne, o le imprese edilizie che acquistavano interi piani sottotetti per creare nuovi appartamenti e rivenderli".
In consiglio comunale i Verdi hanno invitato, con una interrogazione, l’Assessore Verga a presentare al più presto il ricorso al Consiglio di Stato, a non revocare le diffide emesse fino ad oggi e a non accettare la presentazione di DIA di recupero del sottotetto. "E' importante infine che il Comune mantenga le limitazioni al recupero dei sottotetti contenute nelle varianti al Piano Regolatore adottate nel 2003 dal Consiglio Comunale per il Centro Storico (divieto di cambiare il profilo del tetto negli edifici anteriori al 1940) e le zone di recupero B2 (divieto di cambiare il profilo del tetto negli edifici di interesse storico e ambientale)".
Consigliere comunale dei Verdi
Il TAR dà il via libera al recupero dei sottotetti (31/5/05) (aggiornato il 6/6/05)
Il TAR della Lombardia ha sostenuto con due ordinanze del 24 maggio 2005 che la legge regionale 12/2005 (Legge Moneta) consente ancora di recuperare i sottotetti. Due diffide del Comune di Milano e Gessate ad eseguire il recupero del sottotetto sono state sospese in attesa della decisione sul merito.
Questa decisione inaspettata riapre in tutta la Lombardia la possibilità di recuperare i sottotetti in deroga ai piani regolatori. Gli effetti sono seri perché ci si aspetta che chi ha ricevuto una diffida o si è visto respingere la DIA al momento della presentazione faccia ricorso al TAR. Ci si può anche aspettare un aumento delle D.I.A. di recupero del sottotetto nel timore che la Regione possa cambiare la legge, dato che il nuovo assessore Boni non sembra favorevole al recupero dei sottotetti come il suo predecessore.
E’ importante che il Comune di Milano ricorra immediatamente al Consiglio di Stato contro l’ordinanza del TAR per fare chiarezza sulla situazione. Lo stesso Assessore regionale al Territorio Boni ha dato questo suggerimento a tutti i comuni.
I consiglieri regionali dei Verdi hanno presentato una interrogazione perché la Regione dia una interpretazione autentica della legge e la modifichi per limitare il recupero dei sottotetti a quelli esistenti prima della approvazione della legge e con modalità di recupero che impediscano gli scempi architettonici.
L’Assessore Verga sembra orientato a fare ricorso ma ha preso tempo. Temiamo che possa cedere alle pressioni della lobby edilizia.
I Verdi invitano l’Assessore Verga a presentare al più presto il ricorso, a non revocare le diffide e a non accettare la presentazione di DIA di recupero del sottotetto.
Lo invitano anche a mantenere le limitazioni al recupero dei sottotetti contenute nelle varianti al Piano Regolatore adottate nel 2003 dal Consiglio Comunale per il Centro Storico (divieto di cambiare il profilo del tetto negli edifici anteriori al 1940) e le zone di recupero B2 (divieto di cambiare il profilo del tetto negli edifici di interesse storico e ambientale).
L'argomento è stato trattato dal Corriere della Sera del 31/5, dal Giorno del 30/5 , 31/5 e del 1/6, da Italia Oggi del 1/6 e 2/6.
Ecco alcuni sottotetti recenti particolarmente "appariscenti":
zona 1: via Arco 1 1 2, via S.Andrea 8 1 2, via De Marchi 7 1 2 (prima 1), Corso Italia 40 1 2
altre zone: via Settembrini 7 1 2, via Monte Grappa 18 1 2,
Per un quadro generale vedi Cosa pensi di questi recuperi di sottotetti ?
Restauro del Diurno Venezia: sfrattate le edicole, fiorai e ambulanti di piazza Oberdan (28/5/05)
Allarme in Piazza Oberdan: il settore Commercio ha intimato a edicole, fioraio e ambulanti di chiedere una nuova collocazione entro 30 giorni, altrimenti saranno spostati d'autorità. La motivazione è che la Provincia e il settore Piano Regolatore del Comune vogliono avviare una gara internazionale di progettazione di riuso del Diurno Venezia e di sistemazione di tutta la piazza.
La gara non è stata ancora bandita ma ci si aspetta una diversa collocazione delle attività commerciali e una loro possibile diminuzione.
Invece di illustrare ai commercianti il progetto il settore Commercio ha inviato una lettera oscura con uno stile burocratico. Non si capiva assolutamente di cosa si trattasse. Ho accompagnato personalmente la fioraia in comune per vedere gli atti e ne ho richiesto copia. Alcuni commercianti si sono presentati giovedì in consiglio di zona sollecitando una mozione contraria allo spostamento.
E' stata avviata una raccolta di firme nel quartiere in loro sostegno. Mercoledì 1 giugno il consiglio di zona 3 voterà la mozione.
E' un ennesimo passo falso di questa giunta comunale che è incapace di ottenere consenso sui propri progetti da parte di residenti e commercianti. Da anni chiedo il restauro del Diurno Venezia ma non so cosa aspettarrmi da un concorso internazionale sulla sistemazione della piazza. Chi farà parte della commissione di gara e quali saranno le indicazioni che saranno date ai concorrenti ?
Sarebbe necessaria la partecipazione di tutti gli attori presenti nella piazza alla definizione di queste indicazioni, ma dubito che si farà. Si sceglierà un progetto e lo si farà cadere dall'alto, ignorando gli interessi delle persone che vivono nella piazza.
Parcheggio di Piazzale Lavater: i residenti chiedono l'annullamento della dichiarazione di pubblico interesse, il tema sarà trattato l'8 giugno in commissione Territorio (28/5/05)
Gli abitanti e commercianti di piazzale Lavater sono intervenuti in massa alla seduta del Consiglio di Zona di giovedì 26 maggio. Negli interventi del pubblico sono state segnalate le firme raccolte contrarie al progetto e le motivazioni della petizione.
I Verdi hanno presentato una mozione urgente per annullare il progetto e l'hanno ritirata solo perchè la maggioranza ha deciso di convocare una Commissione Territorio su questo tema con la partecipazione del Direttore del Settore strade e parcheggi Stefani e dei progettisti mercoledì 8 giugno.
Ecco una foto dell'aiuola sul lato est verso la scuola di via Stoppani, in cui le rose saranno sostituite da due ascensori e le scale del parcheggio.
Sono intervenuto facendo vedere, con i documenti alla mano, che la dichiarazione di pubblico interesse non poteva essere firmata dal Sindaco per insufficienza di istruttoria. Vedi la notizia del 20/5/05.
Il ruolo di Ligresti nei progetti Fiera e Garibaldi Repubblica (26/5/05)
L'Espresso del 26 maggio ha pubblicato l'articolo New Ligresti City sul ruolo di Ligresti nei progetti Fiera e Garibaldi-Repubblica. Il giornale La Zona Milano ha pubblicato nel suo supplemento Vivere Milano un bell'articolo di Sasbrina Ghini sui due progetti: Verde e Grattacieli ... ma il cemento non dà ossigeno !
Presentata in Consiglio Comunale una mozione che chiede la salvezza del Bosco di Gioia (24/5/05)
I consiglieri di opposizione Baruffi, Fiano e Occhi e di maggioranza Albertini e Pennisi hanno presentato il 23 maggio una mozione in consiglio comunale che, alla luce del dibattito svoltosi in Commissione Urbanistica e in considerazione delle dichiarazioni rilasciate a verbale in quella sede dagli stessi dirigenti del Settore Urbanistica che hanno fatto presente la possibilità di una rivisitazione del progetto relativo all’area denominata “Bosco di Gioia” nella fase attuativa, impegna l’Assessore allo Sviluppo del Territorio a sottoporre a revisione l’accordo di programma con la Regione e ad attivare le procedure previste dal Piano Paesistico Regionale per l’indizione di una conferenza pubblica in merito alla soluzione progettuale attualmente prevista e per la Valutazione di Impatto Paesistico.
E' la risposta alla petizione di più di 10.000 firme promossa dal Comitato Giardino in Gioia, che ha avuto un enorme eco da parte dell'opinione pubblica e dell'audizione del Comitato in Comissione Urbanistica il 3 maggio.
Intervieni in difesa del Bosco di Gioia sul forum aperto dal Sindaco Albertini sul sito del Comune :
"L'albero e i trenta piani, l'eterna lotta tra passato e futuro. Decenni di incuria e abbandono hanno fatto crescere un bosco selvaggio in zona Garibaldi. Gli alberi ora devono essere "sacrificati" per fare spazio a un ambizioso piano di riqualificazione. Un comitato di cittadini chiede che il progetto venga modificato per salvare la macchia verde. Eppure nella zona ci saranno ettari di parchi e giardini. Il dibattito è aperto..."
E' dominato da interventi dei nemici del Bosco.
Il Governo impugna la nuova legge urbanistica regionale davanti alla Consulta, il nuovo assessore non ripresenterà la norma sui sottotetti, il consigliere dei Verdi Monguzzi propone un patto con la maggioranza (23/5/05)
Il Governo ha impugnato la legge Moneta davanti alla Corte Costituzionale per conflitto con le leggi nazionali; la legge non decade ma dovrà essere rivista per quanto riguarda tre aspetti:
Il nuovo Assessore Boni ha dichiarato a Repubblica che la norma sui sottotetti "non verrà ripresentata perché può scatenare un assalto al territorio". "Sono pronto ad aprire un tavolo di confronto con tutti i rappresentanti degli enti locali e anche con le minoranze: non voglio fare una legge di destra o di sinistra, ma solo gli interessi del nostro territorio, che va salvaguardato più di quanto lo sia ora", ha aggiunto.
Il consigliere regionale dei Verdi Monguzzi ha chiesto a Boni che "non venga reintrodotto l'abuso dei sottotetti e che accolga la nostra richiesta di impedire i parcheggi sotterranei che prevedono il taglio degli alberi. Possiamo lavorare insieme e impedire che questa legge devasti il territorio".
Sono ottime notizie per tutti coloro che si sono battuti con me contro i sottotetti e i parcheggi sotterranei che hanno devastato Milano.
Parcheggio di Piazzale Lavater: giovedì 26 maggio si discute in zona 3 una mozione urgente sul progetto (20/5/05) (aggiornato il 25/5/05)
Da una verifica presso l'Ufficio Parcheggi ho scoperto che il Sindaco Commissario al traffico ha dichiarato di pubblico interesse il parcheggio di piazzale Lavater già il 18 aprile scorso; dall'esame degli allegati risulta che l'istruttoria ha ignorato alcuni pareri del Settore Parchi e Giardini e del Settore Pianificazione Urbanistica Generale.
Il Settore Parchi e Giardini aveva chiesto di non realizzare le uscite di sicurezza in mezzo alle aiuole e di tenere lo scavo delle paratie almeno a 2,5 m di distanza dalle piante. Il secondo settore aveva chiesto di spostare, se possibile, le rampe in via Pancaldo.
Il Sindaco Commissario ha invece richiesto di spostare l'accesso pedonale, con l'aggiunta di uno o due ascensori, proprio in mezzo all'aiuola est, che è la meglio tenuta di tutto la zona perchè mantenuta per anni dalla gelateria Wally. Il corridoio sotterraneo di accesso alla rampa e ascensori interferirebbe inoltre con le radici dei bagolari intorno alla aiuola.
Nella delibera non risulta che sia stato chiesto un parere preliminare alla Soprintendenza ai Beni Architettonici e per il Paesaggio di Milano nè alla Commissione Edilizia Integrata, visto che l'area è sottoposta a vincolo ambientale, e, in base al codice Urbani, anche monumentale.
Non è stato neanche richiesto al proponente di modificare il progetto per le osservazioni che sono state accolte ma ci si è limitati a fargli sottoscrivere un Atto d'Obbligo.
Per questi motivi i Verdi presenteranno una mozione per chiedere che il Sindaco annulli, per autotutela, la dichiarazione di pubblico interesse.
Anche il Consiglio di Zona 3 vuole il verde sopra il parcheggio di via Benedetto Marcello (19/5/05)
I residenti sono intervenuti numerosi alla seduta del Consilgio di Zona 3 di giovedì 19 maggio dove è stata discussa una mozione sulla sistemazione sopra il parcheggio di via Benedetto Marcello.
La Presidente della Commissione Parchi e Giardini del consiglio di zona Rita Cosenza ha presentato una proposta di riqualificazione del parterre di via Benedetto Marcello che è stata approvata con 34 voti favorevoli e 2 astenuti.
Senza parlare del futuro del mercato settimanale la mozione ricostruisce la storia della via e del progetto di sistemazione di superficie del parcheggio, citando le finalità dell'intervento scritte nella relazione che lo accompagnava.
Si chiede di valutare e di prevedere le necessarie opere di intervento che salvaguardino la connotazione storica, valorizzando gli aspetti progettuali originali, in considerazione soprattutto del vincolo ambientale cui è sottoposta l’area in oggetto, prevedendo nello specifico i seguenti elementi:
In ogni caso, il Consiglio di Zona 3 chiede fermamente di conoscere preventivamente il progetto di riqualificazione del soprasuolo di via Benedetto Marcello e che siano predisposti precisi strumenti di salvaguardia del verde ripristinato secondo le indicazioni precedenti.
Ora dovrà aprirsi una trattativa con il Settore Comemrcio per decidere cosa fare del mercato: ridurre il numero delle bancarelle, spostarle sul lato della strada, spostare tutto il mercato in un'altra zona.
Sottotetti in regione: il nuovo assessore al territorio Boni vuole ripartire da zero (18/5/05)
Aria nuova in Regione con la sostituzione dell'Assessore al Territorio Moneta di Forza Italia con l'Assessore Boni della Lega Nord.
In una intervista a Repubblica promette calma e gesso sui sottotetti e dichiara lotta dura senza pietà all'abusivismo. "La legge che ha fatto il mio predecessore Moneta è tutta da rifare perchè favorisce l'abusivismo", ha dichiarato."Nel mio assessorato si riparte da zero."
Ho chiesto un appuntamento al nuovo assessore per capire quali sono le sue intenzioni sui sottotetti e portargli le rivendicazioni della campagna "tetti protetti".
L'assessore Moneta aveva promesso che il recupero dei sottotetti sarebbe ripartito come prima ma il nuovo assessore sembra avere idee diverse. Nell'approvare la legge Moneta la Lega aveva respinto tutti gli emendamenti proposti dai Verdi ma ora la situazione potrebbe cambiare. Vi terrò informati.
Sopra il parcheggio di via Benedetto Marcello i residenti vogliono il verde e non il cemento (17/5/05)
Affollata commissione Parchi e Giardini mercoledì 17 maggio in Consiglio di Zona 3 per discutere sulla sistemazione della strada sopra il nuovo parcheggio sotterraneo.
Erano presenti numerosi abitanti del quartiere e i rappresentanti delle Associazione di via Benedetto Marcello e delle vie dei Musicisti.
La presidente della Commissione Rita Cosenza ha illustrato il progetto approvato dal consiglio di zona a suo tempo e le richieste di modifica rivolte recentemente alla cooperativa costruttrice da parte del Direttore del Settore Strade e Parcheggi ing. Stefani.
Il progetto prevedeva quattro filari di tigli e platani e sotto di loro una striscia di prato, mentre al centro era prevista una passeggiata in ghiaia. Il consiglio di zona aveva chiesto di collocare al centro anche un parco giochi, che c’era prima dei lavori, ed il settore Parchi e Giardini aveva disegnato un’area quadrata di 12 metri per 12 verso via Petrella con copertura in tartan.
Essendo il viale sottoposto a vincolo ambientale il progetto era stato approvato dalla Soprintendenza, che aveva imposto una superficie filtrante in modo che le radici delle piante di alto fusto fossero bagnate naturalmente dalla pioggia. Con una copertura impermeabile, secondo il Corpo Forestale dello Stato sentito dalla Soprintendenza, le radici morirebbero e le piante crollerebbero. Si deve tener conto che due metri sotto le piante c’è il parcheggio e quindi le radici si svilupperanno in larghezza e non in profondità.
La sistemazione prevista non consente tuttavia di far tornare al termine dei lavori le bancarelle del mercato in questo tratto di strada. Il Comune vuole collocare lì 60 bancarelle, di cui 12 sulla strada sul lato est e le restanti nel centro, con i loro mezzi di appoggio. Per andare dai mezzi alle bancarelle gli ambulanti dovrebbero passare sul prato, inoltre le grate di aerazione del parcheggio, previste leggermente sopraelevate, potrebbero far inciampare ambulanti e clienti. Inoltre i mezzi dell’Amsa non potrebbero pulire la ghiaia al termine del mercato perché la porterebbero via con gli aspiratori e le spazzole.
L’ing. Stefani, con una lettera ufficiale alla cooperativa, ha chiesto di spostare i filari di alberi centrali verso il centro, eliminare il prato e prevedere su tutto il parcheggio una copertura impermeabile in pietra con una grata circolare intorno agli alberi, portare a raso le griglie di aerazione, installare un attacco di acqua e luce per ogni bancarella, inserire una toilette per gli ambulanti nel locale di accesso ai box.
Per ottenere l’assenso della Commissione Edilizia e della Soprintendenza questa sistemazione dovrebbe essere estesa all’area compresa tra via Scarlatti e Vitruvio, per omogeneità del disegno dell’arredo urbano in un viale vincolato.
L’arch. Montrasi del Settore Parchi e Giardini ha sostenuto che, grazie all’impianto di irrigazione degli alberi, le loro radici non hanno bisogno di essere bagnate dalla pioggia e quindi possono sopravvivere anche sotto una superficie impermeabile. E’ chiaro che se l’impianto dovesse non funzionare perfettamente le piante morirebbero e crollerebbero sui passanti.
Il dott. Guzzi del Corpo Forestale dello Stato sostiene tuttavia che le radici dei tigli hanno bisogno di ossigeno e sotto una superficie impermeabile morirebbero per asfissia e le piante non sarebbero più sostenute.
Con la presenza del mercato non potrebbe neanche essere realizzato il parco giochi.
Gli abitanti, intervenuti numerosi nella discussione, hanno fatto rilevare che, con la copertura impermeabile, quando non c’è il mercato le automobili andrebbero a parcheggiare sopra il parcheggio: così ci sarebbero 400 automobili sotto terra e 400 nuove automobili in superficie. Hanno ribadito con forza che vogliono il prato, gli alberi ed il campo giochi e non vogliono le bancarelle del mercato.
La proposta dei Comitati è di ridurre il numero delle bancarelle di 40 posti, in modo che l’area sopra il parcheggio sia dedicata ai giochi per bambini ed al verde. E’ noto che gli ambulanti danneggiano spesso le piante perché ostacolano la collocazione delle bancarelle e quindi i nuovi alberi farebbero una brutta fine. Potrebbe rimanere nella via il mercato del martedì mattina, che è più piccolo, mentre quello del sabato, che è molto più grande ed affollato, potrebbe essere spostato in via Ferrante Aporti, tra via Pergolesi e viale Brianza.
E’ una zona delle dimensioni di 320 m x 25 m (8.750 mq), più grande di quella di via Benedetto Marcello di 250 m x 30 m (7.500 mq), che ha il vantaggio di avere solo 5 palazzi di abitazione tra viale Brianza e via Palestrina per la presenza delle Poste e della Stazione sugli altri lati. La distanza a piedi tra la posizione attuale del mercato e quella proposta è di 500 metri, e quindi i clienti possono facilmente raggiungerlo. Vi è un solo filare di alberi in centro e la strada è un grande parcheggio, con poco traffico. Un mercato al sabato potrebbe contribuire a risanare l’area e a riaprire i magazzini sotto la ferrovia. Il Consiglio di Zona 2, in cui l’area è compresa, non sembra ostile a questo spostamento, mentre si era opposto in passato ad utilizzare piazza Luigi di Savoia.
Il Comitato degli abitanti sta già verificando la possibilità di ospitare le bancarelle del mercato in via Ferrante Aporti e questa potrebbe essere la soluzione definitiva dell’annoso problema del mercato.
La richiesta di spostamento era stata fatta dai Comitati con una lettera al Sindaco del giugno dell’anno scorso ed era stata sostenuta dal Consigliere Comunale dei Verdi Baruffi con una interrogazione all’Assessore al Commercio Predolin. Questo tuttavia aveva risposto il 20 luglio all’interrogazione: “ritengo del tutto improponibile uno spostamento ad altra sede in quanto al momento non realizzabile” e aveva sostenuto che le 64 bancarelle spostate durante i lavori in via Mercadante e su un lato di via Benedetto Marcello sarebbero tornate “nella sede naturale”.
Al termine della Commissione la Presidente Cosenza ha messo ai voti la proposta di mantenere la sistemazione di superficie come prevista dal progetto iniziale e questa è stata approvata con i voti a favore del centro-sinistra, di AN e della Lega Nord e l’astensione di Forza Italia. La proposta verrà votata con una mozione urgente nel consiglio di zona di giovedì 19 maggio.
E’ poco probabile che la sistemazione del parterre richiesta dall’ing. Stefani possa essere accettata dalla Commissione Edilizia e dalla Soprintendenza, in quanto incompatibile con il vincolo ambientale sulla via. I Comitati dovranno attivarsi per sensibilizzare questi due enti sull’argomento.
Consegnate le firme contro il parcheggio di piazzale Lavater (16/5/05)
Il Comitato di Piazza Lavater ha consegnato circa 500 firme raccolte nel quartiere tra i residenti e i commercianti contro il parcheggio in project financing proposto dalla ditta Comer di Sondrio. Ha chiesto un incontro con il Consiglio di Zona 3. Ecco la petizione.
Gli abitanti di Piazzale Accursio contro il parcheggio sotterranei (14/5/05)
Si è costituito in Piazzale Accursio un comitato contro il parcheggio sotterraneo da 400 posti auto che verrà scavato sul lato est della piazza. Il bando è stato assegnato all'impresa Quadrio Curzio che comincerà a breve i lavori.
Almeno 30 piante saranno abbattute o spostate, tra queste un grande cedro che forse potrebbe essere salvato riducendo i posti auto.
Sabato pomeriggio c'è stata una simpatica manifestazione in cui l'ing. Caroli, fondatore del Comitato, ha messo all'asta l'adozione delle singole piante per raccogliere fondi per le prossime iniziative. E' seguito un girotondo intorno agli alberi. La pasticceria Prealpi ha preparato una grande torta con la fotografia delle piante.
Il consigliere dei Verdi Baruffi, intervenuto nella manifestazione insieme al consigliere di zona Mazzucchelli, ha proposto di spostare il parcheggio dall'altra parte della piazza, dove non ci sono edifici di abitazione e ci sono meno piante.
In sostegno del Comitato sono intervenuto anch'io con la consigliera dei Verdi di zona 3 De Luca. Eccomi con il giornalino che parla del parla dei cantieri del parcheggio di via Ozanam e di piazzale Loreto. Ho proposto di realizzare un parcheggio meccanizzato con un uguale numero di posti auto sotto la pista di schettinaggio, senza tagliare alcuna pianta.
Repubblica ha pubblicato un articolo il 15 maggio. Martedì 24 maggio ci sarà in consiglio di zona 8 alle 16.30 presso il centro Bonola una commissione sull'argomento .
Bosco di Gioia: Monguzzi propone di collocare la nuova sede della Regione a Pero (10/5/05)
In una intervista a Repubblica sul taglio degli alberi in via Palestro il consigliere regionale dei Verdi Monguzzi ha dichiarato:
E per il bosco di Gioia ci sono speranze ?
"Stiamo lavorando a un progetto: costruire la nuova sede della Regione a Pero, a fianco della Fiera. Lì accanto c'è un'area ancora inquinata. Ecco, lì potrebbe sorgere sia il nuovo Pirellone che la sede della Rai diventando il luogo simbolo del commercio, delle istituzioni e della comunicazione. Salvando pezzi di storia di Milano come il bosco di Gioia e la Stecca degli Artigiani."
E' una risposta anche al gruppo Hines che insieme a Ligresti vorrebbe mettere la RAI nella Città della Moda.
Ligresti con il progetto Fiera e il Garibaldi-Repubblica è ridiventato un protagonista dell'edilizia milanese. E' suo anche il progetto di nuovo centro commerciale al posto di parte dei giardini di via Confalonieri, che distruggerebbe anche il tessuto commerciale del quartiere Isola.
Salvati gli alberi di via Palestro, la Soprintendenza intima la sospensione del taglio, grande rilievo della stampa all'azione dei Verdi, proposta la cessione del bosco al Comune (10/5/05)
La Soprintendenza ai Beni Architettonici di Milano ha intimato con un telegramma alla Società Palestro Nuova la sospensione immediata del taglio degli alberi ed invierà una denuncia alla procura per violazione degli obblighi di conservazione dei beni vincolati. E' previsto l'arresto da sei mesi ad un anno con ammenda da euro 775 a euro 38.734,50 (art 169 del Codice Urbani). Il Corpo Forestale dello Stato dovrà accertare l'entità del danno subito dal bosco a causa dei tagli non autorizzati eseguiti lunedì. Almeno 3 piante di alto fusto sono state tagliate.
Martedì il Corriere della Sera ha pubblicato un articolo di Simona Ravizza, la Repubblica ha pubblicato una pagina intera con una foto a colori del giardino di Mantero dell'agenzia Fotogramma, un articolo di Alessia Gallione sulla vicenda e sulle analoghe vicenede del Bosco di Gioia, di via Kramer e di Piazzale Libia, una intervista al consigliere regionale dei Verdi Monguzzi che propone di spostare la nuova sede della Regione vicino alla nuova Fiera a Pero, un articolo di Paolo Hutter sul verde privato e pubblico (Gli alberi sono patrimonio di tutta la città), in cui si chiede di modificare il regolamento edilizio del 1999 per ripristinare i controlli sul verde privati previsti dal precedente regolamento. Su questo tema il Consiglio di Zona 2 aveva approvato il 19 aprile una mozione presentata dai Verdi.
Anche l'Ansa ha diffuso una notizia raccolta da Metro e City.
Martedì mattina si è svolto un sopralluogo del bosco alla presenza del geom. Pennisi del gruppo Cabassi, dell'agronomo Portaluppi che ha scritto la relazione agronomica, dell'agronomo Bottesini dell'impresa incaricata dei lavori, di Michele Sacerdoti dei Verdi, della consigliera dei Verdi-lista Arancia Milly Moratti, del consigliere di zona 1 dei Verdi De Marinis, dell'agronomo di Legambiente Pappalardo, dell'arch. Picchio abitante nel palazzo confinante.
Dalla relazione agronomica si è rilevato che, su un totale di 37 piante, ne dovevano essere abbattute 22 e conservate 15. Era previsto l'abbattimento del cedro di 20 metri perchè sul confine con Palazzo Cambiaghi e di tutti gli alberi perimetrali lungo via Palestro, lungo il confine con il giardino della Villa Comunale (un semplice fossato) e il Palazzo del Genio Civile di via del Vecchio Politecnico. La motivazione è che la proprietà non vuole assumersi il rioschio di cadute degli alberi sulle proprietà confinanti o su via Palestro.
Per altri alberi si era deciso l'abbattimento in quanto non facevano parte dell'impianto originario del giardino.
Per quanto riguarda le autorizzazioni, invece di chiedere quella della Soprintendenza e del Corpo Forestale dello Stato, la proprietà aveva richiesto un provvedimento paesistico all'Ufficio Tutela Beni Ambientali del Comune con allegata relazione agronomica e tavole delle piante da tagliare. Questo provvedimento era inutile in quanto il giardino non era protetto da vincolo ambientale bensì da vincolo monumentale ed il Comune non lo ha mai rilasciato. Serviva solo per avere una carta in mano se i vigili fossero intervenuti.
Il geom. Pennisi ha dichiarato di essere al corrente dell'esistenza del vincolo monumentale. D'altra parte nel 1983 la stessa società aveva cercato di aggirare il vincolo facendo dichiarare dal Comune edificabile il terreno, tentativo bloccato dall'allora Soprintendente Costanza Fattori.
Si è tra l'altro scoperto che non sono mai stati notificati alla Soprintendenza i passaggi di proprietà dal 1940, da quanto gli eredi del Conte Cambiaghi vendettero il giardino. Pertanto gli atti di vendita sono probabilmente nulli e il gruppo Cabassi non è il legittimo proprietario. La Soprintetdenza ha la possibilità di esercitare il diritto di prelazione e acquisire il giardino alla proprietà pubblica.
Ho proposto al Gruppo Cabassi di cedere il giardino gratuitamente o per una modica somma al Comune, visto che è destinato a Verde Comunale e non è edificabile: così il Comune potrebbe allargare il giardino della Villa Comunale e, aprendo il cancello su via Palestro, renderlo accessibile dai Giardini Pubblici. Si potrebbe pedonalizzare via Palestro e collegare meglio i vari giardini.
Repubblica ha pubblicato mercoledì 11 maggio l'articolo "Fermato il taglio del bosco" e una intervista alla Soprintendente Regionale Di Francesco "La bellezza di un palazzo è anche il verde che lo circonda".
Taglio non autorizzato di alberi in via Palestro 8 in un bosco vincolato dalla Soprintendenza (8/5/05)
Sono stato chiamato da alcuni residenti in via Palestro dove era in corso un taglio di alberi nell'ex-giardino di Palazzo Cambiaghi, tra il giardino della Villa Comunale e via Palestro (foto 1 e 2)
Sono circa 2000 mq di bosco fitto, con platani, robinie, magnolie, olmi, cedri. Un piccolo bosco in pieno centro che il proprietario, una società del Gruppo Cabassi (palestro Nuova srl), ha abbandonato da anni. L'ingresso è un cancello di latta nel muro di cinta lungo via Palestro. Nel 1983 c'era già stato un tentativo di costruire un palazzo, bloccato dai vicini.
Grandi alberi stendono i loro rami sopra il muro (foto 1, 2 , 3), dando ombra al marciapedi della via. Lunedì mattina una squadra di operai sono entrati ed un agronomo ha segnato le piante da abbatere: il cedro alto più di 20 metri al confine con il terreno di Palazzo Cambiaghi, le piante addossate al muro lungo via Palestro, altre piante all'interno. Dovrebbe sopravvivere la magnolia e poco altro. Al posto di un bosco compatto rimarrà un prato con qualche pianta. Quanto ossigeno non sarà più prodotto per tutti noi ? Di quanto aumenterà la temperatura della zona l'estate ?
Non si sa quali siano i progetti per il giardino: si parla di un giardino delle fate (ma le fate sono gfià scappate insieme allo spirito degli alberi abbattuti), o forse di un parcheggio di superificie o sotterraneo.
Sono stati subito chiamati i carabinieri e i vigili: non c'era nessun cartello di autorizzazione comunale al taglio e sul sito del Comune non compariva alcuna Denuncia di Inizio Attività. Ai vigili l'impresa ha consegnato copia di una D.I.A. presentata il primo dicembre 2004 con allegata una relazione agronomica ma non sembra sia stata mai caricata nel workflow dello sportello unico dell'edilizia. Dove è mai finita ? Chi l'ha controllata ?
Si è poi scoperto che il giardino è vincolato dalla Soprintendenza dal 1936 insieme al Palazzo Cambiaghi di via Palestro 6 e quindi doveva essere richiesta una autorizzazione alla Soprintendenza. Un vicino è andato in Soprintendenza in Piazza Duomo 14 e non ha trovato alcuna autorizzazione. La società, interpellata, ha sostenuto di non sapere dell'esistenza del vincolo.
Il terreno ha una tutte le caratteristiche per essere definito bosco dal Piano di Indirizzo Forestale della Provincia e quindi doveva essere richiesta anche questa autorizzazione.
Grazie al vincolo i lavori per fortuna non possono proseguire. Martedì mattina alle 10 ci sarà un incontro sul posto tra l'agronomo della società ed i residenti.
Piste ciclabili in zona 3: il Comune spende troppo poco (6/5/05)
Ecco il resoconto della riunione delle Commissioni Verde e Traffico del 4 maggio. E' stata esposta una tavola con le piste previste in zona 3.
Legenda della tavola:
P parcheggi bici
passerelle
________________ tratti esistenti
--------------------- progetti in corso
--------------------- piste di completamento della maglia
________________ itinerari nei controviali a 30 km/ora
________________ percorso lungo il fiume Lambro
Spostamento degli alberi in via Kramer: le monache benedettine cercano di difendersi (4/5/05)
In seguito agli articoli sul Giorno, Repubblica e la Voce di Zona 3 le monache hanno affisso un comunicato sulla porta della chiesa.
Il Comitato Provvisorio per Salvare il Verde di via Kramer (via Kramer 13 c/o Properzj, sito www.alberivolanti.it) ha risposto nel modo seguente:
Il Giallo di via Kramer
NON CE L’ABBIAMO CON LE SUOREIl Monastero delle Benedettine di via Bellotti 10 ha emesso un comunicato per difendersi dalle accuse di speculazione edilizia in relazione allo sradicamento dei 19 alberi centenari nel loro giardino. Le monache sostanzialmente sostengono che gli alberi verranno ripiantati al loro posto non appena terminati i lavori ma che il terreno e i diritti volumetrici sono stati venduti (l’acquirente risulterebbe una certa società Avalon). Prescindendo dal forte rischio di morte che subiscono gli alberi trapiantati in modo così approssimativo e frettoloso il “Comitato Provvisorio per Salvare il Verde di via Kramer” non ha la minima intenzione di polemizzare con il Monastero né tantomeno di accusarlo di intrusioni speculative ma si propone invece di chiedere al Comune una soluzione che permetta di rendere agibile al pubblico almeno una parte del giardino di via Kramer angolo Goldoni.
Anche ieri al mercato è continuata la raccolta di firme sulla petizione al Comune: i cittadini rispondono bene ma il Comune tace. Nessuna risposta alle interpellanze giacenti in Consiglio Comunale e al Consiglio di Zona, nessuna risposta alla diffida firmata da 41 residenti, nessuna risposta agli articoli apparsi sulla stampa.
Le brave monache sappiano che lavoriamo anche per loro, si tratta di mantenere quello che da secoli è un tranquillo angolo nella caotica metropoli lombarda.
Ritengo che le piante avessero molte più possibilità di sopravvivere dove erano che dopo un trapianto che ne ha tagliato le radici salvando una zolla troppo piccola per la loro sopravvivenza.
Da fotografie del cantiere scattate il 18 aprile 2003 risulta che le piante non erano sommerse da detriti e stavano benissimo. La maggior parte era fuori dall'area di cantiere.
Non è credibile che lo spostamento degli alberi sia provvisorio: dopo un trasferimento che rende improbabile la loro sopravvivenza (solo alcuni hanno buttato dei nuovi getti) un secondo spostamento dopo uno o due ne provocherebbe sicuramente la morte.
Il comunicato non dice quali siano le intenzioni della Società acquirente né il suo nominativo.
Risulta che questa Società abbia acquistato dal Monastero non solo la scuola ma anche diritti volumetrici per 3.500 mc, pari a 1200 mq di nuova superficie abitabile. Come verrà utilizzata questa nuova volumetria ? Verrà abbattuta la ex-scuola e costruito un nuovo palazzo con più piani o verrà costruita una nuova ala lungo via Kramer ?
Quale sarà la destinazione che la nuova società darà al palazzo ? Sarà ancora una residenza per anziani ? O si spera di aggirare la destinazione d’uso prevista per l’area dal piano regolatore ? E’ stata chiesta l’autorizzazione alla Soprintendenza per lo spostamento degli alberi, visto che la vendita a RSA Lombardia del 2000 è nulla per mancata notifica alla Soprintendenza e quindi il giardino era ancora vincolato ?
Sono tutti quesiti a cui il comunicato non dà risposta. Sottoporrò queste domande alla Società acquirente, nella speranza di avere qualche risposta tranquillizzante per il futuro.
Bosco di Gioia: la commissione urbanistica del consiglio comunale fa proprie le richieste della petizione (3/5/05)
Il Comitato del Giardino in Gioia è stato ricevuto dalla Commissione Urbanistica del Consiglio Comunale il 3 maggio, con all'ordine del giorno solo questo argomento.
Giancarlo Collina del Comitato ha fatto la seguente dichiarazione:
L'arch. Tancredi, responsabile del settore urbanistico che si occupa dei progetti strategici, ha ammesso che il Comune non è coinvolto nella progettazione della nuova sede della Regione e che si limiterà a esaminare e rilasciare la concesione edilizia. Non ha il potere di far cambiare il progetto o di ricollocarlo in un'altra area. In base all'accordo di programma tra Comune e Regione, questa ha piena libertà di progettare nell'area prevista, che acquisterà dalla società ILIM che la possiede attualmente. La valutazione di impatto ambientale ha avuto esito positivo.
Tancredi ha sostenuto che il terreno era costruito fino agli anni '50 e che solo successivamente diventò un vivaio. Ha anche detto che, durante la procedura di approvazione del PII Garibaldi-Repubblica non erano pervenute osservazioni per salvare il Bosco di Gioia.
Ha detto di aver fatto parte della commissione che ha valutato i progetti internazionali presentati al concorso della Regione. Ha ammesso di non sapere nulla della battaglia per salvare il Bosco di Gioia in quanto non ha mai incontrato il Comitato. Il progetto è ancora a livello di concorso di architettura ma la Regione lo sta completando per arrivare ad un progetto preliminare.
Il Comune ha dato la sua disponibilità a a ricollocare le piante nel nuovo parco di Porta Nuova (la biblioteca degli alberi) o in altre aree vicine. Una prima ricognizione sembra escludere l'area dalla normativa della provincia sui boschi.
Sono intervenuti numerosi consiglieri di maggioranza e opposizione che hanno tutti chiesto di salvare il Bosco di Gioia. Per la maggioranza sono intervenuti Pennisi di FI e Riccardo Albertini del gruppo misto, per l'opposizione Baruffi dei Verdi, Fiano e Adamo dei Ds, Pantaleo della Margherita, Occhi di Rifondazione Comunista, Rizzo di Miracolo a Milano, Ciccioni di Italia dei Valori.
In particolare Baruffi ha ricordato che il progetto deve essere sottoposto ad una attenta valutazione di impatto paesistica, convocando, come previsto dal Piano Territoriale Paesistico della Regione, una udienza pubblica con Comune, Regione, Provincia e Zona e le associazioni ambientaliste. Il Comune ha quindio vasti poteri per bloccare il progetto edilizio.
Riccardo Albertini ha criticato che Milano cancella la sua storia con una disinvoltura eccezionale e che bisogna utilizzare i poteri del consiglio comunale per valorizzare e conservare il bosco, Rizzo ha sostenuto che a parità di volumetria si può cambiare tutto nell'accordo di programma e che il consiglio di zona potrebbe opporsi al progetto edilizio, costringendo la commissione urbanistica a dare il suo parere.
Tagliabue del Consiglio di Zona 9 ha ricordato che se il progetto verrà presentato con una super-DIA il consiglio di zona non potrà esaminarlo.
Ciccioni ha sostenuto che il progetto della Regione va inquadrato nel complesso degli interventi sull'area Garibaldi-Repubblica e ha ricordato la battaglia del quartiere Isola per salvare dalla demolizione la Stecca degli Artigiani e preservare i giardini di via Confalonieri. Bisogna evitare che per salvare il Bosco di Gioia le volumetrie della Regione vengano trasferite su quest'area. Il quartiere preferisce avere i giardini di via Confalonieri, che sono vicini, rispetto al nuovo parco di Porta Nuova, che chissà quando potrà essere pienamente in funzione.
Alla fine della discussione l'arch. Tancredi, prendendo atto degli interventi unanimi, si è impegnato ad chiedere alla Regione di rivedere l'accordo di programma.
Sono intervenuto al termine della seduta contestando che l'area fosse costruita fino agli anni '50 ( vi era solo una casa su parte di via Melchiorre Gioia bombardata durante la guerra e che si vede ancora) e facendo una breve storia dal 1880, quando vi si trovava l'ortofrutta Longone. Ho ricordato il lascito di Giuditta Sommaruga all'Ospedale Maggiore di Niguarda con il divieto di vendere il terreno o affittarlo ma dedicarlo ad uso ospedaliero per lenire le sofferenze dell'umanità e la violazione del lascito con la vendita all'asta per 20 miliardi nel 1989 all'impresa Cogefar Torno.
Ho illustrato anche le norme del Piano Territoriale Paesistico della Regione Lombardia riguardo alla necessità di una valutazione di impatto paesistico del progetto vincitore del concorso della Regione, che l'arch. Tancredi ha confuso con la valutazione di impatto ambientale del PII Garibaldi-Repubblica.
Il consigliere Baruffi si è impegnato a presentare un ordine del giorno sulla salvezza del Bosco di Gioia in Consiglio Comunale.
Il Corriere del 4 maggio ha pubblicato una notizia sul Bosco di Gioia ed una sulla Città della Moda. Ligresti sta tornando alla grande negli affari immobiliari di Milano.
Viale Piave: raccolta di firme per allargare la strada, sistemare lo scolo dell'acqua piovana, ripristinare il ceppo intorno agli alberi (1/5/05)
Alcuni abitanti di viale Piave hanno preparato una petizione in cui si chiede l'allargamento della sede stradale con restringimento dei marciapiedi, la sistemazione dei tombini, il ripristino del ceppo intorno agli alberi.
Si può firmare presso la panetteria di Milena Pizzocchero in Piazza Oberdan 2 e il negozio di elettricità Pogliani in viale Piave 26.
Un residente mi ha scritto sostenendo che sia meglio che i marciapiedi rimangano larghi per favorire il passaggio dei pedoni e che il traffico si blocca soprattutto la domenica a causa dell'apertura dell'Esselunga.
"Chiunque critichi l'effetto di ritardo del traffico dimentica che la vera ragione di ciò sta nella presenza abnorme dell'Essellunga, la cui apertura illimitatata anche nei giorni festivi è una vera calamità perchè attira clienti da tutta Milano: ciò avveniva anche prima dei lavori e anche prima di essi si formavano lunghissime code. Di tutto ciò Le ho dato informazione e ho informato la polizia locale e la stessa Esselunga che ha condiviso l'individuazione dei problemi, ma poi non ha fatto nulla di serio. Il problema centrale è l'insufficienza del parcheggio sotterraneo: le auto si fermano in attesa che si liberi un posto: la domenica è impressionante vedere la fila delle auto incolonnate da p.za Tricolore ed effettivamente non si respira, non già per il marciapiede largo, bensì perchè le auto attendono illegalmente di entrare. L'apertura illimitata di quel Supermercato e l'insufficienza dei posti auto sono le vere cause dell'inquinamento. Infatti quando i lavori impedivano un serio avviarsi al supermercato abbiamo respirato, ma dal giugno scorso, col ripristino del traffico il supplizio dell'inquinamento da Esselunga sono ripresi, ma ritengo che proprio gli ostacoli del viale abbiano contribuito a ridurre il traffico anche di quel Supermercato".
Pista ciclabile di via Pisacane e altre piste in zona 3: commissione in consiglio di zona 3 mercoledì 4 maggio dalle 17 alle 18.30 in via Sansovino 9 (30/4/05)
Si parla del nuovo progetto di pista ciclabile di via Pisacane e di altre piste in zona 3 nella commissione congiunta Verde e Traffico del 4 maggio. Il progetto è il risultato della petizione da me promossa e prevede in senso unico in via Pisacane e la creazione di una pista ciclabile sul lato della scuola da piazza Risorgimento a Piazza Otto Novembre. Si veda la notizia del 28/2/05 e del 27/5/04.
Gli studenti, i genitori e gli insegnanti delle scuole di via Pisacane che hanno firmato in massa la petizione per la pista ciclabile (230 firme) sono invitati a partecipare.
I bambini disegnano gli alberi del Bosco di Gioia (24/4/05) (aggiornato il 6/5/05 con altri disegni)
I bambini di lacune scuole materne ed elementari del quartiere hanno disegnato gli alberi del Bosco di Gioia: i loro disegni, circa 150, sono stati appesi tra gli alberi vicino al camper domenica pomeriggio.
Alcune classi hanno fatto un disegno collettivo. I disegni resteranno appesi, pioggia permettendo, anche lunedì.
Ecco le foto di alcuni disegni. I disegni saranno messi tutti su un CD.
Vota al concorso "Una panchina per Milano" (24/4/05)
L'Urban Land Institute (ULI) Italy ha invitato sei designer italiani a progettare la nuova panchina di Milano. La panchina che risulterà vincitrice del concorso sarà installata in alcuni quartieri cittadini individuato insieme al Comune di Milano e diventerà uno degli standard qualitativi di arredo urbano della città.
I designer sono in ordine alfabetico Citterio, De Lucchi, Irvine, Lissoni, Meda e Rizzatto.
I cittadini di Milano possono visionare i progetti (all'inizio nell'ottagono della Galleria, attualmente alla Triennale fino al 27 aprile) e votare la loro preferenza tramite cellulare, internet o coupon sul luogo della mostra. La scelta finale della panchina vincitrice risulterà per metà dei punti dal voto pubblico e per metà dal voto di una giuria, presieduta dall'Arch. Vico Magistretti. La giuria, che ha 50 punti, darà da 1 a 10 punti a creatività/estetica, funzionalità, costo, manutenzione, resistenza/materiale.
La premiazione avverrà l'11 maggio presso Trussardi alla Scala in Piazza della Scala.
E' la prima volta che il pubblico viene chiamato ad esprimere un parere a un progetto dell'amministrazione comunale, al di fuori dei referendum.
Potrebbe essere un buon inizio per un processo di partecipazione dei cittadini alla progettazione della città. Mi piacerebbe che si partisse dal piccolo, la panchina, per arrivare ai grandi progetti di trasformazione urbana, come la Fiera e il quartiere Garibaldi/Repubblica.
In realtà il voto non sarà affatto attendibile dei gusti dei milanesi: la stessa persona può votare più volte, il voto non è riservato ai residenti ma anzi sembra che in Galleria molti votanti fossero turisti di passaggio. Ci sarebbe dovuto essere qualcuno che registrasse i documenti di ogni votante prima di consegnargli la scheda.
C'è comunque voglia dei milanesi di partecipare alle decisioni, ho visto persone provare tutte le panchine e discutere tra loro prima di votare. Erano state preparate 10.000 schede ma sono state tutte usate il primo giorno.
Come ho votato io ? La panchina di plastica riciclata di Irvine e Coro: non provoca il taglio di alberi e aiuta a riciclare la plastica. Dovrebbe costare poco ma il prezzo non era pubblicato. L'estetica non è male e può essere costruita in vari colori. Inoltre non si può vandalizzare facilmente e questo è un vantaggio, visto che a volte le assi di legno vengono divelte.
Certo il legno è un'altra cosa, è più naturale, ma ad esempio la panchina in teak di Citterio ha un micidiale impatto sul taglio delle foreste tropicali. Sembra che sia la preferita, ha un design molto innovativo, ma provate a sedervi su, vi tagli la schiena con lo spigolo dello schienale.
Vai su sito www.unapanchinapermilano.it e vota per la panchina che preferisci. Se vuoi mandami un commento sul tuo voto e autorizzami, se vuoi, a pubblicarlo su questo sito.
Ecco alcune foto della mia panchina preferita di Irvine e Coro: scheda, panchina, dettaglio. La mia seconda preferita è quella di De Lucchi, in legno e somigliante a quelle attuali.
Bosco di Gioia: i bambini delle scuole del quartiere portano i loro disegni degli alberi domenica 22 aprile alle 16 in via Galvani 34 (23/4/05)
Festa dei bambini domenica alle 16 in via Galvani 34: porteranno i disegni degli alberi che hanno adottato. Sarà un momento di gioia per il Bosco di Gioia ! Portate i vostri bambini. In caso di pioggia la festa si terrà sotto i portici della chiesa dei Salesiani.
Per salvare il Bosco di Gioia Italia Nostra propone di spostare il Pirellone bis nell'area dell'ex-luna park delle Varesine (22/4/05)
L'arch. Ferruzzi, Presidente della sezione di Italia Nostra di Milano, ha illustrato alla stampa la lettera inviata ad Albertini e Formigoni per proporre di spostare il nuovo polo della regione in viale della Liberazione dove c'era il luna-park delle Varesine.
Si tratta dell'area che l'ing. De Mico ha venduto recentemente al Gruppo Hines. Il nuovo polo della Regione, ha spiegato Ferruzzi, sarebbe collocato in una zona più prestigiosa e visibile che l'area prevista attualmente.
Si potrebbe così mantenere il Bosco di Gioia e costruire degli edifici sui 20.000 mq che rimangono. Nell'area di De Mico il Consiglio di Stato ha concesso al proprietario una notevole volumetria, che dovrebbe essere sufficiente per le esigenze della Regione.
Gianni Comencini, presidente della Fondazione Cineteca Italiana ci ha lasciati, il 30 aprile giornata dedicata ai "suoi" film (22/4/05) (aggiornato il 24/5/05)
Grave lutto per Milano e la Zona 3: Gianni Comencini è mancato il 19 aprile. Era presidente della Fondazione Cineteca Italiana che proietta i suoi film nella sala dello Spazio Oberdan in via Vittorio Veneto 2. E' la principale iniziativa culturale della zona 3 che si svolge nel suo cuore più antico, il Lazzaretto.
Questo sito ha sin dalla nascita pubblicizzato gli eventi della Cineteca Italiana nella pagina degli eventi culturali in zona 3.
Ho iniziato a frequentare la Cineteca nel 1975, quando proiettava i suoi film nella sala della Chiesa di S.Marco, e poi l'ho seguita in via Oxilia e infine allo Spazio Oberdan. Ho conosciuto Comencini nel 1988 quando tentati di trasformare la palazzina Liberty di via Melzo, ex cinema Dumont, in sede della Cineteca, che allora non aveva un suo spazio di proiezione. Trovò nei suoi archivi delle vecchie locandine degli anni Venti con i film del cinema Dumont.
Nel 1999 feci approvare dal Consiglio di Zona 3, d'accordo con lui, una delibera che chiedeva di ospitare il museo del cinema e l'archivio del cinema della Cineteca, attualmente in Palazzo Dugnani in via Manin, nel Diurno Venezia in Piazza Oberdan. Da allora, nonostante gli sforzi dell'Assessorato alla Cultura della Provincia di Milano, questo trasferimento non si è ancora realizzato.
Comencini è stato ricordato il 22 aprile in Consiglio Comunale dal Presidente Giudice con un necrologio e un minuto di silenzio.
Il Corriere della Sera, la Repubblica e il Giorno hanno scritto degli articoli su di lui.
Sabato 30 aprile vi sarà allo Spazio Oberdan un pomeriggio e serata ad ingresso libero per ricordare la sua passione per il cinema e l'impegno profuso nel corso di tutta la vita per la salvaguardia e la diffusione di questa arte. Ecco il programma della giornata.
Giuditta Sommaruga veglia sul Bosco di Gioia: riappeso il cartello collocato sul cancello il 19 marzo scorso (21/4/05)
Ho riappeso il cartello con la dedica del Bosco di Gioia alla madre di Giuditta Sommaruga, Emilia Longone Sommaruga, sul cancello di via Melchiorre Gioia 39, e un altro sul cancello di via Algarotti. Ho aggiunto sul cartello la scritta: "si prega di non rimuovere questo cartello per rispetto verso la benefattrice". Il cartello era sparito dopo essere stato appeso nella cerimonia di sabato 19 marzo.
Ecco la foto del cartello e di alcune studentesse che passavano davanti e che mi hanno chiesto che il bosco sia conservato.
Gli abitanti di Piazzale Lavater contestano il parcheggio sotterraneo (20/4/05)
In seguito alla pubblicazione sulla Voce di Zona 3 di un mio articolo sul progetto parcheggio sotterraneo di Piazzale Lavater, un gruppo di residenti ha preparato una lettera di protesta indirizzata al Comune di Milano. E' in corso la raccolta delle firme.
Via Kramer 18: spostati 19 alberi altissimi nel Giardino delle Monache Benedettine (15/4/05) (aggiornato il 5/5/05)
(Sottoscrivi online la petizione del Comitato Provvisorio per Salvare il Verde di via Kramer sul sito http://laferla.it/alberivolanti)
Tra il 22 marzo e il 2 aprile sono spariti i venti platani e ippocastani su due filari alti circa 20 metri che costeggiavano via Kramer all'angolo con via Goldoni nel giardino delle Monache Benedettine. Gli ippocastani sono ben visibili in una foto aerea del 2001.
Uno è stato tagliato, gli altri 19, dopo essere stati potati drasticamente, sono stati fasciati e trapiantati troppo vicini tra di loro nel giardino delle monache verso via Goldoni, i loro moncherini spuntano dietro il muro di cinta (vedi foto dall'alto, con l'ultima nevicata, prima dello spostamento, il trapianto, la potatura e l'abbattimento di una pianta).
Alcuni alberi hanno buttato delle foglie ma la maggior parte no. Secondo il parere di un agronomo della Forestale la possibilità che sopravvivano è bassissima.
Le monache stanno vendendo la ex-scuola ed il terreno retrostante ad una società che costruirà una schiera di case lungo via Kramer fino all'angolo con via Goldoni ed un parcheggio sotto il campo di calcio, solo il giardino di clausura verrà mantenuto. Gli abitanti del quartiere che godevano del verde sono furibondi!
Il 6 aprile, dopo lo spostamento delle piante, le monache hanno presentato una DIA allo Sportello Unico dell'Edilizia, con una relazione agronomica che giustifica l'abbattimento di una pianta perché malata.
Ho scritto un articolo in proposito per il prossimo numero della Voce di Zona 3.
Lunedì 18 aprile al mercatino di via Kramer all'angolo con via Goldoni si raccolgono firme su una petizione per chiedere che gli alberi vengano rimessi dov'era e che il giardino sia aperto al pubblico. Sono state raccolte 350 firme, la raccolta prosegue lunedì 25 aprile.
Sto preparando un esposto al Comune e una mozione urgente che i Verdi presenteranno in Consiglio Comunale ed in Consiglio di Zona 3.
Il Giorno ha pubblicato un articolo di Giacomo Properzj il 15 aprile, la Repubblica ha pubblicato un articolo di Stefano Rossi il 30 aprile.
Nell'articolo l'avvocato delle suore sostiene che i detriti del cantiere sommergevano le piante e che quindi hanno dovuto essere trasferite: questa circostanza non risulta dalle fotografie prese dall'alto prima del trasferimento. Giacomo Properzj, ex presidente della Provincia e abitante in via Kramer, chiede che il giardino diventi parco pubblico.
Ho preparato una simulazione di come sarà via Kramer con i nuovi edifici.
Da informazioni raccolte presso la Soprintendenza ai Beni Architettonici di Piazza Duomo l'edificio e il giardino sono sottoposti a vincolo monumentale in quanto sono di proprietà di un ente ecclesiastico e sono stati costruiti più di 50 anni fa. Quindi le Monache dovevano chiedere l'autorizzazione della Soprintendenza per spostare 19 alberi e tagliarne uno e non l'hanno fatto.
Le monache avevano venduto la scuola alla RSA Lombardia nel 2000, compreso il terreno retrostante, senza notificare la vendita alla Soprintendenza e quindi la vendita è nulla. Ora una nuova società ha acquistato la scuola ed il terreno circostante per una cifra pari a tre volte quella del 2000 ed ha inoltre acquistato dalle monache il diritto a costruire nuovi palazzi per 3500 metri cubi, pari a 1.200 mq di superficie abitabile. E' sufficiente per proseguire l'ala della scuola fino a via Goldoni.
Speriamo che non vogliano demolire e riscostruire la scuola, costruita nel 1899 in stile eclettico e rimasta tale e quale da allora. Un edificio nuovo sarebbe uno scempio per il quartiere. Mi domando quale sarà la destinazione della scuola, vista la cifra elevatissima spesa per acquistarla. Essa dovrà comunque essere compatibile con la destinazione funzionale di Servizi Privati prevista dall'attuale piano regolatore.
Il Comune vuole vendere le case popolari di via Cicco Simonetta, Piazzale Dateo e via Cesariano (14/4/05)
La Giunta Comunale ha portato in commissione Demanio del Comune le delibere di vendita delle case popolari di via Cicco Simonetta, Piazzale Dateo e via Cesariano.
Per via Cicco Simonetta 15 il consigliere dei Verdi Baruffi è intervenuto in commissione opponendosi alla vendita e ricordando che il palazzo, costruito nel 1884 e ampliato nel 1904 dalla famiglia Daccò, è stato donato al Comune nel 1904 dal comm. Giuseppe Levi (Venezia 1830-Milano 1909) di religione ebraica "come ricovero dei senza tetto senza distinzione di religione".
Nella lettera che inviò il 21 agosto 1904 al Comune il Comm. Levi scrisse: «Fortemente impressionato dalle pietosissime condizioni in cui trovansi i "senza tetto" e per assecondare un sentimento del mio animo di fare in vita un'opera pubblica di beneficenza, ho acquistato la casa di via Cicco Simonetta 15 coll'intenzione di offrirla in dono, come offro colla presente, a codesto onor. Municipio, a pro dei "senza tetto".»
Nell’atto di donazione il sindaco Barinetti “esprimeva i sensi di gratitudine del Comune al generoso donatore” e si impegnava a “porre sulla facciata una lapide rammendante il nome del generoso donatore e lo scopo al quale la donazione fu condizionata.” La lapide si legge ancora benissimo, “ a ricordare l’atto munifico di chi non attese la spogliatrice morte per volgere al pubblico bene la ricchezza”.
Il comm. Giuseppe Levi era nato a Venezia nel 1830, aveva combattuto per la Repubblica di Venezia contro gli austriaci nel 1848-49, con la sconfitta della prima guerra di indipendenza emigrò ad Alessandria di Egitto con altri esuli dove visse fino al 1890, lavorando come direttore della Banca d'Egitto e ricoprendo l'incarico di giudice consolare.
Nel 1908 fu costituita l'Opera Pia Comm. Giuseppe Levi per i ricoveri notturni gratuiti di Milano a cui la casa fu ceduta.
Alla sua morte nel 1909 il Corriere della Sera pubblicò un necrologio dal titolo "Morte di un filantropo" citando i lasciti che fece all'Opera Pia, alla Comunità Israelitica di Milano, oltre che al Pane Quotidiano di Milano, al Pio Istituto dei Rachitici, alla Fraterna Misericordia di Venezia. “Il cardinale arcivescovo, che nutriva per l’estinto viva amicizia, volle visitarlo negli ultimi giorni della sua malattia”. Si trattava del Cardinal Ferrari, e questo scritto evidenzia l’apertura del Comm. Levi verso tutte le religioni. Nel testamento il Comm. Levi chiede che i funerali “siano semplicissimi come semplicemente ho vissuto, né fiori né partecipazioni particolari”. Fu sepolto nel reparto israelitico del Cimitero Monumentale (giardino di ponente tomba n. 121).
Nel 1932 la casa di via Cicco Simonetta fu riacquistata dal Comune di Milano per destinarla alla istituzione di nuovi ricoveri notturni ed entrò a far parte del patrimonio delle case popolari di affitto del Comune. E' stata recentemente totalmente ristrutturata. Il Comune vuole venderla all'asta tutta insieme a partire da 6,5 milioni di euro. La Repubblica ha pubblicato un articolo critico sulla vendita.
Bosco di Gioia: Repubblica dedica un'intera pagina alla battaglia contro il cemento, grande successo dello spettacolo di Zelig e Elio e le storie tese (14/4/05) (aggiornato il 15/4/05)
La Repubblica ha pubblicato "La reliquia che respira" di Patrizia Valduga, "La battaglia del bosco tra il cemento" di Luigi Bolognini, un'intervista a Rocco Tanica.
L'Assessore Provinciale al Territorio Pietro Mezzi dei Verdi ha visitato il camper e ha promesso di includere le piante più grandi nell'elenco delle piante monumentali di Milano. Il comitato insieme a Legambiente ha consegnato in marzo a Mezzi un elenco di 300 piante di Milano da includere tra le piante monumentali. Queste non potranno essere abbattute a meno che non siano dichiarate malate con una perizia di un agronomo. Quattro piante del Bosco di Gioia (due faggi, una magnolia, un platano) hanno le caratteristiche per essere incluse nell'elenco.
Più di 1000 giovani hanno affollato la discoteca la Nuova Idea per lo spettacolo di Zelig e Elio e le storie tese, con cui è stato finanziato il ricorso al TAR contro il PII Garibaldi-Repubblica per salvare il bosco. La maggior parte degli spettatori ha firmato la petizione del Comitato.
Al termine dello spettacolo Rocco Tanica ha ringraziato tutti quelli che hanno sostenuto la battaglia, compreso il gestore di questo sito.
Ho portato allo spettacolo un estrattto della lettera che il capo indiano Seattle della tribù degli Suwamish scrisse nel 1855 al Presidente degli Stati Uniti. Claudio Bisio l'ha letta al pubblico con un dolcissimo sottofondo musicale: è stato un momento di grande emozione per tutti.
Il Corriere ha pubblicato il 15 aprile un articolo di Silvia Vegetti Finzi , "il Digiuno per il verde", un articolo di Simona Ravizza "Mille alunni adottano il bosco di gioia", un articolo sulla festa per il verde.
Bosco di Gioia: continua ad oltranza il digiuno di Rocco Tanica e Paolo Macchi, dichiarazioni della Regione, del Presidente del Consiglio Comunale e dei Verdi in Regione (13/4/05) (aggiornato il 16/4/05)
"Il mio digiuno proseguirà fino a quando non ci sarà la rassicurazione che l'area sarà stralciata dal progetto". E' quanto ha annunciato, oggi al presidio di via Galvani, il tastierista di "Elio e le storie tese", Rocco Tanica, residente nell'area ed esponente del comitato "Giardino di Gioia". Tanica è oggi al suo settimo giorno di sciopero della fame. Il capogruppo dei Verdi in consiglio comunale, Maurizio Baruffi, intervenuto oggi al presidio per sostenere la protesta insieme al presidente del consiglio comunale Vincenzo Giudice, ha lanciato un appello affinché il digiuno sia sostenuto da una "staffetta" aperta a tutti i cittadini sensibili alla questione.
"Se si parla di modifiche al progetto urbanistico è difficile che si possano realizzare. Il progetto urbanistico ha seguito un preciso iter, e fa parte di un accordo di programma che è stato sottoscritto da più parti e che comprende tutta l'area Garibaldi-Repubblica.Se invece si parla di salvaguardare il verde nel senso di valorizzare la qualità dell'area, i miglioramenti sono possibili, anzi, stiamo già lavorando in questa direzione". Così l'architetto Anna Chianese, della direzione generale Risorse e Bilancio della Regione, spiega a Omnimilano quali sono le possibilità di salvaguardia del cosiddetto 'Bosco di Gioia', l'area sulla quale sorgerà la nuova sede della Regione. "Il ruolo del verde nel progetto ha trovato molta sensibilità - prosegue l'architetto - e sta trovando un ulteriore approfondimento. Del 'Bosco di Gioia' non verrà mantenuta l'attuale conformazione. In questo momento l'area non è fruibile, non è custodita, e quell'isolato comprende peraltro un sito produttivo dismesso, che ne preclude l'utilizzo. Con la riqualificazione, diventerà fruibile. Quando c'è una trasformazione urbana, un luogo non può restare nello stato in cui è. Il lavoro per apportare miglioramenti a favore del verde, anche al recupero di alcuni degli alberi del Bosco, sono in corso".
Il comitato civico "Giardino di Gioia" potrà essere ricevuto, per un'audizione, in commissione comunale urbanistica "nei prossimi giorni". E' questo l'auspicio formulato oggi dal presidente del Consiglio comunale, Vincenzo Giudice, che ha incontrato insieme al consigliere dei Verdi Baruffi, al camper di via Galvani, dove si sta tenendo il presidio contro l'abbattimento dell'area verde, i rappresentanti del comitato, fra cui Rocco Tanica, tastierista degli "Elio e le storie tese", residente nella zona, che sta osservando uno sciopero della fame dal 7 aprile. Secondo Giudice, "sebbene l'intervento previsto faccia parte di un progetto molto più ampio e articolato, quello di Garibaldi-Repubblica, spero ci possano essere i margini per eventuali modifiche che derivano dalle opinioni dei cittadini".
I Verdi in Regione Lombardia hanno presentato una mozione per chiedere alla giunta Regionale di rivedere il progetto che prevede il taglio degli alberi nel bosco di via Melchiorre Gioia per fare posto ad un'area della nuova sede della Regione Lombardia. "In una città col verde scarsissimo -spiegano i due rappresentanti verdi lombardi, Carlo Monguzzi e Marcello Saponaro- e che per due giorni su tre supera la soglia di allarme per l'inquinamento da polveri sottili, abbattere alberi per fare posto a costruzioni di cemento è una cosa completamente priva di senso. Formigoni dovrà accontentarsi di abitare nel Pirellone ristrutturato".
Bosco di Gioia: il consigliere comunale dei Verdi Baruffi chiede un incontro del Presidente del Consiglio Comunale con il Comitato (12/4/05)
Intervenendo in Consiglio Comunale l'11 aprile, il consigliere dei Verdi Baruffi ha chiesto al Presidente del Consiglio Comunale Giudice di incontrare i cittadini che digiunano avviando un dialogo con loro e invitarli a sospendere lo sciopero della fame.
Baruffi chiede "di provare a capire se si possa ugualmente fare una nuova sede per il Consiglio Regionale e per la Regione Lombardia, ma al tempo stesso si possa salvare un patrimonio arboreo importante della nostra Città, un polmone verde in un'area molto congestionata, come quella di Melchiorre Gioia e del centro direzionale, e quindi si possa in qualche modo concorrere allo sviluppo della Città seguendo però alcune regole fondamentali, cioè uno sviluppo che sia sostenibile, che sia rispettoso dell'ambiente, che sia capace di trovare soluzioni per i problemi che vengono sollevati dai cittadini di Milano, che chiedono una qualità della vita migliore nella nostra Città e una Città più bella e più respirabile, vorrei dire, e dall'altra parte le esigenze comunque di sviluppo, in questo caso, delle istituzioni, che hanno bisogno di edificare nuove costruzioni."
In seguito alla richiesta di Baruffi il Presidente del Consiglio ha visitato il camper con Baruffi mercoledì mattina alle 10.30.
Bosco di Gioia: petizione con raccolta di firme online e presso il camper in via Galvani 34, mostra dei disegni delle scuole (9/4/05) (aggiornato il 23/4/05)
Il Comitato Giardino in Gioia ha lanciato una raccolta di firme in difesa del Bosco di Gioia. Due le richieste principali: l'area piantumata dell'ex-vivaio deve essere salvaguardata impedendo interventi distruttivi, il giardino dev'essere destinato a verde pubblico trovando una soluzione compatibile tra il progetto per il nuovo polo regionale e tale destinazione. Aderisce alle protesta, oltre al conduttore di Zelig Claudio Bisio, i comici Ale & Franz e Rocco Tanica, Fabio Treves, armonicista e leader della Treves Blues Band.
Ringraziamo che ha aderito alla petizione online, le adesioni raccolte sono più di 500 e le allegheremo alle firme raccolte sui moduli.
Ora però abbiamo deciso di raccogliere le firme solo sui moduli.
Simona Ravizza ha scritto un nuovo articolo sul Corriere con le prime osservazioni dei progettisti del Pirellone bis arch. Caputo e Giorgetta.
Sostengono che verranno creati dei giardini lungo via Restelli, ma sono poca cosa rispetto al bosco che sarà eliminato.
Ecco la foto vicino al camper: accanto al camper, di fronte al bosco, il camper con lo striscione, Paolo e Rocco, Rocco, Paolo e Fabio intervistati dalla Rai,, Rocco con la maglietta "scempo annunciato", il consigliere regionale dei Verdi Carlo Monguzzi, reduce da uno sciopero della fame per l'aria pulita.
Se vuoi partecipare alla mostra di disegni degli alberi fatti dagli alunni delle scuole elementari di Milano, puoi stampare le foto dei due alberi più maestosi, disegnarne uno a casa o a scuola e portarlo al camper.
Questo è il censimento completo degli alberi del bosco.
Per salvare il Bosco di Gioia dal 7 aprile presidio 24 ore su 24 di fronte al bosco in via Galvani 34, Rocco Tanica e il Comitato Giardino in Gioia digiunano per difendere il verde di tutti (7/4/05) (aggiornato 10/4/05)
Il Comitato Giardino in Gioia ha lanciato una mobilitazione del quartiere per salvare il Bosco di Gioia dalla costruzione della nuova sede della Regione Lombardia, opera inutile voluta da Formigoni come monumento a se stesso.
In un camper in via Galvani 34 i membri del Comitato hanno iniziato uno sciopero della fame; la loro battaglia è il simbolo della battaglia di tutti i cittadini milanesi per salvare il poco verde che ci rimane dalle ruspe, iniziata dalle lotte contro il taglio degli alberi per costruire i parcheggi sotterranei. Anche nel quartiere Isola il progetto della Città della Moda porterà all'abbattimento degli alberi nei giardini di via Confalonieri,
Il comitato chiede a tutti di portare il proprio sostegno sul posto e di inviare dei messaggi di protesta a Formigoni e Albertini.
Ecco il volantino che viene distribuito nel quartiere.
Elio e le Storie Tese, Claudio Bisio e Gianni Cinelli terranno uno spettacolo il 14 aprile alle 21.30 alla discoteca Nuova Idea in via De Castillia 30, ingresso 7 euro. Il ricavato andrà a pagare il ricorso al TAR contro il progetto della Regione.
Il Corriere della Sera del 7 aprile ha dedicato una pagina allo sciopero della fame con un articolo di Simona Ravizza, che ringraziamo per i suoi bellissimi pezzi su questo tema.
Il Corriere dell' 8 aprile ha dedicato all'evento due articoli, il primo di Isabella Fedrigotti "La difesa del verde", il secondo di Simona Ravizza "No al cemento al posto del nostro bosco, il bosco non si tocca, bloccheremo il Pirellone bis" con un elenco degli alberi presenti, di cui 4 monumentali.
Ecco l'elenco e la posizione degli alberi monumentali. Secondo l'agronomo di Legambiente Pappalardo vi sono nel giardino anche i seguenti alberi: 1 esemplare di Leccio in “splendide condizioni”, 10 Tigli in “ottime condizioni” e “con ampiadisponibilità di luce ed aria”, 5 esemplari (1 olmo carpinifoglia – 3 carpini bianchi – 1 abete) in “ottime condizioni”, 14 esemplari in “buone condizioni” (aceri, ailantus, faggi, querce, bagolaro), 46 esemplari in “discrete condizioni”, 39 esemplari in “mediocri condizioni”. Secondo l’esperto, per l’alta qualità di essenze esistenti, l’area si presta a un utilizzo come zona “didattica per il verde”, vista l’attuale assenza di una struttura analoga nella città di Milano (e in anticipo sul tanto decantato “Campus” che potrà essere goduto se va bene dai nostri nipoti).
Questo è il censimento completo degli alberi.
I Verdi al 5,44% in Zona 3, il miglior risultato a Milano nelle elezioni regionali (5/4/05)
Ottimo risultato dei Verdi in Zona 3, con il 5,44% fanno un balzo in avanti rispetto alle ultime elezioni provinciali in cui erano al 4,15%. Ringrazio tutti gli elettori che hanno votato per i Verdi e quelli che hanno dato la preferenza a Monguzzi !
A Milano i Verdi prendono il 4,17%, in provincia di Milano il 3,8% e in Lombardia il 2,9%.
Ecco la mappa della distribuzione dei voti ai Verdi e a Sarfatti e le tabelle dei voti.
Ecco la mappa della distribuzione dei voti in Lombardia dei Verdi e di Sarfatti.
Carlo Monguzzi fa il pieno delle preferenze in zona 3 con 1.092 voti, a Milano prende 5.832 preferenze e in provincia 10.624. E' tra i più votati a Milano.
I Verdi prendono 2 seggi in Consiglio Regionale, con Monguzzi eletto in provincia di Milano e Saponaro in provincia di Bergamo.
Sarfatti non ce l'ha fatta ma ha comunque accorciato le distanze da Formigoni, 43,6 % contro 53,4%. Formigoni vince ma è ostaggio della Lega Nord, senza la quale avrebbe perso. A Milano i due candidati sono molto vicini (47,89 a 49,80) e quasi uguali in provincia di Milano (48,4 a 48,7). Sarfatti vince solo in provincia di Mantova ma si posiziona bene anche a Lodi e Cremona.
Ora non rimane che estendere il successo dei Verdi alle altre zone di Milano sostenendo le battaglie dei cittadini che si stanno sviluppando in tutta la città, dalla Fiera al Garibaldi-Repubblica. Stare dalla parte dei cittadini deve essere il nostro primo compito !
Alle prossime elezioni comunali a Milano non c'è dubbio che vincerà la sinistra e Milano deve colorarsi di verde.
Bosco di Gioia: il Corriere della Sera dedica una pagina intera all'appello del Comitato a Formigoni e Sarfatti (27/3/05)
Abbiamo avuto un bellissimo regalo di Pasqua. Simona Ravizza del Corriere ha pubblicato il 27 marzo un lungo articolo dal titolo "Pirellone bis: sì ma salviamo i 200 alberi , l'appello degli abitanti di Melchiorre Gioia: è l'unico polmone verde del quartiere".
L'articolo riporta la foto del giardino e la foto del cartello che è stato appeso alla cancellata di via Melchiorre Gioia 39 il 19 marzo scorso per dedicare il giardino alla memoria di Emilia Sommaruga, madre di Giuditta Sommaruga che lasciò in eredità il terreno all'Ospedale Maggiore di Niguarda nel 1964 con il vincolo di non venderlo nè affittarlo ma di "destinarlo a scopi ospedalieri, con impianti di terapia fisica o come meglio crederà, per lenire le sofferenze dell'umanità." (vedi testamento olografo).
Ecco il testo dell'appello.
Salviamo il Bosco di Gioia: manifestazione sabato 19 marzo alle 11 in via Melchiorre Gioia 39, appello a Sarfatti e Formigoni (18/3/05) (aggiornato il 2/4/05)
Sabato 19 marzo 2005 alle 11 il Comitato Giardino in Gioia ha intestato a Emilia Longone Sommaruga il bosco di Via Melchiorre Gioia 39 (di fronte all'Inps) per ricordare il testamento della figlia Giuditta Sommaruga Faini che lo lasciò all’Ospedale Maggiore di Milano, con il vincolo di non venderlo né affittarlo ma di destinarlo a scopi ospedalieri, intestandolo alla memoria della madre. Un esempio di verde di pregio con 200 alberi, alcuni anche ultradecennali, che dovrà essere "raso al suolo" per costruire la nuova sede della Regione Lombardia (vedi foto aerea del 2001).
Ecco la foto della dedica a Emilia Longone Sommaruga appesa alla cancellata durante la manifestazione e una foto della manifestazione.
Altre informazioni sulla storia del giardino si trovano nel comunicato stampa del 10 marzo e nella notizia del 23/10/04.
Domenica 20 marzo il Comitato ha manifestato davanti al Pirellone, aperto al pubblico dal FAI, indossando le magliette con la scritta "Salviamo il Bosco di Gioia" e la foto di un albero del bosco.
E' stato inviato un appello a Sarfatti e Formigoni, candidati alla Presidenza della Regione, chiedendo di salvare il bosco e modificare il progetto della nuova sede della Regione, che dovrebbe sorgere nell'area del bosco ed in quella del parcheggio contiguo.
"Facciamo appello ai candidati a Presidente della Regione Lombardia affinché si impegnino, se eletti, a rinunciare alla realizzazione del progetto per la nuova sede della Regione o a diminuirne notevolmente la volumetria, affinché il “Giardino in Gioia” possa rimanere un’area verde a disposizione degli abitanti, eventualmente con un piccolo padiglione sanitario nello spirito del lascito di Giuditta Sommaruga. Sarebbe bello che i malati potessero godere del verde del Giardino e ricordare la benefattrice dell’Ospedale."
Manifestazione contro l'elettrosmog giovedì 17 marzo in via Porpora 81 (17/03/05)
Giovedì 17 marzo alle ore 16.00 davanti alla Scuola materna ed elementare Casa dei Bambini Metodo Montessori di via Porpora 81 a Milano, si terrà una dimostrazione pacifica di bambini e genitori contro l’installazione della piattaforma RBS Vodafone di via Jommelli 26.
Esposizione di disegni e scritti eseguiti dai bambini costretti, da oltre un mese, a giocare e studiare proprio sotto il cono d’onda emesso dal campo elettromagnetico della suddetta antenna.
La scuola, una villetta con giardino, si trova a 40 metri dall’impianto che è stato installato su un palazzo più basso rispetto ai condomìni circostanti.
Gli abitanti si sono costituiti in comitato e, in pochi giorni, sono già state raccolte 600 firme contro l’antenna.
Alla manifestazione saranno presenti anche rappresentanti di altri comitati contro l'elettrosmog.
A CURA DEL COMITATO AMPERE
Per info: Lidia Villa Tel. 3292714905
Pubblicata il 16 marzo la nuova legge sul governo del territorio: bloccato il recupero dei sottotetti in deroga alle norme urbanistiche dal 1/3/05 (16/3/05)
E' stata pubblicata sul BURL del 16 marzo la nuova legge regionale sul governo del territorio (LR 12/2005), che entrerà in vigore 15 giorni dopo, e quindi il 31 marzo 2005.
Si pone il problema se sia ancora ammissibile presentare DIA di recupero dei sottotetti prima del 31 marzo secondo la normativa della legge 15/96, abrogata dalla nuova legge Moneta.
Il Comune di Milano ha emesso una comunicazione in cui informa che non accetta più le DIA di recupero dei sottotetti in deroga alle norme urbanistiche dal 16 marzo 2005 e diffiderà le DIA presentate dopo il 1 marzo 2005 in quanto la DIA deve essere conforme alle norme vigenti al trentesimo giorno successivo alla presentazione.
Nasce la Rete dei Comitati Milanesi: indetta una manifestazione in vari punti di Milano per sabato 12 marzo (10/3/05)
La Rete dei Comitati Milanesi si costituisce con l’intento di coordinare le attività dei Comitati e delle Associazioni che ne riconoscono le finalità per la tutela degli interessi dei cittadini per quanto riguarda:
- Partecipazione alle decisioni
ed alla progettazione degli interventi sul territorio
- A favore di una città umana
progettata anche a misura di bambini, anziani e
diversamente abili
- Tutela del patrimonio storico della città e della sua identità culturale
- Apertura di nuovi luoghi di aggregazione e socialità e tutela di quelli esistenti
- Prevenzione dell’illegalità
- Contro la cementificazione
dissennata
- Diritto alla casa
- Problematiche ambientali e
della salute quali viabilità, traffico, inquinamento atmosferico
acustico, visivo ed
elettromagnetico
- Contro i parcheggi che distruggono il patrimonio arboreo della città
- Contro i Parcheggi a Rotazione nel centro urbano
- A favore dei Parcheggi a Rotazione solo nei punti di
interscambio ai capolinea dei
mezzi pubblici
- Contro le autostrade in città
- A favore di un serio impegno di incentivazione all’uso
dei mezzi pubblici
- Tutela e promozione della
mobilità ciclistica
- Marciapiedi liberi da auto e
materiali ingombranti per la tutela dei pedoni
- Contro il monopolio della grande distribuzione
- A favore della piccola
distribuzione e dell’artigianato d’eccellenza
- Contro la trasformazione di
alcuni quartieri residenziali in “Parco dei Divertimenti”
Aderire alla Rete consente ai Comitati di:
-
mettere in atto sinergie per partecipare ad iniziative comuni
-
venire informati sulle iniziative che portano avanti gli altri Comitati
-
avere una maggior forza contrattuale
Tra le varie iniziative il Comitato di Piazza Novelli organizza un presidio in Piazza alle 12 di sabato 12 marzo.
Il Comitato di Piazza Oberdan distribuisce nel pomeriggio di sabato un volantino nella piazza contro il parcheggio sotterraneo.
Il Comitato del Giardino in Gioia organizza una cerimonia per sabato 19 marzo alle 11 in cui l'ex vivaio Fumagalli verrà intestato al Emilia Longone Sommaruga, madre di Giuditta Sommaruga che lasciò il terreno all'Ospedale Maggiore alla sua morte il 7 marzo 1964.
Verrà inviata una lettera al Sindaco Albertini per informarlo della costituzione della rete dei comitati.
La Rete dei Comitati Milanesi appoggia la manifestazione che il Comitato per la Salute Pubblica terrà in Piazza Duomo/ang. via Mercanti
sabato 12 marzo 2005 alle ore 15,30: Cittadini, pedoni, ciclisti, riprendiamoci la città !!!
Piazzale Lavater: nuovo progetto di parcheggio sotterraneo in project financing (1/3/05) (aggiornato il 6/4/05)
Un'impresa di costruzioni ha proposto al comune un nuovo progetto preliminare di parcheggio sotterraneo in Piazzale Lavater.
Un progetto di un'altra impresa era stato scartato due anni fa perché prevedeva di tagliare troppi alberi.
Sono previsti 245 posti auto a rotazione e 200 box per residenti su 4 piani sotterranei. In ogni piano vi sono sia posti auto a rotazione che box per residenti. La profondità dello scavo è di circa 15 metri. Lo scavo sta sotto la strada asfaltata e non interessa gli alberi tranne due in testa a viale Morgagni che verrebbero trapiantati in due vasche nel terreno, per poter scavare sotto le radici.
Le rampe di accesso sono posizionate al centro di via Ramazzini e via Cadamosto. Il corpo scale ed ascensore dovrebbe essere all’angolo tra via Ramazzini e via Stoppani, anche se inizialmente era all'angolo tra viale Morgagni e piazzale Lavater.
Il progetto è all'esame dei vari uffici tecnici comunali per la raccolta delle osservazioni. Il Settore Parchi e Giardini ha criticato l'ipotesi di trapiantare i due alberi e le due uscite di sicurezza collocate nelle due aiuole laterali. L'ufficio Piste Ciclabili ha chiesto di prevedere il passaggio di due piste ciclabili in via Cadamosto e in via Ramazzini, che si collegheranno alla pista già realizzata su mia indicazione in viale Morgagni e con quella prevista in via Pisacane, sollecitata con una recente petizione (vedi sotto).
Il progetto dovrà essere approvato dalla Soprintendenza ai Beni Architettonici e per il Paesaggio di Milano in quanto la piazza è sottoposta a vincolo ambientale.
Vi è qualche preoccupazione tra gli esercizi commerciali che si affacciano sulla piazza per i possibili danni economici per la loro attività a causa del futuro cantiere, che durerà almeno due anni.
Pista ciclabile di via Pisacane: in seguito alle firme da me raccolte il Comune prepara un nuovo progetto (28/2/05)
Ottimo risultato delle firme che ho raccolto nelle scuole di via Pisacane su una petizione a favore della pista ciclabile di via Pisacane: in una riunione tenuta l'otto febbraio scorso presso il Settore Trasporti e Mobilità è stato deciso di rivedere il progetto prevedendo di rendere a senso unico via Pisacane, restringere la carreggiata a 4 metri e così ottenere lo spazio per una pista ciclabile larga 2 metri e mezzo nei due sensi sul lato della scuola. Il restringimento della carreggiata consente anche di avere comunque un marciapiedi di 3 metri e organizzare la sosta delle auto in fila indiana sul lato delle scuole e a spina di pesce sull'altro lato, con la collocazione di un filare di alberi sul lato opposto alle scuole (vedi schema).
Questa riorganizzazione della sosta dovrebbe aumentare il numero dei posti auto e verrà fatta insieme all’estensione delle strisce gialle e blu a tutto il quartiere.
Il progetto va nella direzione di favorire l'utilizzo delle biciclette per ridurre l'inquinamento negli spostamenti da casa a scuola e di aumentare il verde cittadino, come contenuto nella mozione dell'opposizione approvata dal Consiglio Comunale del 4 febbraio scorso (vedi notizia successiva).
Inoltre il Piano Urbano Traffico del 2004 ha previsto di suddividere Milano in Isole Ambientali comprese tra le strade ad alta percorrenza; in queste isole il traffico consentito è solo quello locale. Via Pisacane è stata definita come strada locale all’interno di una Isola Ambientale delimitata da corso Buenos Aires, viale Regina Giovanna, viale dei Mille, corso Indipendenza, corso Concordia, viale Piave, corso Buenos Aires. La riduzione del suo calibro a 4 metri è quindi compatibile con il piano.
I vigili hanno calcolato che il senso unico di via Pisacane non dovrebbe creare problemi sulla circolazione, che dovrebbe percorrere la parallela via Castel Morrone. L'ipotesi è che il senso unico vada da corso Indipendenza verso viale Regina Giovanna, consentendo comunque l'accesso a via Frisi da piazza Otto Novembre. Proprio questo accesso dà qualche preoccupazione, perché via Frisi e via Melzo potrebbero essere utilizzate come percorso alternativo a via Spallanzani, creando troppo traffico in strade strette.
Il nuovo progetto sarà finanziato in parte con i 350 milioni di lire accantonati dalla cooperativa che ha realizzato il parcheggio di piazza Fratelli Bandiera e in parte dai fondi del Comune per la manutenzione delle strade. Non sarà quindi toccato dai recenti tagli di bilancio sulle piste ciclabili.
La pista farà parte di un itinerario ciclabile che, da Corso Indipendenza, percorrerà via Pisacane, via Ramazzini, viale Morgagni (già realizzato), via Monteverdi, piazza Argentina, Corso Buenos Aires, piazzale Loreto, via Padova, via Giacosa. Un'altra diramazione percorrerà via Cadamosto e per raggiungere piazza Oberdan e via Maiocchi per raggiungere Città Studi (vedi schema).
La pista di via Pisacane si dimostra come estremamente importante nella rete dei percorsi ciclabili in Zona 3.
Il Consiglio Comunale approva la mozione preparata da Maurizio Baruffi sull'emergenza dell'inquinamento e il Protocollo di Kyoto (17/2/05)
Il 14 febbraio, mentre davanti a Palazzo Marino si svolgeva la manifestazione contro l'inquinamento dell'aria, il Consiglio Comunale ha approvato una mozione preparata da Baruffi e sottoscritta da tutta l'opposizione che chiede misure straordinarie sul traffico, il riscaldamento e i nuovi edifici. Si chiede in particolare:
la chiusura del centro storico fino alla Cerchia dei Bastioni,il potenziamento del trasporto pubblico di superficie anche attraverso particolari promozioni sui costi degli abbonamenti per i mesi invernali, l'utilizzo anche nelle ore diurne del servizio di trasporto Radiobus e la drastica riduzione delle tariffe per la sosta nei parcheggi di interscambio;
il rapido completamento del piano di riconversione degli impianti termici degli edifici comunali;
la riforma del regolamento edilizio comunale per indirizzare le attività di nuova edificazione e di ristrutturazione all'efficienza e al risparmio energetico;
il varo di una manovra di incentivi e di inasprimenti fiscali attraverso l'ICI in relazione alla tipologia di impianti di riscaldamento utilizzati quando sia tecnicamente fattibile la riconversione;
l'avvio di una manovra straordinaria di intervento che indirizzi le scelte di AEM, AMSA e ATM per la conversione al biodiesel e per la metanizzazione dei mezzi operativi delle tre società e per l’installazione di adeguati filtri capaci di abbattere le particelle inquinanti;
la richiesta di stanziamenti regionali per il potenziamento del trasporto pubblico e per la realizzazione di nuovi posteggi di interscambio;
il definitivo abbandono di progetti quali quelli conosciuti come “Gronda Nord” e “Gronda Sud” che sono attrattivi di traffico privato aggiuntivo.
Approvata la nuova legge lombarda per il governo del territorio ma bloccato il recupero dei sottotetti (16/2/05) (aggiornato il 22/2/05)
Orrenda nuova legge urbanistica ma i tetti della Lombardia sono salvi
Il Consiglio Regionale ha approvato con un voto di maggioranza la nuova Legge per il Governo del Territorio (vedi testo).
La legge porta a termine la strategia di totale deregulation urbanistica ed edilizia voluta dal Presidente Formigoni nei suoi dieci anni di governo della Lombardia.
Cardini di questa strategia sono stati il recupero selvaggio dei sottotetti, il recupero delle aree dismesse con alte densità edilizie e poco verde, l’aumento degli abitanti con aumento di traffico e inquinamento secondo le necessità della speculazione edilizia e non delle esigenze dei residenti, i parcheggi sotterranei sotto le piazze alberate.
E’ un disegno della città contro i cittadini presenti e futuri.
Nel dare un giudizio completamente negativo della legge, che tra l’altro diminuisce i poteri di controllo del Consiglio Comunale sui piani urbanistici, siamo però soddisfatti che la disciplina degli interventi di recupero dei sottotetti non è stata approvata, portando come conseguenza a forti limitazioni al recupero dei sottotetti in tutta la Lombardia.
I Verdi avevano presentato numerosi emendamenti per modificare la normativa, richiedendo:
· che il sottotetto esista al momento dell’approvazione della legge,
· che non si possa cambiare la pendenza delle falde del tetto,
· che nei condominii sia richiesta l’approvazione dell’assemblea,
· che vi sia nell’edificio una percentuale di residenza di almeno il 30%,
· che i Comuni possano escludere parti del loro territorio o determinate tipologie di edifici dalla normativa e definire normative più restrittive.
Gli emendamenti sono stati respinti ma la mancata approvazione di un articolo della nuova legge, su cui l'opposizione ha chiesto lo scrutinio segreto, ha portato alle seguenti conseguenze, a parere di avvocati da noi consultati (vedi articoli approvati) :
Ci sembra difficile che possano essere presentate delle D.I.A. prima che la legge diventi operativa perché il Comune può diffidare l’esecuzione dei lavori se la nuova legge regionale entra in vigore nei 30 giorni in cui può intervenire.
Il Consiglio Regionale eletto con le nuove elezioni dovrà varare, non prima di sei mesi, una nuova normativa, che speriamo tenga conto delle richieste dei Verdi, anche grazie alla nuova maggioranza ci auguriamo che emerga dal voto degli elettori.
La Regione non potrà apportare modifiche alla normativa prima di sei mesi.
La Casa della Libertà ha già dichiarato che, se vincerà le prossime elezioni regionali, riproporrà l’articolo respinto: speriamo che voterete per Riccardo Sarfatti e per i Verdi alle prossime elezioni.
Ringraziamo tutti coloro che hanno inviato il messaggio da noi proposto all’Assessore Moneta.
La nostra battaglia ha avuto un successo superiore ad ogni aspettativa, ora dobbiamo difenderlo !
Maurizio Baruffi, consigliere comunale dei Verdi
Michele Sacerdoti, membro delle commissioni edilizie e urbanistiche dei Consigli di Zona 1,2,3
La Repubblica del 16 febbraio ha pubblicato una pagina intera sull'argomento.
Il FAI aveva inviato al presidente Formigoni e all'Assessore Moneta una lettera l'8 febbraio contro la legge in generale e il recupero dei sottotetti in particolare.
Approvato dalla Soprintendenza il progetto di massima del parcheggio sotterraneo di Piazza Oberdan (11/2/05)
I promotori del parcheggio sotterraneo in Piazza Oberdan hanno presentato alla Soprintendenza ai Beni Architettonici e per il Paesaggio un nuovo progetto il 23 novembre scorso e questa lo ha approvato in via preliminare il 27 dicembre.
Invece di due rampe, una circolare davanti alla Farmacia Diana e una rettilinea al posto dell’edicola, ci sono ora due rampe affiancate davanti all’edicola. Lo scavo è stata allargato verso Corso Buenos Aires fino alla scala mobile del metrò mentre intorno al Bagolaro viene conservata una zona di rispetto di 10 metri per 16. Il locale per le scale e l’ascensore viene posizionato vicino alla scala mobile del metrò, in modo da inglobare anche l’ascensore di accesso al metrò previsto in quella zona.
Il numero di posti auto aumenta da 240 a 314, di cui 237 a rotazione e 77 privati, posizionati su un piano ammezzato e 4 piani interrati, fino alla profondità di 14 metri e mezzo, subito sopra la falda acquifera. L’edicola ed il fiorista vengono posizionati tra le rampe e la zona a verde. Il giardino previsto dal progetto della MM per la sistemazione della piazza viene completamente modificato per lo spazio più ristretto a disposizione.
Il progetto rende indispensabile la realizzazione della modifica della viabilità di piazza Oberdan, con lo spostamento del traffico sul lato di viale Piave davanti ai numeri 2 e 2A e lo spostamento delle rotaie del tram sull’altro lato degli alberi. La presenza delle due rampe affiancate non consente più di mantenere il passaggio della auto dove è attualmente. Dato che il Comune non ha avuto finora i fondi per realizzare il progetto complessivo di arredo urbano di Piazza Oberdan, mi domando come farà ora.
La durata prevista per i lavori è di 26 mesi, tesi poco credibile rispetto alle durate medie dei cantieri. In via Ozanam il cantiere è rimasto fermo circa un anno in attesa che i vari enti che hanno tubi sotto la strada li spostassero sui lati. La durata media è tra i 30 e i 36 mesi, con notevoli danni e disturbi per tutti.
Nell’approvazione la Soprintendenza ha detto che “Piazza Oberdan, per la storicità del suo impianto e per la presenza dei monumentali Caselli Daziari, è da ritenersi tutelata ai sensi dell’art. 10 del D.Lgs. 42/04 e pertanto l’elaborazione progettuale definitiva dovrà essere oggetto di studi particolareggiati da concordare preliminarmente e che prevedano la valutazione complessiva di tutta la piazza.”
In particolare “i corpi in emergenza e le pavimentazioni esterne dovranno essere oggetto di studi preliminari particolarmente dettagliati, sia sotto il profilo del disegno che sotto quello dei materiali e dovranno essere predisposte valutazioni progettuali complessive concernenti tutta la piazza, valutando l’opportunità di elaborare un progetto unitario”.
Con questa dichiarazione la Soprintendenza accetta il principio, da me sostenuto, che le piazze pubbliche anteriori ai cinquant’anni sono automaticamente sottoposte a vincolo monumentale in base al nuovo Codice Urbani dei Beni Culturali. E’ un interessante precedente per altre piazze in cui sono previsti parcheggi sotterranei.
In seguito alla consegna di più di 300 firme dei residenti e commercianti contro il parcheggio il vicesindaco De Corato ha scritto che risponderà nei dettagli a tutte le contestazioni ma non ha escluso che, dopo l’approvazione della Soprintendenza, il parcheggio si faccia.
Ci si aspetta che il progetto venga inviato in Zona per un parere, speriamo che venga respinto in quella sede. Con l’avvicinarsi delle elezioni regionali può darsi che la maggioranza non voglia rischiare di perdere voti.
Lunedì 14 febbraio dalle 16 in poi tutti di fronte a Palazzo Marino per manifestare contro l'inquinamento dell'aria, il programma dei Verdi (10/2/05)
Saranno presenti Dario Fo e Franca Rame che hanno presentato in una conferenza stampa un loro disegno.
Maurizio Baruffi sostiene che il Comune di Milano non ha utilizzato dei fondi ricevuti dal governo di centro-sinistra per finanziare la mobilità sostenibile: diffusione del metano per trazione, biciclette e scooter elettrici, utilizzo del biodiesel sui mezzi AEM e AMSA, car sharing.
Maurizio Baruffi (consigliere comunale) e Carlo Monguzzi (consigliere regionale) dei Verdi hanno definito il "Programma Inquinamento Zero" per il prossimo Sindaco di Milano.
Le Mamme Aria Fritta distribuiranno un volantino.
La discussione degli emendamenti alla Legge per il Governo del Territorio avverrà lunedì, martedì e mercoledì 14,15,16 febbraio (9/2/05)
L'opposizione si prepara a dare battaglia sulla legge per il governo del territorio. Mercoledì 9 i capigruppo hanno presentato la loro posizione.
Luca Beltrami Gadola ha attaccato la legge su Repubblica del 8 febbraio, lo stesso giornale ha pubblicato una pagina intera il 9 febbraio sullo scontro in Regione sulla legge urbanistica.
Contro la nuova legge urbanistica lombarda presidio davanti al Consiglio Regionale in viale Restelli martedì 8 febbraio alle 18 (6/2/05)
Per sostenere l'azione dell'opposizione contro la nuova legge per il governo del territorio ci sarà martedì 8 febbraio dalle 18 alle 19 in viale Restelli all'ingresso del Consiglio Regionale un presidio contro la nuova legge.
Ci si può arrivare dalla fermata Gioia della linea metropolitana 2 in 5 minuti percorrendo via Sassetti e attraversando Largo de Benedetti. L'ingresso è sulla destra di fronte al numero 3.
Ci saranno comitati di quartiere, oppositori alla normativa sui sottotetti e dei parcheggi sotterranei sotto le aree a verde. Portate i vostri striscioni e bandiere.
Puoi stampare il volantino di convocazione. E'stato emesso un comunicato stampa.
Potrebbe essere approvata entro primavera la legge Lupi per il governo del territorio a livello nazionale, un appello contro la legge ( 4/2/05)
Mentre in Lombardia l'assessore regionale Moneta di Forza Italia spinge per l'approvazione della sua legge sul governo del territorio, a Roma l'on. Lupi dello stesso partito ed ex-assessore all'urbanistica a Milano vuole fare approvare al più presto una legge quadro nazionale.
La legge abroga tutte le norme urbanistiche dal 1942 ad ora e le sostituisce con pochi principi che le leggi regionali dovranno rispettare.
Autorevoli urbanisti raccolti intorno al sito http://eddyburg.it/ hanno lanciato un appello contro la Legge Lupi.
Ecco il comunicato pubblicato sul sito.
Secondo informazioni attendibili è tecnicamente possibile che la Legge
Lupi "per il governo del territorio" sia discussa e votata sia alla
Camera che al Senato entro la primavera. Considerata l'opposizione
"soft" che si è manifestata in Commissione è anche politicamente
probabile che la legge sia approvata, sconfiggendo gli emendamenti e i voti
contrari di un'opposizione molto parlamentare.
Il guaio è che l'opinione pubblica non è stata informata della gravità della
legge: per la democrazia e il ruolo dei poteri pubblici locali, per i diritti
conquistati dalle cittadine e i cittadini in termini di spazi pubblici e verde,
per il corretto uso del territorio e delle risorse. Su eddyburg.it potrete
trovare numerosi testi che lo argomentano, oltre a quello della legge che sta
emergendo dalla Commissione.
L'appello che vi allego è stato firmato da molte persone (un po' di firme le
troverete nel mio sito e, presto, in quello di Italia Nostra). Vi invito non
solo a firmarlo (se non l'avete già fatto), ma a raccogliere altre firme,
soprattutto "pesanti": sindaci e amministratori pubblici, dirigenti
di associazioni, personalità della cultura e dell'arte. So che i pochi sindaci
che sono stati sensibilizzati al problema sono indignati con la legge, e
intendono far esprimere in proposito i consigli comunali. Immagino che le
organizzazioni che hanno nel loro genoma le battaglie per i diritti ai servizi,
alla casa, al verde, alla prevalenza dell'interesse pubblico nel governo del
territorio, vorranno battersi ancora perché questi diritti non vengano
calpestati. Spero che qualcuno nella stampa saprà rinunciare a
inseguire l'ultimo spot per affrontare una questione pesante e seria.
A causa dell'opposizione della Lega Nord e dell'Unione delle Province Lombarde la discussione della Legge per il Governo del Territorio è stata rinviata al 8 e 9 febbraio, comunicato stampa dei Verdi (3/2/05)
L'Unione delle Province Lombarde ha chiesto modifiche alla nuova legge urbanistica per rafforzare i poteri di controllo delle Province sui piani regolatori dei Comuni. Con il testo proposto i poteri della Province nel controllare la compatibilità dei piani regolatori comunali con i Piani Territoriali Provinciali vengono annullati, dando via libera a qualunque speculazione basata su accordi tra sindaci e proprietari di aree.
Prosegue la campagna di mail all'Assessore Moneta per cambiare la legge sui sottotetti. Baruffi e Sacerdoti hanno emesso un comunicato stampa.
I Verdi preparano numerosi emendamenti alla Legge per il Governo del Territorio che sarà discussa dal Consiglio Regionale martedì 1 e mercoledì 2 febbraio, manda una mail all'assessore Moneta ( 30/1/05)
I Verdi hanno preparato numerosi emendamenti alla nuova legge per il governo del territorio e li presenteranno in aula insieme a quelli degli altri consiglieri dell'opposizione di centro-sinistra.
Ho preparato personalmente gli emendamenti relativi ai sottotetti ed ai parcheggi sotterranei sotto le aree a verde. Potete leggere il testo di questi articoli che viene presentato in aula e il testo modificato, se saranno approvati tutti gli emendamenti.
Potete anche leggere tutti gli emendamenti presentati dai Verdi.
E' necessario che su questi temi si mobilitino i comitati che si oppongono ai parcheggi sotterranei sotto il verde e agli interventi urbanistici in varie parti di Milano, come pure coloro che hanno partecipato alla campagna "tetti protetti" contro il recupero selvaggio dei sottotetti.
Sto organizzando delle iniziative in proposito, di cui vi farò sapere a breve, per influire sulle decisioni del consiglio regionale.
La prima iniziativa è una campagna di mail all'Assessore Moneta per invitarlo ad accettare gli emendamenti relativi al recupero dei sottotetti presentati dall'opposizione di cemtro-sinistra.
La Regione Lombardia sta per approvare una pessima legge urbanistica, l'opposizione di centro-sinistra si mobilita (24/1/05)
E' in dirittura di arrivo la nuova legge per il Governo del Territorio della Lombardia: è stata approvata in commissione e sarà discussa in aula ai primi di febbraio.
L'opposizione di centro-sinistra ha indetto un incontro-dibattito sulla legge giovedì 27 gennaio dalle 9.30 alle 13 presso la sala auditorium della Regione in via Fabio Filzi 29 per decidere su come comportarsi in aula.
Con la riforma del titolo quinto della Costituzione le regioni hanno una larga autonomia nel settore urbanistico. La Casa delle Libertà vuole completare in Lombardia la deregulation urbanistica ed edilizia avviata da quando è presidente Formigoni.
Si vogliono favorire le attività edilizie delle piccole e medie imprese che aderiscono alla Compagnia delle Opere e consentire una sempre più spinta cementificazione del territorio senza regole e controlli.
In questo stesso periodo è in discussione in Parlamento una legge quadro nazionale che abroga tutte le normative urbanistiche in vigore per consentire alla Lombardia di fare ciò che vuole. Quando sarà approvata i ricorsi al TAR contro i PII Fiera e Garibaldi-Repubblica decadranno.
La nuova legge lombarda limita i poteri dei Comuni solo quando si tratta di imporre loro il tracciato di nuove strade e autostrade e la collocazione di centrali elettriche e inceneritori. Per il resto i Comuni possono fare ciò che vogliono, il controllo di compatibilità si limita al documento di piano, che è molto generico e non vincola i privati. Il piano delle regole e quello dei servizi, che invece determinano le scelte dei privati e producono effetti sul regime giuridico dei suoli , non sono sottoposti ad alcun controllo da parte della Provincia e della Regione.
Viene ulteriormente diminuito il potere dei Consigli Comunali perché i Piani Integrati di Intervento e i Piani di Recupero saranno approvati direttamente dalla Giunta Comunale.
I Parchi regionali non potranno opporsi a nuove opere pubbliche come strade, autostrade e aeroporti nel loro perimetro.
Per i sottotetti (art. 63-66) non viene mantenuta la promessa dell'Assessore Moneta di migliorare la legge. Vengono solo apportate alcune modifiche minori e di facciata:
- Viene istituito l'obbligo di creare parcheggi in base alla legge Tognoli o di pagare un corrispettivo al Comune che questo dovrà utilizzare per costruire parcheggi.
- Viene richiamato l'obbligo della valutazione di impatto paesistico, che comunque era già obbligatoria in tutti gli interventi che incidono sull'aspetto esteriore dei luoghi. In caso di DIA, si dovrà richiedere la valutazione di impatto paesistico prima della presentazione.
- Nessuna novità sulla possibilità di recuperare il sottotetto anche quando il sottotetto non c'è (lastrici solari, nuovi edifici): basta che esista al momento della presentazione della domanda.
- Rimane la possibilità di modificare i livelli di gronda e di colmo e la pendenza della falda, che ha contribuito a rovinare la nostra città in questi anni.
- Viene negata ai Comuni la possibilità di escludere dalla legge determinate zone del territorio comunale.
Peraltro l'audizione richiesta alla commissione da Italia Nostra e FAI sui sottotetti non è mai stata fatta.
Sui sottotetti i Verdi presenteranno emendamenti specifici per modificare la legge, in accordo con il progetto di legge presentato l'anno scorso.
La più importante rivista europea di balletto critica la ristrutturazione della Scala (16/1/05)
Il direttore di Balletto Oggi / Ballet 2000 Alfio Agostini scrive nell'articolo di copertina (pubblicato in tre lingue):
"Davanti alla Scala rinnovata il sentimento di chi ama questo teatro è duplice e combattuto. Da una parte, l'ovvia soddisfazione per la Scala che è tornata a vivere nei tempi previsti, restaurata nella sala e nelle parti destinate al pubblico, funzionale e moderna in tutto il nuovo imponente edificio che sta dietro il sipario. Dall'altra, lo sgomento profondo per la distruzione radicale di tre quarti di uno dei più importanti monumento teatrali del mondo, carico di memorie, di storia, di anima collettiva. Ci si domanda se fosse necessario questo azzeramento, in luogo di un buon restauro; se si avesse il diritto etico e politico di questa decisione irreparabile, messa in atto contro il parere di mezzo mondo; se i complicati allestimenti scenici che la nuova macchina permette valgano la sparizione del corpo vivo del glorioso Teatro alla Scala così come ci era stato trasmesso (sia pure attraverso continui restauri o sovrapposizioni, com'è nella natura di un teatro) e come avevamo il dovere di serbare alle generazioni a venire."
E riferendosi al "pubblico volgare (categoria a cui appartengono quasi tutti i vip e la classe governativa che si pavoneggia alla prima)" scrive:
"E' lo stesso pubblico che guarda con ottusa ammirazione la mostruosa torre che incombe ormai sulla Scala, punteggiata di lampadine come un centro commerciale in perenne festività."
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Sono iniziati i lavori di demolizione del muro tra il Bosco di Gioia e il parcheggio di via Restelli dove c'è la tensostruttura che ha ospitato il Consiglio Regionale fino allo scorso febbraio. Dal parcheggio il Bosco si può vedere più bello che mai (foto 1, foto 2, foto 3, foto 4, foto 5).
La DIA per la demolizione è stata presentata in Comune lo scorso dicembre dalla società Anita srl che il gruppo Impregilo ha venduto al gruppo Hines il 18 luglio scorso per 42 milioni di euro con una plusvalenza di 5 milioni di euro.
La Anita srl è stata successivamente unificata nella società Primavera srl che raggruppa tutti i terreni dell'area Garibaldi-Repubblica.
Potete trovare le foto sul sito www.msacerdoti.it
Domani 4 agosto alle 17 vi sarà una manifestazione di protesta davanti al Pirellone in via Fabio Filzi dove si riunisce la Giunta Regionale.
Per il momento il Bosco è salvo ma ci si aspetta che venga presto avviato l'abbattimento dei 200 alberi.
Il Corriere ha pubblicato il 2 agosto la mia lettera seguente:
Salviamo il Bosco di Gioia
Ieri il cancello del Bosco di Gioia era aperto e sono entrato in bicicletta percorrendo il vialetto centrale fino a via Pola. Gli alberi mi sono venuti incontro proteggendomi dal caldo dell’estate e ho sentito il profumo del bosco e dei fiori selvatici. Che paradiso in mezzo alla città torrida ! Tutto questo tra pochi mesi non ci sarà più, eliminato per costruire il nuovo palazzo della Regione per 3.000 impiegati e il parcheggio sotterraneo per 700 auto per la gloria di Formigoni.
Qualche albero sarà trapiantato con scarse possibilità di sopravvivenza, il resto sarà tagliato.
Le 20.000 firme raccolte sono state ignorate, la Regione e il Comune hanno dichiarato che il progetto va avanti inesorabile secondo i tempi previsti. Unica compensazione i tetti verdi di 10.000 mq al decimo piano e la piccola “foresta lombarda” in cima al grattacielo al trentatreesimo piano per il Presidente, più alcuni “ecosistemi lombardi” ricreati lungo via Restelli.
La Regione tace sull’eliporto sopra l’edificio e sul rumore provocato dagli elicotteri che atterreranno passando sopra alle case di abitazione di via Paoli.
I firmatari della petizione chiedono invece di aprire al pubblico il Bosco di Gioia, che con pochi sforzi potrebbe diventare un giardino magnifico; il vialetto che ho percorso potrebbe diventare parte di un itinerario ciclabile dal centro di Milano fino al Parco Nord lungo la vecchia via Valassina.
E Giuditta Sommaruga, la benefattrice che ha lasciato questo terreno all’Ospedale Maggiore, potrebbe riposare in pace, perché il Bosco lenirebbe le sofferenze dell’umanità sicuramente di più che i nuovi edifici della Regione.
Michele Sacerdoti